Frasi su esigenza
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“[su Mr. Nobody] Volevo disoccuparmi delle isteriche esigenze della trama (le risposte) e concentrarmi sulla complessità dei meccanismi del pensiero. Mi interessava ragionare attorno all'ossessione della scelta da parte degli esseri umani, e ho voluto farlo attraverso gli occhi di un bambino prima e (ragazzo poi) che non sa scegliere e quelli di un anziano che gli spiega che tutte le scelte sono esatte.”

Jaco Van Dormael (1957) regista, sceneggiatore e drammaturgo belga

Origine: Citato in Cristiano Governa, “Grazie alla pirateria il mio film viene visto”: Van Dormael a Bologna con Mr. Nobody http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/12/grazie-alla-pirateria-film-viene-visto%E2%80%9D-dormael-bologna-nobody/176990/, il Fatto Quotidiano, 12 dicembre 2012.

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“Il principio stesso dell'ospedale non deve ruotare intorno alle esigenze del medico ma a quelle dell'ammalato.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

Origine: Da Il Mattino, 25 maggio 2009.

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“L'uguaglianza tra la donna e l'uomo scomparisce in ogni epoca in cui le esigenze belliche prendono il sopravvento.”

Maffeo Pantaleoni (1857–1924) economista e politologo italiano

Della divisione del lavoro in attribuzioni maschili e femminili

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“L'islam di oggi non è conciliabile con le esigenze dello stato di diritto occidentale.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala

Non sottomessa

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“Dal luogo in cui era stato rinchiuso in attesa della condanna, Socrate è invitato dai discepoli a fuggire. Ma la sua risposta è perentoria: "Vi ho insegnato per tutta la vita a ubbidire alle leggi e voi mi invitate a trasgredirle al termine della mia esistenza. Quello che avevo da insegnarvi ve l'ho comunicato. Il mio ciclo si è concluso". Non c'è traccia d'angoscia, senso di disperazione, malinconia per una vita giunta alla fine, c'è solo coerenza tra un insegnamento e una vita. Anche la drammaticità del momento viene asservita alle esigenze dell'insegnamento per renderlo più persuasivo, più efficace. E se il momento è vigilia di morte, lo si affronti in tutta dignità. "Ma infine, Socrate, dicci in quale modo dobbiamo seppellirti?", incalzano i discepoli. "Come volete", rispose. E, ridendo tranquillamente, proseguì: "O amici, io non riesco a convincere Critone che il vero Socrate è quello che ora qui discute con voi e non quello che, da qui a poco, egli vedrà morto”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevené. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).

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“Va detto che tradizionalmente la fascinazione dei Paesi democratici nei confronti degli "uomini forti" è rimasta costante nel tempo. Da sempre noi abbiamo creato, preferito e a volte sostenuto tutta una serie di dittatori, talvolta in versione anticomunista, altre volte in qualità di alleati contro la jihad islamica, oppure perché amici nell'organizzazione del mercato. Ripeto, spesso abbiamo costruito, per non dire protetto, una serie di dittatori. Basti pensare a Idi Amin Dada, Bokassa e Mobutu (per citarne solo alcuni), che rispondevano alle esigenze geopolitiche del momento. Oltre al resto, va anche considerato che il dramma di questa realpolitik è che questi dittatori sono molto longevi e normalmente sopravvivono persino quando viene meno l'interesse geo-strategico che aveva inizialmente spinto a supportarli. Ne consegue che, ad esempio, quando è caduto il comunismo e non vi è stata quindi più la necessità di sostenere alcun dittatore in funzione anticomunista, imperterriti si è andati avanti nello stesso modo. Tale fascinazione, che nell'immediato risponde ad alcuni interessi reali di politica internazionale – che non vanno evidentemente sottovalutati – determina però qualche piccolo dettaglio negativo visto che non solo i dittatori sterminano i propri popoli, ma ad un certo punto diventano anche disutili, se non addirittura controproducenti rispetto ai nuovi scenari che si delineano nel mondo!”

