Frasi su fai-da-te
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“Agata Flor, perché non vuoi l'amore | il geranio è un fiore | ed io amo te.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Agata Flor, 3<sup>a</sup> composizione, p. 57
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Primo quaderno

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“Si te vòi fare ennante, | pu'lo provar 'n estante; | e quanto vol' t'abrenca, | ch'e' co l'amar non venca. | Volentier te parlara | credo che te iovara.”

Jacopone da Todi (1236–1306) poeta e religioso italiano

(p. 43-44)
Se vuoi farti avanti, lo puoi provare subito; e industriati quanto vuoi a impedire che io vinca col mio amore. Volentieri ti parlerei: credo che ti gioverebbe.
O papa Bonifazio

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“Mamma col core afflitto, | entro le man te metto | de Ionne, mio eletto: sia tuo figlio appellato || Ioanni, èsto mia mate: tollela en caritate, | aggine pïetate, | ca'l cor sì ha furato.”

(p. 41)
«Madre, col cuore pieno di dolore ti affido nelle mani del mio prediletto, Giovanni: che sia chiamato figlio tuo. Giovanni, ecco mia madre: accoglila con affetto, abbine pietà, ché il suo cuore è così trafitto».
Donna de Paradiso

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“Io dico che la salute non si compra e che il denaro non te lo porti nella bara.”

Damiano Cunego (1981) ciclista su strada italiano

Considerazione sul doping

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“Conosci te stesso (e non rompere il cazzo a me).”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Millenovecentonovantadieci

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“Guarda che te c'hai grossa crisi, eh?”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Personaggi originali, Quelo

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“Pure io c'ho la moglie abruzzese, ma mica mi vengo a sfogà con te!”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Pippo Chennedy Show
Personaggi originali, Gianni Livore

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“Corrado Guzzanti [nei panni dell'intervistatore]: Cioè la lettera di minacce al Papa non è una cosa seria?
Don Pizzarro: 'A lettera sur Papa l'ho scritta io!
CG: L'ha scritta lei?
DP: Beh perché non posso scrive 'na lettera?
CG: Ma come?
DP: Scusa, non facciamo confusione che poi 'a gente a casa non capisce. Un conto so' le cose serie, va bene – l'affari, 'i immobili, l'otto per mille, 'i sordi, tanti i sordi, che poi so' i vostri, no? – è un conto è 'a parte d'o spettacolo – 'a trama, l'attori, er colpo de scena…
CG: Che spettacolo scusi?
DP: Ma 'ndo vivi? 'O spettacolo nostro: i preti, i cardinali, 'e guardie svizzere – che poi so' tutte comparse – tutto st'ambaradam che peraltro mo co' sta crisi ce costa er doppio.
CG: Lei ne parla come se fosse una specie di fiction…
DP: Beh sì, chiamala come te pare, 'na serie, 'na fiction… qualcuno da noi dice che è un reality ma io nun so' d'accordo perché de ""reality"" nun c'è proprio niente, è tutto scritto: i dialoghi, i personaggi, er conflitto fra i cardinali, tutto scritto bene.
CG: Come una serie TV!
DP: Sì, tipo. Con tutti st'intrighi, no? Bertone contro Bagnasco, la CEI contro la Segreteria de Stato… a voi ve piacciono st'intrighi, no? E noi c'amo messi! Comunque Bertone esce forte a'a terza stagione, te l'anticipo.
CG: Alla terza stagione? Ma quindi è sempre stato così?
DP: Beh, no prima era 'n'artro tipo de format. Prima c'era 'a domenica, 'a finestra che s'e apre, du' colombe che passano… 'na vorta ce bastava questo! A gente veniva sotto, glie parlavi quattro, cinque lingue 'e rincoglionivi, battevano 'e mani, all'una avevamo finito e annavamo a vedé 'a Roma. Poi chiaramente i tempi cambiano, er pubblico ha cominciato a stufasse. Cioè disemoce 'a verità: 'sta cosa de questo che s'affaccia a'a finestra l'hanno vista armeno un mijone de vorte (questo poi nun è bono). Er gusto der pubblico cambia, nun ce veniva più nessuno… vonno azione, vonno er sangue, vonno er turbido, tipo ""I Borgia"", capito?
CG: E quindi la lettera sul Papa l'ha scritta lei?
DP: Sì, che poi io sarei story editor, eh, però ogni tanto me tocca pure mette mano alle sceneggiature, ai dialoghi. A proposito, quanno avemo detto che doveva morì er pupazzo? (da Aniene 2 – Molto rigore per nulla, 14 giugno 2012).”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano
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“E ora parliamo un po' di te. Mi ami?”

