Frasi su volontà
pagina 8

Benedetto Croce photo
Benedetto Croce photo
Isacco di Ninive photo
Gianluca Nicoletti photo
Pëtr Alekseevič Kropotkin photo
Giancarlo Abete photo
Policarpo di Smirne photo

“Colui che lo ha risuscitato dai morti, risusciterà anche noi, se compiremo la sua volontà, se cammineremo secondo i suoi comandi e ameremo ciò che egli amò, astenendoci da ogni specie di ingiustizia, inganno, avarizia, calunnia, falsa testimonianza.”

Policarpo di Smirne (69–155) vescovo, teologo e santo greco antico

dalla Lettera ai Filippesi in Liturgia horarum iuxta ritum Romanum, Typis Polyglottis Vaticanis, ed. italiana, Roma, 1972

Manlio Sgalambro photo

“In quella che abbiamo ribattezzato l'interpretazione comunitarista del danno, la contaminazione è stata considerata come una «disgrazia» venuta dall'esterno, che ha rischiato di disperdere la comunità. È questo pericolo che i sevesini hanno cercato di contrastare, difendendo il proprio attaccamento al territorio. In questo affermare la comunità come bene da difendere, i sevesini hanno trovato il modo di rivendicare pubblicamente ciò che stava loro a cuore, e che vedevano altrimenti inascoltato: l'importanza del loro legame con il territorio e la volontà, per quanto fosse possibile, di preservarlo, nonostante il danno ambientale.
Il prevalere dell'interpretazione comunitarista del danno da diossina, che spiega la singolare trasformazione della vicenda dell'Icmesa da disastro industriale a conflitto culturale, chiama allora in causa quella che fu una sconfitta chiara e senza sfumature. la sconfitta delle istituzioni, quelle della scienza come quelle della politica, che fallirono nel loro compito di far esistere un mondo "in comune" tra gli attori, all'interno del quale poter agire insieme per perseguire interessi collettivi condivisi. […]
Le conseguenze furono gravi, perché la perdita di legittimità che ne conseguì portava con sé la fragilizzazione del legame sociale, già scosso dall'incidente, che alimentò l'emergere di comportamenti opportunistici e un diffuso ripiegamento nel privatismo, confermando tra cittadini e istituzioni un rapporto di alterità e distanza che aveva una lunga consuetudine. E in questa abitudine alla distanza delle – e dalle – istituzioni che mette radici la chiusura comunitaristica, in cui si perde il riferimento alla corresponsabilità verso la cosa pubblica per riconoscere nella propria comunità l'unico bene da difendere.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

dalle Conclusioni, p. 186
Ritorno a Seveso

Papa Bonifacio II photo
Costanzo Preve photo

“Heimito von Doderer, scopre nelle sue corde qualcosa che lo tiene rivolto indietro, e non lo fa guardare avanti, se non a intervalli, a salti, con riottose volontà moralistiche.”

Giancarlo Vigorelli (1913–2005) giornalista, scrittore e critico letterario italiano

Origine: La terrazza dei pensieri, p. 174

“Sono nato granata. E sono venuto grande a pane e Toro. Aveveo cinque anni la prima volta che mio padre mi portò con sé al Filadelfia, ricordo le battaglie di capitan Bearzot e di Lancioni, le volate di Bertoloni e Crippa, padre, mica figlio, le parate di Panetti e Rigamonti, qualche gol di Jeppson e Virgili. […] Inevitabile, in queste ultime stagioni, coltivare un debole per il Chievo, farsi catturare da certe geometrie straordinarie della Roma, chiedere asilo politico al calcio inglese in cerca di emozioni quantitative, e a quello spagnolo per il ramo qualitativo. […] In stagioni normali l'indice di sgradimento vede al primo posto la Juventus, per ragioni cromosomiche dunque indipendenti dalla mia volontà, seguite dalle altre due appaiate: facciamo quaranta, trenta, trenta. Ma per un certo tempo al quaranta è salito il Milan, per ragioni politiche altrettanto indipendenti dalla mia volontà. Mentre oggi la maggioranza relativa spetta all'Inter perché se chiagne e fotte un napoletano mi diverte; un milanese, meno. E così l'outing è completo. […] Oggi ce n'è un altro. Non un altro funerale, per fortuna. Un altro Torino, come un altro Napoli, un'altra Fiorentina, e chissà quante altre ancora ne verranno. Benvenute a tutte, anzi, bentornate. Questa disinvolta riesumazione ha un nome, si chiama Lodo Petrucci. Sulle ceneri della vecchia società può nascerne una nuova, dalla sera alla mattina, a patto di accettare la perdita di categoria e di adempire a poche altre formalità. Sarà che ho smarrito la fede. Ma ho come la sensazione che un paese che se ne frega di chi perde il lavoro ma legifera in tutta fretta per chi perde il tifo, sia a sua volta un paese a perdere.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. Complimenti per la trasmissione

