Frasi su giro
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“C'è l'Italia finta dei sogni di Berlusconi e dei suoi ministri, fatta di plastica e di set televisivi. C'è anche un'altra Italia, quella vera e reale – l'abbiamo vista oggi per le vie di Roma con le proteste dei disabili e delle loro famiglie, e con le proteste dei terremotati de L'Aquila – abbindolata dal sogno berlusconiano, presa in giro dal governo un attimo dopo aver spento i riflettori dei teatrini di posa tv.”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da "C'è l'Italia Berlusconiana fatta di plastica" http://www.sinistraeliberta.eu/comunicati-stampa/nichi-vendola-c%e2%80%99e-l%e2%80%99italia-berlusconiana-fatta-di-plastica-ma-ci-sono-gli-italiani-in-carne-e-ossa-presi-in-giro-che-non-si-meritano-le-manganellate-ma-esigono-fatti-e-il-poter-manif, SinistraeLibertà.eu, 7 luglio 2010.

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“Chiellini in campo sa essere un maiale, se vuole. Quando arrivai alla Juve mi trattava benissimo, quasi come un fratellino, non avevo la patente e mi scorrazzava in giro. È una persona eccezionale, ma in campo si trasforma, diventa un altro. Gli piace fare scena e influenzare gli arbitri, classica roba italiana, e poi è un cascatore.”

Albin Ekdal (1989) calciatore svedese

Origine: Durante la conferenza stampa alla vigilia della partita Italia-Svezia, valevole per la fase a gironi di Euro 2016; citato in Claudio Torre, Euro 2016, Ekdal attacca Chiellini: "In campo un maiale" http://www.ilgiornale.it/news/sport/euro-2016-ekdal-attacca-chiellini-campo-maiale-1272843.html, Ilgiornale.it, 17 giugno 2016.

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“Quando penso alla Juventus, questo mi riporta subito alla mente ricordi appassionati, che inducono a riflettere, del mio tempo al Manchester United durante la metà degli anni 1990, quando stavamo crescendo come squadra ed imparando tutto su come ottenere successo in Champions League. La Juventus era il punto di riferimento in virtù delle tre finali consecutive raggiunte dalla squadra di Marcello Lippi in quel periodo, e li abbiamo affrontati ben otto volte nel giro di sette anni. Ci siamo misurati contro di loro e considero ancora la squadra di Alessandro Del Piero, Zinedine Zidane, Alen Boksic e Didier Deschamps come la migliore che abbia mai affrontato. Avevano tutto quello che mi piacerebbe avere nella mia squadra.”

Gary Neville (1975) calciatore britannico

When I think of Juventus, it immediately brings back fond, but sobering, memories of my time at Manchester United during the mid-1990s when we were growing as a team and learning all about how to succeed in the Champions League. Juventus were the benchmark, with Marcelo Lippi's team reaching three consecutive finals during that period, and we came up against them eight times in the space of seven years. We measured ourselves against them and I still look back on the team of Alessandro del Piero, Zinedine, Zidane, Alen Boksic and Didier Deschamps as the best I ever faced. They had everything that I would love to have in my team.

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“[Su Arrigo Sacchi] Non mi interessa cosa dice sul mio Napoli. Lui è fuori dal giro da molto tempo, preferisco sentire cosa ne pensa uno come Prandelli, che non a caso ha più volte detto che la mia squadra gioca meglio di tutti in Italia. Il gioco del Milan di Sacchi? Volevo vederlo senza campioni come Van Basten…”

Walter Mazzarri (1961) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Mazzarri vs Sacchi: 'Non mi interessa' http://m.calciomercato.com/news/mazzarri-vs-sacchi-non-mi-interessa-quel-che-dice-915461, Calciomercato.com, 9 settembre 2011.

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“Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi nel cervello, per più tardi servirmene, gli aspetti, le architetture, gli usi, le tradizioni, | ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena una donna, che per caso incontrai e che mi trattenne per amore sincero, | un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra si stava insieme – tutto il resto da tempo l'ho scordato, | ricordo, ripeto, soltanto quella donna che appassionata a me si stringeva, | di nuovo andiamo in giro, amiamo, di nuovo ci separiamo, | di nuovo mi afferra per mano, e non mi lascia partire, | me la vedo accosto, con quelle labbra tristi, che tremano in silenzio.”