Maria Luisa Spaziani (1922–2014) poetessa, traduttrice e aforista italiana

Aforismi

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“Tutte le creature tremano di fronte alla violenza.
Tutte temono la morte. Tutte amano la vita.
Vedi te stesso negli altri. E a quel punto a chi potrai far male?
Che male potrai mai fare?”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

Origine: Citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 145. ISBN 978-88-7106-742-1

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“L'etica laica e, in particolare, l'etica degli atei, che non credono in nessuna entità superiore non meglio definita, ma solo nel dato di fatto dell'esistenza della materia che origina le strutture presenti nell'Universo, da cui si originano anche gli esseri viventi, dai più semplici ai più complessi, si basa sul rispetto del prossimo, uomo o animale che sia e può essere riassunta dai comandamenti di Cristo, che certo non era figlio di Dio, ma una delle più grandi figure dell'umanità, che ha preceduto i suoi tempi di molti secoli: "Ama il prossimo tuo come te stesso" e "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te."”

Margherita Hack (1922–2013) astrofisica e divulgatrice scientifica italiana

Origine: Da Fermiamo la nuova "santa inquisizione" http://www.socialnews.it/articoli/fermiamo-la-nuova-santa-inquisizione/, SocialNews.it, 4 novembre 2009; citato in Margherita Hack morta a 91 anni: l'astrofisica tra ricerca e diritti civili http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/29/morta-margherita-hack-trieste-astrofisica-aveva-91-anni/641222/, il Fatto Quotidiano.it, 29 giugno 2013.

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“Va', per te l'ho pregato, – ora la sete | mi sarà lieve, meno acre la ruggine”

...
Opere in versi, Ossi di seppia

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“Io passerei tra le tue dita | ci passerei tutta la vita.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

da Amore per te, n. 1
Visto così

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“Ti penso così forte che | se chiudi gli occhi mi senti vicino a te.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Impressa, n. 4
L'Uomo Senza Qualità

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“«Come posso essere un grand'uomo… come te?»
—«Perché essere un grand'uomo?», chiese il maestro. «Essere un uomo è già un'impresa abbastanza grande.»”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Un minuto di saggezza nelle grandi religioni

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“Sei come la mia moto | sei proprio come lei | andiamo a farci un giro | fossi in te io ci starei.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da La mia moto
La mia moto

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“Non voglio dire ciò solo perché sono un tennista, ma secondo me il tennis è lo sport più duro. […] Non voglio togliere nessun merito agli altri atleti […] ma penso che il tennis sia uno degli sport più duri perché sei su un'isola 24 ore su 24. Non hai nessuno con te.”

Steve Johnson (tennista) (1989) tennista statunitense

Citazioni di Steve Johnson
Origine: Citato in Luigi Gatto, Steve Johnson: "Il tennis è lo sport più duro di tutti" http://www.tennisworlditalia.com/news/news/Brevi/42241/steve-johnson-il-tennis-e-lo-sport-piu-duro-di-tutti-/, TennisWorldItalia.com, 16 agosto 2016.

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“Bacio che sopporti il peso | della mia anima breve | in te il mondo del mio discorso | diventa suono e paura.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Da Clinica dell'abbandono, Einaudi, Torino, 2003.

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“Il pragmatismo ti aiuta a raggiungere gli scopi che ti sei prefisso, però te li fa anche dimenticare.”

Giovanni Floris (1967) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dall'intervista a Otto e mezzo, 4 aprile 2013.

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“Ho potere, anche più di quanto la mia mente riesca a comprendere. Potere però significa felicità, duro lavoro e sacrificio. Per me vuol dire anche essere un buon esempio, e non abusare mai del potere che ho. Bisogna avere umiltà, sempre, si può essere dei leader senza dover mettere paura a chi lavora con te.”

