Frasi su oggi
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“Nelle prime fasi della rivoluzione industriale, gli animali venivano usati come macchine. E altrettanto si faceva con i bambini. Più tardi, nelle cosiddette società post-industriali, gli animali vengono trattati come materia prima. I capi di bestiame destinati all'alimentazione vengono lavorati alla stregua di prodotti industriali. […] Questa riduzione dell'animale […] fa parte dello stesso processo che ha ridotto gli uomini a isolate unità di produzione e consumo. In effetti, durante questo periodo l'atteggiamento nei confronti degli animali spesso prefigurava quello nei confronti dell'uomo. La visione meccanica della capacità lavorativa animale fu in seguito applicata a quella degli uomini. F. W. Taylor, che sviluppò il "taylorismo" studiando il rapporto tempo-moto e la gestione "scientifica" del lavoro industriale, sosteneva che il lavoro dovesse essere «così stupido» e così flemmatico da rendere [il lavoratore] «più simile, per struttura mentale, al bue che a qualsiasi altra specie». Pressoché tutte le moderne tecniche di condizionamento sociale si basano su esperimenti condotti sugli animali. E lo stesso vale per i cosiddetti test attitudinali. Oggi comportamentisti come Skinner rinchiudono il concetto stesso di uomo entro il perimetro di ciò che ricavano dai loro esperimenti di laboratorio sugli animali.”

John Berger (1926–2017) critico d'arte, scrittore e pittore inglese

Perché guardare gli animali?, pp. 12-13
Sul guardare

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“Ricordate che oggi non ci sarebbe la marcia su Mosca, marcia che sarà infallibilmente vittoriosa, se vent'anni prima non ci fosse stata la marcia su Roma, se primi tra i primi non avessimo alzata la bandiera dell'antibolscevismo.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Storia – idee, fatti, protagonisti, Vol. 3a, SEI
Citazioni tratte dai discorsi

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“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

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“Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema.”

Il Farinotti (1951) critico cinematografico italiano

Il sorpasso, p. 1892

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“Oggi, domani e sempre con il Barça nel cuore.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Barcellona (1996 – 2000)

“È più probabile che l'umanità si autodistrugga a causa della lotta incessante e universale che conduce contro la natura che in seguito a una qualunque delle guerre armate fino a oggi concepite.”

Origine: Da Il pianeta saccheggiato (Our Plundered Planet, 1948); citato in Pierre Rabhi, Manifesto per la terra e per l'uomo, traduzione di Alessandra Maestrini, Add editore, Torino, 2011, p. 87. ISBN 978-88-96873-44-1

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“La felicità te la dà solo il presente: il passato dà rimpianti, il futuro incertezze. L'uomo se ne è reso conto rapidamente e ha creato la religione: ti perdona gli errori del passato e ti dice di non preoccuparti per il futuro. Io leggo sempre la Bibbia prima delle partite. Sfortunatamente oggi funziona meno. Ma allo stesso tempo significa che l'Arsenal non ha necessariamente bisogno di Dio per vincere.”

Arsène Wenger (1949) allenatore di calcio e ex calciatore francese

Origine: Da un'intervista rilasciata a lEquipe; citato in Ivan Palumbo, Il blob, Conte a Buffon: "Non capisci un c...". Thohir: "Inter-Juve? Noi mai in B" http://www.gazzetta.it/Calcio/06-11-2015/blob-conte-buffon-non-capisci-c-thohir-inter-juve-noi-mai-b-130807663664.shtml, Gazzetta.it, 6 novembre 2015.

