Frasi su complimento

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema complimento, fatto, grande, fare.

Frasi su complimento

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“Vivere è un atto di fede, mica un complimento.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“Complimenti per lo stadio. La Juve, come sem­pre, arriva prima degli altri. È un grande van­taggio, era ora di vedere un impianto decente anche in Italia.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Mancini: «Sento miei solo gli scudetti vinti sul campo» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2011/09/16-144606/Mancini%3A+%C2%ABSento+miei+solo+gli+scudetti+vinti+sul+campo%C2%BB, Tuttosport.com, 16 settembre 2011.

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“L'eterno sogno del boia: i complimenti del condannato per la qualità dell'esecuzione.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Penso che, storicamente, il termine "thatcherismo" sarà visto come un complimento.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un discorso nel 1985

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“I complimenti sono investimenti che mirano a un rapido guadagno.”

Heinrich Wiesner (1925–2019) scrittore

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“Tiffano: Amanda io ti amo ogni giorno di più!
Amanda: Complimenti!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Altri, Che cazzo dico

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“[Su Vittorio Sgarbi] Quando, tanti anni fa, gli diedi uno schiaffo, la gente mi fermava la strada per farmi i complimenti.”

Roberto D'Agostino (1948) giornalista e personaggio televisivo italiano

Origine: Citato in D'Agostino: "Berlusconi ha finito la benzina" http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/dagostino-berlusconi-ha-finito-la-benzina-867244/, Blitzquotidiano.it, 24 maggio 2011.

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“Ho ricevuto tanti complimenti durante la mia carriera e, quindi, ad un certo punto, quando la gente dice delle cose piuttosto negative su di me, be', può essere normale, si può dire che ha il diritto di farlo.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2011
Origine: Da un'intervista rilasciata alla radio France Info, 9 novembre 2011; citato in Laura Guidobaldi, Federer: "Il GOAT? Forse non lo sapremo mai" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/11/10/617456-federer_goat_forse_sapremo.shtml, Ubitennis.com, 10 novembre 2011.

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“Non ti vergognare di quello che hai | fatti i complimenti ma quando te li meriti dai | che lo sai.”

Max Pezzali (1967) cantautore italiano

da Fai come ti pare, n. 1
Il mondo insieme a te

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“Ho riletto il mio intervento del 2 agosto '95 alla Camera. Be', mi sono fatto i complimenti: un intervento mirabile.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1998
Origine: Citato in Vittorio Testa, Addio riforme, ora la Costituente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/05/31/addio-riforme-ora-la-costituente.html, la Repubblica, 31 maggio 1998.

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“"Abbronzato" era un complimento. E io avrei voluto avere il suo colore che fa salute.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2013
Origine: Dall'intervista su Radio2 del 24 gennaio 2013, citato in Berlusconi: "Obama abbronzato? È un colore che fa salute" http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-politiche-2013/berlusconi-obama-abbronzato-e-un-colore-che-fa-salute/117214?video, Repubblica.it, 24 gennaio 2013.

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“Dove cominciano i complimenti finisce la sincerità.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

Il Minorenne

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“Faccio i complimenti a De Benedetti anche se lui parla male di noi.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

