Frasi su cura
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“Cultura significa spirito, e attributo essenziale dello spirito è la mobilità.”

Giorgio Pasquali (1885–1952) filologo classico italiano

da Pagine stravaganti di un filologo, a cura di Carlo Ferdinando Russo, Editore Le Lettere, 1994

“L'Iliade e l'Odissea […] [sono] rimasti esemplari per tutta l'epopea occidentale sino ai tempi più recenti, sino al Goethe e al Pascoli.”

Giorgio Pasquali (1885–1952) filologo classico italiano

da Rapsodia sul classico: contributi all'Enciclopedia italiana, a cura di Fritz Bornmann, Giovanni Pascucci e Sebastiano Timpanaro, Istituto della Enciclopedia italiana, 1986

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“[Su Elias Canetti] È come un personaggio che è famoso senza che si sappia esattamente perché.”

Iris Murdoch (1919–1999) scrittrice inglese

citato in Jeremy Adler, postfazione di Elias Canetti, Party sotto le bombe. Gli anni inglesi, a cura di Kristian Wachinger, traduzione di Ada Vigliani, Adelphi, 2005. ISBN 9788845920189

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“Posso leggere la Bibbia, Omero o Dylan Dog per giorni e giorni senza annoiarmi.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Umberto Eco e Tiziano Sclavi. Un dialogo, in Alberto Ostini (a cura di), Dylan Dog, indocili sentimenti, arcane paure, Euresis, Milano, 1998.

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“Una recentissima scoperta ha mostrato qual è il gene responsabile della corea di Huntington, ma temo sarà difficile trovare presto una cura sulla base di queste nuove conoscenze. In realtà, pur conoscendo oggi la natura del cambiamento che dà origine al processo patologico non capiamo ancora perché il futuro malato si ammalerà. A rendere ancor più inatteso il reperto, l'alterazione nel Dna (il materiale ereditario) che conduce alla corea di Huntington è simile a quella recentemente osservata in tre altre malattie genetiche assai diverse. Si tratta di una specie di balbettamento prolungato del Dna. […] La zona ripetitiva poteva essere un fenomeno casuale innocuo, o una struttura con una funzione ancora ignota; ma è probabilmente vera questa seconda ipotesi perché oggi sappiamo che quando il balbettamento diventa troppo lungo si ha la rottura di qualche meccanismo tuttora incompreso, che causa lo sviluppo di una malattia. La preoccupazione di Muller-Hill è che le società di assicurazioni si impadroniscano della diagnosi positiva per negare una polizza all'individuo potenzialmente affetto da corea di Huntington, o da altra malattia genetica. Oppure che il datore di lavoro dell'infortunato venga a conoscenza del caso e voglia licenziarlo. Il genetista tedesco propone perciò che si garantisca il diritto al segreto sulla diagnosi genetica.”

Luigi Luca Cavalli-Sforza (1922–2018) genetista e scienziato italiano
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“Adesso il giardino sembrava un campo incolto, morto insieme a che se ne prendeva cura.”

Cecelia Ahern (1981) scrittrice irlandese

Ps: I Love You

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“Mio padre non ha lasciato un vuoto, ma un segno fortissimo. Ci ha regalato la gioia per il lavoro; era come un sarto, e con divertimento, rabbia e passione, portava a casa il cinema. Inoltre aveva una passione infantile per la vita.”

Ricky Tognazzi (1955) attore, regista, produttore cinematografico e doppiatore italiano

citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895

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“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

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“Ho il ballo di San Vito e non mi passa | Il cerusico ha gli occhi ribaltati ed il curato non se ne cura il ragioniere non ragiona santo Paolo non perdona…”

Vinicio Capossela (1965) cantautore e polistrumentista italiano

da Il ballo di San Vito, n. 1
Il ballo di San Vito

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“Reprime rivolte e sommosse e cura la tosse alle cinque col té, | sostiene già tesi avanzate e tutta l'estate la passa in tournée.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Capofortuna, lato B, n. 3
Nuntereggae più

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“Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.”

