Frasi su istinto
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“L'istinto difficilmente inganna perché non calcola.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Forse tutta la morale non è che un'interpretazione di istinti fisici.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

6, 7

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“L'istinto detta il dovere, e l'intelligenza fornisce il pretesto per eluderlo.”

Marcel Proust (1871–1922) scrittore, saggista e critico letterario francese

1990

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“In un'orgia furiosa l'uomo vero si ricompensa della sua continenza. I suoi istinti troppo a lungo repressi dalla società e dalle sue leggi ridiventano l'essenziale, la cosa santa e la ragione suprema. (da Der Kampf als inneres Erlebnis, p. 30”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

Origine: Citato in Roger Caillois, La vertigine della guerra, traduzione di Mauro Pennasilico, Edizioni Lavoro, Roma 1990

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“Nel bastonare era trasportato da una specie di istinto sessuale: bastonava solo sua moglie.”

Georg Christoph Lichtenberg (1742–1799) fisico, scrittore e aforista tedesco

Osservazioni e pensieri

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“Le donne hanno lo strano istinto di aggrapparsi al pugnale che le trafigge.”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini in barca

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“Potrei crederci ma l'istinto mio non mente. […] Uomo libero che vivi nella mia mente, prima e dopo la scatola non c'è niente.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Prima e dopo la scatola

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“[Su Lucrezia Borgia] Da queste nozze bianche [Con Giovanni Sforza] che solo una ragione politica aveva precipitate, comincia l'esistenza oscillante di Lucrezia quale era imposta a lei dalle circostanze e dalle ambizioni dei suoi familiari, ma quale ella accettava e sarebbe andata sempre meglio accettando. Non nella sua debolezza, ma nella fatalità intima dei suoi assensi ognuno dei quali è una capitolazione, sta il vero dramma di Lucrezia: e, a questo lume, il suo modo di non voler conoscere e non di non voler sapere quello che le accade dintorno appare una difesa femminile, nata dall'istinto, misera, ma patetica e coraggiosa. Innalzarsi tanto da giudicare il padre e il fratello non lo potrà mai, meno per incapacità di giudizio o per tenerezza di cuore, che per una verità più violenta ed elementare: perché anche lei è una Borgia, e sente anche lei la forza di quel sangue che le fa impeto e che si dà ragione da sé, fuori da ogni morale, brutalmente e splendidamente. Solo in tempi più tardi, dal disordine della sua anima che sta fra la religione e la sensualità, fra la volontà di una vita disciplinata e l'ardente anarchia dei desideri, saprà levarsi e intraprendere contro il padre, contro il fratello o contro il suocero duca di Ferrara quelle sue ribellioni che la condurranno, sola fra i Borgia, a salvarsi.”

Origine: Lucrezia Borgia, pp. 35-36

“Se fai il lavoro abbastanza male, dopo magari non te lo fanno fare più.”

Bill Watterson (1958) fumettista statunitense

da Tigrotto psicotico con istinto omicida
If you do the job badly enough, sometimes you don't get asked to do it again.
Citazioni dal fumetto Calvin & Hobbes, Calvin

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“Ballando ballando | non sono mai stanco | mi muovo d'istinto yeah.”

Lucio Dalla (1943–2012) musicista, cantautore e attore italiano

da Ballando ballando, n. 5
Canzoni

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“Pattinson è il James Dean del nostro tempo ed è in contatto con le percezioni e gli istinti della sua generazione.”

Pierce Brosnan (1953) attore irlandese

Origine: Citato in Corriere della Sera, 2 marzo 2010 https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/02/vampiro_Pattinson_ora_ribelle_come_co_9_100302078.shtml.

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“Allora si può amare la natura? Quel che è certo è che lei non ama noi. Semplicemente se ne frega. Fa il suo lavoro, è una macchina che produce vita e morte e in cui la fa da padrone l'istinto di sopravvivenza.”

Chicco Testa (1952) dirigente d'azienda e politico italiano

Origine: Da Contro (la) natura, con Patrizia Feletig, Marsilio Editore, Venezia, 2015, p. 21. ISBN 978-88-317-1956-8.

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“Definizione.
Io: Tutti i più bassi istinti, ma buon gusto abbastanza per non metterli in piazza.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

23 dicembre, p. 264
Giornale di bordo

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“Che uno possa sentirsi democratico, perché vede nel paradosso democratico un minimo che è stato raggiunto dalla disciplina cristiana, e che perciò ha valore malgrado le frasi democratiche e malgrado il suffragio universale, perfino malgrado la pedanteria etica, è cosa assolutamente incomprensibile alla mente di un democratico dottrinario; che una tale persona possa dunque perseguitare la democrazia e la sua uguaglianza « davanti alla legge», nata dal risentimento, (per tacere ancora una volta discretamente della fraternità), perseguitarla dico, col suo sarcasmo e contemporaneamente affermarla, sostenerla col suo istinto, significa per il democratico dottrinario doppiezza, ambiguità, scetticismo, tradimento alla sua vera democrazia. Ciò che gli sfugge difatti è che quel qualcuno (quel Nessuno, azzardiamo con Ulisse questo giuoco di parole), con uguale passione, è sarcastico verso la democratica pedanteria dottrinaria ed è conscio di non poter vivere diversamente che con i postulati minimi rappresentati dalla democrazia. Quei postulati minimi sono il suo stratagemma per vivere, il suo retaggio dal Cristianesimo; con questo « minimo » egli deve difendersi contro il barbaro Ciclope che minaccia di divorare lui e i suoi compagni, dopo averli radunati nella sua grotta.”

