Frasi su morale
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“Il mondo antico ebbe il suo Ecce Homo materiale; il mondo moderno sente il bisogno dell' Ecce Homo morale.”

Virgilio Estival (1835–1870) patriota e scrittore francese

Origine: Cenno critico e biografico, p. VIII

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“L'anarchico è il partigiano di una morale che non sa di essere tale.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

Mistica della carne

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“Il progresso tecnologico non comporta una superiorità sul piano dei valori morali e sociali (né una condizione di inferiorità).”

Cvetan Todorov (1939–2017) filosofo e saggista bulgaro

da La conquista dell'America, Einaudi, Torino, 1992, p. 306

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“Basta Bierhoff a fare la differenza in questi Europei mediocri, privati di alcuni fuoriclasse da c. t. presuntuosi; un Bierhoff che Vogts non ha utilizzato neppure quando, fra squalificati e feriti, non riusciva a mettere in campo undici giocatori. C'è una sorta di nemesi, c'è una beffarda morale nel ritrovarlo nei panni del trionfatore. Dimostra quanto dico da tanto tempo: abbiamo il miglior vivaio d'Europa, bastava gestirne la ricchezza con oculatezza e buon senso per vincere. Non servono geni, non servono sofisticate ingegnerie calcistiche. Oppure Sacchi ed i suoi reggicoda vorranno farci credere che Bierhoff è un campione leggendario, che individualmente (come disse il c. t.) i nostri sono inferiori ai tedeschi e solo applicando il suo magico gioco potremmo batterli? Senza di lui l'abbiam fatto sempre. È proprio sicuro che gli attaccanti italiani (compresi quelli da lui messi all'indice) valgano meno di Klinsmann, Bierhoff, Bobic e Kuntz? Non Bestemmiamo. Crede davvero che da queste parti non ci sia gente migliore di Sammer, Reuter, Moeller, Haessler, Kohler ecc., ripudiati dai nostri club perché non riuscivano più ad emergere in un campionato duro come quello italiano? Si possono sbagliare scelte, formazioni, cambi, tattica, strategia, allenamenti ma non la corretta valutazione dei valori. L'impresa di Bierhoff, i pasticci dei ceki, l'ansimare di questa Germania orgogliosa, ma piena di vecchi, faranno capire ai trinariciuti quale irripetibile occasione abbiamo sprecato. Bastava un c. t. qualsiasi, senza l'ossessione di coltivare la propria grandezza.”

Giorgio Tosatti (1937–2007) giornalista italiano

da Bierhoff è la conferma che eravamo i migliori https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/02/Bierhoff_conferma_che_eravamo_migliori_co_0_9607022875.shtml, 2 luglio 1996
Dal Corriere della sera

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“Non esiste, e da tempo, alcuna forza morale capace di tenere insieme un paese che non c'è più.”

Gian Enrico Rusconi (1938) storico e politologo italiano

da «L'Italia non c'è più. La violenza nasce dalla fine della società» http://www.unita.it/news/81025/litalia_non_c_pi_la_violenza_nasce_dalla_fine_della_societ, l'Unità, 3 febbraio 2009

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“Il sacrificio è l'autorità morale più forte.”

Nadine Gordimer (1923–2014) scrittrice sudafricana

da Vivere nell'interregno
Vivere nell'interregno

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“Quando una donna è veramente casta, è anche incorruttibile; crederò meno facilmente ai cedimenti morali di donne angeliche.”

Sully Prudhomme (1839–1907) poeta francese

Giovedì, 2 ottobre 1862, p. 51
Diario intimo

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“[Lettera a Pasquale Villari] L'unità d'Italia è stata e sarà – ne ho fede invitta – la nostra redenzione morale. Ma è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L'unità ci ha perduti. E c'è di peggio. Tutto il macchinario dello Stato presente, se è tollerabile dalle forze dell'Alta Italia, è intollerabile dalle esauste nostre forze. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all'opinione di tutti, che lo Stato italiano profonda i suoi beneficii finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali. Tutto ciò, forse, Vi parrà un'eresia. Ma aspettate ancora due o tre mesi: avrete allora un libro di Francesco Saverio Nitti, magnifico e terribile, a un tempo, che Vi toglierà ogni dubbio, facendovi toccar con mano la dura verità delle Cose. Quel libro sarà una benedizione… Esso combatterà uno de' maggiori, de'peggiori pregiudizii de' settentrionali, specialmente de' signori lombardi, quello, cioè, secondo cui i meridionali non pagano imposte e scialacquano sul bilancio dello Stato. Esso "proverà" il contrario. Il libro potrebbe esser dannoso, se potesse esercitare azione su' meridionali. Ma questo pericolo non c'è. L'unità non corre, non correrà mai rischio per opera dei meridionali. Potete giurare su ciò. E poi, i meridionali non leggono!”

