Frasi su dato
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“Nel '66 a Bonn, socialdemocratici e democristiani avevano dato origine alla "Grande Coalizione". Che possibilità di far politica esistevano fuori di questo contesto? Nessuna, quindi…”

Oskar Negt (1934) filosofo tedesco

citato in Commento a Albino Luciani, Illustrissimi, p. 120, Edizioni APE Mursia, Milano 1979

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“[Dopo una chiamata dubbia a Wimbledon] Giuro che era fuori. Ci sono due possibilità: o la palla era verde per l'erba o bianca per il gesso. Ed era verde. [L'arbitro ribatte: "Interessante, dato che la palla ha colpito la linea"] Non conosco il tuo nome ma d'ora in poi ti chiamerò Dio perché puoi confutare ciò che è avvenuto veramente.”

James Blake (1979) tennista statunitense

Origine: Citato in Daniele Vallotto, Blake all'arbitro: "D'ora in poi ti chiamerò Dio" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/25/734697-blake_arbitro_chiamero.shtml, Ubitennis.com, 25 giugno 2012.

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“Per tutto questo c'interessa meno che mai la parola in sé, e più che mai l'andazzo, il contributo dato all'irreggimentazione. Bisognerà, proprio per farsene un'idea, che il lettore s'assoggetti a una filza d'esempi, esposti in forma schematica, tale da far risparmiare i commenti e condensare tutto in uno spazio quanto più possibile breve. Per ciascuno di essi sarà data: prima la frase in lingua irreggimentata e, accanto, la "traduzione" in lingua dimenticata. Ma la parola "traduzione”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

tra virgolette per questo) non porti a fraintendere. Essa non significa: si deve dire così e soltanto così, e guai a servirsi di quell'altro modo anche una sola volta — né una rondine fa primavera né una nuvola porta l'inverno — ma: a causa della prepotenza di -MENTE, oggi non si dice più, o quasi più, in questa maniera, che pure è la più vivace, la più espressiva, la più varia, cioè quella che più risponde a una dote, la ricchezza, considerata fin qui tra le più alte della nostra lingua (certa "varietà" dell'altra maniera è, di fatto, vuotaggine estrema, fragilità, instabilità del significato, come meglio diremo). (Insopportabil-mente, p. 109)

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“Nel corso degli anni Hollywood ci ha dato la "ragazza-oggetto", quella "vispa", quella "formosa" e persino "il Corpo". Adesso è la volta della "ragazza acquolina-in-bocca."”

Earl Wilson (1907–1987) giornalista e scrittore statunitense

riferendosi a Marilyn Monroe; citato in Mike Evans, Marilyn, p. 72

“L'intento di Ščeglov è spiegare l'impressione comune, contraddittoria, che il mondo ovidiano lascia nel lettore: grande varietà e ricchezza, ma insieme grande unità, e parentela fra tutte le cose. Cercando di individuare i fattori che suscitano questa duplice impressione, Ščeglov – eccellente filologo – considera la strana insistenza con cui nel poema vengono usati epiteti che a prima vista possono apparire superflui o ornamentali (lungo serpente, umide paludi ecc.), e nota come questi abbinamenti abbiano invece la precisa funzione di isolare proprietà oggettive, di fissare tratti distintivi mediante concetti geometrici e fisici; e passando alla tecnica delle descrizioni ovidiane, in prima linea quelle delle trasformazioni, ci mostra come la riduzione di ogni fenomeno a un ristretto numero di elementi fondamentali (le proprietà, i tratti distintivi) abbia tutta una catena di effetti: da un lato Ovidio caratterizza non singole cose, ma classi di cose; dall'altro, dato che i concetti geometrici e fisici sono applicabili alle cose piú disparate, tutto diventa commensurabile e quindi riducibile ad altro: e qui appunto è riposto il segreto della facilità con cui le trasformazioni avvengono nel poema e sono da noi accettate, e il mondo per le infinite combinazioni possibili si allarga, e al tempo stesso, però, riportato a un livello unico, ci si presenta come un sistema.”