dopo una sua affermazione sulla Fiat

“Sono nato granata. E sono venuto grande a pane e Toro. Aveveo cinque anni la prima volta che mio padre mi portò con sé al Filadelfia, ricordo le battaglie di capitan Bearzot e di Lancioni, le volate di Bertoloni e Crippa, padre, mica figlio, le parate di Panetti e Rigamonti, qualche gol di Jeppson e Virgili. […] Inevitabile, in queste ultime stagioni, coltivare un debole per il Chievo, farsi catturare da certe geometrie straordinarie della Roma, chiedere asilo politico al calcio inglese in cerca di emozioni quantitative, e a quello spagnolo per il ramo qualitativo. […] In stagioni normali l'indice di sgradimento vede al primo posto la Juventus, per ragioni cromosomiche dunque indipendenti dalla mia volontà, seguite dalle altre due appaiate: facciamo quaranta, trenta, trenta. Ma per un certo tempo al quaranta è salito il Milan, per ragioni politiche altrettanto indipendenti dalla mia volontà. Mentre oggi la maggioranza relativa spetta all'Inter perché se chiagne e fotte un napoletano mi diverte; un milanese, meno. E così l'outing è completo. […] Oggi ce n'è un altro. Non un altro funerale, per fortuna. Un altro Torino, come un altro Napoli, un'altra Fiorentina, e chissà quante altre ancora ne verranno. Benvenute a tutte, anzi, bentornate. Questa disinvolta riesumazione ha un nome, si chiama Lodo Petrucci. Sulle ceneri della vecchia società può nascerne una nuova, dalla sera alla mattina, a patto di accettare la perdita di categoria e di adempire a poche altre formalità. Sarà che ho smarrito la fede. Ma ho come la sensazione che un paese che se ne frega di chi perde il lavoro ma legifera in tutta fretta per chi perde il tifo, sia a sua volta un paese a perdere.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. Complimenti per la trasmissione

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“Io, prima de fa' i complimenti alla rai, me devono taglià 'na palla.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Very Victoria
Imitazioni, Gianfranco Funari

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“[Matteo Renzi] È misogino, costruito a tavolino e maschilista. È uno che quando ti vede ti fa sempre prima un complimento su quanto sei carina, e poi parla di lavoro… A me queste cose mi fanno diventare una iena.”

Alessandra Moretti (1973) politica italiana

Origine: Citato in Angela Frenda, da Moretti: tweet, passioni (e gaffe) dell’illustre sconosciuta scelta dal leader http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_27/renzi-vita-da-moretti-frenda_2567e92c-1fff-11e2-9aa4-ea03c1b31ec9.shtmlVita, Corriere.it, 27 ottobre 2012.

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“Vorrei fare un grande complimento a Sebastian. Ha dimostrato nel corso degli ultimi anni che è un vero grande campione. Ha avuto una grande stagione e quello che ha ottenuto è incredibile.”

Sergio Pérez (1990) pilota automobilistico messicano

Origine: Citato in Luca Manacorda, McLaren: Perez felice, Button recrimina sul contatto con Alonso http://www.formulapassion.it/2013/10/f1-mclaren-perez-felice-button-recrimina-sul-contatto-alonso/, FormulaPassion.it, 27 ottobre 2013.

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“Per sballato che sia, un complimento ha sempre il merito della generosità.”

Gianna Manzini (1896–1974) scrittrice italiana

da La Sparviera, Mondadori

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“Confessare a una donna di essersi masturbati pensandola è uno dei complimenti più belli che esistono.”