Giustino Fortunato (1848–1932) politico e storico italiano

da Carteggio 1865-1911, Laterza, 1978, pp. 64-65

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“Smitherson: "Sardo ner buio", ch'è un firm che io ho liberamente tratto dal romanzo "Cossiga Piano Solo". […] Trama: indignato dall'accuse de d'Alema de [essere] golpista, er presidente da'a Repubbli [Cossiga] se pija ventiquattr'ore de dimissioni, se mette er cappello, va dai carabiniè, e je fa: "Giudicateme voi". Quelli, in cambio de du' punti della scala mobile, dicono "Siamo co' te". Indignato a sua vorta lui, d'Alema, indignato dalle accuse dei dossie' de Cossiga, va dalla Guardia Rossa e je fa: "Giudicateme voi". E quelli, in cambio de un etto e mezzo de prosciutto cotto cadauni, je dicono "Siamo co' te". Intanto Forlana, che è presidente dei doroitei, che c'ha anche una certa età, tutte 'ste picconate in bocca gli hanno fatto venì 'na crisi mohahe [aprendo la bocca e indicando un dente]
Dandini: Una crisi morale?
Smitherson: 'A questione molare. Allora pe' sta questione molare questo va dal dentista […] il quale in cambio de un modico condono, je fa un decalogo de'e cose che può magnà e de quelle che nun può magnà. E siccome nun se può magnà più gnente, allora…
Dandini: Doppisensi?
Smitherson: No, manco quelli. Allora tanto vale fa' l'elezioni anticipate. E qui succede il quiproquo, perché qui si mescolano, erore der computer, le schede elettorali dell'elezioni italiane co le schede de'e elezioni dell'Ucragna.
Dandini: E che succede?
Smitherson: Ch'era mejo che restavano co' Gorbaciov.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Avanzi, 1992
Personaggi originali, Rokko Smitherson

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“Gli ebrei si avvicineranno sempre più al mondo vegetariano [perché] secondo molti rabbini e leader spirituali dietro al vegetarianismo risiede il senso ultimo della morale ebraica.”

Yitzhak HaLevi Herzog (1888–1959) rabbino israeliano

Origine: Citato in Lorenzo Guadagnucci, Restiamo animali, Terre di mezzo, Milano, 2012, p. 221. ISBN 978-88-6189-224-8

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“Tutti coloro che hanno svolto pubbliche funzioni in Sicilia sono rimasti e sono tuttora in qualche modo «collusi» con la mafia. Lo furono quotidianamente, e per secoli, il governo e la polizia borbonica. Lo fu Garibaldi che in essa trovò, dopo lo sbarco, la sua prima alleata. Lo furono i governi nazionali sia di destra che di sinistra. Lo fu Giolitti che pure non scese mai, a ch'io sappia, a sud di Napoli. Lo fu il presidente della vittoria, Orlando, che quando tornava a Palermo, la prima visita che rendeva non era al prefetto né all'arcivescovo, ma al capomafia. Tentò di non esserlo Mori che aveva licenza di uccidere garantita da un regime totalitario, e ci rimise il posto. Lo sono stati tutti i politiconi e politicastri della Prima Repubblica. Anche il cautissimo Andreotti? Può darsi, attraverso i suoi proconsoli in loco. Ma il Tribunale deve aver capito che l'imputato non era lui. Era il costume morale e politico della nostra vita pubblica, sul quale un Tribunale non ha, né può né deve avere competenza. […] E il problema, secondo me, è questo: che fin quando noi italiani crederemo di salvarci dalla peste mandando sul rogo una strega o un untore, dalla peste non ci libereremo mai.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il tribunale della storia https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/TRIBUNALE_DELLA_STORIA_co_0_991024441.shtml, 24 ottobre 1999, p. 1
Corriere della Sera

