Frasi su pensata
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“Da molti anni Israele ha il record degli attentati. Nessun paese ha avuto tanti civili morti per atti terroristici, nemmeno la Colombia, nemmeno l'Ulster. Per dare un'idea in rapporto alla popolazione, è come se l'Italia avesse subìto una strage di piazza Fontana alla settimana. Quanti stati, in quelle condizioni, sarebbero riusciti a mantenere intatte istituzioni e garanzie democratiche, in una regione dove la democrazia è quasi una bestemmia? Israele, pur con errori, eccessi e contraddizioni, ci è riuscito. Certo, ha risposto con le rappresaglie e le incursioni per stanare stragisti e mandanti nei loro covi, nascosti nei territori occupati. Ma quale governo, sapendo che i terroristi si annidano in un luogo preciso, li lascerebbe circolare? L'unica misura strutturale adottata finora per arginare gli assalti contro le popolazioni inermi (israeliane e arabe) è un muro. Un muro a fronte di una strage di piazza Fontana alla settimana. Sdegno unanime, orrore internazionale, condanna mondiale. Ora arriva il sondaggio della Commissione europea. Che è una benedizione dal cielo. Perché dà la misura della penetrazione del pregiudizio non antisemita, ma antisionista, nell'Europa del 2003. Ma anche perché mette a nudo i retropensieri di una burocrazia internazionale che, preparando le domande, non ha neppure pensato di inserire l'Autorità nazionale palestinese fra i governi che minacciano la pace. E dire che l'Anp è presieduta da Yasser Arafat, il leader di Al Fatah che mantiene un braccio armato: le brigate Al Aqsa, protagoniste dei più feroci attentati terroristici contro civili degli ultimi anni, in diretta concorrenza con Hamas e la Jihad. Arafat è lo stesso personaggio che sabota regolarmente ogni trattativa di pace, stracciando gli accordi con Barak, defenestrando il troppo autonomo Abu Mazen e commissariando Abu Ala che minacciava di pensare con la sua testa.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

5 novembre 2003
l'Unità

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“Porto gli stessi cenci e mangio lo stesso cibo dei bovari e degli stallieri. Considero il popolo come un fanciullo e tratto i soldati come fossero miei fratelli. I miei progetti sempre concordano [con la ragione]. Quando faccio il bene, ho sempre cura [degli uomini]. Quando mi servo delle miriadi di miei soldati, mi pongo sempre alla loro testa. Mi sono trovato in cento battaglie e non ho mai pensato se c'era qualcuno dietro me.”

Gengis Khan (1162–1227) condottiero e sovrano mongolo

da un testo del 1219 riportato su una stele taoista
Origine: Citato in Grado G. Merlo, I mongoli da Gengis khān a Tamerlano in Nicola Tranfaglia e Massimo Firpo, La storia. I grandi problemi dal Medioevo all'Età Contemporanea, volume II, Il Medioevo, 2, Popoli e strutture politiche, UTET, Torino, 1986, p. 561. ISBN 88-02-03989-5

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“Le persone aggiungono termini in più quando vogliono che le cose sembrino più importanti di quanto non siano. […] Alle persone piace sentirsi importanti. I meteorologi in televisione parlano di "rovesci piovosi". Sembra più importante di "pioggia". Una volta ho persino sentito uno sulla CNN parlare di "evento piovoso". Giuro su Dio, ha detto "In Louisiana si verificherà un evento piovoso."”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

E ho pensato "Merda, spero di riuscire a prendere i biglietti!"
People add words when they want things to sound more important than they really are. [...] People like to sound important. Weathermen on television talk about "shower activity". Sounds more important than "showers". I even heard one guy on CNN talking about a "rain event". I swear to God, he said "Louisiana is expecting a rain event." And I thought, "Holy shit, I hope I can get tickets to that!"
Jammin in New York

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“Non volevo fare il protagonista, ma ho pensato che sarebbe stato divertente fare il miglior amico del protagonista: ho un giorno libero, ricevo la paga tutte le settimane, e Hugh Laurie è semplicemente fantastico.”

