Frasi su massimo
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“La massima privatezza sta nell'impudica ostentazione del privato.”

Gianluca Nicoletti (1954) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

“In tutte le cose e in tutte le scoperte il massimo della semplicità e dell'eleganza, raro è che si trovi di primo slancio.”

Bartolomeo Veratti (1809–1889) giurista, giornalista e filologo italiano

Origine: Del vaglio d'Eratostene, p. 7

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“[Su Pietro Mennea] Ho un ricordo di una persona tenace che ha sempre fortemente creduto nelle cose che portava avanti. Si è sempre impegnato e schierato. Ci lascia dei ricordi incredibili sul piano sportivo ma anche come uomo ci lascia la dimensione di un impegno mai venuto meno, un rigore, una logica di chi vuole sempre competere nella massima autonomia e libertà.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in L'ultimo saluto a Pietro Mennea http://www.lastampa.it/2013/03/22/sport/atletica/l-ultimo-saluto-a-pietro-mennea-OWnnUebkvcrcX79ezvSiwJ/pagina.html, Lastampa.it, 22 marzo 2013.

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“Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d'autorità.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Massimo D'Alema

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“Bè, tra questi titani Federer giganteggia da otto anni. Non è questione di vincere o perdere: che vinca o che perda Roger Federer è una tacca sopra al massimo previsto, per lui il display non è programmato. Eccede. Sorprende. Sorprende eccedendo.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

Origine: Da Federer un esempio di perfezione come Comaneci, Coppi, Jordan e Alì http://archiviostorico.gazzetta.it/premium/gas/2012/marzo/21/FEDERER_ESEMPIO_PERFEZIONE_COME_COMANECI_ga_10_120321058.shtml?redirectMeNoLoop=true, La Gazzetta dello Sport, 21 marzo 2012.

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“Notavo ieri sera, tra l'altro, una singolare contraddizione della RAI: la RAI, da quest'anno, meritoriamente ha abolito la moviola, tant'è vero che – io non mi ricordo chi era l'ultimo, era forse Tombolini – Tombolini è stato prepensionato, così come Carlo Longhi, credo, da 90° minuto. Non seguo ma immagino che per analogia sia così. Quindi la RAI ha fatto questa scelta, ritardata certamente, ma che io personalmente ho molto condivido. E va bene, e questo riguarda il Campionato. Ieri sera invece la RAI, dopo la partita, ma già durante la partita, già nell'intervallo, non ha fatto altro che moviolare questi tre presunti rigori: il primo è fallo di Mauri che passa da dietro su Mertesaker, comunque un difensore tedesco, e lo tocca. Certamente non è fallo del tedesco. Il secondo è Cassano che cade su una carica di spalla e invece, effettivamente, sul terzo episodio questo tedesco che si carica e si corica tocca la palla con la mano. Però, anche lì, tutto è stato ridotto a questo: e allora visto che la RAI ha fatto questa scelta coraggiosa fin dallo scorso settembre di abolire la moviola e ne seguì, come lei immagina, ampio dibattito, il fatto che a distanza di mesi, se appena c'è in campo la Nazionale – e quindi il massimo della demagogia possibile da questo punto di vista – debba tornare a galla la moviola è ridicolo.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

