Frasi sulla pace
pagina 18

Carmen Consoli photo
E. A. Mario photo

“Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi | la Pace non trovò | né oppressi, né stranieri.”

E. A. Mario (1884–1961) paroliere e compositore italiano

La leggenda del Piave

Giuseppe Ungaretti photo
Piero Calamandrei photo

“Ma chi è che semina le guerre? Se tra uno o tra dieci anni una nuova guerra mondiale scoppierà, dove troveremo il responsabile? Nell'ultima guerra la identificazione parve facile: bastò il gesto di due folli che avevano in mano le leve dell'ordigno infernale, per decretare il sacrificio dei popoli innocenti. Ma oggi quelle dittature sono cadute: oggi le sorti della guerra e della pace sono rimesse al popolo. Questo vuol dire, infatti, democrazia: rendere ogni cittadino, anche il più umile, corresponsabile della guerra e della pace del mondo: toglier di mano queste fatali leve ai dittatori paranoici che mandano gli umili a morire, e lasciare agli umili, a coloro ai quali nelle guerre era riservato finora l'ufficio di morire, la scelta tra la morte e la vita.
Ma ecco, si vede con terrore che, anche cadute le dittature, nuove guerre si preparano, nuove armi si affilano, nuovi schieramenti si formano. Chi è il responsabile di questi preparativi? Si dice che gli uomini, che oggi sono al potere, sono stati scelti dal voto degli elettori: si deve dunque concludere che le anonime folle degli elettori sono anch'esse per le nuove carneficine?
Questa è oggi la terribile verità. La salvezza è solo nelle nostre mani; ma ognuno di noi, se la nuova guerra verrà, sarà colpevole per non averla impedita. […]
Se domani la guerra verrà, ciascuno di noi l'avrà preparata. Non potremo nascondere la nostra innocenza dietro l'ombra dei dittatori: quando c'è la libertà, tutti sono responsabili, nessuno è innocente.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Dicembre 1946

Pier Paolo Pasolini photo
Avicebron photo
Andrea Riccardi photo
Abraham a Sancta Clara photo
Esiodo photo
Georg Trakl photo
George Mosse photo
Angela Merkel photo
George Bush photo

“Stati come questi, e i terroristi loro alleati, costituiscono un asse del male, che si arma per minacciare la pace del mondo. Questi regimi, nella loro ricerca di armi di distruzione di massa, pongono una minaccia sempre più grave. Essi potrebbero fornire queste armi ai terroristi, equipaggiandoli dei mezzi per tradurre nei fatti il loro odio. Potrebbero attaccare i nostri alleati o tentare di riattaccare gli Stati Uniti. In tutti questi casi, il prezzo dell'indifferenza sarebbe catastrofico. Opereremo in modo stretto con la nostra coalizione per impedire ai terroristi mi ha gli stati che li appoggiano di costruire e distribuire armi di distruzione di massa. Svilupperemo e dispiegheremo difese missilistiche adeguate a proteggere l'America i suoi alleati da attacchi improvvisi. Tutte le nazioni dovranno saperlo: l'America farà tutto ciò che è necessario per difendere la propria sicurezza(…). Non starò ad aspettare che le cose accadano. Non mi fermerò mentre il pericolo si fa sempre più vicino. Gli Stati Uniti non permetteranno che regimi più minacciosi del mondo li minaccino con gli armamenti più distruttivi del mondo. Le nostra guerra contro il terrore è iniziata bene, mi sono lavato iniziale (…). Non possiamo fermarci presto. Se ci fermiamo lasciando intatti i campi dei terroristi e gli Stati terroristi fuori controllo, il nostro senso di sicurezza sarebbe falso e temporaneo. La storia ha chiamato l'America i suoi alleati all'azione e del nostro privilegio così come nostra responsabilità combattere una guerra per la libertà.”