Dario Fo (1926–2016) drammaturgo, attore, scrittore, paroliere e scenografo italiano

1962, da Fabulazzo, a cura di Lorenzo Ruggiero, Kaos Edizioni, 1992

“Si aggiunga che egli comprendeva l'urgenza di porre riparo ai mali più grandi che affliggevano l'organismo statale e la necessità di attrarre verso il trono gli elementi più responsabili del regno, da tempo sfiduciati e in disparte. Sia pure con dieci anni di ritardo, si tentava così quell'opera di riconciliazione, per la ricostruzione del paese, che sarebbe stato necessario affrontare dopo la restaurazione del '21. Ma quali forme assunse quel tentativo? Parve che in un primo momento esso riuscisse pienamente. Si determinò negli anni dopo il '30 un'atmosfera di idilliaca fiducia intorno al giovane sovrano, che reprime scandali, sradica abusi, richiama in patria gran numero di esuli, fa sentire in tutti i rami dell'amministrazione il peso della sua fattiva volontà di progresso civile, rivolge le sue cure maggiori alla ricostruzione dell'esercito, cura il benessere economico del paese, diminuisce le imposte, promuove le industrie — in modo che la Napoli industriale di allora è stata giudicata, sia pure con qualche amplificazione, dall'Arias o dal Barbagallo per nulla inferiore alle città del settentrione — dà incremento alla marina mercantile, traccia ed apre nuove vie di comunicazione, intraprende opere di bonifica, agevola con un protezionismo moderato e perfino con principi liberistici il commercio, tanto da meritare in pieno parlamento britannico le lodi di Robert Peel. Insomma una linea politica che apparve all'inizio in netto contrasto con quella dei suoi immediati predecessori. Intorno al re una classe di governo che appare sensibile alla necessità di riforme in tutti i campi dell'amministrazione e un notevole fervore di studi che ripropone il problema della revisione degli indirizzi economici dello stato napoletano e rimette sul tappeto, ravvivandoli, molti dei vecchi temi del riformismo settecentesco.”

Ruggero Moscati (1908–1981) storico italiano

cap. 7, p. 121
I Borboni d'Italia
Origine: Ferdinando II re delle Due Sicilie.

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“Così io, Beda, servo di Cristo e sacerdote del monastero dei Beati Apostoli san Pietro e san Paolo, che si trova a Wearmouth e a Jarrow (nel Northumberland), con l'aiuto di Dio ho composto fino a dove ho potuto raccogliere, o dagli antichi documenti o dalle tradizioni degli anziani o dalla mia conoscenza, questa storia ecclesiastica della Britannia, e specialmente alla razza inglese. Sono nato nel territorio del detto monastero, e all'età di 7 anni i miei genitori mi affidarono alla cura del reverendissimo abate Benedetto, e successivamente a Ceolfrid, perché mi istruissero. Da quel momento ho passato tutta la mia vita all'interno del monastero, dedicando tutte le mie fatiche allo studio delle Scritture, e fra l'osservanza della disciplina monastica e del compito quotidiano di cantare in Chiesa, è stato sempre mia delizia imparare o insegnare o scrivere. A diciannove anni fui ammesso al diaconato, a trent'anni al sacerdozio, entrambi nelle mani del reverendissimo Vescovo Giovanni, e sotto la disciplica dell'abate Ceolfrid. Dal momento dell'ammissione al sacerdozio al mio attuale cinquantanovesimo anno, mi sono sforzato di scrivere brevi note sulle Scritture, tratte dai lavori dei Venerabili Padri o in conformità con il significato e l'interpretazioni da essi indicati, e ciò per mio uso personale e per quello dei miei confratelli.”

Beda il Venerabile (672–735) monaco inglese e santo

da Historia

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“Il deserto è un luogo privo di aspettative.”

Nadine Gordimer (1923–2014) scrittrice sudafricana

Vivere nell'interregno
Origine: Il testo non è presente nella traduzione italiana, Vivere nell'interregno. Da Pula!, in The essential gesture, a cura di Alessio Lo Dico, Cape, 1988.

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“La verità non è sempre bella, ma la fame di verità sì.”

Nadine Gordimer (1923–2014) scrittrice sudafricana

da Vivere nell'interregno, a cura di Stephen Clingman, traduzione di F. Cavagnoli, Feltrinelli, 1990
Vivere nell'interregno

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“Lo yoga deve essere conosciuto attraverso lo yoga. Lo yoga è il maestro dello yoga. Il potere dello yoga si manifesta solo attraverso lo yoga.”