Piero Bernardini Marzolla (1929–2019) glottologo, filologo e traduttore italiano

Origine: Metamorfosi, p. XXI

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“Teo De Luigi mi ha dato del Poltergeist catodico.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 16 maggio 1996

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“Dentro di me ho sempre creduto che sarei tornato, o almeno che mi avrei dato a me stesso una chance di rientrare. Allo stesso tempo ero realista. Dopo così tanti interventi, non sai mai se potrai essere di nuovo in grado di giocare allo stesso livello. Ho imparato che non puoi combattere quello che non puoi controllare. Ci sono stati momenti in cui mi sono chiesto "Perché io?"”

Brian Baker (1985) tennista statunitense

Ma provi ad andare avanti e sperare che arriveranno tempi migliori.
Origine: Brian Baker è stato una grande promessa del tennis mondiale nei primi anni 2000, ma una lunga serie di infortuni ne ha condizionato pesantemente la carriera.
Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, "Mi piace avere il destino nelle mani" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/05/24/717838-piace_avere_destino_nelle_mani.shtml, Ubitennis.com, 24 maggio 2012.

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“La natura… tutta natura…: la natura e i miei genitori, che mi hanno dato queste capacità. Quello che posso aggiungere io è che alla fine il lavoro paga.”

Javier Zanetti (1973) calciatore argentino

Origine: Citato in Aspettando Prima Serata: Zanetti, natura e genitori http://www.inter.it/aas/news/reader?N=59593&L=it, Inter.it, 28 settembre 2012.

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“È stato importante per me andare in Spagna, il mister mi ha dato fiducia e mi ha fatto giocare, questa è sicuramente una cosa decisiva nel mio processo di crescita. Poi Stramaccioni dà fiducia a tutti, non soltanto a me.”

Philippe Coutinho (1992) calciatore brasiliano

Origine: Citato in Cou: "Strama dà fiducia. Il derby si può vincere, io..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=94105, Fcinternews.it, 4 ottobre 2012.

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“Una ripida discesa, che si prolunga sul fianco del dirupo, ci conduce al fondo della vallata del torrente che sbocca alla Marina di Catanzaro. All'inizio di questo pendìo un gruppo di platani secolari, dal tronco marmorato, offrirebbe ai paesaggisti magnifici modelli per degli studi di alberi. Avvezzo alla abitudini del paese, io non stupisco né mi spavento di vedere il nostro cocchiere spingere le sue bestie a gran corsa nella discesa; so già per esperienza che i cavalli calabresi hanno il piede di una sicurezza mirabile, e sono abituati a scendere a tutto galoppo i più forti pendii, girando con una precisione meravigliosa nelle curve più brusche della strada, quando s'immaginerebbe che il loro slancio stia per trascinarli nell'abisso. In fondo alla vallata lasciamo sulla destra, a un centinaio di metri di distanza, una vasta chiusa di aranci e di altri alberi fruttiferi, perfettamente irrigua, di una vegetazione meravigliosa, circondata da tutti i lati da rocce a picco bruciata dal sole e coperte da cactus, di agavi e aloe. Questa chiusa passa per una delle meraviglie dei dintorni di Catanzaro; è uno dei siti in cui si conducono i forestieri. La si chiama il Paradiso, e tal nome è ben dato, perché è un vero paradiso di frescura e di ridente vegetazione, una deliziosa solitudine, nella quale è possibile credersi isolato dal resto del mondo.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 8-9

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“[Su Giovanni Allevi] Ha qualità, è un buon pianista e in Italia non ce ne sono tanti come lui visto che c'è il vuoto totale. Ma ha grandi limiti come orchestratore, è troppo elementare. E […] se è vero che si è paragonato a Chopin, dimostra che non lo conosce abbastanza.”

Gian Piero Reverberi (1939) compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra italiano

Origine: Dall'intervista di Alessandro Dell'Orto, Branduardi ci ha ispirati, Canale 5 ci ha dato il successo http://www.liberoquotidiano.it/blog/997067/Branduardi-ci-ha-ispirati-Canale-5-ci-ha-dato-il-successo.html, LiberoQuotidiano.it, 4 gennaio 2012.

