Frasi sulla natura
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“Dell'assoluto, bisogna dire che è essenzialmente risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e appunto in questo consiste la sua natura: essere qualcosa di effettivo, soggetto, o divenire-se-stesso.”

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831) filosofo tedesco

prefazione; 2008
La fenomenologia dello spirito
Variante: Dell'assoluto, bisogna dire che è essenzialmente risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e appunto in questo consiste la sua natura: essere qualcosa di effettivo, soggetto, o divenire-se-stesso.

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“Thriller come questo necessitano di essere macchine ben lubrificate, senza neppure un momento sprecato. Interruzioni inadeguate e sbagliate rivelano la fragile natura della trama e le impediscono di funzionare.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Thrillers like this need to be well-oiled machines, with not a single wasted moment. Inappropriate and wrongheaded interruptions reveal the fragile nature of the plot and prevent it from working.

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“L'immutabilità è il mutare della Natura. (a Maria Whitney, autunno 1884, 948)”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere

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“Com'è triste avere una natura fiduciosa, speranze e sentimenti sono in balia di tutti quelli che passano; e com'è desiderabile essere un individuo impassibile, le cui speranze e aspirazioni sono al sicuro nel taschino del panciotto, e quella è una tasca ben fatta, e uno non può essere derubato!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69
Lettere
Origine: In Le lettere 61-70 http://www.emilydickinson.it/l0061-0070.html, EmilyDickinson.it, traduzione di G. Ierolli.

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“Dopo aver visitato le antiche e nobili dimore di Genova e ammirato alcuni quadri fra i quali i tre capolavori di Van Dyck, non rimane da vedere che il Camposanto, il più bizzarro, sorprendente, macabro e comico museo di sculture funebri che vi sia al mondo. Lungo l'immenso quadrilatero corre una galleria, come un chiostro gigantesco aperto su un cortile che accoglie le tombe dei poveri ricoperte da lapidi bianche come neve. Percorrendola, si passa davanti a una processione di borghesi di marmo che piangono i loro morti.
Che mistero! Queste statue testimoniano una grande capacità, un vero talento da parte degli artigiani che le hanno realizzate. La natura dei vestiti, delle camicie, dei pantaloni rivela una lavorazione di fattura stupefacente. Ho visto un abito di amoerro a cui i tagli netti della stoffa davano un aspetto di totale verosimiglianza. Non vi è niente di più irresistibilmente grottesco, mostruosamente ordinario, indegnamente comune di queste persone che piangono gli amati congiunti.
Di chi è la colpa? Dello scultore, che nei lineamenti dei suoi modelli ha visto soltanto la volgarità dei borghesi moderni e non ha saputo trovarvi quel riflesso superiore d'umanità che i pittori fiamminghi hanno colto così bene nei tipi più laidi e plebei della loro razza? Dei borghesi, ai quali il basso livello di civilizzazione democratica ha eroso e cancellato ogni carattere distintivo e ha fatto perdere i segni di originalità di cui ogni classe sociale è sempre stata dotata?
I Genovesi sembrano molto fieri di questo sorprendente museo che disorienta e rende difficile il giudizio.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: La vita errante, pp. 45-46

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“In sintesi: dovunque guardiamo, qualsiasi esempio consideriamo, vediamo che i princípi del razionalismo critico (prendere sul serio le falsificazioni; aumentare il contenuto; evitare ipotesi ad hoc; "essere onesti" qualsiasi cosa ciò significhi ecc.) e, a fortiori, i princípi dell'empirismo logico (sii esatto; fonda le tue teorie su misurazioni; evita idee vaghe e instabili; ecc.) ci danno un quadro inadeguato dello sviluppo anteriore della scienza e sono probabilmente destinati a ostacolare la scienza nel futuro. Essi ci danno un quadro inadeguato della scienza perché la scienza è molto piu "trascurata" e "irrazionale" della sua immagine metodologica. E sono destinati a ostacolarla perché il tentativo di rendere la scienza più "razionale" e più precisa ha, come abbiamo visto, la conseguenza di spazzarla via. La differenza fra scienza e metodologia, che è un fatto così evidente della storia, indica perciò una debolezza della seconda, e forse anche delle "leggi della ragione". Quei caratteri che ci si presentano come "sciatteria", "caos" o "opportunismo", quando vengono messi a confronto con tali leggi, hanno infatti una funzione molto importante nello sviluppo di quelle stesse teorie che oggi consideriamo parti essenziali della nostra conoscenza della natura. Queste "deviazioni", questi "errori" sono presupposti del progresso. Essi consentono alla conoscenza di sopravvivere nel mondo complesso e difficile in cui viviamo, ci consentono di rimanere liberi e felici. Senza "caos" non c'è conoscenza. Senza una frequente rinuncia alla ragione non c'è progresso. Idee che oggi formano la base stessa della scienza esistono solo perché ci furono cose come il pregiudizio, l'opinione, la passione; perché queste cose si opposero alla ragione; e perché fu loro permesso di operare a modo loro. Dobbiamo quindi concludere che, anche all'interno della scienza, la ragione non può e non dovrebbe dominare tutto e che spesso dev'essere sconfitta, o eliminata, a favore di altre istanze. Non esiste neppure una regola che rimanga valida in tutte le circostanze e non c'è nulla a cui si possa far sempre appello.”

