Frasi su contrasto
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“Molti artisti contemporanei, – compreso l'autore di questo articolo – hanno subito crisi simili e confuso l'énorme con il grande, la violenza con l'energia. Ma è generalmente una follia romantica della gioventù e quella d'un tempo in cui il cuore si esalta a caso prima che il gusto abbia scelto. Il fatto strano è che essa si sia verificata in Van Lerberghe all'età di quarant'anni, come un improvviso richiamo delle forze dell'adolescenza in un'anima poco a poco rinnovata. Questo ribollire disordinato non è certo inutile ed il genio di Emile Verhaeren ha potuto trarne soprendenti capolavori. In Van Lerberghe esso si è presto contenuto e si è risolto in lirismo.
No, certo, questo nuovo stato non si è riflesso direttamente nella sua opera, ma senza dubbio è servito a darle una più viva ampiezza. Lui, Charles Van Lerberghe non somigliava più al poeta. Aveva da poco iniziato l'ammirevole Chanson d'Eve, e mi mostrò anche l'abbozzo di una commedia leggendaria in tre atti che nulla doveva allo stoicismo. Era una sorta di satira, di spirito pagano, insieme ironica e veemente. Io terminavo le ultime pagine di Clartés e lavoravo ancora ad alcune Banalités indiscrètes impertinenti e talvolta sbrigliate. Essendoci scambiati i nostri scritti, restammo stupefatti; poiché singolare era il contrasto fra il profondo accordo di tutte le nostre tendenze di artisti e la divergenza del nostro spirito. Ma la trasformazione proseguiva in Charles Van Lerberghe e a sua insaputa. A Firenze, dove vivemmo insieme per molti mesi era improvvisamente ridivenuto il sognatore di un tempo. Non lo stesso, tuttavia; era gioioso, più appassionato di ciò che la vita contiene, più lirico. E, in verità, il lirismo trionfa lungo tutti questi poemi della Chanson d'Eve, molti dei quali furono scritti in un giardino di oleandri, all'ombra della vecchia torre che corona la collina di Arcetri, mentre un immenso paesaggio mostrava in lontananza l'Arno che bagnava i palazzi fiorentini.”

Albert Mockel (1866–1945)
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“Questa mia predilezione per l'oscurità, per la penombra, non è come potrebbe sembrare un atteggiamento esteriore. Risponde ad un'esigenza interna comune a noi siciliani, credo, quasi a contrasto con la troppa luce che ci circonda. Rifugiarci nell'oscurità di noi stessi, ritrovare quanto abbiamo perduto, esorcizzare il tempo, la morte.”

Lucio Piccolo (1901–1969) poeta italiano

Origine: Dal video disponibile in Helga Marsala, Il meridiano della solitudine. Letteratura e nobiltà: un film sul poeta Lucio Piccolo e la Sicilia d'un secolo fa http://www.artribune.com/2015/11/il-meridiano-della-solitudine-letteratura-e-nobilta-un-film-sul-poeta-lucio-piccolo-e-la-sicilia-dun-secolo-fa/, Artribune.com, 21 novembre 2015.

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“In occasione della nona Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, istituita per iniziativa del Parlamento Europeo nel 2007, desidero incoraggiare quanti in questi anni si sono battuti e continuano a battersi contro ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale delle persone. […] Il principio di uguaglianza, sancito dalla nostra Costituzione e affermato nella Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea, non è soltanto un asse portante del nostro ordinamento e della nostra civiltà. Esso costituisce un impegno incessante per le istituzioni e per ciascuno di noi. Rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della personalità umana è una responsabilità primaria, dalla quale discende la qualità del vivere civile e della stessa democrazia. […] Le discriminazioni, le violenze morali e fisiche, non sono solo una grave ferita ai singoli, ma offendono la libertà di tutti, insidiano la coesione sociale, limitano la crescita civile. Dobbiamo promuovere il rispetto delle differenze laddove invece la diversità scatena reazioni intolleranti. E dobbiamo parlarne con i giovani, perché purtroppo continuano a registrarsi atti di bullismo contro ragazze e ragazzi, che talvolta spingono alla disperazione. Si tratta di espressioni di disumanità insopportabili che vanno contrastate con un'azione educativa ispirata alla bellezza di una società aperta, solidale e ricca di valori. […] Contro l'inciviltà delle discriminazioni e delle violenze molta strada è stata fatta, eppure il cammino è ancora lungo. È il cammino di una libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nelle sfera personale come in quella affettiva. Libertà anche come responsabilità. È compito della società nel suo insieme abbattere i pregiudizi dell'intolleranza. E costruire al loro posto una cultura che assuma l'inclusione come obiettivo sociale, che applichi il principio di eguaglianza alle minoranze, che contrasti l'omofobia e la transfobia, perché la piena affermazione di ogni persona è una ricchezza inestimabile per l'intera comunità.”