Robert Sean Leonard (1969) attore statunitense

citato in Televisionando.it http://www.televisionando.it/articolo/robert-sean-leonard-parla-della-sua-carriera-e-di-dr-house-foto-e-promo-della-quinta-stagione/6907/

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“Abbiamo pensato di proporre una persona la cui esperienza personale e istituzionale garantisca sette anni di autorevole guida al Colle. […] La proposta che vogliamo formularvi è quella che riguarda Sergio Mattarella.”

Matteo Renzi (1975) politico italiano

Origine: Citato in Quirinale, Renzi propone Mattarella. Grandi elettori del Pd approvano all'unanimità , Corriere della Sera, 29 gennaio 2015.

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“Quando A apprende che i pensieri di B sul medesimo oggetto differiscono dai propri, egli non rivede anzitutto il proprio pensiero per trovare l'errore, ma presuppone quest'ultimo nel pensiero dell'altro: l'uomo, cioè, per natura pretende di aver sempre ragione. […] Da cosa deriva questo? Dalla naturale malvagità dell'essere umano. Se questa non ci fosse, se noi fossimo fondamentalmente onesti, in ogni dibattito tenderemmo semplicemente a portare alla luce la verità, senza curarci che questa risulti conforme alla nostra opinione annunciata in precedenza o a quella dell'altro: ciò sarebbe indifferente o perlomeno una questione del tutto marginale. Ma ecco la questione principale: la vanità innata, che è particolarmente eccitabile riguardo alle forze della ragione, non vuole accettare che ciò che noi abbiamo enunciato in precedenza risulti falso, e ciò che ha detto l'avversario, giusto. Di conseguenza, ciascuno dovrebbe semplicemente impegnarsi a giudicare rettamente; e per farlo, dovrebbe prima pensare e poi parlare. All'innata vanità, però, si accompagnano nei più il cicaleccio e l'innata disonestà. Essi parlano prima di aver pensato, e anche se poi si rendono conto che la loro affermazione è falsa, deve tuttavia sembrare che sia il contrario. L'interesse per la verità, che è certamente l'unico movente della enunciazione della proposizione ritenuta vera, cede ora del tutto all'interesse per la vanità: il vero deve apparire falso, e il falso vero.”

L'arte di ottenere ragione

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“Mia moglie e altri miei parenti stretti erano lì, così, naturalmente, ho temuto per la loro sicurezza e ho pensato a coloro che avevano perso la vita, ma continuo a pensare che era giusto giocare la partita.”

Alan Hansen (1955) calciatore e giornalista britannico

I had my wife and close members of my family there, so of course you fear for their safety and think of others who had lost their lives – but I still think it was right to play the game.

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“Sono arrivato al Milan e non si vinceva niente. Venivo dall'anno ai Rangers dove, dopo 9 scudetti consecutivi, avevamo perso il decimo all'ultima giornata. Ho pensato "Ecco qua, Crisantemo ha colpito ancora…"”

Gennaro Gattuso (1978) calciatore italiano

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob dell'anno. Le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/02-01-2010/blob-anno-602515039241.shtml, Gazzetta.it, 2 gennaio 2010.

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“Ho conosciuto Silvio Berlusconi e non ho mai pensato che sia un garante della stabilità, per cui sono contento di aver incontrato il presidente Letta che sta andando nella giusta direzione.”

Werner Faymann (1960) politico austriaco

Origine: Citato in Berlusconi, Letta incontra Alfano. Sul governo: "Paradosso farlo cadere ora" http://www.repubblica.it/politica/2013/08/21/news/letta_missione_vienna-65072652/?ref=HRER3-1, la Repubblica, 21 agosto 2013.

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“Quando lo abbiamo incontrato al Quirinale, Napolitano ci ha detto che ha iniziato la sua carriera nel lontano 1953. Io tra me e me ho pensato che sono 60 anni che grava sulle spalle dei contribuenti italiani.”

Nicola Morra (1963) politico italiano

Origine: Da un'intervista rilasciata ad Adnkronos; citato in Morra (M5S) attacca Napolitano: "Contribuenti lo pagano dal '53" http://www.repubblica.it/politica/2013/08/23/news/morra_contro_napolitano_pagato_dal_53_zanda_parole_penose_e_volgari-65191342/?ref=HREA-1, Repubblica.it, 23 agosto 2013.

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“Io quando parlo articolo bene, ma voi pensate che se mettete Rooney a parlare qui la gente possa capire ciò che dice? Semplicemente è impossibile.”