XV; pp. 146-147
Contro il metodo

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“Quando mi chiedono perché io sia così tenacemente votato al Vincere nel calcio ho mille risposte da dare, anche di natura tecnica. Con l'aria che tira ne scelgo una dettata dal mestiere: chi vince appassiona e attrae appassionati. Fa vendere giornali e salire gli ascolti televisivi. Il marketing al potere.”

Italo Cucci (1939) giornalista italiano

Il Blog di Italo Cucci, Italpress
Origine: Da Chi vince appassiona e attrae appassionati http://www.italpress.com/il-blog-di-italo-cucci/chi-vince-appassiona-e-attrae-appassionati, 27 ottobre 2017.

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“La mia natura m'induce a lasciare in pace il nemico, quando lo vedo volgarmente attaccato.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Carnets (1930-1972)

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“Per lui mentire è come una seconda natura. […] Trump ha l'abilità di convincere se stesso che ciò che sta dicendo in quel momento è vero, o quasi vero, o per lo meno che debba essere vero.”

Tony Schwartz (1952)

Lying is second nature to him. [...] Trump has the ability to convince himself that whatever he is saying at any given moment is true, or sort of true, or at least ought to be true.

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“C’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavallo e del cavaliere.”

Marino Marini (1901–1980) artista, scultore e pittore italiano

Origine: Citato in Rachele Ferrario, L’uomo che amava la vita e lo esprimeva con il bronzo, Corriere della Sera, 13 settembre 2017, p. 43.

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“E non solo i pittori eran poeti, | ma filosofi grandi, e fûr demonj | nel cercar di natura i gran segreti.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Autore: p. 356
Satire, Satira VI, L'invidia

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“Proprio come il costante aumento di entropia è la legge fondamentale dell'universo, così è la legge fondamentale della vita di essere sempre più altamente strutturata e di lottare contro l'entropia. Entropia è una grandezza termodinamica che misura il grado di disordine presente in un sistema, incluso l'universo. E in natura l'entropia è spontaneamente sempre in crescita, cioè la tendenza naturale delle cose è verso il caos anziché verso l’ordine. E anche nella vita è così. Ecco alcuni esempi di quello che voglio dire. Immaginiamo che ci sia un campo d'erba. Non si trasformerà spontaneamente in un bel prato inglese ben curato; piuttosto, l'erba continuando a crescere, trasformerà il campo in un groviglio spaventoso di erbacce. Nel campo aumenta il caos, piuttosto che ordine. Se questo campo è il mio giardino, e se voglio un prato inglese ben curato invece di una giungla, dovrò con il rasaerba far retrocedere con fatica l'entropia (in gergo, falciare il prato), contrastando con il mio lavoro il naturale evolvere della situazione che naturalmente tende verso il caos, il disordine. Devo dare altri esempi? Quando le foglie in autunno cadono dagli alberi, naturalmente cadono in mucchi ordinati sul terreno? Ovviamente no; cadono caoticamente in tutto il prato, e se voglio mucchi ordinati, dovrò fare personalmente pulizia. La polvere in casa mia si accumula naturalmente nel cestino? Sfortunatamente no; finisce dappertutto, dove capita, e se voglio una casa pulita e ordinata, dovrò far retrocedere l'entropia (in gergo, spolverare). Il governo è un altro esempio; i governi non sono naturalmente stabili. La maggior parte dei principali paesi del mondo hanno avuto un grande cambiamento di governo negli ultimi cento anni. "Elenco delle rivoluzioni e ribellioni" di Wikipedia registra 215 tali eventi dal 1900 - più del numero di paesi in tutto il mondo! Un governo stabile nel mondo è una cosa molto rara e insolita, e richiede una incredibile quantità di equilibrio per garantire la stabilità (in gergo, democrazia). Il movimento naturale dei governi, come ogni cosa, è verso il caos. L’uso del motore dell’automobile migliora nel tempo? No, si usura e poi si rompe. La sua evoluzione non è verso l'ordine, si verso il caos. Se si trascura una strada, si riparano da sole le buche che si formano? Il tuo corpo, invecchiando, si ripara da sé, o si acciacca sempre di più e, infine, si arrende? Quando passa un uragano, si lascia dietro edifici luccicanti nuovi di zecca o, nella sua scia solo macerie e distruzione? In realtà, c'è qualche forza nell'universo che crea naturalmente ordine? Non penso proprio: l'uomo con il suo duro lavoro può solamente ritardare di poco l'inevitabile caos totale; alla fine l'entropia vincerà sempre e comunque. Vi pare che potremo battere l'universo e le sue intenzioni? (tratta da Lettera aperta a Gustáv Husák, 8 aprile 1975).”