10 febbraio 2011

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“Questo che abbiamo detto è dunque massima prova che l'essere è soltanto uno. Ma sono prove anche le seguenti. Se ci fossero molte cose dovrebbero essere così come io dico che è l'uno. Infatti se c'è la terra e l'acqua e l'aria e il fuoco e il ferro e l'oro e una cosa è viva e l'altra è morta e nera e bianca e quante altre cose gli uomini dicono essere, se dunque tutto questo esiste e noi rettamente vediamo e udiamo, bisogna che ciascuna cosa sia tale quale precisamente ci parve la prima volta e che non muti ne diventi diversa, ma che ciascuna sempre sia quale precisamente è. Ora noi diciamo di vedere udire intendere rettamente. Invece ci sembra il caldo diventi freddo e il freddo caldo, il duro molle e il molle duro e che il vivente muoia e venga dal non vivente e che tutte queste cose si trasformino e che ciò che era e ciò che è ora per nulla siano uguali; anzi che il ferro che pure è duro, si logori a contatto col dito e così l'oro e le pietre e ogni altra cosa che sembra essere resistente, e che all'inverso la terra e le pietre vengano dall'acqua. Cosicché ne viene di necessità che noi ne vediamo ne conosciamo la realtà. Perché non c'è certo accordo in questo. Mentre infatti diciamo che le cose sono molte ed eterne e che hanno certi aspetti e resistenza, ci sembra che tutto si trasformi e si muti da quel che ogni vola l'occhio ci fa vedere. È chiaro dunque che non rettamente vedevamo e che quelle cose non rettamente sembrano essere molteplici; infatti non si trasformerebbero se fossero reali, ma ciascuna sarebbe tale quale precisamente sembrava. Ma se si trasforma ecco che l'essere perì e il non essere nacque. Così se ci fosse il molteplice esso dovrebbe essere tale quale è appunto l'uno.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 8
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“[Kant] Egli ci dà delle massime formali, cioè delle regole di principio, le quali non dicono: «Fai questo o quello», ma piuttosto: «Qualunque cosa tu faccia, fallo ispirandoti a questo criterio.»”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 74

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“Agisci come se tu potessi volere che la massima della tua azione divenisse legge universale della natura.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 74: Kant

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“Basterebbe applicare con rigore questa massima kantiana a tutti i livelli dei rapporti tra gli uomini e le nazioni per, letteralmente, "rivoluzionare" il corso della storia. Purtroppo siamo molto lontani da questo. Scomparirebbe ad esempio ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo, ogni truffa, ogni umiliazione.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Basterebbe applicare con rigore questa massima kantiana a tutti i livelli dei rapporti tra gli uomini e le nazioni per, letteralmente, "rivoluzionare" il corso della storia. Purtroppo siamo molto lontani da questo. Scomparirebbe ad esempio ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, ogni truffa, ogni umiliazione.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 75

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“Il grande gioco della politica internazionale, dopo il crollo delle Torri gemelle, è stato forse più di prima costruito a tavolino. Senza grandi rapporti con la realtà. Anzi. Proprio una cattiva conoscenza della realtà ha reso più vulnerabili – nel momento della massima potenza – gli Stati Uniti. E con loro l'Occidente tutto. Buonsenso vorrebbe, dunque, che il grande Risiko riponesse nella scatola soldatini e carri armati e rimettesse in funzione i vecchi sistemi: la conoscenza approfondita e vera di quanto sta succedendo oltre la soglia di casa. Così ancora non avviene. Soprattutto non c'è ancora un rapporto alla pari con gli arabi, senza il quale non si possono risolvere la diffidenza e la sfiducia. Non dobbiamo esportare la nostra democrazia, né con i carri armati né con lo sguardo mellifluo di chi vuole imporre le proprie regole con altri mezzi, meno violenti ma non per questo meno discutibili. Dobbiamo (semplicemente?) leggere quale concetto di democrazia sta emergendo nelle élite arabe. Dobbiamo accettare che il loro modello di democrazia (che i sostenitori dell'islam politico cosiddetto "modernista" considerano islamizzabile) sia diverso, e che possa avere una sua dignità specifica. D'altro canto, per molti dei musulmani arabi la nostra – di democrazia – non rispetta i loro, di valori.”

Paola Caridi (1961) giornalista e scrittrice italiana

conclusioni, p. 164
Arabi invisibili

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“La Dichiarazione universale, che fu scritta all'indomani della Seconda guerra mondiale, in un clima di distruzione totale e di massima povertà, riflette le aspirazioni dell'umanità verso il futuro di prosperità, di dignità e di coesistenza pacifica.”

Ban Ki-moon (1944) 8º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Dal discorso per il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, New York, dicembre 2008.

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“Il Pontefice [Benedetto XVI] gode del mio massimo rispetto personale, come figura che unisce una grande cultura a una grande sensibilità. L'opera che ha svolto per il dialogo fra le fedi è notevole.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2009
Origine: Citato in Marco Tosatti, Obama parla del Papa http://www.lastampa.it/2009/07/03/blogs/san-pietro-e-dintorni/obama-parla-del-papa-TUZ1o3nA7vOVfXr1gtO2JM/pagina.html, Lastampa.it, 3 luglio 2009.

