Frasi su città
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“[…] Arezzo è anche una città, calma e luminosa, adagiata sul pendio di una collina, con il Duomo in cima […]. Arezzo è rimasta uno dei miei più saldi amori italiani.”

José Saramago (1922–2010) scrittore, critico letterario e poeta portoghese

Origine: Da Manuale di pittura e calligrafia, traduzione di R. Desti, Feltrinelli , 2011, p. 159 https://books.google.it/books?id=et7N1Tkq2V4C&pg=PA159. ISBN 8807722399

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“La città di Praga è incisa su una coppa di vetro | incisa con un diamante. | Risuonerebbe se la toccassi: | striata d'oro, limpida e bianca.”

Nazım Hikmet (1902–1963) poeta, drammaturgo e scrittore turco

da Ore di Praga. 2 Il mattino. Praga ottimista. (1957), p. 71
Poesie

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“Palermo, oltre ad essere una città a cui sono intimamente legato, essendo stata la culla della mia carriera, è luminosissima dal punto di vista culturale. Ritengo abbia il diritto di dire la sua in tal senso.”

Franco Zeffirelli (1923–2019) regista italiano

Origine: Citato in Teatro Massimo: Franco Zeffirelli presenta l'Aida http://livesicilia.it/2008/11/24/teatro-massimo-franco-zeffirelli-presenta-laida_1396/, LiveSicilia, 24 novembre 2008.

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“A Napoli furono tre stagioni stupende con la città che mi ha dato praticamente tutto: nome, fama e crescita. Ne ho parlato in famiglia e mi piacerebbe tornare un giorno, ma solo senza De Laurentiis. Non ci penserei due volte. Non mi sono piaciute certe dichiarazioni dette alla mia partenza, non le meritavo ma per rispetto non ho risposto.”

Edinson Cavani (1987) calciatore uruguaiano

Origine: Da un'intervista a Sport 890, citato in Cavani: "Tornerei a Napoli, ma non lo farò mai con De Laurentiis" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Napoli/09-03-2015/cavani-tornerei-napoli-ma-non-faro-mai-de-laurentiis-11057321236.shtml, Gazzetta.it, 9 marzo 2015.

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“[Su Palermo] Città elegante, pulita, estremamente ricca di edifici e dotata di tutto quanto si possa pretendere, quasi come Firenze.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Citato in Freud in Sicilia http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/16/freud-in-sicilia.html, Repubblica.it, 16 settembre 2010.

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“Catania è una città bella. L'ho appena visitata dall'alto, piazze, chiese, il rapporto con la cultura romana e greca. E subito pensi, in questo teatro, alla cultura e a quanto è grande il nostro Paese. Un paese di straordinarie bellezze.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Renzi in Sicilia firma i patti per Catania e Palermo e riapre il viadotto sull'A19: "Mai più scandali come questo http://palermo.repubblica.it/politica/2016/04/30/news/renzi_in_sicilia_firma_il_patto_per_catania_e_riapre_il_viadotto_chiuso_sulla_palermo-catania-138787503/, Repubblica.it, 30 aprile 2016.

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“Poche province meridionali e sopra tutto poche città hanno monumenti così importanti e così degni di studio come Benevento. Capitale di un forte ducato, sede di principi valorosi, conserva ancora oggi nei suoi monumenti le tracce dell'antica grandezza.”

Matilde Serao (1856–1927) scrittrice e giornalista italiana

Origine: da Corriere di Napoli, N.° 226, anno XVIII; citato in Almerico Meomartini, I monumenti e le opere d'arte di Benevento, 1889, p. 492.

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“Siamo grati alle forze dell'ordine per il loro impegno a Roma con la città impegnata in diverse manifestazioni. Siamo meno grati al questore di Roma che evidentemente in preda a stress o in crisi etilica ha diffuso cifre false, in difetto, sui partecipanti alla nostra grande manifestazione.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Origine: Secondo la Questura di Roma, i manifestanti in Piazza San Giovanni a Roma il 20 marzo 2010 erano 150 mila mentre il coordinatore del PdL Denis Verdini aveva parlato di 1 milione di persone.
Origine: Citato in Pdl in piazza, è lite sui numeri. Il centrodestra attacca la Questura http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/pdl-polemiche-post-manifestazione_80e64be8-34cc-11df-b226-00144f02aabe.shtml, Corriere della sera, 21 marzo 2010

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“Al tempo de' primi Re Normanni tanti erano nella Sicilia i Lombardi, o i viventi secondo il dritto Longobardo, che i medesimi componeano Terre, e Città intere.”

Giacinto Dragonetti (1738–1818) giurista italiano

Origine: Da Origine de' feudi ne' regni di Napoli e Sicilia, loro usi e leggi feudali, Napoli, 1788, p. 363.

