Frasi su oggi
pagina 33

Fulvia Colombo photo

“La Rai Radiotelevisione italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.”

Fulvia Colombo (1926–2005) annunciatrice televisiva e conduttrice televisiva italiana

dal messaggio di inaugurazione delle regolari trasmissioni televisive della Rai, letto il 3 gennaio 1954
Origine: Citato in 3 gennaio 1954 http://www.raistoria.rai.it/articoli/3-gennaio-1954/23938/default.aspx, Raistoria.it.

Zvonimir Boban photo
Luciano De Crescenzo photo
Romano Prodi photo
Curzio Malaparte photo
Gesualdo Bufalino photo
Fabrizio Miccoli photo
Simonetta Agnello Hornby photo

“Sperare che Young sia quello che era da junior è come pensare che un contorno di patatine e ketchup possa migliorare un piatto pessimo. Io sono triste, deluso, ricordo che Donald era un giocatore che prima di passare pro aveva fatto meglio di gente come Murray e Del Potro, oggi potrà avere più esperienza, gli incidenti di percorso ce ne sono sempre, ma forse nel suo caso sono stati un po' troppo. Non lo vedremo mai ad alti livelli.”

L. Jon Wertheim (1970) giornalista statunitense

Origine: Da Daily Bagel; citato in Davide Uccella, "Donald Young non sarà mai un top-player" (Wertheim, Sports Illustrated) http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/10/15/966048-donald_young_sara_player_wertheim_sports_illustrated.shtml, Ubitennis.com, 15 ottobre 2013.

Micaela Ramazzotti photo
Barack Obama photo
Indro Montanelli photo
Henry Louis Mencken photo
Sergej Efron photo
Pier Paolo Pasolini photo
Monica Cirinnà photo

“La Costituzione è un processo di liberazione della persona umana naturalmente inconcluso e da rinnovare continuamente con spirito di cooperazione solidale. La Costituzione è stata scritta avendo in mente il passato, il presente e il futuro. Considerando chi aveva già la voce per farsi sentire e chi ancora non aveva trovato spazio nella comunità politica, come le persone omosessuali, oggetto di un pervasivo e doloroso stigma sociale. Queste persone per troppo tempo assenti e taciute, noi oggi le rendiamo finalmente presenti al resto della comunità politica, riconosciamo la loro esperienza di vita familiare come una realtà meritevole di tutela, perché attinente alla loro dignità di persone. Così, concretamente, realizziamo quella parte di Costituzione scritta per gli assenti – quegli assenti – individui adulti bambini famiglie, che finalmente diventano presenti, con pari diritti e dignità già riconosciuti agli altri cittadini. Colleghi, vi chiedo: da che parte vorremo farci trovare dai nostri figli e dai nostri nipoti, quando fra trent'anni torneranno a leggere i resoconti di questa seduta? Dalla parte di chi ha creduto possibile far muovere all'Italia il primo e tanto atteso passo verso l'uguaglianza? O dalla parte di chi ha visto nella Costituzione il patrimonio di pochi privilegiati, e nell'estensione di diritti un pericolo?”

Monica Cirinnà (1963) politica italiana

Origine: Dall'intervento in Senato dopo le votazioni sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità e sulle questioni sospensive del ddl Cirinnà, 2 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 569 del 02/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964262&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-trattazione_dg-intervento_cirinnapd&parse=no, Senato.it, 2 febbraio 2016. Visibile al minuto 06:00 di L'intervento di Monica Cirinnà al Senato https://www.youtube.com/watch?v=qQDLure4FrM, YouTube.com, 2 febbraio 2016.

Vito Crimi photo
Isadora Duncan photo
Raffaele La Capria photo
Félicité Robert de Lamennais photo
Lorenzo Giustiniani photo
Matilde Serao photo

“Poche province meridionali e sopra tutto poche città hanno monumenti così importanti e così degni di studio come Benevento. Capitale di un forte ducato, sede di principi valorosi, conserva ancora oggi nei suoi monumenti le tracce dell'antica grandezza.”

Matilde Serao (1856–1927) scrittrice e giornalista italiana

Origine: da Corriere di Napoli, N.° 226, anno XVIII; citato in Almerico Meomartini, I monumenti e le opere d'arte di Benevento, 1889, p. 492.

“Personaggi come Neruda, Hemingway, prima venivano ascoltati dal mondo politico, oggi invece il narratore è un intrattenitore, il poeta è scomparso e così il pittore. Più si organizzano festival di letteratura, arte, musica, e più questo significa che la letteratura, l'arte e la musica non contano niente.”