Attraversai una volta una città popolosa, p. 136
Foglie d'erba, Figli d'Adamo
Origine: Questa è probabilmente l'unica poesia amorosa di Whitman che sembra rivelare un'emozione sincera per una donna. Molti biografi infatti si avvalsero di questa poesia e della presunta passione per una donna conosciuta a New Orleans per respingere le accuse di omosessualità, spesso indirizzate nel corso degli anni al poeta. Nel manoscritto originale tuttavia la poesia era rivolta ad un uomo: «Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi nel cervello, per più tardi servirmene, gli aspetti, le architetture, gli usi, le tradizioni, | ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo che, per amore mio, vagabondò con me, | un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme tutto il resto da tempo l'ho dimenticato, | ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti tristi, silenziose.» Secondo molti questo è un esempio lampante dell'autocensura di Whitman: il poeta modificò composizioni ispirate dalla passione omoerotica per esaltare sensazioni e passioni a lui estranee nell'ambito dell'amore eterosessuale. Franco Buffoni, Prefazione, p. XII e Note, p. 726.

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“Mi sono sempre chiesto: ma chi va in giro a costruire quadrati sull'ipotenusa?”

Walter Valdi (1930–2003) artista, cantautore e attore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

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“Il lettore di oggi è nel suo fondo psichico un utilitarista. […] La cultura come prospettiva morale ed esigenza umana non è nel giro della sua fretta.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Terza pagina ieri e oggi http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1963/19630903/20_242/5, Il Popolo, 3 settembre 1963.

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“Rino Gaetano è il più strambo, libero e intuitivo cantautore italiano. Uno senza partito. Uno capace di andare a Sanremo per prendere in giro tutti e basta. Uno appeso al suo talento, senza altri paracadute.”

Paolo Giordano (giornalista) (1966) giornalista italiano

Origine: Da Ma Rino Gaetano era anche altro http://blog.ilgiornale.it/giordano/2007/11/13/ma-rino-gaetano-era-anche-altro/, Il blog di Paolo Giordano, 13 novembre 2007.

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“Si dicono sempre tante cose quando si è innamorati, ma poi passa. Passa sempre. Basta guardarsi in giro, chi è che resiste?”

Alcide Paolini (1928–2016) scrittore, poeta e critico letterario italiano

Origine: La gatta, p. 45

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“[Rivolto alle mamme della Terra dei Fuochi Marzia Cacioppoli e Tina Zaccaria] Io ho le mie responsabilità ma non sulla roba tossica perché quando me ne sono accorto li volevo ammazzare, mi hanno fatto arrestare, hanno messo le armi… sai la storia. Sono stato latitante, poi con il 416bis definitivo, mi hanno fatto ri-arrestare a Maglie quando io ho cercato di armarmi per ammazzarli tutti, perché avevano continuato. Nel periodo in cui ci sono stato solo io al potere, dal 1990 che ho saputo i fatti, ho chiuso il traffico di rifiuti, però nella zona mia. Perché nella zona napoletana ci stavano i vari capi-zona, qundi nella zona di Afragola lo facevano i Moccia, non c'entravamo noi, in nessuna maniera, a Casale c'era il gruppo Schiavone-Bidognetti, però l'avvocato Chianese era l'artefice di tutto il giro, lui con Gaetano Cerci e Licio Gelli che era la P2. Non ho parlato della zona di Afragola perché là c'erano altri capi-zona che rappresentavano, che facevano questo, che erano i Moccia. Quindi noi siamo responsabili, di cui una parte la prendo anche io. Perché veramente quando l'ho saputo li dovevo ammazzare, non li ho potuti ammazzare perché erano in 5 o 6 ed ero armato solo di pistola se portavo la mitraglietta li ammazzavo. Poi sono stati arrestati il giorno di Santa Lucia mentre stavo a Reggio, sono arrivato in ritardo, se no quel giorno doveva essere ammazzato De Falco, Mario Iovine e Bidognetti, che ammazzavo io. Quindi si doveva chiudere quel giro, sono andati in carcere, sono rimasto io. Ho fermato i camion, gli ho tolto i soldi. E loro cosa hanno fatto?! Sono andati sullo stabilimento mio, hanno messo delle armi, mi hanno fatto arrestare e hanno ri-iniziato a fare i fanghi tossici. Quando io sono venuto ancora in carcere al 41bis mi sono pentito e ho detto le cose come stavano, sperando che l'avessero fatto prima e presto. Mentre per la zona di Afragola, la zona napoletana, là dove state voi i responsabili sono i Moccia ed è il popolo stesso che non è che non vedevano i camion. Lei è giovane però suo padre o suo zio o suo cugino più vecchio… io sto facendo un esempio, non è che dico di lei nello specifico. Io non è che parlo di lei a livello personale ma a livello generale. Come è capitato anche a noi: tanta gente che ha preso i soldi per far scavare le buche e fare le sopraelevate ma anche da voi che pensi? Che non prendevano i soldi?”