Umberto Eco photo
Umberto Eco photo
Umberto Eco photo
Umberto Eco photo
Livio Berruti photo
Massimo Piattelli Palmarini photo

“Kant è profondamente rispettoso della libera volontà che interiormente "tende" alla religione, ma dice che è la religione e l'idea di dio a discendere dall'oggetto della volontà umana.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Kant è profondamente rispettoso della libera volontà che interiormente "tende" alla religione, ma dice che è la religione e l’idea di dio a discendere dall’oggetto della volontà umana.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 4, Come è possibile agire bene, p. 70

Madre Teresa di Calcutta photo
José Luis Rodríguez Zapatero photo

“Riconosciamo oggi in Spagna il diritto a contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso. Non siamo stati i primi, ma sono sicuro che verranno dopo molti altri Paesi spinti da due forze inarrestabili: la libertà e l'uguaglianza. Si tratta di un piccolo cambiamento nel testo della legge che comporta un im­menso cambiamento nelle vite di mi­gliaia di concittadini. Non stiamo legi­slando per gente remota e sconosciuta; stiamo allargando la possibilità di es­sere felici per i nostri vicini, i nostri compagni di lavoro, i nostri amici e i nostri famigliari ed allo stesso tempo stiamo construendo un paese più one­sto, perché una società onesta è una società che non umilia i suoi membri. I nostri figli ci guarderebbero con incre­dulità se gli raccontassimo che non molto tempo fa le loro madri avevano meno diritti dei loro padri, che le per­sone dovevano continuare a restare unite nel matrimonio, aldilà della pro­pria volontà, quando non erano più ca­paci di convivere insieme. Oggi pos­siamo offrire una bella lezione: ogni diritto conquistato, ogni libertà rag­giunta, è stato il frutto dello sforzo e del sacrificio di molte persone che dobbiamo oggi riconoscere e di cui dobbiamo essere orgogliosi.”

José Luis Rodríguez Zapatero (1960) politico spagnolo

Origine: https://www.youtube.com/watch?v=fm2lXJs44Uc [La citazione non combacia con il discorso nel video ma è una sintesi. Qui http://arcigayaosta.blogspot.it/2007/12/il-discorso-di-zapatero-al-parlamento.html c'è una traduzione integrale dalla quale possono essere tratte alcune citazioni]

“La liberazione della volontà si realizza quando essa diventa carità.”

Guglielmo di Saint-Thierry (1085–1148) filosofo, teologo

La lettera d'oro

“Offro quello che posso: la buona volontà; e la vorrei di ritorno con i suoi frutti.”

Guglielmo di Saint-Thierry (1085–1148) filosofo, teologo

La lettera d'oro

Octave Chanute photo
Aventino Frau photo
Noam Chomsky photo

“C'è sempre stato un divario tra le scelte politiche e la volontà popolare, ma ora ha raggiunto dimensioni astronomiche. Oggi lo si può percepire chiaramente.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Origine: Siamo il 99%, p. 29

Noam Chomsky photo

“Volontà di Dio è servire la vita.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Il canto del pane

Leiji Matsumoto photo

“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

Renata Tebaldi photo
Rino Gaetano photo
Agostino d'Ippona photo

“Si aggiunga che egli comprendeva l'urgenza di porre riparo ai mali più grandi che affliggevano l'organismo statale e la necessità di attrarre verso il trono gli elementi più responsabili del regno, da tempo sfiduciati e in disparte. Sia pure con dieci anni di ritardo, si tentava così quell'opera di riconciliazione, per la ricostruzione del paese, che sarebbe stato necessario affrontare dopo la restaurazione del '21. Ma quali forme assunse quel tentativo? Parve che in un primo momento esso riuscisse pienamente. Si determinò negli anni dopo il '30 un'atmosfera di idilliaca fiducia intorno al giovane sovrano, che reprime scandali, sradica abusi, richiama in patria gran numero di esuli, fa sentire in tutti i rami dell'amministrazione il peso della sua fattiva volontà di progresso civile, rivolge le sue cure maggiori alla ricostruzione dell'esercito, cura il benessere economico del paese, diminuisce le imposte, promuove le industrie — in modo che la Napoli industriale di allora è stata giudicata, sia pure con qualche amplificazione, dall'Arias o dal Barbagallo per nulla inferiore alle città del settentrione — dà incremento alla marina mercantile, traccia ed apre nuove vie di comunicazione, intraprende opere di bonifica, agevola con un protezionismo moderato e perfino con principi liberistici il commercio, tanto da meritare in pieno parlamento britannico le lodi di Robert Peel. Insomma una linea politica che apparve all'inizio in netto contrasto con quella dei suoi immediati predecessori. Intorno al re una classe di governo che appare sensibile alla necessità di riforme in tutti i campi dell'amministrazione e un notevole fervore di studi che ripropone il problema della revisione degli indirizzi economici dello stato napoletano e rimette sul tappeto, ravvivandoli, molti dei vecchi temi del riformismo settecentesco.”