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“Una diffusa mentalità dell'utile, la "cultura dello scarto", che oggi schiavizza i cuori e le intelligenze di tanti, ha un altissimo costo: richiede di eliminare esseri umani, soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli. La nostra risposta a questa mentalità è un "sì" deciso e senza tentennamenti alla vita.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Ai partecipanti all'Incontro promosso dalla Federazione Internazionale delle Associazione dei medici Cattolici, 20 settembre 2013 http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130920_associazioni-medici-cattolici_it.html

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“[Parlando in consiglio comune dell'alluvione] Sulle prime, si è diffuso in tutti noi un senso di impotenza, sia per l'isolamento in cui ci siamo trovati nei momenti drammatici dell'inondazione sia per le proporzioni assunte dal disastro. […] Il criterio cui ci siamo ispirati è stato quello di richiedere natanti in grado di portare i primi soccorsi (ma in comune sono affluiti mezzi inadeguati alla necessità). Poi abbiamo cercato di portare cibo e acqua nelle zone rimaste sommerse. Ci siamo trovati davanti alla gente che rifiutava la cioccolata pur di avere pane e acqua. Questo esempio, meglio di qualunque altro, ci ha dato l'esatta misura di ciò che occorre a Firenze. Perciò abbiamo inviato richieste di cibo al governo e in tutte le parti d'Italia; le colonne hanno cominciato ad affluire poche ore dopo il ritiro delle acque e, attraverso i centri di smistamento realizzati dal nostro personale, abbiamo dato il via ai rifornimenti. […] Bisogna però fare tanto di più e abbiamo bisogno di tante cose. Ecco perché occorre sviluppare un'azione coordinata che impegni la giunta e i rappresentanti del consiglio nei piccoli come nei grandi eventi. […] Il Capo dello Stato ha potuto rendersi conto dell'immensità del disastro poiché ho personalmente insistito per la modifica dell'itinerario che era stato predisposto. Siamo stati nelle zone centrali e nel rione Santa Croce e avrei voluto accompagnarlo in Oltrarno verso Villamagna e il Bandino. Era già predisposto un barcone, ma le autorità non hanno voluto che il presidente andasse dall'altra parte del fiume e lo stesso onorevole Saragat, a questo punto, ha detto di aver visto abbastanza e di essersi reso conto delle proporzioni della sciagura. "Non credevo – è stato il suo commento – che il disastro fosse di questa misura". Ecco perché oggi Firenze è in condizione di chiedere tutti quegli aiuti che gli che sono necessari a farla risorgere.”

Piero Bargellini (1897–1980) scrittore e politico italiano

citato da L'alluvione di Piero Bargellini di Bernardina Bargellini Nardi, pag. 45-46

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“La comunicazione funziona così: l'immagine di una donna d'oggi è che il suo potere è il controllo, ma è una suggestione, è come mostrare una bella foto.”

Carla Bruni (1967) modella italiana

Origine: Dall'intervista di Candida Morvillo, Un gattino mi ha insegnato cos'è la bellezza, Io Donna, 27 giugno 2015.

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“Per conquistarsi la patente di moralista, vent'anni fa, bisognava essere dei notevoli rompicoglioni. Oggi basta dire "non si passa con il rosso" e già sei considerato tale.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

da "Fa più politica don Ciotti in un giorno che il Pd in un anno" http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/19/%E2%80%9Cfa-piu-politica-don-ciotti-in-un-giorno-che-il-pd-in-un-anno%E2%80%9D/62197/, Il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2010

“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Bernard Rollin (1943) filosofo statunitense

Origine: Le basi giuridiche e morali dei diritti degli animali, p. 114

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“È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano. È invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino. Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori. Dire il contrario è stupido moralismo.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

Origine: Citato in Stracquadanio: "Legittimo usare corpo se si vuole fare carriera in politica" http://www.repubblica.it/politica/2010/09/13/news/stracquadanio_legittimo_prostituirsi_se_si_vuole_fare_carriera-7033057/?rss, la Repubblica, 13 settembre 2010.

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“Nonostante sia pop, ad analizzarla per bene la comicità di Ortolani è una lezione accademica: sul linguaggio, sul fumetto, sull'emozione e sui miti di oggi.”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

Origine: Da Metamorfosi di un bat-topo: è uno zombie un po' eretico, Il Venerdì, 11 novembre 2016, p. 100

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“PANDA.
Non parla, pensa e basta, perché a parlare, al giorno d'oggi, sono capaci tutti.”