George Bush (1946) 43º presidente degli Stati Uniti d'America

Discorso sullo Stato dell'Unione, 29 gennaio 2002

Fabio Massimo Castaldo photo
Arrigo Boito photo

“Il tizzo acceso fin che arde fuma; | simile, o mesto amico, al nostro cuore | che in pianto si consuma | fin che arde l'amore. || Lascia dunque che s'alzi e che s'esali | questa nube di duol cotanto intenso; | essa abbraccia i tuoi mali | come grani d'incenso. || Sii in te stesso al par d'un vaso sacro | d'olocausto, di fede e di speranza; | vedi, il fumo pare acro, | ma il turibolo danza. || Non ispegner per tema o per ristoro | quell'incendio divin che ti fa egro, | non far che il carbon d'oro | si muti in carbon negro. || Anzi affronta gli spasmi ed il martiro, | cerca nell'ansia del tormento occulto | dopo il duol del sospiro | l'estasi del singulto; || troverai qualche vero. È la tempesta | esultazione a chi non sa temerla, | e sulla duna resta | dopo l'onda la perla. || Piangi, medita e vivi; un dì lontano | quando sarai del tuo futuro in vetta | questo fiero uragano | ti parrà nuvoletta. || *** || Oggi volli per te cantar la vita, | ma la dolce canzon sul metro mio | torna fioca e smarrita | per troppo lungo oblio. || Torva è la Musa. Per l'Italia nostra | corre levando impetuösi gridi | una pallida giostra | di poeti suicidi. || Alzan le pugna e mostrano a trofèo | dell'Arte loro un verme ed un aborto | e giuocano al palèo | colle teste di morto. || Io pur fra i primi di cotesta razza | urlo il canto anatemico e macabro, | poi, con rivolta pazza, | atteggio a fischi il. || Praga cerca nel buio una bestemmia | sublime e strana! e intanto muor sui rami | la sua ricca vendemmia | di sogni e di ricami. || Dio ci aiuti, o Giovanni, egli ci diede | stretto orizzonte e sconfinate l'ali; | ci diè povera fede | ed immensi ideali. || E il mondo ancor più sterile, o fratello, | ci fa quel vol di pöesia stupendo, | e non trovando il Bello | ci abbranchiamo all'Orrendo. || Dio ci aiuti! Su te sparga l'ulivo, | sparga la pace e le benedizioni, | sii sulla terra un vivo | felice in mezzo i buoni. || A me calma più piena e più profonda; | quella che splende nell'orbita d'una | pupilla moribonda, | mite alba di luna.”

Arrigo Boito (1842–1918) librettista italiano

A Giovanni Camerana., pp. 796-798
Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

Anthony de Mello photo
Benito Mussolini photo
Jack Kerouac photo
Endre Ady photo

“Nell'epoca postwarholiana un singolo gesto, accavallare le gambe, per esempio, può diventare più significativo di tutte le pagine di Guerra e Pace.”

James Graham Ballard (1930–2009) scrittore britannico

da La mostra delle atrocità, Feltrinelli, Milano, 2001, p. 41

Petro Oleksijovyč Porošenko photo

“Sconfiggeremo gli occupanti. Ho fatto, sto facendo e farò tutto quello che è possibile e anche quello che è impossibile perché la pace torni in Ucraina. Ci credo ed è questo il regalo che voglio fare al mio popolo.”

Petro Oleksijovyč Porošenko (1965) imprenditore e politico ucraino

Origine: Citato in Kiev festeggia il Giorno della Vittoria, Poroshenko: "Fuori gli occupanti" http://it.euronews.com/2015/05/09/kiev-festeggia-il-giorno-della-vittoria-poroshenko-fuori-gli-occupanti/, Euronews.it, 9 maggio 2015.

“Si dice: solo grazie alla Ue ci sono stati 70 anni di pace in Europa. Non è vero. C'è stata pace in Europa solo grazie agli anglo-americani e al piano Marshall. Oggi, la Ue e la sua moneta unica rappresentano la più grave minaccia alla pace in Europa.”

Nicholas Burgess Farrell (1958) giornalista britannico

Origine: da Non fu la resistenza a liberare l'Italia ma solo gli alleati http://www.ilgiornale.it/news/cultura/non-fu-resistenza-liberare-litalia-solo-alleati-1025074.html, il Giornale.it, 6 giugno 2014.