Raffaele Nigro (1947) scrittore e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Maria Grazia Rongo, Hemingway e Pivano nella Lucania dei mondi perduti http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=373108, la Gazzetta del Mezzogiorno.it, 8 ottobre 2010.

Laura Boldrini photo
Leonardo Bonucci photo
Roberto Vecchioni photo

“E io forse ho sognato che tutta l'umanità assomigliasse alla Sicilia. Da vecchio romantico, illuso professore di greco antico, ma non è così oggi la vita. La vita è che se dici merda che significa ti amo, non ti capiscono e soprattutto non ti capiscono i pusillanimi e i mafiosi.”

Roberto Vecchioni (1943) cantautore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Da una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera dopo le polemiche per il suo intervento di pochi giorni prima all'incontro Mercanti di luce. Narrare la bellezza tra padri e figli; citato in La lettera di Vecchioni alla Sicilia: «Un'Isola di merda se non si ribella» http://www.lasicilia.it/articolo/la-lettera-di-vecchioni-alla-sicilia-e-ai-siciliani-e-un-isola-di-merda-solo-se-non-si, La Sicilia.it, 6 dicembre 2015.

Povia photo
Loris J. Bononi photo
Chad Smith photo

“La prima doppiatrice che ho amato in assoluto è stata Domitilla D'Amico. Ancora oggi la ammiro moltissimo, è il mio modello. Penso che sia una delle migliori doppiatrici che ci siano in piazza.”

Giulia Tarquini (1989) doppiatrice italiana

Origine: Da Intervista di Domenico Esposito Mito a Giulia Tarquini (doppiatrice e scrittrice italiana) http://lacittadeimattidomenicoesposito.blogspot.it/2010/11/intervista-di-domenico-esposito-mito.html, lacittadeimattidomenicoesposito.blogspot.it, 3 novembre 2010.

Claudio Magris photo
Andrea Barzagli photo
Francesco Storace photo
Alfred Capus photo
Kim Gordon photo
Alessio Villarosa photo
Renaud Camus photo
Giovanni Pascoli photo
Albert Einstein photo

“All'inizio di questa giornata del 24 aprile, vorrei fare memoria in quest'Aula del genocidio armeno: 97 anni fa, nel 1915, ci fu il culmine di una persecuzione che avveniva già da parecchi anni, sin dalla fine dell'Ottocento. È ancora una ferita aperta, ancora vi è bisogno di una coscienza collettiva condivisa delle parti che sono state protagoniste di quella drammatica vicenda: la coscienza di quel che è stato, di quello che ha significato e la consapevolezza che oggi, a 97 anni di distanza, solo la politica può chiudere quella ferita aperta. Vi sono in Italia e nel mondo (in diverse città del nostro Paese, da Roma a Milano) comunità armene che per tutto l'anno, ma in modo particolare in questo giorno, tengono vivo il senso di una storia, di una cultura, della vicenda di un popolo che non appartiene soltanto a quel popolo ma alla coscienza europea e mondiale. Noi oggi non possiamo che auspicare l'attraversamento – mi viene da dire – dei confini, nel senso del superamento dei muri, degli ostacoli che impediscono oggi alle comunità, così vicine, dell'Armenia e della Turchia di trovare, di ritrovare il filo della comune appartenenza ad una comunità internazionale in cui gli accordi, l'apertura delle frontiere, l'incremento dei rapporti e dei contatti possono aprire in quella zona una fase nuova che diventa un grande segno per l'Europa e per tutta l'area del Medio Oriente che ha visto questa tragedia. Questa tragedia appartiene alla comunità internazionale, all'Unione europea, e l'Italia ne è parte. Di fronte a questa tragedia non possiamo che auspicare, con tutte le nostre forze, verità e riconciliazione. Vi sono già accordi internazionali che attendono solo di essere applicati. Oggi, a 97 anni di distanza da quel tragico evento, da quel grande male, la nostra solidarietà e il nostro impegno è perché sia superata quella ferita e si apra una fase nuova nella vita del popolo armeno e della Turchia.”

Albertina Soliani (1944) politica italiana

Origine: Citato in Seduta del Senato della Repubblica Italiana n. 715 del 24 aprile 2012 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=658674 Legislatura XVI – Sull'anniversario dei massacri di armeni nell'Impero ottomano – Resoconto stenografico della seduta. Senato della Repubblica Italiana, 24 aprile 2012.