Menno ter Braak (1902–1940) scrittore olandese

Libro Secondo, ...e uguaglianza cristiana, pp. 206-207
La democrazia di nessuno
Origine: Il riferimento è alla critica di Nietzsche al principio cristiano di uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio: nell'affermazione cristiana di questa uguaglianza, Nietzsche ravvisa l'espressione del risentimento, del rancore dei deboli verso i potenti. In un mondo secolarizzato, ma ancora retto dalla disciplina – anche se non più dalla fede – cristiana, l'uguaglianza di fronte a Dio si muta in uguaglianza di tutti di fronte alla legge.

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“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

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“A parole chiare, risposta chiara.
Non cederemo.
Noi siamo forti e ostinati. Abbiamo per noi l'istinto della gioventù, del popolo d'Italia.”

Giuseppe Mazzini (1805–1872) patriota, politico e filosofo italiano

Origine: A parole chiare risposta chiara, p. 41

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“L'intelligenza non è attivata che quando lindividuo si trova di fronte ad una situazione che né l'istinto né l'abitudine sono in grado di risolvere.”

Edouard Claparéde (1873–1940) psicologo e pedagogista svizzero

Origine: Citato in Renzo Titone, Claparède, La Scuola Editrice, Brescia 1958.

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“L'animale non è libero ma ha una difesa: l'ordine interiore dei propri istinti.”

Romano Guardini (1885–1968) presbitero, teologo e scrittore italiano

Il testamento di Gesù

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“[L'istinto è] impulso di natura senziente […].”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

lib. I, cap. 7; p. 42
Del senso delle cose e della Magia

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“Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propria conservazione.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

n. 369

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“Violento ippogrifo che corresti a gara col vento, fulmine senza fiamma, uccello senza colore, pesce senza squame e bruto senza istinto naturale, dove ti sfreni, dove ti trascini, dove ti precipiti nel confuso labirinto di queste rocce nude?”

Pedro Calderón De La Barca (1600–1681) drammaturgo e religioso spagnolo

Hipogrifo violento, | que corriste parejas con el viento, | ¿dónde, rayo sin llama, | pájaro sin matiz, pez sin escama, | y bruto sin instinto | natural, al confuso laberinto | desas desnudas peñas | te desbocas, te arrastras y despeñas?
La vita è sogno

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“[Su Marilyn Monroe] È la donna più donna che si possa immaginare. La maggior parte degli uomini esprime al meglio la propria mascolinità accanto a lei… è una sorta di calamita che fa emergere gli istinti primordiali dell'animale maschio.”

Arthur Miller (1915–2005) drammaturgo, scrittore e pubblicista statunitense

Origine: Marilyn Monroe DVD, libretti interni dei due cofanetti DVD, 20th Century Fox Italia, 2002.

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“La società acquista nuove arti e perde vecchi istinti.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

La fiducia in se stessi, p. 80
Saggi, Prima serie

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“"Alcuni forti istinti e alcune leggi chiare" ci bastano.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Leggi spirituali, p. 110
Saggi, Prima serie
Origine: William Wordsworth, dalla poesia Alas! What Boots The Long Laborious Quest, 1809.

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“Ogni uomo sente per istinto che tutti i bei sentimenti nel mondo pesano meno che una singola azione d'amore.”

James Russell Lowell (1819–1891) poeta, scrittore, critico

da Rousseau and the Sentimentalists, in Literary Essays, vol. II, 1870-1890

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“Il veleno della dottrina dei «diritti uguali per tutti» – è stato diffuso dal cristianesimo nel modo più sistematico; procedendo dagli angoli più segreti degli istinti cattivi, il cristianesimo ha fatto una guerra mortale ad ogni senso di venerazione e di distanza fra uomo e uomo, cioè al presupposto di ogni elevazione, di ogni sviluppo della cultura – con il risentimento delle masse si è fabbricato la sua arma principale contro di noi, contro tutto quanto v'è di nobile, di lieto, di magnanimo sulla terra, contro la nostra felicità sulla terra … Concedere l'«immortalità» a ogni Pietro e Paolo, è stato fino a oggi il più grande e il più maligno attentato all'umanità nobile. – E non sottovalutiamo la sorte funesta che dal cristianesimo si è insinuata fin nella politica! Nessuno oggi ha più il coraggio di vantare diritti particolari, diritti di supremazia, un sentimento di rispetto dinanzi a sé e ai suoi pari – un pathos della distanza … La nostra politica è malata di questa mancanza di coraggio! – L'aristocraticità del modo di sentire venne scalzata dalle più sotterranee fondamenta mercé questa menzogna dell'eguaglianza delle anime; e se la credenza nel «privilegio del maggior numero» fa e farà rivoluzioni, – è il cristianesimo, non dubitiamone, sono gli apprezzamenti cristiani di valore quel che ogni rivoluzione ha semplicemente tradotto nel sangue e nel crimine! Il cristianesimo è una rivolta di tutto quanto striscia sul terreno contro ciò che possiede un'altezza: il Vangelo degli «umili» rende umili e bassi…”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

43; 2008

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“Diffidate di tutti coloro nei quali è forte l'istinto di punire!”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

II, Delle tarantole, Montinari 1972

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