Louis van Gaal (1951) allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo olandese

Origine: Da un'intervista rilasciata a RTL4; citato in Van Gaal: Rooney? Non capisco quello che dice http://www.calciomercato.com/news/van-gaal-rooney-non-capisco-che-dice-662788, Calciomercato.com, 11 settembre 2015.

“Ho sempre pensato che è lo Stato che crea con la spada la Nazione e non la Nazione lo Stato, poiché la Nazione è informe…”

Mario Missiroli (1886–1974) scrittore e giornalista italiano

Origine: Citato in Bonaventura Caloro, È lo stato che crea la nazione, La Fiera Letteraria, aprile 1973.

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“Ho sempre pensato, e penso ancora, che la democrazia sia un affare molto costoso.”

Roh Tae-woo (1932–2021) politico sudcoreano

30 giugno 1990
Origine: Citato in Furio Colombo, Il terzo dopoguerra: conversazioni sul post-comunismo, Rizzoli, Milano, 1990, p. 5. ISBN 88-17-84070-X

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“Quando mi hanno detto che Robert Pattinson avrebbe avuto il ruolo di Edward, l'ho guardato e ho pensato: «Sì, probabilmente potrebbe fare una versione di Edward. Ha le carte in regola per sembrare un vampiro. » Ma poi, quando l'ho visto al provino mentre si calava nel ruolo di Edward, improvvisamente mi è sembrato l'Edward che avevo sempre avuto in testa, che esperienza bizzarra… Aveva individuato perfettamente il personaggio.”

Stephenie Meyer (1973) scrittrice statunitense

Origine: Dall'intervista di Christina Radish, Twilight's Author and Director Talk About Bringing The Film To Life http://www.mediablvd.com/magazine/the_news/celebrity/twilight%27s_author_and_director_talk_about_bringing_the_film_to_life_200809171287.html, Mediablvd, 17 settembre 2008.

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“L'Italia è diventata un bordello. Non perché il premier va a escort e qualcun altro a trans, ma perché sono state sovvertite tutte le regole. Un bordello squallido e triste, la cui cupezza si respira nell'aria. Raccontavo qualche giorno fa a una mia giovane amica la Milano dei '50, di quando ero ragazzino. Eravamo poveri, allegri e spavaldi. I tram erano stipati fino all'inverosimile con la gente sui predellini aperti e qualcuno attaccato al troller. Uscivamo dalla guerra, ci eravamo salvati dai bombardamenti angloamericani e dai rastrellamenti tedeschi, non ci poteva certo spaventare una caduta dal tram. Tutti, uomini e donne, fumavano. Il terrorismo diagnostico era di là da venire. Noi ragazzini uscivamo di casa alle due del pomeriggio e rientravamo con le ginocchia sbucciate, alle otto, senza che i nostri genitori se ne preoccupassero. Perché nel quartiere c'era un controllo sociale e se un bambino si fosse messo nei guai ci avrebbero pensato gli adulti a tirarlo fuori e un pedofilo sarebbe stato avvistato a un chilometro di distanza. Eppoi c'era, "il ghisa", il vigile, autorità sovrana. La "pula" non aveva bisogno di farsi vedere. La malavita era professionale, conosceva le regole, stava attenta a non spargere una goccia di sangue (il colpo in banca della banda di via Osoppo, senza un ferito, tenne la scena sui giornali per mesi). Eravamo solidali perché eravamo poveri e anche quelli che non lo erano non lo davano a vedere. Il sordido gioco degli "status simbol" non era ancora cominciato. Lealtà e onore erano moneta sonante. Se fra noi ragazzi ci si scontrava a pugni sulla strada – dove ci siamo formati – e un gruppo era di dieci e l'altro, poniamo di otto, due si levavano per far pari. E l'onestà era un valore assoluto. Per la borghesia, se non altro perché dava credito. Per il proletariato, per il mondo contadino dove la stretta di mano contava più di un contratto. Mentre raccontavo queste e altre cose i begli occhi della mia amica si ingrandivano, si sgranavano. Alla fine mi ha detto "tu mi stai raccontando una favola, questa non è l'Italia."”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Appunto.
Origine: Da Il Gazzettino, 6 novembre 2009.

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