Ruggero Moscati (1908–1981) storico italiano

cap. 7, p. 121
I Borboni d'Italia
Origine: Ferdinando II re delle Due Sicilie.

Giorgio Tosatti photo
Agostino Roscelli photo
Agostino Roscelli photo
Ignazio Fresu photo
Ignazio Fresu photo
Krzysztof Penderecki photo
Edoardo del Portogallo photo
Edoardo del Portogallo photo
Edoardo del Portogallo photo
Amélie Nothomb photo
Hossein Nasr photo
Ion Ţiriac photo
Eraclito photo

“La legge è anche ubbidire alla volontà di uno solo.”

fr. 33
Sulla natura

“[sul cronista aquilano Buccio di Ranallo] Il primo cronista che narrò con tono appassionato e con ritmo di epica solennità le vicende di quel comune rustico sorto tra le aspre montagne di Abruzzo da un potente sforzo di volontà compiuto dall'oppresso ceto contadinesco.”

Leopoldo Cassese (1901–1960) storico e archivista italiano

da Gli antichi cronisti aquilani, da Buccio di Ranallo ad Alessandro de Ritiis, in «Archivio storico napoletano» n. s. anno XXVII, 1941, v. LXI
Variante: [Riferendosi alla città dell'Aquila nella narrazione della cronaca di Buccio di Ranallo] [... ] quel comune rustico sorto tra le aspre montagne di Abruzzo da un potente sforzo di volontà compiuto dall'oppresso ceto contadinesco.

Gherardo Colombo photo
Ettore Sottsass photo
Tascio Cecilio Cipriano photo
Shigeru Miyamoto photo
Harry Truman photo

“Capisco il tragico significato della bomba atomica…È una responsabilità tremenda…ringraziamo Dio che essa è stata inventata da noi e non dai nostri nemici e preghiamo di poterla usare secondo la Sua volontà e per i Suoi fini.”

Harry Truman (1884–1972) 33º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in AnneFrank.org http://www.annefrank.org/it/Subsites/Cronologia/Il-dopoguerra-1945--/Il-ritorno-di-Otto/.

Andrea Camilleri photo

“L'affidarsi alla memoria, è la volontà dell'uomo di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta, subentrano i sensi, che alimentano la fantasia.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Citazioni tratte da interviste, l'Unità

Marco Malvaldi photo
Mario Borghezio photo
Jack Valenti photo
Oriana Fallaci photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Giovanni Gronchi photo
Nassim Nicholas Taleb photo
Arthur Schopenhauer photo

“Ogni animale ha il suo intelletto evidentemente solo allo scopo di trovare e procacciarsi il cibo, e secondo ciò è anche determinata la misura del suo intelletto. Non altrimenti stanno le cose per l'uomo; solo che la maggiore difficoltà della sua conservazione e l'infinita moltiplicabilità dei suoi bisogni ha reso necessaria una misura maggiore di intelletto. Soltanto quando questa misura viene superata, per una anormalità, si ha un'eccedenza assolutamente esente dal servizio della volontà, che, se è considerevole, si chiama genio. Per questa ragione soltanto un tale intelletto diventa dapprima oggettivo; ma può avvenire che, a un certo grado, diventi anche metafisico, o per lo meno aspiri a esserlo. Infatti, proprio in conseguenza della sua oggettività, la natura stessa, la totalità delle cose, diventa il suo oggetto e il suo problema. Soltanto in lui, cioè, la natura comincia a percepirsi proprio come qualcosa che è, e pur tuttavia potrebbe anche essere diversamente; mentre, nell'intelletto comune, normale, la natura non si percepisce chiaramente – come il mugnaio non ode il rumore della macina, o il profumiere non sente il profumo del suo negozio. Sembra per lui una cosa pacifica: ne è prigioniero. Solo in certi momenti più chiari la percepisce, e quasi se ne spaventa: ma si rassegna ben presto. È facile vedere che cosa questi cervelli normali possono dare in filosofia, anche quando si riuniscono in grandi masse. Se invece l'intelletto fosse metafisico per origine e destinazione, essi potrebbero, specialmente unendo le loro forze, promuovere la filosofia come ogni altra scienza.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

Parerga e Frammenti postumi
Origine: Da Alcune considerazioni sul contrasto; in Parerga e paralipomena, Adelphi, § 67, pp. 128-129.