Carmine Schiavone (1943–2015) criminale italiano
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“Il lavoro di Bill Watterson ha qualcosa di mistico. Ciò che abbiamo di fronte non è una qualunque striscia a fumetti. Possiede quella particolare dimensione riconosciuta un tempo in Krazy Kat di George Herriman e, più tardi, in Pogo di Walt Kelly. Il che è stato, comunque, molto tempo fa: dopo di loro non c'è stato più niente di simile nel mondo del cartoon. Ora abbiamo Calvin & Hobbes. In questa striscia non ci sono personaggi finti o sdolcinati. Il ragazzino è decisamente e irresistibilmente pestifero. La madre e il padre (i nomi non sono necessari) vivono a fianco della loro discendenza chiedendosi con perenne e agitato stupore che cosa abbiano fatto per meritarsi un figlio del genere. Il bambino, da parte sua, vive per un buon 70 per cento del suo tempo in un mondo parallelo popolato dalle creature indicibili della sua fantasia, e per il resto del tempo in un mondo reale popolato da altre creature indicibili (la maestra, la bambina, il bullo). E trova scampo da questo secondo mondo rifugiandosi nel primo. E poi c'è il tigrotto di pezza. È un animo nobile e molto più intelligente del bambino, di cui, con sarcastica e affettuosa saggezza, tempera l'esuberanza. Ci sono un sacco di strisce a fumetti in giro, alcune buone, altre passabili, la maggior parte semplicemente roba di secondo piano. Tutti hanno il loro cast di personaggi, più o meno indovinati, tenuti insieme dal dialogo, a volte buono, a volte no. Sono pochissimi quelli che posseggono quella magia particolare che li fa reggere il confronto con il meglio del passato. Guardando al lavoro dei nostri due paragoni, Herriman e Kelly, possiamo vedere un connubbio tra sceneggiatura e segno grafico che si trova raramente al giorno d'oggi, la sensazione che le parole migliorino il disegno e che il disegno faccia lo stesso con il testo, che la fusione attentamente miscelata di questi due ingredienti possa creare quell'incanto che rivela il genio. Volete la magia? L'alchimista Watterson ha portato avanti un lavoro che, per acume, carattere e profondità, è portentoso in rapporto alla sua giovane età. Gli auguro lunga vita e possano i poteri della sua stregoneria non venir mai meno. Volete la magia? Questa è una raccolta di ricette dello stregone per trasformare della semplice carta e del semplice inchiostro in oro puro. Lasciate che umilmente vi presenti Calvin (il bambino) e Hobbes (il tigrotto). Questo libro è magico.”

Pat Oliphant (1935)

dalla prefazione di Bill Watterson, C'è qualcosa che sbava sotto il letto, Comix, 1997. ISBN 9788881930197

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“A Praga, durante il vertice Nato andavo in giro per la città e chiedevo chi fosse il committente di tanta bellezza. Carlo V, mi veniva risposto sempre. Ho provato grande invidia per lui: certo che ha potuto fare tutte quelle cose, ha governato cinquant'anni. E dire che il nostro governo si vede attribuire colpe e disattenzioni quando siamo in sella da soli quindici mesi…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2002
Origine: Citato in Alessandra Arachi, «Invidio Carlo V, ha governato cinquant'anni» http://web.archive.org/web/20151121013621/http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/28/Invidio_Carlo_governato_cinquant_anni_co_0_0211284519.shtml, Corriere della Sera, 28 novembre 2002, p. 18.

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“Stavo pensando alle squadre di calcio.»
«E?»
«E allora, ci pensi. Guardi, per esempio, cosa fa una squadra di calcio per raggiungere migliori risultati?»
«Si allena?» azzardò Rocco.
«Non solo. Compra i giocatori. Stranieri. Ne conviene?»
«Sì. Vero, basta dare un'occhiata all'Inter».
«Appunto. Si forma la squadra con le eccellenze internazionali e si vincono coppe e scudetti. Mi dica se sbaglio.»
«Non sbaglia.»
«Bene, Schiavone. Ora trasferisca questo concetto al nostro paese».
Rocco incrociò le gambe. «Non la seguo».
«Faccia conto che per raggiungere risultati noi, l'Italia, ce ne andiamo in giro a comprare i giocatori migliori.»
«E no mi scusi, ma la Nazionale di calcio italiana deve essere formata tutta da giocatori italiani» obiettò Rocco.
«Non mi riferisco più al calcio. Il calcio è solo una metafora. Mi riferisco alla politica. Allora che farei? Si compra un bel primo ministro svedese, un Reinfeldt, poi all'economia ci mettiamo un tedesco, un Bruederle, poi alla cultura un francese, la Albanel, alla giustizia un danese, insomma! Pensi che squadra della Madonna! E finalmente 'sto paese la smetterà di essere il paese di pulcinella. Ha capito?»
La probabilità che il magistrato fosse affetto da una forma di patologia ciclotomatica si affacciò prepotente nella mente di Rocco Schiavone. «Chiaro e tondo. Una bella campagna acquisti» rispose, perché dargli ragione era la strada migliore.
«Esatto!» e il magistrato mollò un pugno sul tavolo. «Esatto, Schiavone. Sarebbe bello, non trova?»
«Sì»
«Scherzo, è ovvio. Lei mica mi avrà preso sul serio, no?”