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“Quando la rivoluzione scoppiò in Germania, come amante della libertà, mi aspettavo che le università la difendessero, dato che avevano sempre vantato il loro attaccamento alla causa della verità. Ma no, le università vennero subito ridotte al silenzio. Poi rivolsi le mie attese ai grandi direttori dei giornali, che in passato avevano proclamato nei loro ardenti editoriali l'amore per la libertà. Ma anch'essi, come le università, nel giro di poche settimane furono ridotti al silenzio. Infine guardai agli scrittori che, come guide intellettuali della Germania, spesso avevano scritto del ruolo della libertà nella vita moderna e constatai che essi pure tacevano.Soltanto la Chiesa si oppose decisamente alla campagna di Hitler per sopprimere la verità. Non mi ero mai interessato alla Chiesa prima di allora, ma adesso provo ammirazione e stima per la Chiesa, poiché sola ebbe il coraggio e la perseveranza di difendere la verità intellettuale e la libertà morale. Sono costretto ad ammettere che quel che una volta disprezzavo ora ammiro incondizionatamente.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Being a lover of freedom, when the revolution came in Germany, I looked to the universities to defend it, knowing that they had always boasted of their devotion to the cause of truth; but, no, the universities immediately were silenced. Then I looked to the great editors of the newspapers whose flaming editorials in days gone by had proclaimed their love of freedom; but they, like the universities, were silenced in a few short weeks. [...] Only the Church stood squarely across the path of Hitler's campaign for suppressing truth. I never had any special interest in the Church before, but now I feel a great affection and admiration because the Church alone has had the courage and persistence to stand for intellectual truth and moral freedom. I am forced thus to confess that what I once despised I now praise unreservedly.
Questa dichiarazione venne riportata nell'articolo Religion: German Martyrs, pubblicato sul Time Magazine del 23 dicembre 1940. La citazione ebbe una grande diffusione e più scrittori la interpretarono in modo diverso. In una lettera dello scienziato del 1943 indirizzata a un ministro presbiteriano, che aveva chiesto una conferma in merito alle parole riportate da Time Magazine, Einstein confermò di aver dichiarato approssimativamente qualcosa del genere, ma precisò che le dichiarazioni risalivano ai primi anni del regime nazista (ben prima del 1940) e erano state più «moderate» rispetto a quelle riportate successivamente dal Time Magazine («It is true that I made a statement which corresponds approximately with the text you quoted. I made this statement during the first years of the Nazi-Regime — much earlier than 1940 — and my expressions were a little more moderate.»).<ref group="fonte">
Errate
Origine: Il lato umano, pp. 87-88.
Origine: L'articolo originale del Time Magazine è riportato in parte su DrJudithReisman http://www.drjudithreisman.com/archives/2010/11/religion_german.html.

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“Dovremmo aiutare il popolo ucraino che esprime chiaramente la voglia di far parte dell'UE, che ha accettato i valori occidentali per i quali ci battiamo. È un nostro dovere morale.”

Libor Rouček (1954) politico ceco

Origine: Citato in Per un'Ucraina europea ! http://www.elections2014.eu/it/news-room/content/20131210STO30406/html/Per-un%27Ucraina-europea-!, Elections2014.eu, 10 dicembre 2013.

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“La sincerità è un fatto della mente, che ha la purità della luce. E chi nell'arte giungesse alla sincerità morale che è richiesta nella confessione religiosa, che è un modo di avviarsi a una piena purificazione, avrebbe torto nel credere che ciò basti a far poesia: perché in tal caso i più grandi poeti sarebbero stati coloro che vergognosi confessarono i loro delitti al confessore. La «franchise absolue» dell'arte è di ben diversa natura.”

Francesco Flora (1891–1962) critico letterario e scrittore italiano

da La poesia come ricerca dell'ignoto., vol. V, p. 625
Storia della letteratura italiana
Origine: «La franchise absolue, moyen d'originalité.» (La franchezza assoluta, mezzo d'originalità.) (Baudelaire), citato da Francesco Flora a p. 625 della Storia della letteratura italiana, volume quinto.

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“Dobbiamo essere compatiti perché abitiamo in dimore indegne, che ci rovinano il fisico e il morale.”

Le Corbusier (1887–1965) architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese
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“[Sull'Olocausto] Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da un messaggio inviato in occasione della cerimonia per la posa della prima pietra in Riverside a New York per un monumento dedicato agli eroi del ghetto di Varsavia, 19 ottobre 1947.
Origine: Il lato umano, p. 90

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“Non tutti la pensano come Orbàn, ad esempio sul tema migranti. Molti, tra cui io. I nostri amici altri leader europei devono capire che la gente ha paura della migrazione, eppure io penso che esista un dovere morale di aiutare chi fugge dalle guerre, dal rischio di morte, dalla fame.”