Alfred Capus photo

“Per la terminologia dei nostri tempi chi ha nobiltà d'animo è senza energia, mentre chi è dotato di volontà è privo di scrupoli.”

Alfred Capus (1858–1922) giornalista e scrittore francese

Citato in Leggendo qua e là..., La settimana enigmistica, N. 4381, p. 4

Giovanni Gronchi photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo

“Beppe Grillo ha grandi meriti da artista e da uomo d'informazione. Ha anticipato lo scandalo Parmalat e raccontato per anni un pezzo di potere che quasi nessuno, sui media, ha saputo o voluto raccontare al pubblico. Per questo la svolta da predicatore è ancora più imbarazzante. Si è messo anche lui in fila a vendere complotti. La vendita di complotti è un'attività semplice e redditizia. Piace molto al pubblico perché lava i peccati del mondo. È bello farsi raccontare da Grillo che i motori all'idrogeno sono pronti ed è soltanto la volontà assassina di tre o quattro petrolieri a impedirne il commercio. È una bufala scientifica ma ci permette di tornare a casa sulla Suv senza sensi di colpa. Il pubblico americano ha arricchito qualsiasi teorico del complotto intorno all'11 settembre, per quanto ridicole fossero le prove concrete. Michael Moore è diventato un divo spiegando che le guerre in Medioriente sono il frutto di un piano studiato a tavolino da due famiglie, Bush e Bin Laden. Purtroppo il vero complotto è ordito dai due terzi della popolazione statunitense, duecento milioni di persone, che si ostinano a consumare ogni anno un terzo delle merci mondiali, senza neppure riuscire a pagarle, e dieci volte l'energia usata dal miliardo e trecento milioni di cinesi. Hanno enorme successo i romanzi sulla mafia che narrano di spietati padrini e ignobili protettori politici. Ma da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in poi si sa benissimo che il problema della mafia non sono i clan ma la borghesia mafiosa. Nessuna oligarchia, per quanto spietata, può reggere a lungo senza intercettare grandi flussi di consenso.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da la Repubblica del 17 settembre 2007

“Così la volontà del Signore che vuole apparire come vaso o stoffa, eccetera, che costituiscono il mondo come manifestazioni della coscienza, è la causa, l'agente e l'azione.”

Utpaladeva (900–950) filosofo indiano

2, 4, 21
Īśvarapratyabhijñākārikā
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 126.

Mario Andrea Rigoni photo
John Locke photo
Stefan Zweig photo
Walt Whitman photo

“A paragone con la famosa epica greca, e altre minori dopo di quella, i supporti spinali della Bibbia sono semplici e magri. Tutta la sua storia, le biografie, le narrazioni, ecc., sono come perle su un filo, a indicare l'eterno bandolo della volontà e del potere Deifico. Tuttavia, con solo quella profondissima fede come impulso, e quella volontà Deifica come visibile, o invisibile, tema, essa spesso trascende i capolavori dell'Ellade, e invero ogni capolavoro. Le metafore audaci oltre il credibile, l'anima libera da ogni legge, stravagante agli occhi nostri, il fuoco dell'amore e dell'amicizia, il bacio fervido – povera di argomentazione e logica, ma insuperata in proverbi, nell'estasi religiosa, nei suggerimenti della mortalità comune e della morte, i grandi livellatori dell'uomo – lo spirito ogni cosa, le cerimonie e le forme delle chiese nulla – la fede illimitata, e la sua immensa sensuosità immensamente spirituale – una incredibile, onni-abbracciante non-mondanità e illetterata rozzezza che sa di rugiada (agli antipodi dall'assorbimento commerciale del secolo diciannovesimo e le sue morbose raffinatezze) – niente dubbi che spaccano il capello, non bronci malsani e sospiri, non «Amleto», non «Adonais», non «Thanatopsis», non «In Memoriam.»”

Walt Whitman (1819–1892) poeta, scrittore e giornalista statunitense

Origine: Whitman si riferisce ai lavori di William Shakespeare, Percy Bysshe Shelley, William Cullen Bryant e Alfred Tennyson.
Origine: Da La Bibbia come poesia; in Giorni rappresentativi e altre prose, pp. 529-530.

Lauro de Bosis photo
Albert Einstein photo

“Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

6 gennaio 1948; pp. 689-690
Lettere a Michele Besso

Albert Einstein photo
Sara Northrup Hollister photo
Thomas Bernhard photo
Pier Paolo Pasolini photo
Giuseppe Berto photo
Paolo Curtaz photo
Federico De Roberto photo