«Un po' sì».
«No. anche perché non basta cambiare le teste di serie. qui c'è mezza classe politica da mandare al confino. Ma non si stia a preoccupare, sono solo un po' schifato da quello che vedo e leggo sui giornali ogni giorno. Mi stia bene e mi tenga informato.»
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“Vialli mi dà del paraculo perché combatto le battaglie che mi convengono? Sbaglia, pensavo avesse smesso con i farmaci. Io per le mie convinzioni sono rimasto fuori dal grande giro per più di dieci anni.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in [//www3.lastampa.it/sport/sezioni/calcio/lstp/468751/ Zeman: "Vialli? Pensavo avesse smesso di prendere farmaci..."], Lastampa.it, 16 settembre 2012.

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“E se sono in giro, Torino centro, | con Raige in Piazza Castello | decidi tu chi è più bravo e chi più bello | ci scambiano per Matri e Boriello.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Le donne e il calcio, n. 9
L'Uomo Senza Qualità

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“Matteo Renzi non sta bene dove può essere messo in discussione, non ama il confronto democratico e si comporta da primadonna, ma ne abbiamo già avuta una e si chiamava Silvio Berlusconi. Sta portando in giro per l'Italia uno show televisivo e fa degli slogan lo stile di questa campagna elettorale.”

Alessandra Moretti (1973) politica italiana

Origine: Citato in Renzi fa il moderato: «Bersani troppo a sinistra» http://www.iltempo.it/politica/2012/10/23/renzi-fa-il-moderato-bersani-troppo-a-sinistra-1.5517, Il Tempo.it, 23 ottobre 2012.

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“[Sugli Arctic Monkeys] Come possono quattro ventenni di Sheffield, una piccola città a est di Manchester, diventare un culto di massa nel giro di pochi mesi? Ci vuole talento in abbondanza, ca va sans dire, ma anche una geniale strategia che non ha precedenti nel mercato della musica.”

Gino Castaldo (1950) giornalista e critico musicale italiano

Origine: Da Arctic Monkeys, rock da record http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/01/27/arctic-monkeys-rock-da-record.html, la Repubblica, 27 gennaio 2006.

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“Lo so anch'io che nel mezzogiorno ci sono almeno due milioni di italiani che lavorano in nero: donne, giovani. Sento anch'io questa come un'enorme vergogna. Ma non sono sicuro, non sono sicuro che questo sia soltanto un problema di polizia di ispettorati del lavoro. Temo che non basti. Temo che non basti. Non sono sicuro che se li scopriamo avremo 7 mila miliardi di entrate in più. Io temo che se li scopriamo alcuni pagheranno le tasse, ma altri chiuderanno: avremo forse un milione di disoccupati in più in giro per il mezzogiorno. Allora, io lo capisco benissimo che questo pone un problema enorme, che questo pone un problema drammatico, e non chiedo certo al sindacato di legalizzare il lavoro nero, il lavoro precario, il sottosalario. Sarebbe assurdo. Ma penso che noi dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori e negoziare, negoziare, quel salario per migliorarlo, quello; e negoziare i loro diritti, anziché stare fuori da quelle fabbriche con in mano una copia del contratto nazionale di lavoro.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dal congresso del PDS, Roma, 23 febbraio 1997; citato in Marco Simoni, Senza alibi: Perché il capitalismo italiano non cresce più, Marsilio Editori spa, p. 75 https://books.google.it/books?id=Km_wDQAAQBAJ&pg=PT75. ISBN 8831733605. Video disponibile su Dailymotion.com http://www.dailymotion.com/video/x2p01hh_d-alema-congresso-del-pds-febbraio-1997_fun.

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“Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

dal discorso all'assemblea costituente del partito La Destra dell'11 novembre 2007 a Roma
Origine: Citato in Paola Di Caro, Santanchè e la Destra: «Avremo la bava alla bocca» http://www.corriere.it/politica/07_novembre_12/santanche_destra_storace.shtml, Corriere della Sera (Roma), 12 novembre 2007.

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