Giacomo Bevilacqua (1983) fumettista italiano

Origine: A Panda piace... fare i fumetti degli altri (e viceversa), p. 5

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“Ci si fida tanto della posterità. Ma perché gli uomini di domani dovrebbero essere meno stupidi di quelli di oggi?”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

24 gennaio 1906; Vergani, p. 233
Diario 1887-1910

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“[Nel 2004] Nel '98 Vialli mi diede del terrorista, ora ammette che le mie parole sono servite a qualcosa. Purtroppo non cambia niente, vedo che oggi al processo sul doping i giocatori della Juventus non sono sinceri.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in Corrado Zunino, [//www.repubblica.it/2004/a/sezioni/sport/calcio/doping1/doping1/doping1.html Dopo Galeone parla Agroppi "Negli anni '60, calcio e pasticche"], Repubblica.it, 11 gennaio 2004.

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“Ai miei tempi potevo dirmi abbastanza alto, oggi con le nuove generazioni confesso di essere sotto la media, ma certo questo non significa essere così nano come mi dipinge la satira”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2003
Origine: Citato in Ugo Magri, Un florilegio di battute e gag alla conferenza stampa http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=f1ce707c4274e0142417ba434e8ee9cb32dbf3c6, La Stampa, 18 ottobre 2003, p. 3.

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“Il lettore di oggi è nel suo fondo psichico un utilitarista. […] La cultura come prospettiva morale ed esigenza umana non è nel giro della sua fretta.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Terza pagina ieri e oggi http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1963/19630903/20_242/5, Il Popolo, 3 settembre 1963.

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“Il mondo d'oggi ha un fiuto infallibile nel tentar di schiacciare ciò che è più inimitabile, inesplicabile, irripetibile. Tutto ciò che non gli può somigliare.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a M. Pieracci Harwell del 16. VI [1971], p. 250.

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“[Ultime parole famose] Chi ha votato PD ed oggi si ritrova al governo questo PD, oggettivamente, io ho delle serie preoccupazioni per loro, non sono in campagna elettorale, ma loro dovrebbero farla e farla seriamente, perché non li rivoterà più nessuno.”

Paola Taverna (1969) politica italiana

Origine: Dall'intervista a Servizio Pubblico, La7; visibile su Tv.ilFattoQuotidiano.it http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/servizio-pubblico-taverna-m5s-non-rivotera-piu-nessuno-pd/273007/, 3 aprile 2014.

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“Rendo omaggio a tutti i miei predecessori per l'opera da loro svolta nel supremo interesse del paese. Il mio saluto al senatore Giovanni Leone, che oggi vive in amara solitudine.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

Riferendosi alla vicenda dello Scandalo Lockheed che portò il Presidente Giovanni Leone a dimettersi.

“Oggi, per trovare un paragone accettabile col sistema di corruzione italiano bisogna risalire alla Bibbia: Esaù che vende il potere per un piatto di lenticchie. Però da allora i prezzi sono lievitati.”

Luca Goldoni (1928) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Io voto per vivere non vivo per votare https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/17/voto_per_vivere_non_vivo_co_0_9305175844.shtml, Corriere della Sera, 17 maggio 1993, p. 11.