Vyãsa figura molto importante nella religione e letteratura induiste

da Yogabhāṣya, commento a III.6 de Yoga Sūtra; citato in B. K. S. Iyengar, Commento agli Yoga Sūtra di Patañjali, a cura di Gabriella Giubilaro, Giovanni Corbo, Agrippina Pakharukova, Edizioni Mediterranee, 2010, p. 185

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“Questa Pesaro nata rozza e povera colle genti pelasghe, é poi stata dal tempo e dagli artefici arricchita, ordinata, ripiena di begli edifizi, e condotta in questa civiltà che veggiamo.”

Giulio Perticari (1779–1822) poeta e scrittore italiano

da Sul teatro di Pesaro, p. 81, Opere, Vol. II, a cura di Giansante Varrini, Tipografia Guidi all'Angora, Bologna 1839

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“Se il cercare le smarrite cose de' Latini e de' Greci é da lodare moltissimo, certo non sarà da niegarsi lode a chi produca fuori le dimestiche ricchezze troppo miseramente o ignorate o dimentiche.”

Giulio Perticari (1779–1822) poeta e scrittore italiano

da Della vita di Guidolbaldo I duca d'Urbino, p. 69, Opere, Vol. II, a cura di Giansante Varrini, Tipografia Guidi all'Angora, Bologna 1839

“Ahy que bailar la salsa | Ti cura il dolor | Vai che la salsa ti cura l'amor.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Cuba Libre

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“Lo spirito è colui che vede (sâksin = testimone), è isolato (kayvaliam), indifferente, semplice spettatore inattivo.”

Īśvarakṛṣṇa filosofo indiano

19; citato in Mircea Eliade, Lo Yoga. Immortalità e libertà, a cura di Furio Jesi, traduzione di Giorgio Pagliaro, BUR, 2010, p. 30
Sāṃkhyakārikā
Origine: Il purusa, tradotto da altri anche con "anima" (cfr. G. Tucci e C. Pensa).

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“Le Repubbliche composte di Mercanti si delizino con tali ladroni; il Monarca che è parziale dei mercanti è sospetto di aver più cura delle sue Dogane, che del bene dei popoli e dello Stato.”

Bernardo Tanucci (1698–1783) politico italiano

dalla lettera a L. Viviani del 25 febbraio 1770, in E. Viviani Della Robbia, Bernardo Tanucci ed il suo più importante carteggio, Firenze, 1942, vol. II, p. 211; Raffaele Ajello, pp. 406-407
Citato in Raffaele Ajello, Arcana juris

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“Diventare vegani ci fa diventare più buoni, più belli e più sani. […] Questa scelta alimentare e di vita è un quotidiano, rivoluzionario atto d'amore che spinge verso un mondo diverso. Non mangiare quanto deriva dal martirio di creature sensibilissime, vittime di terribili sevizie, è una cura concreta e potente per noi stessi e l'intera umanità.”

Loredana Cannata (1975) attrice italiana

Origine: Dalla presentazione della campagna animalista Vegan Beauty; citato in Margherita D'Amico, Vegan Beauty: Loredana Cannata testimonial della cultura vegan http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2013/07/02/vegan-beauty/, repubblica.it, 2 luglio 2013.

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“I fiumi più profondi scorrono con il minimo rumore.”

Quinto Curzio Rufo storico romano dell'età imperiale

da Storie di Alessandro Magno, vol. 2, a cura di J. E. Atkinson, traduzione di Virginio Antelami e Tristano Gargiulo, Mondadori, 2000
Attribuite

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“Quando l'amore vuol parlare, la ragione deve tacere.”

Jean-François Regnard (1655–1709) drammaturgo

Origine: Da Le Joueur; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.

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“Pensannoce a l'ingrosso nun te pare: | Ma si invece poi tu te c'immedesimi, | Li mijoni so' fatti de centesimi.”

Cesare Pascarella (1858–1940) poeta e pittore italiano

da I sonetti, Storia nostra, le prose, a cura dell'Accademia dei Lincei, Mondadori, 1955
Storia nostra

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“Ma c'è la chiusa poi dell'urtim'atto, | Quanno che lui s'ammazza e ammazza lei, | Che, te dico, m'ha proprio soddisfatto.”