Sergio Mattarella (1941) 12º Presidente della Repubblica Italiana

2015
Origine: Citato in Mattarella: «Gay, discriminazioni e violenze offendono libertà di tutti» http://www.corriere.it/politica/15_maggio_17/mattarella-gay-discriminazioni-violenze-offendono-liberta-tutti-cb145de4-fc73-11e4-9e3e-6f5f0dae9d63.shtml, Corriere.it, 17 maggio 2015.

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“Silvio Berlusconi non contrasta a tutto campo Matteo Renzi perché teme una legge sui diritti tv che penalizzi Mediaset.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Citato in Diritti tv, Salvini: "Berlusconi? Renzi lo tiene sotto scacco con lo spauracchio di una legge che penalizzi Mediaset" http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/27/diritti-tv-salvini-berlusconi-renzi-lo-tiene-sotto-scacco-con-lo-spauracchio-di-una-legge-che-penalizzi-mediaset/2674954/, ilFattoQuotidiano.it, 27 aprile 2016.

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“Come cultura, Gesù Cristo è non meno importante di ciò che è come fede o vita dei fedeli. Nulla di quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo di utile, dopo di lui, è stato detto in contrasto con lui.”

Elio Vittorini (1908–1966) scrittore italiano

Origine: Da Il Politecnico, 1946; citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, collana Sestante, Società Editrice Internazionale, 2001, p. 92. ISBN 88-05-05867-X

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“L'Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine "famiglie" è in aperto contrasto contro la nostra legge fondamentale che dice la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, ed è usata in quella pubblicità in polemica contro la famiglia tradizionale, considerata datata e retrograda.”

Carlo Giovanardi (1950) politico italiano

Origine: Dall'intervista a KlausCondicio, Youtube.com, 23 aprile 2011; citato in Giovanardi contro l'Ikea per la pubblicità "gay friendly" http://www.repubblica.it/politica/2011/04/23/news/giovanardi_contro_l_ikea_per_la_pubblicit_gay_friendly-15309874/?ref=HREC1-4, Repubblica.it, 23 aprile 2011.

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“Pogba può diventare un campione di livello europeo. Ha le tre C del grande centrocampista: contrasta, costruisce e conclude.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da un tweet https://twitter.com/francorossicom/status/356356523674451969 del 14 luglio 2013.

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“In una sua memorabile inchiesta un giornalista d'incrollabile fede sinistrorsa, ma di esemplare onestà, Giampaolo Pansa, mise benissimo in luce questo contrasto fra i due atteggiamenti e mentalità, che ieri ha trovato una eloquente conferma nella manifestazione di Torino. Niente chiasso, niente sceneggiate, niente slogans, niente insomma che appartenga al repertorio del buffonismo nazionale. Nessuno ha rotto le righe per andare a rovesciare auto o a fracassar vetrine. Questa, sì, era Danzica, sia pure senza Madonne; non i picchettaggi e i pestaggi di Mirafiori, sia pure con le Madonne. Ora sappiamo già cosa diranno gli altri, oggi e domani. Diranno che gli operai non c'erano. Infatti. Doveva trattarsi di quarantamila presidenti, consiglieri delegati, ingegneri: insomma, la solita «maggioranza silenziosa»: termine che soltanto nella lingua italiana ha significato spregiativo. La maggioranza silenziosa esiste in tutti i Paesi del mondo, dove nessuno si vergogna di appartenervi perché è essa, in definitiva, che ristabilisce gli equilibri. Fu la maggioranza silenziosa – autoqualificatasi come tale – di seicentomila parigini che dodici anni fa pose fine al carnevale sessantottesco, riportò De Gaulle all'Eliseo e restituì alla Francia la stabilità di cui tuttora essa gode. […] Il motivo vero che farà i dimostranti bersaglio delle peggiori critiche e accuse è ch'essi rappresentano la rivolta delle persone serie contro gli arruffoni della «conflittualità permanente», dei «modelli di sviluppo» e via baggianando. E in questo Paese nulla fa più paura, perché nulla è più rivoluzionario, della serietà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