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“[Sulle Lettere a Mita] Come nelle fiabe da lei tanto amate, Cristina, senza neanche proporselo, entra nella gara del romanzo e stravince perché ha in mano il talismano che schiude le porte: il talento appunto.
Forse l'opera che è anche un romanzo, è una delle rare possibilità oggi di scrivere un romanzo. D'altronde ogni opera d'arte ha un legame oscuro, e talvolta risolutivo con ciò che è involontario. Bisogna asciugare la vita a mano a mano che sgorga, dice Chamfort. Qui la vita ci lascia la sua ombra mobile, la vita è fuggita e l'ombra resta, come se la scrittura fosse ombra consolidata (è nell'ombra appunto che la vita si perpetua). Tutto ciò è lontano quanto mai da ogni progetto letterario […]
Ecco un ritratto preordinato di Cristina. Quanto agli amici, è ovvio che sono i primi posteri.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Da Fra romanzi dintrattenimento e romanzi castigo, il romanzo ingenuo di Cristina Campo, Parte seconda in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 162.</reF> *La Bruyère scrive:
«Celui qui n'a égard en écrivant qu'au goût de son siècle songe plus à sa personne qu'à ses écrits: il faut toujours tendre à la perfection, et alors cette justice qui nous est quelquefois refusée par nos contemporaines, la posterité sait nous la rendre».<ref>Traduzione: «Chi, scrivendo, tiene in considerazione soltanto il gusto del proprio secolo si cura più della sua persona che dei suoi scritti: si deve sempre tendere alla perfezione, e allora questa giustizia che ci è talvolta rifiutata dai nostri contemporanei, la posterità sa rendercela.»
Origine: Da A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo, Parte prima, in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, Editrice Morcelliana, Brescia, 2002, ISBN 8837218885, p. 84.

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“Parigi è una grande città che ha saputo reagire in modo eccezionale. Stando in mezzo a questa folla, composta da rappresentanti delle istituzioni e autorità religiose insieme a migliaia di comuni cittadini, si sente l'espressione di un umanesimo popolare che è alle radici dell'Europa e che ci impegna a lavorare per l'unità e l'integrazione. Oggi, qui, il nostro continente comunica a tutti la sua anima più vera e profonda: la coscienza che è possibile vivere una grande unità con la partecipazione e il contributo di tutte le diversità che ne fanno parte.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Durante un discorso alla Marche Repubblicaine di Parigi dopo gli attentati a Charlie Hebdo, 11 gennaio 2015; citato in Oggi l'Europa comunica a tutti il suo umanesimo popolare: uniti nella diversità contro violenza e terrorismo" http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/10588/Oggi_lEuropa_comunica_a_tutti_il_suo_umanesimo_popolare_uniti_nella_diversit_contro_violenza_e_terrorismo.html, Santegidio.org, Parigi, 11 gennaio 2015.

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“Ogni religione monoteistica finisce col perseguitare gli altri, e ucciderli perché non li accetta. È accaduto in ogni periodo storico, e accade ancora oggi.”

Philip Pullman (1946) scrittore britannico

Origine: Da Thirdway. The Modern World Through Christian Eyes, febbraio 2002; citato in Pullman e il cristianesimo http://www.questeoscurematerie.it/content/view/23/40/.

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“La coerenza richiede di essere ignoranti oggi come lo si era un anno fa.”

Bernard Berenson (1865–1959) storico dell'arte statunitense

da Notebook, 1892

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“Per ottenere determinati obiettivi non devi passare per determinati sotterfugi. Questa è una cosa che ho sempre cercato di inculcare nei giovani. Alcune sostanze che adesso sono doping, nel 1979-80 quando ho iniziato io, si potevano prendere. A volte sono anche preoccupato per quello che ho preso o che mi hanno dato. Oggi le società sono cresciute e danno un livello di informazione elevato. Poi penso che un giocatore debba sempre chiedere al suo medico.”

Giuseppe Bergomi (1963) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervento rilasciato alla televisione svizzera Rsi in occasione dellExpo a Milano nel 2015; citato in Inter, Bergomi: "Sono preoccupato per i farmaci che ci davano" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/15-09-2015/inter-bergomi-sono-preoccupato-farmaci-che-ci-davano-130131430671.shtml?refresh_ce-cp, Gazzetta.it, 15 settembre 2015 e in Giuseppe Bergomi e i farmaci che prendeva da calciatore http://www.ilpost.it/2015/09/16/giuseppe-bergomi-e-i-farmaci-che-prendeva-da-calciatore/, Il Post.it, 16 settembre 2015.

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