Cesare Pascarella (1858–1940) poeta e pittore italiano

La tragedia, da La scoperta dell'America e altri sonetti, a cura dell'Accademia dei Lincei, Mondadori, 1951
Sonetti

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“Non è un problema di destra e di sinistra. I voltagabbana vanno dove c'è il potere.”

Alessandra Mussolini (1962) politico italiano

Sette, a cura di Claudio Sabelli Fioretti, 29 novembre 2001

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“La solitudine è la miglior cura per la vanità.”

Thomas Wolfe (1900–1938) scrittore e poeta statunitense

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“Come ci si prepara alla prima rappresentazione di una nuova opera teatrale.”

Hans Axel von Fersen (1755–1810) militare e diplomatico svedese

citato in Giorgio Dell'Arti (a cura di), 1789-1799 I dieci anni che sconvolsero il mondo - La presa della Bastiglia, la Repubblica, 1989, p. 73

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“Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti.”

pp. 220, "Madame Bovary", traduzione e cura di Roberto Carifi
Variante: D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti.

“Cessa, mali ppi tia! nun cchiù sperari; | ca sperannu, sperannu, spirai!”

Paolo Maura (1638–1711) poeta italiano

da Sperannu; citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, Milano 1972

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“Io sono anti-juventino per antonomasia: l'anti-juventinismo è una malattia da cui non si guarisce, si ha fin da bambino. Se fanno una cura per guarirla, sarò il primo paziente!”

Andrea Pucci (1965) comico e cabarettista italiano

Origine: Dalla trasmissione televisiva Tiki Taka, Italia 1; citato in Pucci: "Anti-Juve, pro-Mancini! Inter terza, ma Perisic e JJ..." http://www.inter-news.it/mondo-inter/pucci-anti-juve-pro-mancini-inter-terza-ma-perisic-e-jj/, Inter-news.it, 9 febbraio 2016.

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“La felicità è un'opera d'arte. Trattatela con cura.”

Edith Wharton (1862–1937) scrittrice statunitense

da Il canto delle muse, traduzione di Marta Morazzoni, Corbaccio

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“Qui sopra al mar Tirren fra rotti sassi, | che mostran che già fur superbe mura, | giunto son con Amor, ch'ogni sua cura | posta ha in seguirne a ciò ch'io non te lassi…”

Antonio Tebaldeo (1463–1537) poeta italiano

da Qui sopra al mar Tirren..; citato in I capolavori della poesia italiana, a cura di Guido Davico Bonino, CDE, 1972

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“Perché reggono l'intero peso. | Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi. | Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare. | Perché portano via. | Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta. | Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali. | Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica. | Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare. | Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura. | Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin. | Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante. | Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio. | Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo. | Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella. | Perché non sanno accusare e non impugnano armi. | Perché sono stati crocefissi. | Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio. | Perché, come le capre, amano il sale. | Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

da Elogio dei piedi
Origine: Da Altre prove di risposta, Edizioni Libreria Dante & Descartes, Napoli, 2008, p. 77; citato in Adriano Labbucci, Camminare, una rivoluzione, Donzelli Editore, 2011, pp. 5-6 https://books.google.it/books?id=-MzwMpHm9Y0C&pg=PA5. ISBN 8860366283

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“I santi Leone, Antonio, Bernardo, Crisostomo ed altri dicono che il mondo è il libro di Dio che dobbiamo indagare con maggior cura.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Apología per Galileo, a cura di Salvatore Femiano, Marzorati, 1971

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“Il merito ha i suoi pudori come la castità.”

Charles Pinot Duclos (1704–1772) scrittore e storico francese

da Considérations sur les mœurs de ce siècle; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013

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“Che ar monno, a 'sta Fajola d'assassini, | Lo voi sapé' chi so l'amichi veri? | Lo voi sapé' chi so'? So' li quatrini.”

Cesare Pascarella (1858–1940) poeta e pittore italiano

'Na predica de mamma, da La scoperta dell'America e altri sonetti, a cura dell'Accademia dei Lincei, Mondadori, 1951
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