Angela Merkel photo
Leonardo Da Vinci photo
Mario Rapisardi photo

“Per monti e per abissi ella correa, | A la mia pace, all'amor mio rubella, | Femmina ad altri, a me regina e dea, | Ingannatrice sempre e sempre bella.”

Mario Rapisardi (1844–1912) poeta italiano

Disinganno, da Le Ricordanze
Citazioni tratte da poesie

Arturo Onofri photo

“Anima, troppo vento oggi soffia per uscire. | In casa resteremo con le finestre serrate | ascoltando attenti il vento nelle gole muggire. | Non esser triste. Pensa che manca poco all'estate. || E allora tutto il giorno avremo calma e sole, | e sempre potremo uscire; e andremo a veder bruciare, | appena che il sole raggiorni, sui monti le carbonare, | e a mezzogiorno, tornando, faremo, pei boschi, giaggioli. || Tu sai che nostra madre molto ama i fiori del desco. | Vedrai che felicità! Anima, non ti pervade | la pace di quei tramonti, che per godere il fresco | s'esce a coglier bluastri sugli orli delle strade? || Pensa qual gioia, d'agosto, in certi crepuscoli rossi, | sentirsi l'ombra salire su su, fino ai ginocchi! | E in quelle notti tranquille e nitide come i tuoi occhi, | Anima, non ti ricordi come brillava di casti || inviti lontani la Terra, nei fuochi delle sue stoppie? | Ora non essere triste. Osserva attraverso i vetri | delle piccole finestre della casa di campagna | il vento che pèttina gli alberi con le sue mille dita. || Guarda! Nell'orto l'erbe più esili, in mezzo al tormento, | vibrano in un palpitìo simile a quello dei campi | nei mezzogiorni d'estate. Anima, andiamo nel vento! | Pensa che i miei capelli, anch'essi così vibreranno. || Vieni via; non temere! non questo è l'urlo dei lupi. | A capo scoperto andremo, lì presso: tra quelle rupi. | E all'Ave Maria, tornando, io ti darò conforto. | Ma oggi non voglio che canti. Se mai, con la vanga, l'orto.”

Arturo Onofri (1885–1928) poeta e scrittore italiano

da Canti delle oasi, I
Origine: Citato in Alberto Asor Rosa e Alberto Abbruzzese, Cultura e società del Novecento, Antologia della letteratura italiana, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1981<sup>1</sup>, pp. 430 431.

Janez Drnovšek photo
Valerio Massimo Manfredi photo
Vittorio Sereni photo
Concita De Gregorio photo
Slavoj Žižek photo
Dino Buzzati photo
Mordecai Richler photo
Benito Mussolini photo
Giorgio La Pira photo

“Il «mistero dei tetti» di Firenze è tutto qui: essi sono, con la Cupola, quasi un «sacramento» che si fa specchio e diffusore della bellezza, della purità e della pace celeste!”

Giorgio La Pira (1904–1977) politico italiano

Citato in LaPira.org http://www.lapira.org/index2.php?file=news&form_id_cat_notizia=72

Vera Baboun photo
Susanna Tamaro photo
Federica Mogherini photo
Robert Jordan photo
Elio Vittorini photo