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“Le meditazioni su Nietzsche di Heidegger e di Jaspers hanno evidenziato col massimo rigore l'essenza metafisica del nichilismo e le sue profonde tracce in tutti gli aspetti dell'anima occidentale.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Introduzione al Libro secondo: Il pensiero occidentale, p. 279
Il tramonto dell'occidente

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“Paura? Solo della Gialappa's.”

Gialappa's Band trio di autori e commentatori televisivi e radiofonici

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“Se i tifosi lo richiedono, niente più grunting. I giocatori sono pagati per divertire il pubblico e fare in modo che chi paga il biglietto ne ricavi il massimo divertimento possibile.”

Monica Seles (1973) tennista jugoslava

Origine: Per grunting si intende la tendenza ad urlare durante gli scambi, specie quando si colpisce la pallina.
Origine: Citata in Alessandro Mastroluca, Sharapova: gruntometro ok ma solo per le nuove tenniste http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/01/780196-sharapova_gruntometro.shtml, Ubitennis.com, 1° ottobre 2012.

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“Se Voi, probabilmente avete letto le opere di Giordano Bruno, ebbene ne La cena delle ceneri, fa uno strano ragionamento. Dice: supponiamo di avere una palla, come la terra. La terra viene illuminata dal sole, ma soltanto una parte della terra viene illuminata dal sole. Man mano che ci si allontana, il sole è più lontano dalla terra, una parte sempre maggiore della sfera viene illuminata. Ora, domanda: quant'è la parte della sfera che al massimo può venire illuminata? Se il sole fosse all'infinito, allora illuminerebbe esattamente metà della sfera. Ora Giordano Bruno si chiede: ma poverina l'altra metà della sfera che cosa fa? Rimane in ombra? Allora l'idea di Giordano Bruno è: quando arriviamo all'infinito, facciamo un passo in più, incominciamo ad andare oltre questo primo infinito e il sole comincerà a illuminare la parte di dietro della sfera. Quando s'arriva all'infinito per la seconda volta tutta la sfera è illuminata. Non c'è bisogno di dire che questa è, ovviamente, è un'idea semplicemente metaforica, non ha nessun senso. Però è la prima volta nella storia in cui qualcuno pensa che ci sia effettivamente la possibilità di avere due o più infiniti. I matematici oggi sono arrivati ad averne addirittura infiniti.”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

dalla trasmissione RAI Il Grillo, 2 aprile 2001; citato in Storia dell'infinito http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=795#bruno, emsf.rai.it

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“Quanto mi piacerebbe morire in scena nell'atto di recitare il monologo di Amleto.”

Titta Ruffo (1877–1953) baritono italiano

citato in Michele Salvini, Titta Ruffo, periodico mensile: Grandi Voci alla Scala, p. 7, n. 4, ottobre 1993, Massimo Baldini Editore

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“Moratti Angelo e Massimo: i meriti dei padri non ricadono sui figli.”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

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Origine: Da un tweet https://twitter.com/francorossicom/status/354323658380021762 dell'8 luglio 2013.

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“Iura novit curia? L'interrogativo, più che lecito, è doveroso di fronte al principio di diritto affermato dalla I Sezione penale della Corte di cassazione nella presente sentenza (così definita dalla stessa Corte, anche se parrebbe trattarsi di una ordinanza), a proposito dei criteri di computo dei termini di durata della custodia cautelare fissati per le diverse fasi del giudizio, con particolare riguardo all'incidenza su tale computo dei giorni in cui si sono tenute le udienze. […] Perché mai la Corte di cassazione sia incorsa in un simile sbandamento interpretativo, tanto più in una vicenda processuale di estrema delicatezza, che di per sé avrebbe richiesto il massimo di ponderazione da parte dei giudici della I Sezione penale (i quali, invece, non sembrano essersi impegnati come avrebbero dovuto, almeno a giudicare dalla frettolosità e dalla modestia della motivazione addotta a sostegno della loro pronuncia), è un quesito cui non saprebbe darsi una risposta soddisfacente. Probabilmente la Corte è stata sviata, oltreché dall'andamento della discussione di fronte alla Corte d'assise d'appello, e dall'erronea impostazione già emergente dalle ordinanze impugnate), anche dalla sorprendente assenza di iniziativa mostrata dal rappresentante della procura generale, che nel chiedere l'annullamento delle medesime ordinanze non si è neppure prospettato — a quanto pare — il problema della necessaria neutralizzazione ope legis dei giorni di udienza ai sensi dell'art. 297, 4° comma c. p. p. Senonché tutto ciò non basta a giustificare il contenuto approssimativo e superficiale della decisione annotata, almeno per chi creda ancora nella Corte di cassazione quale «organo supremo della giustizia», cui compete di assicurare «l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge». Il bilancio è mortificante, come sempre quando capita — e non è la prima volta, sebbene si tratti fortunatamente di episodi isolati — di registrare errori di diritto tanto vistosi da parte della Corte di cassazione. Ed allora, se è permesso riprendere l'interrogativo con cui si sono aperte queste brevi osservazioni «a caldo», occorre davvero domandarsi fino a che punto sia consentito ai giudici della Corte regolatrice di ignorare il diritto di cui dovrebbero essere i massimi tutori: o forse si deve ritenere che, almeno per certi giudici, debba ormai valere l'inedito brocardo per cui ignorantia legis excusat?”