Franco Califano (1938–2013) cantautore, poeta e scrittore italiano

Origine: Il cuore nel sesso, p. 82

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“È una macchina diabolica, l'esercito, e il militarismo un ingranaggio mortale. Lo sai qual è la ricetta per fotter le reclute fin dal momento in cui arrivano alla caserma, Bernard? Prima si schierano sul piazzale coi loro abiti borghesi affinché ricordino d'appartenere a una società priva di uguaglianza, vale a dire un consorzio nel quale c'è chi veste bene e chi veste male. Poi gli si infila l'uniforme affinché si illudano d'accedere a un sodalizio di uguali, vale a dire un consorzio nel quale tutti vestono i medesimi panni. Subito dopo si rimbecilliscono con le esercitazioni e le marce che stroncano. E-marciando-cantate-così-tenete il passo. (Però il passo non c'entra, Bernard. C'entra che a cantare non pensano, e a non pensare non s'accorgono di venir fottuti.) Infine si cancella la loro personalità, la loro individualità. Perché il soldato non deve essere un individuo, una persona: deve esser parte d un nucleo perfetto che agisce all'unisono. E lo sai qual è l'ingrediente per ottenere un nucleo perfetto o quasi perfetto? L'odio. L'odio collettivo cioè diretto verso lo stesso bersaglio, e non il bersaglio rappresentato dal nemico che la guerra ti procura o ti procurerà: il bersaglio rappresentato da un paria coi gradi di sergente. Il sergente becero, ignorante, di cui subisci la tirannia che gli è stata delegata dal tenente al quale è stata delegata dal capitano al quale è stata delegata dal maggiore al quale è stata delegata dal colonnello al quale è stata delegata dal generale al quale è stata delegata dalla Macchina, a cui hanno insegnato a berciare come a un cantante si insegna a gorgheggiare do-re-mi-fa-sol-la. Sì, gli hanno insegnato a usare la voce per comandarti e sfotterti e umiliarti, Bernard. E lui la usa nel modo prescritto. «Sei laureato, tu? Bene, allora va' a pulire i cessi.» Al contadino e all'operaio, invece: «Razza di piercolo, da che fogna vieni? Non sai nemmeno contare, somaro?» Poi dispetti, addestramenti forzati, canagliate, fino a quando laureati e contadini e operai lo odiano in uguale misura, e il nucleo quasi perfetto è ottenuto. "Quasi" perché manca il tocco finale, l'ingrediente decisivo, e indovina qual è il tocco finale. L'ingrediente decisivo. È l'amore. L'amore concentrato sullo stesso bersaglio che stavolta è il tenente o meglio ancora il capitano. Insomma l'ufficiale buono, comprensivo, paterno, che ascolta e consola e magari si rivolge a te con il Lei. «È laureato, lei? Bravo, me ne rallegro. È contadino, lei? Bravo, me ne compiaccio. È operaio, lei? Bravo, me ne complimento.» Oppure: «Sì, la rampogna del sergente è stata eccessiva: lo rimprovererò a mia volta. Voglio essere un amico, per voi, in caso di bisogno rivolgetevi a me.» Bisogno? Che bisogno? Ormai l'unico bisogno di cui hanno bisogno è ricevere amore, darlo, e dall'odio per il sergente passano all'amore per il tenente o il capitano. Il-mio-capitano. Per il loro capitano accettano qualsiasi sacrificio, qualsiasi martirio, sono pronti a crepare. Con lui salteranno fuori dalla trincea, con lui si lanceranno contro la mitragliatrice che falcia, con lui uccideranno il nemico cioè il disgraziato che dall'altra parte della barricata ha subìto l'identico trattamento, con lui creperanno come bovi al macello. E questo, inutile dirlo, senza che sospettino d'esser le vittime d'un lurido imbroglio, le ruote di un ingranaggio ben oliato e ben collaudato. Perenne.”

I, IV, I; pp. 110–112
Insciallah

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“È difficile trovare le parole, specialmente quando sai che Lemmy avrebbe riso di tutti noi, che stiamo cercando di dire cose dignitose sul fatto che lui fosse un eroe. Ogni volta che ho provato a fare un complimento a Lemmy, mi guardava con quello sguardo un po' divertito, un po' irridente. Ma, sicuro, era un eroe. Una specie, almeno. Unico in ogni modo immaginabile. Era un mix vivente di diversi tipi di personalità. La sua musica era ruggente, abrasiva, senza compromessi, e i suoi testi non avevano alcun accenno di sensibilità. Ma, come persona, era un pacifista, un grande pensatore, un uomo che teneva molto ai suoi amici. Non sono stato mai nella cerchia più ristretta delle sue frequentazioni, ma ci siamo incontrati spesso, e lui ha sempre detto qualcosa di incredibilmente rispettoso nei miei confronti, tanto da lasciarmi disarmato, considerando quanto odiasse che si facessero complimenti a lui. Uno dei miei più cari amici ha vissuto con Lemmy per 10 anni, e l'ha sempre descritto come un uomo gentile, molto diverso da come appariva in pubblico, che non abbandonava mai il suo sguardo cattivo sul mondo. Lemmy era una persona molto colta, letterata, ma non lo avresti mai detto vedendolo per una notte intera a giocare a un cabinato al Rainbow Bar and Grill della Sunset Strip.”