Beyoncé (1981) cantante, attrice e imprenditrice statunitense

Origine: Citato in Ernesto Assante, Beyoncé, io posso http://d.repubblica.it/personaggi/2013/07/19/news/beyonce_intervista-1745090/, d.repubblica.it, 19 luglio 2013.

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“Se non ami te stesso non puoi amare gli altri e gli altri non potranno amare te!”

Massimo Bisotti (1979) scrittore italiano

Foto/grammi dell'anima

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“Io musico te soltanto | e mentre canto la mia pelle sembra frigger come burro | dentro suoni di padelle.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da Poeta minore
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“Ci vuole passione con te | e un briciolo di pazzia | ci vuole pensiero perciò | lavoro di fantasia.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

da Più bella cosa
Dove c'è musica

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“Non pensare mai che ci sia qualcuno di inferiore a te. Apri il tuo Occhio interiore e vedrai la stessa Gloria risplendere in tutte le creature.”

Dhul-Nun al-Misri (796–859) mistico e medico egiziano

Origine: Citato in Ellen Kei Hua (a cura di), Meditations of the Masters, in Andrea e David Wiebers, Souls Like Ourselves, Sojourn Press, 2000, p. 42; citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, 2014, p. 157.

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“Come un serial killer | faccio pagare alle altre donne | la colpa | di non essere te”

Michele Mari (1955) scrittore italiano

Cento poesie d'amore a Ladyhawke

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“Certo che viviamo in un eone del cazzo se gente come te riesce ad arrivare a ventisei anni.”

Francesco Dimitri (1981) scrittore italiano

La ragazza dei miei sogni

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“Te voglio bene assai | E tu non piense a me.”

Raffaele Sacco (1787–1872) poeta e scrittore italiano

da Te voglio bene assai, ed. Morano, 1879, vol. I, pag. 160; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, pag. 30

