Frasi su grammatica

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema grammatica, essere, lingua, parola.

Frasi su grammatica

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“La grammatica, che può governare perfino i re.”

Molière (1622–1673) commediografo e attore teatrale francese

IV, III
Le donne saccenti

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“È meglio che i grammatici biasimino noi, piuttosto che la gente non comprenda.”

Agostino d'Ippona (354–430) filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana

dalle Esposizioni sui Salmi 138, 20
Melius est reprehendant nos grammatici quam non intelligant populi.

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“Si è tentato più volte, e ancora si tenta, di esprimere attraverso metafore la differenza tra il nostro mondo nordico e quello mediterraneo, suggerendo via via contrapposizioni come forma e movimento, sole e nebbia, il cipresso e la quercia, il tetto piatto e il tetto a punta. Credo che la contrapposizione fra la cisterna e la sorgente non sia meno adeguata. […] Lo stesso vale per la letteratura antica; la sua struttura complessiva non assomiglia a una rete fluviale ma a un sistema di locali chiusi collegati per mezzo di acquedotti. Di qui la straordinaria facilità di ricavarne citazioni, e di qui anche il fatto che i suoi «classici» sono tali in un senso del tutto diverso dal nostro. Questa possibilità di trovare ristoro nelle forme chiuse si riscontra anche nella grammatica; certe costruzioni participiali e soprattutto l'ablativo assoluto si incastonano nella prosa come piccole cisterne. Lo spirito della cisterna trova forse la sua rappresentazione più icatica nel racconto delle Mille e una notte sul facchino e le tre dame, mentre lo spirito della sorgente si esprime in modo insuperabile nella ballata goethiana del pescatore.
Ritrovato lo slancio, e conversando di queste cose, muovemmo verso la cima. Friedrich Georg fece qui l'osservazione che il Don Chisciotte è una vera cisterna di buon umore.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da Soggiorno in Dalmazia, pp. 39-40
Foglie e pietre

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“Quando incontri un amico, dimentica le tue disgrazie.”

Appio Claudio Cieco politico e letterato romano

citato in Prisciano, Institutio de arte grammatica

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“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

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“Donne e scoregge scappano anche se non vuoi.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

da La grammatica di Dio

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“Il cuore c'ha le valvole, non le molle.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

da La grammatica di Dio

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“[…] se si vuole semplicità a tutti i costi, basta scolarsi una bottiglia di rosso.”

Paolo Virno (1952) filosofo, semiologo e accademico italiano

Origine: Da La grammatica della moltitudine, [Per un'analisi delle forme di vita contemporanee], Rubbettino, 2001, p. 24 https://books.google.it/books?id=XXWqUQWTC30C&lpg=PA24&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false.

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“Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica e la sua lingua.”

Octavio Paz (1914–1998) diplomatico, poeta e scrittore messicano

Origine: Citato in Gianfranco Ravasi, Qohelet e le sette malattie dell'esistenza, Edizioni Qiqajon, Magnano, 2005, p. 16. ISBN 88-8227-172-2

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“La legge è la grammatica della giustizia.”

Tullio Colsalvatico (1901–1980) scrittore italiano

L'uomo, il tempo e l'amore

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“Vorrei avere questi libri: 1° la Grammatica tedesca che era nello scaffale accanto all'ingresso; 2° il Breviario di linguistica di Bertoni e Bartoli che era nell'armadio di fronte al letto; 3° gratissimo le sarei se mi inviasse una Divina Commedia di pochi soldi, perché il mio testo lo avevo imprestato.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Dalla lettera a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in Luciano Canfora Gramsci sulle orme di Fozio, Corriere della Sera, 8 dicembre 2016.

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“Chiedere alla scienza di spiegare la vita, e questioni vitali, è come chiedere a un grammatico di spiegare la poesia”

Nassim Nicholas Taleb (1960) filosofo, saggista e matematico libanese

The Bed of Procrustes: Philosophical and Practical Aphorisms

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