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“La macchina attraversò l'allegra città di San Donà di Piave. Era ricostruita di fresco, ma non era più brutta di una cittadina medio-occidentale ed era fiorente e gaia.”

Ernest Hemingway (1899–1961) scrittore e giornalista statunitense

Origine: Da Di là dal fiume e tra gli alberi, trad. Fernanda Pivano, Milano, Mondadori, 1997, p. 17.

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“All'inizio di questa giornata del 24 aprile, vorrei fare memoria in quest'Aula del genocidio armeno: 97 anni fa, nel 1915, ci fu il culmine di una persecuzione che avveniva già da parecchi anni, sin dalla fine dell'Ottocento. È ancora una ferita aperta, ancora vi è bisogno di una coscienza collettiva condivisa delle parti che sono state protagoniste di quella drammatica vicenda: la coscienza di quel che è stato, di quello che ha significato e la consapevolezza che oggi, a 97 anni di distanza, solo la politica può chiudere quella ferita aperta. Vi sono in Italia e nel mondo (in diverse città del nostro Paese, da Roma a Milano) comunità armene che per tutto l'anno, ma in modo particolare in questo giorno, tengono vivo il senso di una storia, di una cultura, della vicenda di un popolo che non appartiene soltanto a quel popolo ma alla coscienza europea e mondiale. Noi oggi non possiamo che auspicare l'attraversamento – mi viene da dire – dei confini, nel senso del superamento dei muri, degli ostacoli che impediscono oggi alle comunità, così vicine, dell'Armenia e della Turchia di trovare, di ritrovare il filo della comune appartenenza ad una comunità internazionale in cui gli accordi, l'apertura delle frontiere, l'incremento dei rapporti e dei contatti possono aprire in quella zona una fase nuova che diventa un grande segno per l'Europa e per tutta l'area del Medio Oriente che ha visto questa tragedia. Questa tragedia appartiene alla comunità internazionale, all'Unione europea, e l'Italia ne è parte. Di fronte a questa tragedia non possiamo che auspicare, con tutte le nostre forze, verità e riconciliazione. Vi sono già accordi internazionali che attendono solo di essere applicati. Oggi, a 97 anni di distanza da quel tragico evento, da quel grande male, la nostra solidarietà e il nostro impegno è perché sia superata quella ferita e si apra una fase nuova nella vita del popolo armeno e della Turchia.”

Albertina Soliani (1944) politica italiana

Origine: Citato in Seduta del Senato della Repubblica Italiana n. 715 del 24 aprile 2012 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=658674 Legislatura XVI – Sull'anniversario dei massacri di armeni nell'Impero ottomano – Resoconto stenografico della seduta. Senato della Repubblica Italiana, 24 aprile 2012.

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“La mia città, Chicago, non sarebbe la stessa senza il contributo di tanti migranti tedeschi, inclusi molti bavaresi.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

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“Penso sia un onore quando Godzilla rade al suolo la tua città.”

Gareth Edwards (regista) (1975) regista britannico

Citazioni di Gareth Edwards
Origine: Dall'intervista Godzilla arriva al cinema: un'intervista esclusiva al regista Gareth Edwards http://www.comingsoon.it/cinema/interviste/godzilla-arriva-al-cinema-un-intervista-esclusiva-al-regista-gareth/n32946/, Comingsoon.it, 15 maggio 2014.

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio. Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere.”

Charles Antoine Manhès (1777–1854) generale francese

Pietro Colletta

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“Carissima Varese, fino a pochi giorni fa mi sorprendevo a pensare come e cosa poteva diventare la nostra vita salendo nel Paradiso del calcio, il gradino più alto per chi come noi vive il calcio per quello che è: un gioco. Era tutto scritto. Dal mio arrivo in C2, a campionato iniziato. Venivo dalla mia prima estate da disoccupato nonostante i 2 campionati vinti nelle 2 stagioni precedenti. Qui c'ero già stato per 2 brevi apparizioni da giocatore e da allenatore. Quel giorno, guidando verso di te, pensavo di aver accettato di allenare una quadra di calciatori ultima in serie C2. Arrivando al Varese stavo invece imboccando una strada che avrebbe cambiato radicalmente la mia vita. Qui, per la prima volta ho avuto la certezza di essere apprezzato per come sono, con i miei pregi e con i miei difetti. Qui non ho conoscenze e frequentazioni ma affetti e amici veri. Qui non ho allenato calciatori ma uomini. Varese è diventata e resterà la mia città. La mia professione mi porta a Siena per vivere quello che fino a domenica scorsa ero certo di poter realizzare nello stadio della mia città, nel quale ero entrato trovandolo grigio e con le curve chiuse e dal quale sono uscito ferito e con gli occhi lucidi insieme a un gruppo di uomini veri, applaudito da 8000 tifosi, anziani, giovani e famiglie intere. I tempi del calcio moderno non mi hanno permesso di staccarmi da te nel modo migliore. Mi hai dato molto ma ti chiedo ancora un'ultima cosa.”