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“Caro direttore [Indro Montanelli], sono quasi 6 anni che non ci sentiamo. Da quel 22 luglio 2001 quando, dopo avere speso gli ultimi respiri a mettere in guardia gli italiani dal virus Berlusconi, te ne volasti in cielo. Ora che sei in Paradiso, immagino che tu abbia di meglio da fare che occuparti dell'Italia: in 92 anni di vita, hai già dato. Ma qui succedono cose talmente strane che devo proprio raccontartele. Intanto Berlusconi non c'è più, al governo intendo. Ma non è che si noti molto. Anzi, forse torna. Il vaccino non ha funzionato. Ora c'è di nuovo Prodi, almeno fino a un paio di minuti fa c'era. Non sappiamo. Si parla, tanto per cambiare, di crisi della politica. E in quel vuoto s'infilano indovina chi? La Confindustria e il Vaticano. Come diceva Totò, quando vedo un buco ci entro. Tu eri un laico risorgimentale a 24 carati, ma due papi, Roncalli e poi Woytjla, ti vollero conoscere perché eri molto rispettoso della religione. Un po' meno di certi Preti e di certi Vescovi che s'impicciavano di politica. Dicevi: "Aborro i preti, esseri autoritari e prepotenti. Quando qualcuno mi dice che stiamo andando verso il fascismo, vorrei quasi rispondere: magari! Il fascismo è brutto, ma passa. Invece andiamo incontro a forme di vita clericale, anzi ci siamo dentro, perché non abbiam saputo amministrare il nostro libero esame. Abbiamo liquidato la coscienza, dandola in appalto al prete. Ecco dove nasce il più macroscopico difetto degli italiani: la mancanza di una coscienza morale. Non siamo religiosi: siamo cattolici per comodità, abitudine, tradizione, non per coscienza. Il problema di Dio gli italiani non se lo pongono. Perciò non siamo mai stati una Nazione: l'unico Stato che conosciamo è quello Pontificio". Ecco, ci siamo dentro fino al collo adesso, direttore. I cattolici liberali si sono estinti. Già tu rimpiangevi De Gasperi, "un democristiano che credeva in Dio e non aveva bisogno di fare il bigotto, forse perché era nato in Austria. In chiesa De Gasperi parlava con Dio, Andreotti col prete". Oggi con Dio ci parlano in pochi, persino tra i cardinali. In compenso tutti parlano con i preti e i cardinali. Ma anche con Andreotti, che a 90 anni è sempre un bijou: è vivo e lotta insieme a noi. Il Papa invece è cambiato: Woytjla non c'è più, ora c'è Ratzinger. Quando dice no alle coppie di fatto, si mettono tutti sull'attenti. Quando invece dice che il capitalismo non è molto meglio del socialismo, quando dice che bisogna salvaguardare l'occupazione, privilegiare i poveri, gli ultimi, difendere l'ambiente da uno sviluppo scriteriato, parlano d'altro e fanno finta di non sentire. Un giorno, di recente, ha detto addirittura che bisogna cacciare i corrotti dalla politica, e lì anche i politici più bigotti sono diventati anticlericali: come si permette di impicciarsi in affari che non gli riguardano? Ti parlo dallo studio di Santoro, che è tornato in tv dopo 5 anni di riposo, diciamo così: l'ultima volta che in Rai si sentì la tua voce fu da Biagi e da Santoro, entrambi i programmi furono subito chiusi. Stiamo per trasmettere un reportage della Bbc sulla pedofilia nel clero, già visto su internet da alcune decine di milioni di persone nel mondo e 3-4 milioni in Italia. Mi dirai: "dov'è il problema, già ai miei tempi tutti volevano una Rai modello Bbc". Appunto: adesso hanno visto cosa fa la Bbc e gli è passata la voglia. Persino la Cei ha detto: "Nessuna censura, discutiamo pure con equilibrio". La censura la invocano i politici e alcuni papaveri Rai, che sono più papisti del Papa. C'è un tale Landolfi, lo stesso capo della Vigilanza che nel 2001 ti accusò di linciare Berlusconi e chiese addirittura a Ciampi di intervenire per la tua intervista a Biagi a ridare dignità al servizio pubblico, che 10 giorni fa già sapeva che avremmo imbastito un processo mediatico contro la Chiesa: una specie di Nostradamus. E ha aggiunto: "Non sono queste le finalità del servizio pubblico, non è per questo che i cittadini pagano il canone". Lui li conosce uno per uno, gli telefona tutti i giorni per sapere che cosa vogliono. Poi c'è Fassino, che una volta era comunista, però ha studiato dai gesuiti: ora parla come don Abbondio e ci invita al massimo equilibrio e alla massima prudenza. Fini l'altra sera ha annunciato a "Ballarò" che il nostro programma non andrà mai in onda: deve averglielo detto in sogno l'Arcangelo Gabriele, ma era un imitatore: infatti siamo in onda. Casini chiese un programma riparatore che raccontasse tutto il bene che fa la Chiesa nel mondo. Potrebbe commissionarlo ai suoi uomini alla Rai, che sono un po' più numerosi di quelli che aveva la Dc una volta, però la Dc aveva anche il decuplo dei suoi voti; oppure potrebbe chiederlo a Buttiglione, che ha mezza famiglia in Rai e l'altra mezza a Mediaset; invece chiede a noi. Tu dirai: che c'entrano i politici con la libera informazione? Da quando i giornalisti prendono ordini dai segretari di partiti? Ecco, il problema è che ormai non se lo domanda più nessuno. Trovano tutto ciò molto normale. I politici non si accontentano di lottizzare la Rai: vogliono fare i palinsesti e i critici televisivi; prima o poi condurranno direttamente programmi e si intervisteranno da soli. Ricordi Giuliano Ferrara? L'avevi lasciato ateo. Bene, adesso è rimasto ateo ma è diventato anche clericale, nel frattempo. Dice che il reportage Bbc è una schifezza. E lui se ne intende. C'è perfino chi pretendeva che mostrassimo in anticipo all'editore una scaletta sicura prima di decidere se mandarci in onda oppure no. Come se l'amministratore della Fiat Marchionne volesse leggere gli articoli della Stampa o De Benedetti quelli della Repubblica, prima di mandare in stampa i giornali. Anche questo, è un po' strano, è passato sotto silenzio, come una cosa normale. La nostra categoria non ha brillato, ma questa per te non è una novità: già 30 anni fa tu scrivevi che "il giornalismo italiano è servo per vecchia abitudine: i potenti vogliono il monumento equestre e il piedistallo, e noi glielo diamo". Non ti dico gli intellettuali sedicenti liberali: tutti zitti, o addirittura solidali con i censori. Sono quelli che tu definivi "una grossa camorra al servizio di ogni potere". L'altro giorno, rileggendo i tuoi ultimi articoli, mi è capitata una lettera a Franco Modigliani, Nobel dell'Economia, in cui tu parlavi della corruzione e dicevi: "Dopo tanti secoli che la pratichiamo, dietro l'esempio e sotto il magistero di nostra Santa Madre Chiesa, ineguagliabile maestra d'indulgenze, perdoni e condoni, noi italiani siamo riusciti a corrompere anche la corruzione e a stabilire con essa il rapporto di pacifica convivenza che alcuni popoli africani hanno stabilito con la sifilide, diventata nel loro sangue un'afflizioncella di ordine genetico senza più gravi controindicazioni… Un popolo italiano consapevole della propria identità e ben deciso a difenderla, non c'è. E non c'è perché, nei secoli in cui questa coscienza nazionale maturava nel resto dell'Occidente, in Italia veniva soffocata da una Chiesa timorosa che il cittadino soppiantasse il fedele e creasse un potere temporale laico contrapposto al suo". Questo scrivevi sulla prima pagina del Corriere della Sera non 1000 anni fa, 6 anni fa. Oggi passeresti per un nemico della fede, della famiglia, dell'Occidente, forse per un fiancheggiatore di Al Qaeda. Non è che potresti prenderti una libera uscita e tornare giù un po' da noi per un paio di giorni, non di più? Ci manchi tanto, e non sai quanto. Ciao, direttore.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