Emma Bonino (1948) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – Commissione straordinaria diritti umani – Seduta n. 98, martedì 17 gennaio 2012 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/279008.pdf – Indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale – Audizione della senatrice Emma Bonino, già commissario europeo per gli aiuti umanitari, sul tema Politica estera e diritti umani. Senato della Repubblica Italiana, 17 gennaio 2012.

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“Il romanzo di Piersanti [Luisa e il silenzio] è un libro misurato, che specialmente nella seconda metà, dopo qualche dispersione, raggiunge un ritmo, direi una fluidità persuasiva, naturale. Non so se faccia fare un passo avanti verso quell'altrove che è una esigenza confusa della nuova narrativa; intanto basterà questo lavoro fine e serio dentro i materiali salvati della "vecchia."”

Giuliano Gramigna (1920–2006) critico letterario, scrittore e poeta italiano

Origine: Da Luisa, sonata per una donna sola https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/01/Luisa_sonata_per_una_donna_co_0_97090110812.shtml, Corriere della Sera, 1 settembre 1997, p. 29.

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“In tutto il mondo, in nome della religione, della sovranità nazionale, dell'interesse dello Stato, di esigenze economiche o di mera arroganza, uomini, donne, bambini vengono massacrati, violentati, imprigionati, terrorizzati e sfruttati. Impunemente.”

Rosalie Abella (1946) magistrato canadese

Origine: Da una conferenza sui genocidi; citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Nel regno dell'armonia, traduzione di Fenisia Giannini, Tropea, Milano, 2007, p. 147. ISBN 978-88-558-0015-0

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“Quali sarebbero i nostri pensieri e i nostri sentimenti riguardo i dinosauri carnivori se fossero vivi al giorno d'oggi? Gli umani hanno da tempo sentito antipatia verso i carnivori, i nostri concorrenti per le proteine scarseggianti. Ma i nostri sentimenti sono leggermente placati dai tratti attraenti che vediamo in loro. Per quanto siano grandi e possenti, i leoni ci rammentano delle bestiole che si raggomitolano sui nostri grembi e che fanno le fusa quando li accarezziamo. Allo stesso modo, i nobili lupi ci rammentano dei nostri compagni canini. I cani e i gatti sono buoni compagni perché sono intelligenti, sensibili alle nostre esigenze e i loro corpi flessibili li rendono piacevoli da toccare e per giocarci. Più importante, sono ammaestrabili. I loro occhi rivolti di fronte ci fanno ricordare noi stessi. Al contrario, neanche i dinosauri carnivori più piccoli presenterebbero un vantaggio di questo tipo. Nessuno di loro era abbastanza intelligente per essere addomesticabile o ammaestrabile e infatti avrebbero rappresentato un pericolo continuo per i loro padroni. I loro corpi rigidi, forse piumati, non sarebbero del tipo che ci piacerebbe avere ai piedi in letto. I giganti dai tratti rettiliani, i grandi carnivori, sarebbero stati veramente orribili e terrificanti. Avremmo ammirato la loro grandezza e la loro potenza, nello stesso modo in cui molti s'interessano alle macchine da guerra, ma non ci piacerebbero. Le loro immagini nella letteratura e nella musica sarebbero demoniache e potenti — mostri da temere e distruggere ma, allo stesso tempo, d'ammirare.”