Václav Havel (1936–2011) scrittore, drammaturgo e politico ceco
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“Natura d'ogni cosa più possente.”

Orlando Furioso (1532)

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“Di natura, d' amor, de' cieli amici
Le negligenze sue son artifici.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“[Sul Partito Democratico] La natura irrisolta di quel partito, mascherata per un anno dietro lo schermo del governo Monti, emerge con la virulenza di un'eruzione fuori controllo.”

Norma Rangeri (1951) giornalista italiana

Origine: Da Rodotà per cambiare https://ilmanifesto.it/rodota-per-cambiare/, Ilmanifesto.it, 16 aprile 2013.

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“È proprio dell'umana natura, che il violento passaggio dalle angustie e dai travagli alla piena dei piaceri faccia rilassare anche le fibre più robuste; qui poi più vivamente operava, perché trovava spiriti fiacchi e spossati, che esposti a seduzioni di ogni sorta, erano i primi maestri nell'arte di darsi bel tempo. Fra questi primeggiava Metternich, anima del congresso, braccio destro dell'imperatore. Con tanti titoli, chi altri avrebbe potuto andargli innanzi? E già fin d'allora non mancò chi, deplorando un tal fatto, previde com'egli colle sue astuzie, e co' suoi tranelli, non meno che colla sua mediocrità e leggerezza, avrebbe reso sterili tutti i fecondi risultati che si attendevano dal Congresso. (pp. 200-201)”

Georg Gottfried Gervinus (1805–1871) politico e storico tedesco

(da La restaurazione e il Trattato di Vienna https://archive.org/details/bub_gb_LmkyucAWRhgC/page/n6, traduzione dal tedesco, Corona e Caimi editori, Milano, 1869, pp. 200-201)
La Restaurazione e il Trattato di Vienna
Variante: È proprio dell'umana natura, che il violento passaggio dalle angustie e dai travagli alla piena dei piaceri faccia rilassare anche le fibre più robuste; qui poi più vivamente operava, perché trovava spiriti fiacchi e spossati, che esposti a seduzioni di ogni sorta, erano i primi maestri nell'arte di darsi bel tempo. Fra questi primeggiava Metternich, anima del congresso, braccio destro dell'imperatore. Con tanti titoli, chi altri avrebbe potuto andargli innanzi? E già fin d'allora non mancò chi, deplorando un tal fatto, previde com'egli colle sue astuzie, e co' suoi tranelli, non meno che colla sua mediocrità e leggerezza, avrebbe reso sterili tutti i fecondi risultati che si attendevano dal Congresso.

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“Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. È la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma.”

Massimo Scaligero (1906–1980) filosofo e esoterista italiano

Variante: Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. E' la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma. (p. 36)
Origine: Reincarnazione e karma, p. 36