15 ottobre 1980
il Giornale

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“«Che bel quadretto,» commentò. «I tre evangelisti aggrappati gli uni agli altri si apprestano all'ascensione impossibile.»
«Accidenti,» disse Mathias sollevando Lucien, «perché gli abbiamo dato il terzo piano?»
«Mica sapevamo che beveva come una spugna,» disse Marc. «E poi ti ricordo che non si poteva fare diversamente. L'ordine cronologico prima di tutto: al piano terra l'ignoto, il mistero originale, il disordine generale, il magma primordiale, insomma, le stanze comuni. Al primo piano, vago superamento del caos, qualche modesto tentativo, l'uomo nudo si raddrizza in silenzio, insomma, tu, Mathias. Risalendo la scala del tempo…»
«Cosa c'è da gridare?» domandò Vandoosler il Vecchio.
«Sta declamando,» disse Mathias. «È pur sempre un suo diritto. Non ci sono orari per gli oratori.»
«Risalendo la scala del tempo,» continuò Marc, «scavalcata l'antichità, l'agevole ingresso nel glorioso secondo millennio, i contrasti, gli ardimenti e gli stenti medievali, insomma, io, al secondo piano. Dopodiché, al piano superiore, il degrado, la decadenza, il contemporaneo. Insomma, lui,» pro- seguì Marc scuotendo Lucien per un braccio. «Lui, al terzo piano, che con la sua vergognosa Grande Guerra chiude la stratigrafia della Storia e della Scala. Ancora più su il padrino, che in un modo tutto suo porta avanti lo scardinamento del presente.»
Marc si fermò e tirò un sospiro.
«Capisci che, anche se sarebbe più pratico sistemare questo qui al primo piano, non possiamo mica permetterci di sconvolgere la cronologia rovesciando la stratigrafia della scala. La scala del tempo è tutto quel che ci resta, Mathias! Vuoi buttare all'aria la tromba delle scale, che è l'unica cosa che abbiamo messo in ordine? L'unica, caro mio! Non possiamo permettercelo.»”

Fred Vargas (1957) scrittrice francese

I tre evangelisti: Chi è morto alzi la mano - Un po' più in là sulla destra - Io sono il Tenebroso

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“Perché abbiamo preso come base la campagna e perché non abbiamo preso come base di supporto le città?
La città non poteva essere la base. Certo, la popolazione là è molto grande, ma la città è piccola e infestata dal nemico. L'Assemblea, i tribunali, le prigioni, la polizia, l'Esercito - erano tutti lì. Le reti dell' apparato repressivo del nemico erano concentrate là, e la composizione sociale della città è molto complessa.
Per contro, la campagna è vasta. I nemici sono in pochi là. In alcuni villaggi, non c'è nemmeno l'ombra del nemico, militarmente o in altro modo. In certe comunità, ci sono solo uno o due soldati o poliziotti. Ciò significa che le forze nemiche nella campagna sono deboli, mentre i contadini sono molto numerosi. La composizione delle classi là è buona.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Why did we take the countryside as the base and why did we not take the cities as the support base?
The cities could not be the base. True, the population there is large, but the city is small, the enemy is all over it. The Assembly, the courts, the prisons, the police, the Army - they were all there. The networks of the enemy's repressive apparatus were concentrated there, and the social composition of the town is very complex.
By contrast, the countryside is vast. The enemy is spread thin there. In some villages, there is not even the shadow of the enemy, militarily or otherwise. In some communities, there are only one or two soldiers or police. This means the enemy forces in the countryside are weak. The peasants there are very numerous. The class composition is good.

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“Vorrei fuggire da lì, vorrei sparire, vorrei volare via dalla finestra. Già, volare. Come lei. Come Nadia. Nadia Comaneci, la libellula che due mesi fa mi ha sedotto alle olimpiadi di Montréal. Quattordici anni, rumena, bruttina e strepitosa. Mai vista tanta decisione, tanta grazia, tanta perfezione. L'ho seguita come un faro in ogni gara, l'ho ammirata e temuta. Ha solo tre anni più di me ma mi pare un oracolo. Penso a lei che vola, svetta e sorride (poco) a ogni dieci che le assegnano i giudici, stregati come me dalla sua grandezza. Come splende su quelle parallele! La spina dorsale arrotolata su se stessa come un nautilus scatta come una molla e lei vola nel firmamento dei giochi olimpici. È potente, non solo per quello che fa, ma per come domina tutto e tutti. Ha messo in ginocchio l'intera giuria. Sono (siamo) tutti pazzi di lei. E, naturalmente, mi fa sentire un'inetta. Il suo sguardo serio e impassibile mi agita, mi emoziona. Mi sento inutile mentre lei fa man bassa di premi, di ori, di encomi, di stampa. Perché sono così soggiogata? Ho sempre avuto un debole per chi mi guarda con autorità e Nadia guarda il mondo intero con autorità. Il contrasto fra il suo corpo flessuoso e la sua volontà/dignità di ferro è un terremoto per il mio cuore. Lei è solida come un totem, io molliccia come un aspic di verdura. Lei è lieve come una farfalla, io pesante come una base per ombrelloni.”