Marvin Hagler photo
Konrad Lorenz photo
Giovanni Canestri photo
Giorgio Napolitano photo
Miranda Kerr photo
Andrea Riccardi photo

“Ma mi sono anche convinto che un paese come l'Italia, ricco e carico di storia, ma che non ha ambizioni egemoniche, può essere un crocevia importante nel mondo di oggi. È questo lo sforzo che l'Italia deve fare e che il governo italiano sta facendo, quello dell'internazionalizzazione dell'Italia.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Citato in Filomena Fuduli Sorrentino, Andrea Riccardi, l'uomo che vuole internazionalizzare l'Italia http://www.lavocedinewyork.com/Andrea-Riccardi-l-uomo-che-vuole-internazionalizzare-l-Italia-/d/11882/, La Voce di New York.com, 20 maggio 2015.

Eric Schlosser photo
Gianluigi Nuzzi photo
Guido Piovene photo
Umberto Saba photo

“[Tubercolosi, cancro, fascismo]. Ogni epoca ha la sua malattia, alla quale risponde un'altra (ma è probabilmente la stessa) nel campo morale. L'Ottocento ebbe la tubercolosi e gli sdilinquimenti sentimentali; il Novecento ha il cancro e il fascismo. Tutto il processo del fascismo – manifestarsi della sua vera natura quando è già tardi per un efficace intervento chirurgico; sua impossibilità di morire se non assieme alla vittima alla quale si è abbarbicato; tendenza a riprodursi in luoghi lontani dalla sua prima sede; disperate sofferenze che genera in quelli che ne sono colpiti; guasti profondi che si rivelano all'esame necroscopico dei corpi (o paesi) sui quali abbia totalitariamente imperato – tutto, dico, il suo processo ha sorprendenti somiglianze con quello del cancro. Ma in un'altra cosa gli assomiglia ancora.Nessuno ignora oggi che la tubercolosi è, molte volte, uno dei mezzi che i giovani impiegano per suicidarsi. Azzardo l'ipotesi che il cancro (malattia degli anziani) abbia le sue radici psichiche in un tentativo sbagliato dell'organismo per ringiovanire. La formazione di un neoplasma potrebbe significare il desiderio di rifarsi un nuovo organo, p. es. un nuovo stomaco. (Ho comunicata questa mia ipotesi ad alcuni medici intelligenti, i quali ne hanno tutt'altro che riso). Ebbene: che cosa è stata in fondo l'adesione al fascismo – in Italia e altrove – se non un tentativo sbagliato della borghesia di rifarsi una vita nuova, di ringiovanire? Troppo tardi si è accorta poi dell'errore; e allora… non c'era più rimedio; la buona cosa, la cosa provvidenziale, che si presentava apportatrice di un «ordine nuovo» recava invece inumane sofferenze; e, a più o meno lunga scadenza, la morte.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

43, pp. 43-44
Scorciatoie e raccontini

Sergio Zavoli photo

“Un ragazzo che oggi è in terza media, quando le Br rapirono Moro e ne uccisero la scorta aveva zero anni. Ai tempi di piazza Fontana i suoi futuri genitori forse non si conoscevano. Questa nostra inchiesta è in un certo senso dedicata a lui, nato nell'ora più atroce del terrorismo e cresciuto senza poterne capire gli sviluppi e la progressiva decadenza. Oggi, quel ragazzo ha davanti una vita in qualche modo tracciata anche da come il Paese, senza di lui, ma anche per lui, è uscito da quel tunnel.”

Sergio Zavoli (1923) giornalista, scrittore e politico italiano

Origine: Nella versione televisiva, trasmessa il 4 aprile 1990, la frase era: «Un ragazzo che oggi è in seconda media, quando le Br rapirono Moro e ne uccisero la scorta aveva zero anni. Ai tempi di piazza Fontana i suoi futuri genitori forse non si conoscevano. Avevamo dedicato la nostra inchiesta, qualcuno lo ricorderà, proprio a lui, a questo giovane cittadino nato nel periodo più atroce del terrorismo e cresciuto senza poterne capire gli sviluppi e la progressiva decadenza. Oggi, quel ragazzo ha davanti una vita in qualche modo tracciata anche da come il Paese, senza di lui, ma anche per lui, è uscito da quel tunnel».
Origine: La notte della Repubblica, p. 463

Curzio Malaparte photo

“Da cosa è venuto fuori quel movimento rivoluzionario, o pararivoluzionario, o semirivoluzionario che il '68 fu? Cosa c'era prima del '68? […] Sembrerà strano ma pare proprio che oggi i genitori che hanno fatto il '68 non amino raccontarlo ai figli.”

Beniamino Placido (1929–2010) giornalista, critico letterario e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Il sessantotto che i ragazzi non conoscono http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/09/28/il-sessantotto-che-ragazzi-non-conoscono.html?ref=search, la Repubblica, 28 settembre 2003.