“Poi il Gran Lombardo raccontò di sé, veniva da Messina dove si era fatto visitare da uno specialista per una sua speciale malattia dei reni, e tornava a casa, a Leonforte, era di Leonforte, su nel Val Demone tra Enna e Nicosia, era un padrone di terre con tre belle figlie femmine, così disse, tre belle figlie femmine, e aveva un cavallo sul quale andava per le sue terre, e allora credeva, tanto quel cavallo era alto e fiero, allora credeva di essere un re, ma non gli pareva che tutto fosse lì, credersi un re quando montava a cavallo, e avrebbe voluto acquistare un'altra cognizione, così disse, acquistare un'altra cognizione, e sentirsi diverso, con qualcosa di nuovo nell'anima, avrebbe dato tutto quello che possedeva, e il cavallo anche, le terre, pur di sentirsi più in pace con gli uomini come uno, così disse, come uno che non ha nulla da rimproverarsi. – Non perché io abbia qualcosa di particolare da rimproverarmi, disse. – Nient'affatto. E nemmeno parlo in senso di sacrestia… Ma non mi sembra di essere in pace con gli uomini. Avrebbe voluto avere una coscienza fresca, così disse, fresca, e che gli chiedesse di compiere altri doveri, non i soliti, altri, dei nuovi doveri, e più alti, verso gli uomini, perché a compiere i soliti non c'era soddisfazione e si restava come se non si fosse fatto nulla, scontenti di sé, delusi.”

Conversazione in Sicilia

Joseph Blatter photo

“La Fifa è più influente di tutti i paesi del mondo e di ogni religione per via delle emozioni positive che sprigiona. Noi muoviamo masse e vogliamo utilizzare questo per creare più pace, giustizia e salute nel mondo.”

Joseph Blatter (1936) dirigente sportivo svizzero

Origine: Citato in Blatter: "La Fifa è più influente di ogni religione" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2015/03/22/news/calcio_blatter_la_fifa_e_piu_influente_di_ogni_religione_-110198790/, la Repubblica.it, 22 marzo 2015.

“Il mio paese sorride ai turisti | Algeri la Bianca riposa in pace | vanno e vengono i carri di polizia | la lebbra del cuore è ben difesa || Chi dunque griderà | il miele amaro degli alveari | i corpi all'addiaccio | i poveri che barano col freddo || Bella pelle di arancia dolce | e denti di fresco mattino || la miseria inganna | non fidatevi di tanta bellezza || Qui si muore in silenzio | senza orma sotto il sole”

Jean Sénac (1926–1973) poeta e drammaturgo algerino

da Le belle apparenze, Aurora del mio popolo
Origine: Apparsa insieme alla poesia Vergogna, entrambe comprese nella raccolta Aurora del mio popolo nel numero della rivista Esprit nel novembre del 1955, dedicato alla guerra in Algeria. La Resistenza nella letteratura francese, note al testo, p. 470.
Origine: In Walter Mauro, La Resistenza nella letteratura francese, dalla 2° guerra mondiale all'Algeria, Canesi Editore, Roma, 1961, p. 290.

Giuliana di Norwich photo
Antonia Pozzi photo
Diodoro Siculo photo
Antonio Segni photo
Hermann Sudermann photo

“Un trono è calato dal cielo, e ha i pilastri di fuoco. Vi siede, vestito di bianco, il principe della pace. La sua spada si chiama «amore» e il suo grido di battaglia è «misericordia»…”

Hermann Sudermann (1857–1928) scrittore e drammaturgo tedesco

Origine: Da Johannes; citato in Domenico Porzio (a cura di), Incontri e scontri col Cristo, M. Ferro, Milano, 1971, vol. I, p. 183.

Friedrich Nietzsche photo
Oleksandr Zavarov photo

“Posso dire solo una cosa io non andrò mai a fare la guerra là dove vive la mia famiglia e sono sepolti i miei genitori. Voglio la pace.”

Oleksandr Zavarov (1961) allenatore di calcio e ex calciatore sovietico

Origine: Frase pronunciata dopo essere stato richamato alle armi durante il conflitto russo-ucraino.
Origine: Citato in Zavarov dice no a Kiev, basta con guerra http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2015/02/16/zavarov-dice-no-a-kiev-basta-con-guerra_29f4cfc8-418d-4885-ac9a-8bae91218a5e.html, Ansa.it, 16 febbraio 2015.