dalla coperina di Annozero, 31 maggio 2007
Annozero

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“Quando la tua donna sarà sicura di farti felice soltanto col suo amore, sii sicuro che per te comincia l'infelicità.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Sessanta

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“[…] l'elisir che ti dà la vita, e te la toglie.”

I ragazzi del buco, Jean-Claude Van Damme e la Madre Superiora; 1996, p. 17
Trainspotting, Tirarsi fuori

“Vedi di non chiamare intelligenti solo quelli che la pensano come te.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, X

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“Un fanciullo amava molto il pollo e aveva gran paura dei lupi. Una sera, mentre dormiva sul suo letto, fece un sogno: egli era solo nella foresta e cercava funghi. A un tratto, un lupo balzò da una macchia e si gettò su di lui. Spaventato, il fanciullo si mise a gridare: «Aiuto! Aiuto! Mi vuol mangiare!».Il lupo gli disse: «Aspetta a gridare: io non ti mangerò, voglio soltanto discutere con te».
E il lupo si mise a parlare come fosse un uomo.
Disse: «Tu hai paura che io ti mangi. Ma tu? Non ti piacciono forse i polli?».
«Sì!».
«Eppure li mangi, perché? Essi sono vivi come te, i piccoli polli. Va a vedere la mattina, come li pigliano, come il cuoco li porta in cucina e taglia loro il collo, e ascolta la loro madre gridare perché le hanno tolto i suoi piccini. Non hai mai osservato tutto questo?».
«No», rispose il fanciullo.
«No, davvero? Ebbene, guarda meglio! Del resto, per ora, sono io che ti mangerò. A modo tuo, tu non sei altro che un piccolo pollo: è deciso, ti mangerò».
Il lupo si gettò sul fanciullo che gridò spaventato: «Ahi! Ahi! Ahi!».
E si svegliò.
Da quel giorno, egli smise di mangiar carne: fosse di bue, di montone o di pollo.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

Origine: Favola registrata da Tolstoj il 19 luglio 1908 con un fonografo inviatogli in dono da Thomas Edison nello stesso anno, e pubblicata nel 1909 sulla rivista Il faro. Traduzione di Gianfranco Giorgi; citato in Perché sono vegetariano, pp. 16-17.

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“La persona che temi di contraddire di più è te stesso.”

Nassim Nicholas Taleb (1960) filosofo, saggista e matematico libanese

Il letto di Procuste

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“Potresti sorprendere te stesso.”

Faith No More (1968) cantante, musicista e compositore statunitense

Album of the Year

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“Il calcio è così: esaltante a volte, crudele altre volte… e quando meno te l'aspetti può affiorare il patatrac.”

Armando Ceroni (1959) giornalista svizzero

Citazioni tratte dalle telecronache sulla RSI
Origine: Da Svizzera – Francia, 20 giugno 2014.

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