Giuseppe Sannino (1957) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla lettera di addio ai tifosi del Varese; riportata in Varese, la lettera d'addio di Giuseppe Sannino http://www.tuttomercatoweb.com/siena/?action=read&idtmw=272840, Tuttomercatoweb.com, 8 giugno 2011.

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“[Ci sono ancora cristiani a Mosul? ] Non ce ne sono più. C'erano una decina di famiglie che sono dovute fuggire ieri ma gli hanno rubato tutto. Li hanno lasciati alla frontiera della città, ma gli hanno rubato tutto, li hanno insultati, li hanno lasciati così, in pieno deserto. Purtroppo è così.”

Ignazio Giuseppe III Younan (1944) vescovo cattolico siriano

Origine: Dall'intervista di Sergio Centofanti, Mosul, bruciato episcopio siro-cattolico, cristiani in fuga. La vicinanza del Papa http://it.radiovaticana.va/news/2014/07/19/mosul,_bruciato_episcopio_siro-cattolico_/1103086, Radio Vaticana.va, 19 luglio 2014.

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“[Sugli Arctic Monkeys] Come possono quattro ventenni di Sheffield, una piccola città a est di Manchester, diventare un culto di massa nel giro di pochi mesi? Ci vuole talento in abbondanza, ca va sans dire, ma anche una geniale strategia che non ha precedenti nel mercato della musica.”

Gino Castaldo (1950) giornalista e critico musicale italiano

Origine: Da Arctic Monkeys, rock da record http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/01/27/arctic-monkeys-rock-da-record.html, la Repubblica, 27 gennaio 2006.

“Palermo mi piace moltissimo. È una città splendida… gli alberi… Hanno anche un orto botanico che ho visto anni fa, meraviglioso. Ho visto un paio di volte la sala di Serpotta. Lo trovo magnifico. Queste statue sono di una tale eleganza! Sono tra le donne più belle del mondo, si potrebbe dire. Son bellissime.”

Fleur Jaeggy (1940) scrittrice svizzera

Origine: Dall'intervista Fleur Jaeggy: "Sciascia e il mio amore per la Sicilia" http://video.repubblica.it/cronaca/fleur-jaeggy-sciascia-e-il-mio-amore-per-la-sicilia/209072/208186, Repubblica.it, 8 agosto 2015.

“Canaletto, mettendo in scena aspetti della Venezia monumentale e di quella minore, scopre una nuova concezione della realtà, poeticamente ottimistica, sganciandosi da ogni decorativismo scenografico e barocco. Da questa posizione dell'artista di fronte alla realtà, non più mitizzata ma in sintonia col pensiero illuminista del suo tempo, scaturisce una nuova volontà di espressione poetica. Non si può dimenticare che a metà Settecento Diderot, nel discorso preliminare dell'Enciclopedia, tendeva a "dare il nome di arte a ogni sistema di conoscenza che si può ridurre a regole positive, invariabili ed indipendenti dal capriccio e dall'opinione". Canaletto si avvale persino della camera ottica, per fissare i punti di fuga di un determinato taglio vedutistico. Il telaio prospettico diviene per lui un docile mezzo per creare valori spaziali vibranti di contrappunti pittorici. Come è stato osservato, in questa dimensione spaziale ottenuta per passaggi e gradazioni cromatiche, figure e oggetti acquistano una loro evidenza stereometrica. L'ombra in Canaletto è sempre di una trasparenza cristallina, che non incide mai come macchia, ma come cesura di esaltanti effetti di luce. […] Nella sua tematica vedutistica Canaletto diviene al tempo stesso poeta e storico di Venezia. Dietro quei monumenti e quei siti, rappresentati con tanta evidenza visiva, avverti l'orgoglio di chi intende che cosa sia stato il miracolo d'una città, padrona nei secoli del suo destino. Passeranno poche decine d'anni e Francesco Guardi non avrà più la stessa fede: è imminente la caduta della Repubblica.”

Rodolfo Pallucchini (1908–1989) storico dell'arte italiano

da I vedutisti veneziani del Settecento, 1967
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Roma è diventata la città dei mendicanti. Non ne ho mai visti tanti a Napoli, a Palermo e in nessun'altra città italiana. I mendicanti vengono tutti a Roma, come per un tacito accordo, molti vengono anche dall'estero, e occupano le vie e le piazze del centro storico, quelle più battute dai turisti.”

Raffaele La Capria (1922) scrittore italiano

Origine: Da Roma ora è la capitale dei mendicanti https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/21/Roma_ora_capitale_dei_mendicanti_co_9_090821027.shtml, Corriere della sera, 21 agosto 2009, p. 21.