Gregory Scott Paul (1954) paleontologo, sociologo e illustratore statunitense

Predatory Dinosaurs of the World

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“Nei primi tempi, quando gli spiriti parlavano a mia sorella ed a me sulle pendici della montagna, quale essere umano avrebbe creduto che gli spiriti fossero cose prive d'importanza? Persino noi eravamo prigioniere del loro potere, e ritenevamo un dovere usare i doni in nostro possesso per il bene della nostra gente. Poi, per millenni questa fede nel sovrannaturale ha fatto parte dell'anima umana. A volte avrei detto che era naturale, chimica, un ingrediente indispensabile della struttura umana, qualcosa senza cui non potevano prosperare e tanto meno sopravvivere. Abbiamo assistito molte volte alla nascita di culti e religioni, alle proclamazioni di visioni e miracoli ed alle successive promulgazioni delle fedi ispirate da questi "eventi". Viaggiate nelle città dell'Asia e dell'Europa e vedrete gli antichi templi ancora in piedi e cattedrali del Dio cristiano dove vengono cantati i suoi inni. Visitate i musei di tutti i paesi: vedrete sculture e pitture religiose che abbagliano l'anima. Quanto sembrano grandiose queste realizzazioni: la macchina stessa della cultura dipende dal combustibile della fede religiosa. Eppure qual è stato il prezzo della fede che galvanizza i paesi e manda le armate una contro l'altra, che divide le mappe delle nazioni in vincitori e vinti ed annienta gli adoratori degli dei alieni? Ma negli ultimi secoli è comparso un miracolo vero che non ha nulla a che vedere con spiriti o apparizioni o voci celesti che annunciano a questo o quello zelota ciò che deve fare! Abbiamo visto finalmente nell'animale umano una resistenza al miracoloso; uno scetticismo nel confronto dell'opera degli spiriti o di coloro che affermano di vederli e di comprenderli e di essere interpreti delle loro verità. Abbiamo veduto la mente umana abbandonare lentamente le tradizioni della legge basata sulla rivelazione, cercare le verità etiche tramite la ragione ed un modo di vita basato sul rispetto per il fisico e lo spirituale così come vengono percepiti da tutti gli esseri umani. E con questa perdita di rispetto per il sovrannaturale, con questa mancanza di credulità in tutte le cose distaccate dalla carne, è venuta l'epoca più illuminata; perché donne e uomini cercano l'aspirazione più alta non nel regno dell'invisibile, ma nel regno dell'uomo, la cosa che è carne e spirito, visibile ed invisibile, terrena e trascendente. Il chiaroveggente e la strega non hanno più valore. Gli spiriti non possono darci nulla di più. Insomma, abbiamo superato la suscettibilità a questa follia e ci avviamo verso una perfezione che il mondo non ha mai conosciuto. Finalmente "il verbo si e fatto carne", per citare un'antica frase biblica con tutto il suo mistero; ma il verbo della ragione e la carne è il riconoscimento delle esigenze e dei desideri comuni a tutti gli uomini ed a tutte le donne.”

La regina dei dannati

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“A mio parere, c'è l'esigenza di comprendere le facoltà cognitive del pollo domestico più di quelle di qualsiasi altra specie perché è l'unico uccello che abbiamo scelto per l'allevamento intensivo. Il Gallus gallus domesticus è di fatto la specie aviaria più sfruttata e meno rispettata.”

Lesley Joy Rogers (1943) neuroscienziata australiana

Origine: Da The Development of Brain and Behaviour in the Chicken; citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Il maiale che cantava alla luna: la vita emotiva degli animali da fattoria, traduzione di Giuditta Ghio, il Saggiatore, Milano, 2009, p. 64 https://books.google.it/books?id=FxVqF8tllcYC&pg=PA64. ISBN 978-885650133-9

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“[…] il centro poetico dell'opera di Pavese, tolti di mezzo gli equivoci e le giustificazioni di comodo, è nella lotta tra il desiderio di comunicare e l'esigenza di non uscire, tra la conquista della realtà e il chiudersi mitologico.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Tra realtà e simboli la poetica di Pavese http://digital.sturzo.it/spogliogenerale/1969/19690210/26/3/traree, Il Popolo, 10 febbraio 1969.

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“Con i tempi che corrono si sentiva l'esigenza di omaggiare un passato pieno di dignità, in cui c'erano grandi attori, grandi scrittori. È giusto fare un'opera didattica che racconti la grande commedia e un grande attore italiano. I giovani non possono studiare solo Tarantino o Lynch, ma devono conoscere anche Germi, Blasetti e il Sordi di Una vita difficile e Lo sceicco bianco.”

Carlo Verdone (1950) attore e regista italiano

Origine: Citato in Carlo Verdone celebra il mito di Alberto Sordi con un documentario http://www.palermomania.it/news.php?carlo-verdone-celebra-il-mito-di-alberto-sordi-con-un-documentario&id=47124, Palermomania.it, 21 febbraio 2013.