Vittorio Grevi (1942–2010) giurista e editorialista italiano

da Una erronea interpretazione in tema di congelamento dei giorni di udienza ai fini dei termini di custodia cautelare nella fase del giudizio, In Giurisprudenza italiana, 1991, Disp. 5a, Parte II

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“Risuscitando il mito di Faust Mann fa sì che Adriano, per salvarsi dall'aridità e dalla crisi dell'arte contemporanea, crisi che è nello stesso tempo crisi di una civiltà al tramonto, stringa un patto con il diavolo che gli darà la grandezza e la potenza creatrice in cambio della rinunzia all'amore e alla salvezza della sua anima. Per Mann la Germania, sfiduciata, inibita ed impotente, ha tentato di liberarsi dalle sue inibizioni con la morbosa e diabolica intossicazione nazista. Sembra che anche l'arte, nel mondo contemporaneo, non riesca a sopravvivere se non si allea con il morboso e con il diabolico, e se non ride di sè condannandosi nel momento stesso nel quale si crea, risolvendosi nella parodia di se stessa L'arte e in particolare la musica, è oggi, nel massimo disordine, nella massima ambiguità. Come uscirne? Come superare il caos? Come e dove trovare un principio, un ordine, un si stema di regole? Politicamente tale ordine è stato cercato nella negazione della libertà. Il compositore Adriano Leverkühn lo cerca nelle nuove regole della musica dodecafonica dopo essersi anche lui diabolicamente intossicato servendosi della malattia, della sifilide, come di una mostruosa droga, per stimolare la propria fecondità estetica, per poi sprofondare nella notte fonda della pazzia e della morte.”

Enzo Paci (1911–1976) filosofo italiano

Origine: Da Profili: Thomas Mann, L'Italia che scrive, a. XXXIX, n. 1, gennaio 1956, p. 2.

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“[…] se mi chiedessero di celebrare nozze gay nel Comune dove sono sindaco direi che è meglio che si facciano un TSO [Trattamento sanitario obbligatorio]. Fosse per me li schederei: visto che vogliono pubblicizzare il loro amore, segniamoli su un registro. […] Altro che matrimonio, al massimo ai gay offro una banana. O un'insalata di finocchio.”

Gianluca Buonanno (1966–2016) politico italiano

Origine: Dal programma radiofonico La Zanzara, Radio 24; citato in Fiorella Mannoia Vs Gianluca Buonanno: "È per gente come lui che i giovani gay si suicidano. È una m...a" http://www.huffingtonpost.it/2014/09/19/mannoia-buonanno_n_5847906.html, HuffingtonPost.it, 19 settembre 2014.

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“Dobbiamo lasciare del lavoro per le generazioni future.”

Kurt Weitzmann (1904–1993) storico dell'arte tedesco

In risposta a chi gli segnalava il perfezionismo di altri colleghi e per giustificare la sua notevole produzione di articoli, saggi, mostre, conferenze ecc.
citato in Massimo Bernabò, Rita Tarasconi, Ricordo dei Weitzmann, in Kurt Weitzmann, L'illustrazione del libro nell'antichità, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di studi sull'alto medioevo, 2004, p. XXIII

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