Giuseppe Garibaldi photo

“Nemico della pena di morte ed amico della pace e della fratellanza umana, mi trovo a fare la guerra, che è l'antitesi de' miei principii. Amico della pace, certamente; ma nemico dei ladri, e considero come tali, l'Austria, il Bonaparte, e più che ladro il Papa.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Signor Enrico Guesnet — Ingelmunster, 16 novembre 1870, p. 552
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

Marco Travaglio photo

“Da molti anni Israele ha il record degli attentati. Nessun paese ha avuto tanti civili morti per atti terroristici, nemmeno la Colombia, nemmeno l'Ulster. Per dare un'idea in rapporto alla popolazione, è come se l'Italia avesse subìto una strage di piazza Fontana alla settimana. Quanti stati, in quelle condizioni, sarebbero riusciti a mantenere intatte istituzioni e garanzie democratiche, in una regione dove la democrazia è quasi una bestemmia? Israele, pur con errori, eccessi e contraddizioni, ci è riuscito. Certo, ha risposto con le rappresaglie e le incursioni per stanare stragisti e mandanti nei loro covi, nascosti nei territori occupati. Ma quale governo, sapendo che i terroristi si annidano in un luogo preciso, li lascerebbe circolare? L'unica misura strutturale adottata finora per arginare gli assalti contro le popolazioni inermi (israeliane e arabe) è un muro. Un muro a fronte di una strage di piazza Fontana alla settimana. Sdegno unanime, orrore internazionale, condanna mondiale. Ora arriva il sondaggio della Commissione europea. Che è una benedizione dal cielo. Perché dà la misura della penetrazione del pregiudizio non antisemita, ma antisionista, nell'Europa del 2003. Ma anche perché mette a nudo i retropensieri di una burocrazia internazionale che, preparando le domande, non ha neppure pensato di inserire l'Autorità nazionale palestinese fra i governi che minacciano la pace. E dire che l'Anp è presieduta da Yasser Arafat, il leader di Al Fatah che mantiene un braccio armato: le brigate Al Aqsa, protagoniste dei più feroci attentati terroristici contro civili degli ultimi anni, in diretta concorrenza con Hamas e la Jihad. Arafat è lo stesso personaggio che sabota regolarmente ogni trattativa di pace, stracciando gli accordi con Barak, defenestrando il troppo autonomo Abu Mazen e commissariando Abu Ala che minacciava di pensare con la sua testa.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

5 novembre 2003
l'Unità

Mahmūd Abbās photo

“… un uomo straordinario che vuole davvero trattare per la pace.”

Mahmūd Abbās (1935) politico palestinese

Shimon Peres
Citazioni su Abū Māzen

Anthony de Mello photo
Giovanni Raboni photo

“E pensare che la guerra | è finita che avevo tredici anni, | poi c'è stata, lo sappiamo, la pace.”

Giovanni Raboni (1932–2004) poeta, scrittore e giornalista italiano

Senza data

Antonia Pozzi photo
Giuni Russo photo
Francesco Grisi photo
Hernanes photo

“Cosa mi piace dell'Inter? È l'unica squadra mai andata in B, vuol dire che è una società seria e sa cosa fare per ottenere i risultati. L'Inter non è mai stata negli scandali di qualche anno fa [riferendosi a Calciopoli], questo mi fa piacere perché mi piace vivere in pace e fare le cose corrette.”

Hernanes (1985) calciatore brasiliano

Origine: Durante la conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore dell'Inter; citato in Inter, Hernanes parla al cuore dei tifosi: "Mai stati in B. E la Juve si difendeva..." http://www.calciomercato.com/news/l-inter-presenta-hernanes-le-certezze-del-profeta-il-dubbio-di-s-557871, Calciomercato.com, 6 febbraio 2014.

Anjem Choudary photo

“Non si può dire che l'Islam è una religione di pace, perché l'Islam non significa pace. L'Islam significa sottomissione. Pertanto, il musulmano è colui che si sottomette. C'è posto per la violenza nell'Islam. C'è posto per il jihad nell'Islam.”

Origine: Da un'intervista del 2010 a CBN News; citato in Denis MacEoin, L'Islam e "l'uccisione di innocenti" http://it.gatestoneinstitute.org/4740/islam-uccisione-innocenti, traduzione di Angelita La Spada, GatestoneInstitute.org, 17 settembre 2014.