Franz Krauspenhaar photo
Primo Levi photo
Paul Preuss photo
Janez Drnovšek photo
Albert Einstein photo
Lee Child photo
Davide Santon photo
Cristina Campo photo
Menno ter Braak photo
Andy Murray photo
Roberto Gervaso photo

“Checché se ne dica, oggi l'Italia ha più bisogno d'idraulici che di eroi, di netturbini che di santi.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Origine: Aforismi, p. 60

Walter Veltroni photo

“E forse, un giorno, ricorderemo che qui, oggi, in una bellissima domenica italiana, tutto è cominciato.”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

dal Discorso per l'Italia http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=44547, Spello, 10 febbraio 2008

Piero Angela photo
Marguerite Yourcenar photo
Vittorio Feltri photo
Christopher Hitchens photo
Pietro Barcellona photo
Walt Whitman photo
Mariastella Gelmini photo

“[Famosa gaffe] Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.”

Mariastella Gelmini (1973) politica italiana

Origine: Citato in Tunnel tra il Cern e il Gran Sasso. Gaffe della Gelmini, risate sul Web http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/421839/, LaStampa.it, 24 settembre 2011.

Arsciak Ciobanian photo
Alberto Malesani photo

“Perché deve esserci sempre un resp… un deficiente di turno qua, che paga per tutti, cazo?
Dodici anni, ventiquattro allenatori: e cazo, sarà mica sempre l'allenatore qua che deve pagare. Sempre l'allenatore? E i tifosi diano una mano alla squadra oggi invece di contestarla, che sono giovani, abbiamo fatto una squadra, diano una mano! Abbiano i coglioni di dare una mano alla squadra!
Io son là ventiquattro ore al giorno, io! Ventiquattro ore al giorno sono là, io! Tutti i giorni, cazo! Non è possibile una roba del genere… vergognatevi, cazo!
E sono arrabbiato no perché ho pareggiato… sono arrabbiato perché è uno schifo, 'sta roba qua! Io non ho mai visto una roba del genere! Ma come dove siamo, cazo? Cos'è diventato il calcio? 'Na jungla, cazo?!? No, no, no, calma… e ridono, e ridono, cosa ridete, cosa? Vi divertite a scrivere cosa, dopo? Cosa ridete, che? Cosa ridete, cazo? Cosa ridete? Cosa ridete? Abbiate il rispetto della gente!
Con voi bisogna dire bugie e fare i ruffiani, come coi tifosi… io non lo sono, cazo!!! Okay? Io guardo tutti in faccia, tutti, dal primo all'ultimo! Perché sono serio, cazo! Vado a lavorare con serietà. No, no, parlo io adesso… è finita qua, cazo. Parole? Parole di che, cazo? Dopo quattro mesi che giochi a calcio, ss.. parole?!? Ma fatemi un piacere, dai, su! Cazo! Fatemi un piacere! È ora di finirla qua, state calmi tutti, cazo! State calmi! Non ho mai visto una roba del genere! Tutti presuntuosi, ironici, ridono: eh, eccolo, arriva il scemo di turno! Qua si fanno le cose seriamente, cazo!
No, è meglio che… eh, vabbè, è lo stesso… va… non preoccup… […] Bravo. Ecco, se hai capito traducilo te allor'! Lascia che, traduci te, avanti. No, no, io non ce l'ho con te. No, no, io non ce l'ho con te, eh. Ho detto ""traduci te"". No, no, io non ce l'ho con te, eh. Oh, io posso andar fuori. Scusami, no, no, io posso andar fuori. A me non me ne frega neanche se m'ammazzano, Me son roto i coioni. […] Cosa me ne frega a me? […] Dai… E ridono, cazo. Non vedi che ridono? […] Parla te: spiegagli come lavoriamo. […] Son tranquillissimo. Dì che i vegna avanti. Me faso ucider, me faso pugnalar. Vaffanculo! […] È cattiveria questa, dai. […] Cosa devo dire, cazo? Andiamo via? Non è un problema.”

Alberto Malesani (1954) allenatore di calcio e ex calciatore italiano
Maurice Allais photo
Pino Daniele photo

“Mina voce d'Italia, ancora oggi, in piena era dei talent show e del televoto che promuove a star ragazzini e boccia cantanti con decenni di carriera alle spalle, è il simbolo di un Paese che forse non la merita. La sua ironia, la sua dignità, la sua indolente libertà, il suo silenzio parlano più di mille urlate opinioni da talk show che non dicono niente.”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Origine: Citato in Per Mina un nuovo singolo "Solo se sai rispondere" e un duetto con Pino Daniele http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=19915&sz=5, musicalnews.com, 22 ottobre 2010.

Caterina Davinio photo
Massimo Bontempelli photo
Gianni Fochi photo
Francesco Pannofino photo
Nikita Sergeevič Chruščëv photo