“Una città piena di leggi, di lettere e di giuristi famigeri suol esser per lo più piena di miserie e di disordini.”

Carlo Antonio Broggia (1698–1767) economista italiano

Origine: Biblioteca Comunale di Palermo, ms. 2 Qq. D. 115, ff. 51 v., 52.
Origine: Citato in Raffaele Ajello, Arcana Juris, Diritto e politica nel Settecento italiano, p. 380

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“Quella era una città che stava morendo, indipendentemente dal terremoto ed il terremoto ne ha certificato la morte civile.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

Origine: 7 luglio 2010, dichiarazione in Senato in concomitanza delle proteste a Roma dei residenti dell'Aquila per l'immobilismo del governo Cialente querela il parlamentare PDL Straquadanio http://www.abruzzo24ore.tv/news/Cialente-querela-il-parlamentare-PDL-Straquadanio-/17569.htm, Abruzzo24Ore

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“Benevento è città storica, ricchissima di tradizioni e di glorie.”

Liborio Romano (1793–1867) politico italiano

citato in Atti Parlamentari dello Senato, Volume 89, p. 530

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“Dei tiranni nessuno mai, dopo morto, è ritornato in vita, mentre molte città, anche dopo essere state rase al suolo, hanno riacquistato vigore e potenza.”

7; traduzione in Oratori attici minori, p. 205
Orazioni, Contro Filippide
Origine: Come si apprende dalle righe precedenti, il riferimento è ai Macedoni, in particolare al loro re Filippo.

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“Ma in realtà passeggiando per le strade di Firenze mi rendo conto che non solo i capolavori universali, ma ogni luogo della città mi dice qualcosa: un campo sportivo dove ho giocato, un giardino dove ho pianto, persino una fermata dell'autobus dove ho aspettato qualcosa o forse qualcuno. Ogni angolo della città deve scatenare un sentimento in chi vuol fare il sindaco. Altrimenti ha sbagliato mestiere. Potrà ragionare di culture politiche, discutere sulle grandi riforme. Magari sarà il più colto dei deputati o il più elegante tra i senatori. Ma non potrà mai fare il sindaco. Può provare a fare il primo cittadino solo chi crede che amministrare sia davvero un'estensione del verbo amare. L'etimologia della parola ci porterebbe altrove. Dovremmo dire infatti che amministrare significa servire. E il tema del servizio civico, della cosa pubblica è uno degli aspetti più intriganti della politica fatta con passione. Nell'abisso di solitudini che caratterizza il nostro tempo, c'è proprio bisogno di costruire una comunità, di incrociare sogni, di stabilire legami. Evitare l'individualismo dedicando del tempo al servizio del bene comune è già una suggestiva scelta controcorrente. Ma questo vale per ogni tipo di impegno politico. La peculiarità dell'esperienza come sindaco – o come candidato sindaco – sta proprio nel legame intimo e inebriante con la propria città.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Fuori!, pp. 26

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“[Su Benevento] Città legata da speciali vincoli alla Santa Sede.”

Papa Onorio II 163° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Da un discorso pronunciato a Benevento nel 1127; citato in Falcone Beneventano, Chronicon, traduzione a cura di Raffaele Matarazzo, Arte Tipografica, Napoli, 2000, p. 77.

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“Matera è una città del Mezzogiorno che può davvero rappresentare la cultura italiana in Europa e mi auguro veramente che questa città straordinaria, unica al mondo, possa davvero raggiungere questo ambizioso traguardo importante per tutto il Paese.”

Uto Ughi (1944) violinista italiano

Origine: Citato in Uto Ughi: Matera può davvero rappresentare la cultura italiana in Europa http://www.trmtv.it/home/cultura/2014_08_28/76091.html, TRM: Radiotelevisione del Mezzogiorno, 28 agosto 2014.

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“La Lega aspira a un mondo frammentato, quasi feudale e di città-stato, e va­gheggia una sorta di autarchia: con il sì alla polenta e il no al­l'ananas, come se questo fosse un problema del futuro…”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

citato in Dino Martirano, Ghedini, arringa sulla Lega: ha idee autarchiche e feudali http://www.corriere.it/politica/09_settembre_21/martirano_ghedini_lega_d5926932-a67a-11de-8d5f-00144f02aabc.shtml, Corriere della sera, 21 settembre 2009

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“Recinto di mandragola | di malve e di narcisi | scende al suo Mugello | l'incantatore Lisi. Parroco di campagna | dice colui che sa | e invece non è vero: | è frate di città.”

Giovanni Papini (1881–1956) scrittore, poeta e aforista italiano

Origine: Citato in Antonio Altomonte, Lisi, un cattolico dalle radici pagane http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1974/n.175/3, Il Tempo, 30 giugno 1974.

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