Isabel Allende photo
Pier Paolo Pasolini photo

“Nel quartiere borghese, c'è la pace | di cui ognuno dentro si contenta, | anche vilmente, e di cui vorrebbe | piena ogni sera della sua esistenza.”

da Serata romana, vv. 11-14
La religione del mio tempo
Origine: Citato in The Selected Poetry of Pier Paolo Pasolini: A Bilingual Edition, traduzione e cura di Stephen Sartarelli, con una prefazione di James Ivory, The University of Chicago Press, Chicago, 2014, p. 242 https://books.google.it/books?id=dmUIBAAAQBAJ&pg=PA242#v=onepage&q&f=false. ISBN 978-0-226-12-116-1

Albert Schweitzer photo
Joanna Macy photo
Licia Troisi photo
Licia Troisi photo

“Abbiamo edifici più alti ma temperamenti più corti, strade più larghe ma punti di vista più ristretti; spendiamo di più ma abbiamo di meno; compriamo di più, ma gustiamo di meno; abbiamo case più grandi e famiglie piccole; più comodità, ma meno tempo; abbiamo più lauree ma meno buon senso; più conoscenza ma meno criterio; più specialisti, ma ancora più problemi; abbiamo più gadgets ma meno soddisfazione; più medicine, ma meno benessere; assumiamo più vitamine ma vediamo meno risultati. Beviamo troppo; fumiamo troppo; spendiamo troppo incautamente; ridiamo troppo poco; guidiamo in maniera spericolata; ci arrabbiamo troppo; rimaniamo alzati fino a tardi; ci svegliamo troppo stanchi; leggiamo troppo poco, guardiamo troppo la TV e preghiamo raramente.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori; voliamo con aerei più veloci per arrivare presto, per fare meno e tornare prima; firmiano più contratti solo per realizzare meno profitti; parliamo troppo; amiamo troppo poco e mentiamo troppo spesso; abbiamo imparato a condurre un'esistenza, ma non una vita; abbiamo aggiunto anni alla vita, non vita agli anni. Abbiamo raggiunto la Luna e ne siamo tornati, ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino; abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non quello interiore; abbiamo fatto cose più grandi, ma non migliori; abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima; abbiamo separato l'atomo, ma non il nostro pregiudizio; scriviamo di più, ma impariamo di meno; pianifichiamo di più, ma realizziamo di meno; facciamo aerei più veloci, ma linee più lunghe; abbiamo imparato ad affrettarci, ma non ad aspettare; abbiamo più armi ma meno pace; redditi maggiori ma meno moralità; più feste, ma meno divertimento; più cibo ma meno appagamento; più conoscenze, ma meno amicizie; più fatica me meno successo. Costruiamo più computer per contenere più informazioni e produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno; guidiamo macchine più piccole che hanno grandi problemi; costruiamo grandi fabbriche che producono di meno. Ci siamo allargati nella quantità, ma accorciati nella qualità. Questi sono i tempi dei fast food e della digestione lenta; uomini alti ma con carattere debole; profitti esorbitanti e relazioni poco profonde. Questi sono i tempi di pace nel mondo, ma di guerriglia domestica; più piacere e meno divertimento; francobolli più costosi, ma spedizioni più lente; più varianti di cibo, me meno nutrizione. Questi sono i giorni dei due stipendi in famiglia, ma più divorzi; questi viaggi brevi, pannolini usa e getta, soggiorni di cartone, moralità usa e getta, esperienze di una notte, fisici sovrappeso, pillole che fanno tutto dal rallegrarti, a prevenire, rilassare o uccidere. E' una epoca in cui c'e' molto in vetrina e poco in magazzino.”

Words Aptly Spoken (1995)

Justin Trudeau photo
Pietro Canisio photo

“Desidero risvegliare negli altri e in me stesso un fervore più grande affinché il deposito cattolico della fede, che l'Apostolo non ci ha affidato senza motivo e che è preferibile a tutti i tesori di questo mondo, venga custodito preziosamente intatto e autentico, poiché da esso dipendono la saggezza cristiana, la pace generale e la santità dell'uomo.”