Brian May (1947) chitarrista britannico

Origine: Dalla lettera di addio dedicata a Lemmy Kilmister pubblicata dopo la sua morte; citato in Riccardo Coppola, Brian May: la lettera di addio a Lemmy http://spaziorock.it/news.php?&id=brian-may-lettera-addio-lemmy, SpazioRock.it, 5 gennaio 2016.

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“Prandelli? Con lui e il suo staff non c’è mai stato grande feeling. Da lui non ho mai ricevuto un "grazie" o un complimento. Ma Prandelli è il passato. Di lui non voglio parlare.”

Sébastien Frey (1980) calciatore francese

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob della settimana Balotelli, i razzisti e Cassano http://www.gazzetta.it/Calcio/22-11-2010/-blob-settimana-711900197322.shtml, Gazzetta.it, 22 novembre 2010.

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“Complimenti, 500 euro le verranno prelevati dal suo conto corrente tramite poste. Se accetta digiti 2. Se è favorevole digiti 0. Se conferma digiti 1. Per raddoppiare la donazione non digiti niente.”

Virginia Raffaele (1980) attrice, comica e imitatrice italiana

da Un due tre stella, La7, 19 aprile 2012
Personaggi originali, Call center della Santa Sede

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“Complimento (s. m.). Un prestito che dà un interesse.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 51
Dizionario del diavolo

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“[Duranti i provini] Ultimamente non mi incazzo, ma sono un po' incazzato, perché, mi sembra che tu ci stai prendendo noi in giro. Ti diverti col nostro tempo, bravo, complimenti.”

Joe Bastianich (1968) imprenditore e personaggio televisivo statunitense

MasterChef Italia
Origine: Dalla prima puntata della quinta edizione, andata in onda il 17 dicembre 2015 su Sky Uno; visibile su YouTube.com https://www.youtube.com/watch?v=SzMcR7Oy9gw, min. 3:05.

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“Grazie a tutti i tifosi che in questi anni ci hanno fatto sentire il loro appoggio e personalmente mi hanno apprezzato nonostante le mie qualità mediocri per il livello Juventus ma che hanno capito che in ogni occasione ho cercato di onorare la maglia dando tutto me stesso: i vostri complimenti mi fanno provare sinceramente un po' di vergogna perché penso di non meritarmeli e per questo vi sarò eternamente grato.”

Simone Padoin (1984) calciatore italiano

Origine: Dalla lettera di addio https://www.instagram.com/p/BG2Ag4qLaIL/?taken-by=valentinapado alla Juventus sul profilo Instagram della moglie Valentina; citato in Paolo Lauri, Simone Padoin, addio con dedica alla Juve http://www.lastampa.it/2016/06/19/sport/calcio/qui-juve/simone-padoin-addio-con-dedica-alla-juve-xtPbHRgkc4RKAGiICllbtO/pagina.html, LaStampa.it, 19 giugno 2016.

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“La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. Questa è oggi l'Europa: un esperimento fallito e fallimentare, in cui Renzi, nonostante i teatrini di facciata e le finte risse con i vari leader europei, non conta assolutamente nulla. Lui può muoversi solamente entro i paletti che le lobby che lo sostengono gli hanno imposto: quando li tradirà, sarà fatto fuori anche lui. Al Consiglio europeo, Renzi parlerà come uno zombie e quello che si diranno non interessa più a nessuno, perché il popolo italiano non è più disposto a prendere ordini da chi ha definitivamente venduto la sua anima al diavolo. La vostra storia politica è già finita, rendetevene conto e fate spazio a chi difende gli interessi del popolo italiano: in fondo, lo sapete anche voi, è solo questione di tempo.”

Manlio Di Stefano (1981) politico italiano

Origine: Citato in XVII Legislatura – Camera dei deputati – Assemblea – Seduta n. 591 di mercoledì 16 marzo 2016 – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Roma, 16 marzo maggio 2016.