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“[Su Andreas Hofer] Non aveva Andrea alcuna qualità eminente, dico di quelle, alle quali il secolo va preso: bensì era un uomo di retta mente e di incorrotta virtù. Vissuto sempre nelle solitudini dei tirolesi monti ignorava il vizio e i suoi allettamenti. I parigini e i milanesi spiriti, anche i più eminenti, correvano alle lusinghe napoleoniche; povero albergator di montagna perseverava Hofer nell'innocente vita. Allignano in ordinario in questa sorte di uomini due doti molto notabili, l'amore di Dio e l'amore della Patria: l'uno e l'altro risplendevano in Andrea. Per questo la tirolese gente aveva posto in lui singolare benevolenza e venerazione. Non era in lui ambizione. Comandò richiesto non richiedente. Di natura temperatissima, non fu mai veduto, né nella guerra sdegnato, né nella pace increscioso, contento a servire o al principe o alla famiglia. Vide vincitori insolenti, vide pacifici tugurj, vide lo strazio e la strage dei suoi: né per questo cessò dall'indole sua moderata e uguale: terribile nella battaglia, mite contro i vinti, non mai sofferse che chi le guerriere sorti avevano dato in sua potestà, fosse messo a morte; anzi i feriti dava in cura alle tirolesi donne, che, e per sé, e per rispetto di Hofer gli accomodavano di ogni più ospitale servimento. Distruggeva Napoleone le patrie altrui, sdegnoso anche contro gli amici: difendeva Hofer la sua, dolce anche contro coloro che la chiamavano a distruzione e a morte.”

Carlo Botta (1766–1837) storico e politico italiano

citato in Massimo Viglione, Rivolte dimenticate: le insorgenze degli italiani dalle origini al 1815, Città Nuova, p. 115

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“Noi pensiamo che una cosa ci è data se ci corrisponde, mentre è vero il contrario: siccome ciò che ci è dato, ci è dato da un Padre che ci ama, che è la fonte di ogni paternità, che ha un volto e un nome, tutto ciò che ci è dato, ci corrisponde.”

Angelo Scola (1941) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Dall'intervista di Pierangelo Melgara, Un desiderio eterno di felicità, Quaderni valtellinesi, n. 75, III trimestre 2000.

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“Archimede: Al piacere si accompagna sempre il dolore. E com'è delle cose di questo mondo, nulla ci è dato di eterno.”

Papa Pio II (1405–1464) 210° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Scena 13
Criside

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“Perché non ci hanno dato una vita diversa da quella che viviamo?”

Antonio Delfini (1907–1963) scrittore, poeta e giornalista italiano

Piccolo libro denso

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“Non a tutti è dato di andare a Corinto.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

I, 17, 36

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“Il nostro cosmopolitismo, sì, ha dato frutti sul piano della conoscenza, dell'intelletto. Ma il prezzo esistenziale è stato terribile.”

Abraham Yehoshua (1936) scrittore e drammaturgo israeliano

citato da Francesco Battistini, Corriere della sera, 26 novembre 2008, p. 42

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“Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj Il regno di Dio è dentro di noi, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell'ahimsa. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità.
Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. Non cercò mai di nascondere o attenuare la verità, ma la presentò al mondo nella sua integrità, senza equivoci o compromessi, senza lasciarsi mai scoraggiare dal timore di qualche potenza terrena.
Fu il più grande apostolo della non-violenza che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. Andrei ancora oltre e direi che l'eccezionale sviluppo che egli diede a questa dottrina sconfessa l'attuale interpretazione ristretta e mutilata datane dai seguaci dell'ahimsa in questo nostro Paese. […]
La vera ahimsa dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsa.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano
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“[Sull'esclusione di Boniek dal Cammino delle stelle dello Juventus Stadium nel 2011] È una sciocchezza, Zibì ha dato molto alla Juventus, le sue critiche ai dirigenti non c'entrano con tutto quello che lui ha saputo dare e fare per la squadra.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

citato in Questa Juventus senza memoria Così ha spento la stella di Boniek http://www.ilgiornale.it/news/questa-juventus-senza-memoria-cos-ha-spento-stella-boniek.html, Il Giornale, 30 dicembre 2010

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“Se Dio non mi avesse dato il pallone, sarei un salariato di basso livello.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

Origine: Palla lunga e pedalare, p. 23

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“Pol legnoverde Espargaró”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Soprannome dato quando a Pol Espargaró venne una malattia al braccio chiamata legnoverde; da allora fu sempre chiamato così

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