Pietro Canisio (1521–1597) gesuita e teologo olandese

Pietro Canisio, Meditationes seu Notae in Evangelicas Lectiones, in Societatis Iesu Selecti Scriptores, II, Freiburg im Breisgau 1955 dalla lettera http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1997/documents/hf_jp-ii_let_19970925_canisio.html di Giovanni Paolo II ai vescovi tedeschi in occasione del IV centenario della morte di s.Pietro Canisio

Giuseppe Prezzolini photo
Jean Jacques Rousseau photo
Duiliu Zamfirescu photo
Gianni Cuperlo photo

“Lasciamo in pace i geni. Dico solamente che ai politici resta da fare la politica onesta. Nient'altro che questo. Ma sarebbe la rivoluzione.”

Gianni Cuperlo (1961) politico italiano

dall'intervista di Carlo Puca, Panorama, 26 settembre 2013

“«Nell'attimo fuggevole di un volto umano si sprigiona per l'ultima volta l'aura dalle prime fotografie. È ciò che costituisce la loro bellezza carica di malinconia e inconfrontabile con qualsiasi altra.» […] La malinconica bellezza «inconfrontabile con qualsiasi altra» non era certo presente nella pace contemplativa dell'aura, ma lo è solo quando l'aura si sta estinguendo. È in questo momento che la sua labilità diventa quella stessa della bellezza e se v'è ancora un brivido dell'irripetibile, questo nasce dalla coscienza di una perdita irrevocabile, dalla magia di un tramonto che non potrà più essere goduto ma che proprio per questo è carico di una sconfinata seduzione.”

Ferruccio Masini (1928–1988) germanista, critico letterario e traduttore italiano

da Metacritica dell'aura, p. 316
Gli schiavi di Efesto
Origine: Da Walter Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, traduzione di E. Filippini, Torino, 1966, p. 28; Das kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit, in Gesammelte Schriften, 6 vv., a cura di R. Tiedemann e H. Schweppenhäuser, Frankfurt a. M., 1972 sgg., p. 23. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 316.

Enrico De Nicola photo
William Dean Howells photo
Martín Lutero photo

“Un'autorità saggia deve preoccuparsi molto più di mantenere la pace che di migliorare le leggi.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 45

Atanasio di Alessandria photo
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos photo
Bramante photo

“Eppure la guerra ha avuto un ruolo determinante nella storia dell'uomo. Sia dal punto di vista politico e sociale che, e forse soprattutto, esistenziale. Soddisfa pulsioni e bisogni profondi, in genere sacrificati nei periodi di pace. La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola. È avventura. La guerra evoca e rafforza la solidarietà di gruppo e di squadra. Ci si sente, e si è, meno soli, in guerra. La guerra attenua le differenze di classe, di ceto, di status economico che perdono importanza. Si è tutti un po' più uguali, in guerra. La guerra, come il servizio militare, l'università, il gioco regolato, ha la qualità del tempo d'attesa, del tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si consegna totalmente e che ci libera da ogni responsabilità personale. La guerra riconduce tutto, a cominciare dai sentimenti, all'essenziale. Ci libera dall'orpello, dal superfluo, dall'inutile. Ci rende tutti, in ogni senso, più magri. La guerra conferisce un enorme valore alla vita. Per la semplice ragione che è la morte a dare valore alla vita. Il rischio concreto, vicino, incombente, della morte rende ogni istante della nostra esistenza, anche il più banale, di un'intensità senza pari. Anche se è doloroso dirlo la guerra è un'occasione irripetibile e inestimabile per imparare ad amare ed apprezzare la vita.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Da Elogio della guerra, Marsilio, 1999.

Henry Miller photo
Sidney Sonnino photo
Philippe Jaccottet photo
Emma Bonino photo
Martín Lutero photo
Martín Lutero photo
J. K. Rowling photo
Walt Whitman photo
Lucio Anneo Seneca photo
Alessandro Baricco photo