Veronica Pivetti (1965) attrice, doppiatrice e conduttrice televisiva italiana

Origine: Da Mai all'altezza, Mondadori, 2017, p. 112 https://books.google.it/books?id=nBXeDQAAQBAJ&pg=PT112. ISBN 88-520-7851-7

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“Non al vivido sole, ma alle più cupe fantasie e alle più strane visioni, sembra invece ispirarsi quell'originalissimo ingegno di Mario de Maria, meglio conosciuto sotto il nome di Marius Pictor. È nato a Bologna nel 1853, ma vive ora a Venezia, che nella sua solitudine piena di visioni, nella sua pace piena di memorie, può considerarsi la patria ideale del bizzarro pittore. Il quale ama le solitudini strane, i gagliardi contrasti della luce e dell'ombra, gli oscuri contorni delle case, che staccano sul grigio dei cieli d'autunno, e le notti tragiche, funeree, illuminate dalla luna fuggente dietro le nuvole. Certi suoi quadri fanno pensare ai racconti di.”

Pompeo Gherardo Molmenti (1852–1928) scrittore, storico e politico italiano

cap. 7, pp. 165-167
Variante: Non al vivido sole, ma alle più cupe fantasie e alle più strane visioni, sembra invece ispirarsi quell'originalissimo ingegno di Mario de Maria, meglio conosciuto sotto il nome di Marius Pictor. È nato a Bologna nel 1853, ma vive ora a Venezia, che nella sua solitudine piena di visioni, nella sua pace piena di memorie, può considerarsi la patria ideale del bizzarro pittore. Il quale ama le solitudini strane, i gagliardi contrasti della luce e dell'ombra, gli oscuri contorni delle case, che staccano sul grigio dei cieli d'autunno, e le notti tragiche, funeree, illuminate dalla luna fuggente dietro le nuvole. Certi suoi quadri fanno pensare ai racconti di. (cap. 7, pp. 165-167)

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“Non credo nel contrasto tra civiltà urbana e civiltà rurale. Il contrario di città non è campagna; è deserto. Deserto come luogo fisico e come solitudine esistenziale. La campagna europea non è l'Amazzonia; è antropizzata, è un luogo dell'uomo. L'Europa è tutta una grande città, e il treno è la sua metropolitana. Da Parigi si va in treno a Londra, Bruxelles, Amsterdam. L'Europa è il mio Paese, è la mia città.”

Renzo Piano (1937) architetto italiano

Origine: Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Renzo Piano: «Macron coraggioso, l'Europa sa rinnovarsi» http://www.corriere.it/esteri/17_maggio_08/01-politico-documentodcorriere-web-sezioni-f0989380-3369-11e7-b29f-317790db902d.shtml, Corriere.it, 7 maggio 2017.

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“Facile agli ormeggi, quello di Massaua è, senza contrasti, il più bel porto del Mar Rosso.”

Ferdinando Martini (1841–1928) scrittore e politico italiano

Origine: Nell'Affrica italiana, p. 10

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“Lavorare su Il re dei mostri mi risultò più facile. Il costume di Godzilla fabbricato per quel film fu fatto a posta per me, in contrasto a quello fatto per Godzilla.”

Haruo Nakajima (1929–2017) attore giapponese

L'aspetto più difficile nel lavorare in Il re dei mostri fu quando facevamo le riprese della scena finale. Dovevo stare al centro del set mentre mi rovesciavano addosso un enorme quantità di ghiaccio stritolato.
Working on GODZILLA RAIDS AGAIN was easier for me. The Godzilla costume that was built for the movie was made to fit me, whereas the one that had been built for GODZILLA - KING OF THE MONSTERS had not been made to fit me. The most difficult aspect of working on GODZILLA RAIDS AGAIN for me was shooting the ending. I had to stand in the middle of the set while a large amount of crushed ice came tumbling down on me.