Andrej Kiska (1963) imprenditore e politico slovacco

Origine: Citato in Migranti, la Slovacchia prende le distanze da Orban. Kiska: "Lavoriamo insieme" http://www.repubblica.it/esteri/2016/09/29/news/slovacchia-148780268/?ref=HREC1-15, Repubblica.it, 29 settembre 2016.

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“Arrivando in Campidoglio, e dobbiamo dirlo, dopo le rovine lasciate da quella destra che oggi si erge a scudo morale di questa società. Ma non hanno vergogna? Perché non tornano nelle fogne da dove sono venuti? È là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo di dare lezioni di democrazia.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano

Origine: Durante la festa dell'Unità; citato in Vincenzo Imperitura, Frase choc di Marino Dai pm alla class action http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/09/04/frase-choc-di-marino-dai-pm-alla-class-action-1.1453547, il Tempo.it, 4 settembre 2015.

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“L'arcangelo Gabriele è persona non limpida. Lucifero? Un errore giudiziario. Qua 'a questione morale ariva da molto prima!”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Recital
Imitazioni, Gianfranco Funari

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“Non sono poi quel cagnaccio malvagio | senza morale straccione e malvagio | che si accontenta di un osso bucato | con affettuoso disprezzo gettato. (da Il Fannullone”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Il Fannullone, 1963
Non incluse negli album
Variante: Non sono poi quel cagnaccio malvagio | senza morale straccione e malvagio | che si accontenta di un osso bucato | con affettuoso disprezzo gettato.

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“[Su Albert Schweitzer] È l'unico occidentale che abbia avuto sull'attuale generazione un'influenza morale paragonabile a quella di Gandhi. Come nel caso di Gandhi, la portata della sua influenza è dovuta soprattutto all'opera esemplare alla quale ha dedicato la vita.”

Origine: Dal una dichiarazione inedita del 1953 destinata in origine al libro Mein Weltbild (Come io vedo il mondo); citato in Jamie Sayen, Einstein in America, Crown, New York, 1985, p. 296.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 59

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“Imperatore Jagang: L'Ordine Imperiale entrerà comunque qui dentro e farà a pezzi questo posto e il tuo miserabile popolo. Non hanno bisogno di me per portare avanti la giusta causa per cui combattiamo. L'Ordine ripulirà l'umanità dal flagello della vostra gente egoista. La nostra causa non è solo morale, ma divina. Il Creatore è dalla nostra parte. La nostra fede lo dimostra.
Richard Rahl: La verità ha sostenitori che cercano la tolleranza. Le idee corrotte hanno miserabili piccoli fanatici che tentano di imporre le loro credenze attraverso l'intimidazione e la brutalità… attraverso la fede. La forza bruta è la servitrice obbediente della fede. La violenza su scala apocalittica può solo nascere dalla fede perché la ragione, per sua stessa natura, placa la crudeltà insensata. Solo la fede pensa di giustificarla.
Imperatore Jagang: Noi compiamo l'operato del Creatore! La sincera devozione verso il Creatore è l'unico modo vero e morale di vivere questa vita. La stretta aderenza ai nostri pii doveri ci porterà la salvezza e la vita eterna! È il sangue dei miscredenti come la tua gente che ci solleverà al fianco del Creatore stesso.
Richard Rahl: Questo non ha alcun senso.
Imperatore Jagang: Sei uno sciocco! La nostra fede da sola dimostra che abbiamo ragione! Solo noi saremo ricompensati nell'aldilà per il nostro profondo rispetto per Lui. Siamo i suoi veri figli e vivremo per sempre nella Sua luce.
Richard Rahl: Ho sempre trovato difficile credere che un uomo adulto potesse davvero credere a tali sciocchezze.”

Scontro finale, Dialoghi

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“Non è per contraddire Barack Obama, ma "il Paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. È l'Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l'elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. È possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito "bingo bongo" gli africani. È possibile che un altro autorevole leader di quel partito abbia definito "culattoni" gli omosessuali. È possibile che un sindaco del Nord inviti a trattare gli immigrati come "leprotti", a fucilate. È possibile che Marcello Dell'Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della Repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. È possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. È possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. È possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. È possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

6 novembre 2008
la Repubblica, L'Amaca

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“Le aspirazioni della morale della modernità a un'universalità affrancata da qualsiasi particolarità è un’illusione.”

Alasdair MacIntyre (1929) filosofo scozzese

Dopo la virtù. Saggio di teoria morale

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