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“Il lettore di oggi è nel suo fondo psichico un utilitarista. […] La cultura come prospettiva morale ed esigenza umana non è nel giro della sua fretta.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Terza pagina ieri e oggi http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1963/19630903/20_242/5, Il Popolo, 3 settembre 1963.

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“Questa mia predilezione per l'oscurità, per la penombra, non è come potrebbe sembrare un atteggiamento esteriore. Risponde ad un'esigenza interna comune a noi siciliani, credo, quasi a contrasto con la troppa luce che ci circonda. Rifugiarci nell'oscurità di noi stessi, ritrovare quanto abbiamo perduto, esorcizzare il tempo, la morte.”

Lucio Piccolo (1901–1969) poeta italiano

Origine: Dal video disponibile in Helga Marsala, Il meridiano della solitudine. Letteratura e nobiltà: un film sul poeta Lucio Piccolo e la Sicilia d'un secolo fa http://www.artribune.com/2015/11/il-meridiano-della-solitudine-letteratura-e-nobilta-un-film-sul-poeta-lucio-piccolo-e-la-sicilia-dun-secolo-fa/, Artribune.com, 21 novembre 2015.

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“La storia di cosa nostra è una storia di misteri irrisolti o solo parzialmente risolti. Non solo per le stragi, ma anche per i cosiddetti omicidi politici di Michele Reina, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, che danno l'impressione di essere stati commessi non solo per le esigenze di cosa nostra; anzi, l'hanno danneggiata.”

Pietro Grasso (1945) magistrato e politico italiano

Origine: Citato in Cosa nostra, Grasso: la mafia fu braccio di altri interessi http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/17_gennaio_30/cosa-nostra-grasso-mafia-fu-braccio-altri-interessi-07c63764-e6e5-11e6-ac41-e29b490c68c2.shtml, Corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 30 gennaio 2017.

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“Il Ministro [Mariastella Gelmini] avrebbe dovuto avere il coraggio di chiudere la metà delle università italiane: servono più a mantenere i baroni che a soddisfare le esigenze degli studenti.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Da un'initervista a Max; citato in Renzi: "Metà delle università dovrebbero essere chiuse" http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/02/03/news/renzi_mat_delle_universit_dovrebbero_essere_chiuse-12010731/, Repubblica.it, sezione Firenze, 3 febbraio 2011

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“L'uomo fondamentalmente è una creatura pacifica; eppure, le esigenze dei nostri tempi hanno spesso richiesto che, per sopraffare il male e assicurare la pace e la prosperità, l'energia dell'uomo dovesse essere applicata all'apparato di difesa.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso si S.M.I. Haile Selassie I alla scuola tecnica per le forze di guerra, 1º febbraio 1963; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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“L’indipendentismo catalano è un movimento totalitario per non dire quasi fascista. Si nutre di bugie e nasce da esigenze egoistiche, sia tra i suoi sostenitori sia tra i dirigenti politici.”

Javier Marías (1951) scrittore spagnolo

Origine: Dall'intervista di Andrea Nicastro, «L’autonomismo nutrito di bugie», Corriere della Sera, 11 ottobre 2017, p. 6.

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“Con il non-allineamento stiamo dicendo alle grandi potenze che anche noi facciamo parte di questo pianeta. Affermiamo il diritto delle nazioni piccole, o più deboli dal punto di vista militare, a determinare le loro politiche nel proprio interesse e ad avere un'influenza negli affari mondiali. […] Sotto ogni punto di vista, riteniamo che la nostra libertà effettiva di effettuare scelte economiche, sociali e politiche sia compromessa dalla nostra esigenza di sviluppo economico.”

Julius Nyerere (1922–1999) insegnante, economista e politico tanzaniano

Origine: Citato in Gennaro Ascione, A Sud di nessun Sud. Postocolonialismo, movimenti antisistemici e studi decoloniali, I libri di Emil, 2009, p. 33 https://books.google.it/books?id=pzKDBWetkwAC&lpg=PP1&dq=Gennaro%20Ascione&hl=it&pg=PA33#v=onepage&q&f=false. ISBN 978-88-96026-25-0