Frasi su Dio
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“Un'equazione per me non ha senso, a meno che non rappresenti un pensiero di Dio.”

Srinivasa Ramanujan (1887–1920) matematico indiano

Origine: Citato da Daniele Corradetti Metafisica del numero, edizioni argonautiche p.97 ISBN 978-88-95299-16-7

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“Ho sempre avuto un contatto speciale con Dio. Lui mi ha sempre dato molto. È stato a Montecarlo, che ho avuto la prima esperienza diretta con Dio. È stata una cosa molto importante. A partire da questo primo contatto io sono riuscito a comprendere tutta una serie di cose e di fatti che mi erano toccati precedentemente e i cui contorni mi erano sfuggiti. È tutto molto soggettivo, nel campo della fede, e può anche essere discutibile. Io dico che ho sempre ottenuto tutto ciò che ho chiesto.”

Ayrton Senna (1960–1994) pilota automobilistico brasiliano

Origine: Citato in Ayrton Senna http://www.atletidicristo.org/EsteroSenna.htm, AtletidiCristo.org, a cura di Nicola Andrea Scorsone. [Fonte primaria?]
Origine: Citato in Sport e religione: ecco gli Atleti di Dio http://kikapress-it-yahoopartner.tumblr.com/post/128551493213/sport-e-religione-ecco-gli-atleti-di-dio, Kikapress-it-yahoopartner.tumblr.com.

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“L'atto sessuale è un atto religioso & quando si verifica senza Dio è finzione o al più un atto vuoto.”

Flannery O'Connor (1925–1964) scrittrice statunitense

Origine: Diario di preghiera, p.45

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“Stiamo effettivamente distruggendo noi stessi per mezzo di una violenza mascherata da amore. Sono uno specialista — Dio mi aiuti!”

Ronald Laing (1927–1989) psichiatra scozzese

di casi che avvengono in uno spazio e in un tempo interiori, di esperienze chiamate pensieri, immagini, fantasticherie, sogni, visioni, allucinazioni, sogni di memorie, memorie di sogni, memorie di visioni, sogni di allucinazioni, rifrazioni di rifrazioni di rifrazioni di quelle originarie Alfa e Omega di esperienza e realtà, quella stessa Realtà su cui repressione, diniego, separazione, proiezione, falsificazione e generale dissacrazione e profanazione, la nostra civiltà come nessun'altra è fondata. (p. 58)

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“Mosè ha dato della differenza delle lingue una ragione superlativamente favolosa. Dice che i figli degli uomini, riunitisi, volevano fabbricare una città e, in essa, una gran torre; ma Dio dichiarò: qui bisogna scendere e confondere le loro lingue.”

Flavio Claudio Giuliano (331–363) imperatore romano

E, perché nessuno creda che io voglia darla ad intendere, leggiamo nel testo stesso di Mosè, quel che segue: «E dissero: "Orsù; fabbrichiamoci una città ed una torre, la cui cupola giunga fino al cielo; e facciamoci un nome prima di essere dispersi su tutta la faccia della terra". E scese il Signore a vedere la città e la torre, che i figli degli uomini edificavano. E disse il Signore: "Ecco, essi sono un medesimo popolo, e una medesima lingua hanno tutti; e questo cominciarono a fare; ed ora non resteranno dal compiere tutto ciò che hanno cominciato. Dunque: discendiamo là, e confondiamo la loro lingua, affinché non capisca l'uno la parola dell'altro". E li disperseil Signore Iddio su tutta la faccia della terra, ed essi cessarono di fabbricare la città e la torre».
Poi volete che a questo crediamo; ma voi non credete a ciò che dice Omero degli Aloadi, che tre montagne meditavano di porre l'una sull'altra, «onde fosse ascendibile il cielo». Per me io dico che questo racconto è ugualmente favoloso che quello. Ma voi, che il primo accogliete, per qual ragione, in nome di Dio, respingete la favola di Omero? Poiché questo - credo - uomini ignoranti non lo capiscono: che, se anche tutte le genti che popolano la terra avessero la medesima voce e la medesima lingua, fabbricare una torre che arrivi fino al cielo non potrebbero affatto, quand'anche facessero mattoni di tutta quanta la terra. Mattoni ce ne vorrebbero infiniti di grandezza pari a tutta intera la terra per arrivare al solo cerchio della luna. Ammettiamo pure che tutte le genti si siano riunite parlando una stessa lingua ed abbiano ridotto in mattoni e cavato le pietre di tutta la terra; come potranno arrivare fino al cielo, se anche la loro opera dovesse stendersi più sottile di un filo allungato? In conclusione: voi che stimate vera una favola così evidentemente falsa, e pretendete che Dio abbia avuto paura della unità di voce degli uomini e per questo sia disceso a confonderne le lingue, oserete ancora menare vanto della vostra conoscenza di Dio?
Contro i galilei

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“Ci sono gli invidiosi, ma quando viene il momento sono costretti a dire la verità. L'onestà ha l'ultima parola.”

Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791) compositore, pianista, organista e violinista austriaco

Lettere

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“[A proposito di Esenin] Gridava anche lui, ebbro di Dio, non di vino. Con le lacrime agli occhi, sferrava pugni non sul tavolo ma sul proprio petto, e sputava non sull'altrui, ma sulla propria faccia.”

Marc Chagall (1887–1985) pittore russo

Origine: Citato in Casoli Giovanni, Novecento letterario italiano ed europeo. Autori e testi scelti. Vol. 2: Dalla seconda guerra mondiale alla fine del secolo. Appendice sul cinema, Città Nuova, 2002.

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“L'invidioso mi loda senza saperlo.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

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“Dio che ci ha donato la vita allo stesso modo ci ha donato la libertà. La mano violenta può distruggerle ma non separarle.”

Thomas Jefferson (1743–1826) 3º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Summary View of the Rights of British America (1774); The Writings of Thomas Jefferson (19 Vols., 1905) edito da Andrew A. Lipscomb e Albert Ellery Bergh, Vol. 1, p. 211.

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“[Il bambino è] uscito dalle mani di Dio, con tutti gli insegnamenti e i pensieri del Paradiso impressi da poco in lui.”

John Henry Newman (1801–1890) teologo e filosofo inglese

Origine: Da uno scritto del 1830; citato in Jeremy Rifkin, La civiltà dell'empatia: La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi, Mondadori, Milano, 2010, p. 327. ISBN 978-88-04-59548-9

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“L'abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l'abisso di Dio: dimmi, qual è più profondo?”

Angelus Silesius (1624–1677) poeta e mistico tedesco

Il pellegrino cherubico

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“Ogni anima che Dio crea, la crea innamorata.”

Ernesto Cardenal (1925) poeta, sacerdote e teologo nicaraguense

Origine: Canto all'amore, p. 76

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“[Dio] dagli uomini non esige la raffinatezza, esige la penitenza.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Sette parole

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“Fin quando crediamo di essere buoni non possiamo mai trovare Dio.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Sette parole

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“Il sesso è uno dei mezzi istituiti da Dio per l'arricchimento della personalità.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Origine: Tre per sposarsi, p. 15

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“Nel sesso, il maschio adora la femmina. Nell'amore, l'uomo e la donna adorano Dio.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Origine: Tre per sposarsi, p. 23

“A pensarci bene, all'inizio delle Litanie c'è uno scambio di biglietti da visita. Sul nostro sta scritto: miseria. Su quello di Dio: misericordia.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“ORA VIENE ROLAND ALLA TORRE NERA! HO MANTENUTO FEDE ALLA MIA PAROLA E PORTO ANCORA LA PISTOLA DI MIO PADRE E TU TI APRIRAl ALLA MIA MANO!»
«Vengo nel nome di Steven Deschain, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Gabrielle Deschain, colei che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cortland Andrus, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Cuthbert Allgood, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Alain Johns, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Jamie DeCurry, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Vannay il Saggio, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di Hax il Cuoco, colui che è di Gilead!
«Vengo nel nome di David il Falcone, colui che è di Gilead e del cielo!
«Vengo nel nome di Susan Delgado, colei che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Sheemie Ruiz, colui che è di Mejis!
«Vengo nel nome di Père Callahan, colui che è di Jerusalem's Lot e delle strade!
«Vengo nel nome di Ted Brautigan, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di Dinky Earnshaw, colui che è dell'America!
«Vengo nel nome di zia Talitha, colei che è di Crocefiume, e qui poserò la sua croce, come ho giurato!
«Vengo nel nome di Stephen King, colui che è del Maine!
«Vengo nel nome di Oy, il coraggioso, colui che è del Medio-Mondo!
«Vengo nel nome di Eddie Dean, colui che è di New York!
«Vengo nel nome di Susannah Dean, colei che è di New York!
«Vengo nel nome di Jake Chambers, colui che è di New York, colui che chiamo mio vero figlio!
«Io sono Roland di Gilead, e vengo io stesso; tu ti aprirai per me.”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense
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“Se uno uccide un uomo è un assassino; ne uccide un milione, è un conquistatore; li uccide tutti, è un dio.”

Jean Rostand (1894–1977) aforista, filosofo, biologo

Pensieri di un biologo

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“Se tornassi giovane e dovessi decidere come guadagnarmi la vita, non cercherei di diventare uno scienziato, uno studioso o un insegnante. Sceglierei piuttosto di fare l'idraulico o lo straccivendolo, nella speranza di trovare un minimo di indipendenza, quel poco che nelle attuali circostanze è ancora possibile.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Al Reporter Magazine, 18 novembre 1953; citato in Einstein on Peace, a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 613.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 36

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“Se si giudica l'amore dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Il naso di Cleopatra: se fosse stato più corto, tutta la faccia della terra sarebbe cambiata.”

Miseria dell'uomo senza dio, n. 162, 1994
Pensieri

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“Diffidate degli ottimisti, sono la claque di Dio.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Ottobre, p. 114

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“L'esistenza di Dio non mi stupirebbe meno della sua inesistenza.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Se noi dunque desideriamo incontrare Dio, dobbiamo cercarlo nella cella del nostro cuore.”

Rabindranath Tagore (1861–1941) poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano

Il nido dell'amore

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