Frasi su parola
pagina 51

Loretta Napoleoni photo
Liù Bosisio photo
Gualtiero Marchesi photo

“All'inizio il presidente Yoweri Museveni ha esitato a riconoscere l'estensione dell'Aids. Lo tratteneva, come capita per gli individui, un senso di vergogna; poi ha capito la necessità di affrontare a viso aperto la prova con una campagna nazionale. La quale comincia a dare i suoi frutti, poiché l'epidemia si estende meno rapidamente d' un tempo. Oggi l'Uganda non è un paese africano come gli altri. Conosce una crescita economica costante, il Fondo monetario internazionale lo considera uno dei suoi migliori allievi, e vive un esperimento democratico di notevole interesse. Esso è stato elaborato durante la guerra civile dal Movimento Nazionale della Resistenza, di cui l'attuale presidente, Museveni, era ed è il capo. Il pluripartitismo occidentale, essendo stati i partiti nel passato all'origine di tante sciagure nazionali, è per ora escluso o, per meglio dire, sotto esame; ma le elezioni si sono svolte, come promesso, e in un modo giudicato regolare; e le libertà di parola, di stampa e di associazione sono rispettate; mentre dei "consigli rivoluzionari" a vari livelli, dal villaggio alla capitale, garantiscono una partecipazione e un controllo popolari che non sembrano del tutto fittizi. Gli Stati del continente sono stati spesso ritagliati secondo gli interessi o le fantasie dei colonizzatori, e le nazioni appaiono artificiali: l'Uganda è invece un grappolo di monarchie tradizionali, federate con la forza; e, nell'insieme, quelle monarchie tendono a formare, non senza difficoltà, è vero, una nazione. Una nazione compatta? Sarebbe eccessivo sostenerlo. Ma senz'altro una nazione temprata dalle severe prove vissute dalla indipendenza in poi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Ida Di Benedetto photo
Adriano Cecioni photo
Maurizio Stirpe photo

“Dammi tre parole: sole, cuore e amore, | dammi un bacio che non fa parlare, | è l'amore che ti vuole, | prendere o lasciare, | stavolta non farlo scappare.”

Valeria Rossi (1969) cantautrice italiana

da Tre parole, n. 8
Ricordatevi dei fiori
Origine: Testo di Valeria Rossi e Francesco Cabras.

“Milosevic è una vistosa reliquia del nazionalismo primitivo, quello che, su scala assai più grande, con le sue degenerazioni ideologiche, ha provocato le tragedie del '900 europeo. È a questo nazionalismo, ricreatosi a pochi minuti di volo dalla nostra costa adriatica, che la Nato ha dichiarato di fatto la guerra. Quasi volesse distruggerlo prima di entrare nel nuovo millennio. È roba da lasciare al secolo che se ne va. Fallito il comunismo, anche nella sua eccentrica versione jugoslava, Milosevic si è gettato in quel nazionalismo: e nel giugno '89 ha dato solennità alla conversione recandosi nella pianura di Kosovo Polje, ai piedi del monumento alla battaglia del 1389 (da cui cominciò il dominio ottomano, durato quasi mezzo millennio), per annunciare che "mai più i serbi si sarebbero lasciati maltrattare". Con quel gesto e quelle parole Milosevic ha spazzato via tutto quel che Tito aveva fatto per contenere i nazionalismi balcanici. E ha dato il via, in modo più o meno diretto, a una serie di massacri in cui i serbi sono stati carnefici ma anche vittime, e da cui sono sempre usciti sconfitti. Sono stati ripudiati dagli sloveni e dai croati, e molti loro insediamenti secolari sono stati scalzati dalle province di confine bosniache e croate. E adesso il Kosovo. Il nazionalismo serbo assume a tratti una colorazione religiosa e messianica, ereditata dal ruolo nazionale che la Chiesa ortodossa ha avuto nei secoli. Nell'Europa occidentale il territorio della nazione si è sostanzialmente delineato prima che si creassero una lingua e una cultura comune. Al contrario la nazione serba non ha un quadro territoriale di riferimento. Le comunità, non sempre maggioritarie tra cattolici, ebrei e musulmani, si identificavano in rapporto alla Chiesa serba. Era serbo chi era ortodosso. Si sono così creati spazi mistici. Sono nate rivendicazioni territoriali stravaganti, dettate dagli avvenimenti politici del momento e dalle leggende. I poemi nazionali hanno cantato per secoli il Kosovo come "culla del popolo serbo", e così lo è diventato di fatto, e tale è rimasto benché abitato al novanta per cento da albanesi. Crollato il comunismo, Milosevic ha sfruttato quel sentimento, attorno al quale, nei momenti di tensione, si raccolgono anche tanti serbi di solito estranei ad ogni tipo di estremismo. La letteratura serba è generosa in opere in cui si piangono le terre perdute e in cui la nostalgia diventa passione violenta.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Annalisa (cantante) photo
Adriano Cecioni photo
Liù Bosisio photo
Maria Valtorta photo
Maria Valtorta photo
André Gide photo

“"Sentii parlare di lui alle riunioni di Mallarmè: lo dipingevano come un parlatore brillante; provai il desiderio di conoscerlo pur non sperando di riuscirvi. Mi venne in aiuto un caso fortunato, o meglio un amico al quale avevo confidato il mio desiderio. Invitammo Wilde una sera al ristorante. Eravamo quattro, ma fu lui il solo a parlare. Wilde non chiacchierava: raccontava. Per quasi tutto il pranzo non smise di raccontare. Raccontava lentamente, senza forzare il tono; già la sua voce era meravigliosa. Sapeva il francese in modo ammirevole, ma qua e la fingeva di cercare le parole per farle aspettare un po'. Non aveva quasi ombra di accento inglese, o se mai quanto gli piacesse conservarne, tale da conferire alle parole un suono a volte nuovo e strano. Anzichè "scepticisme" pronunciava volentieri "skepticisme"… Le storie a non finire che ci raccontò quella sera erano confuse e non tra le sue migliori; Wilde, insicuro di noi, ci saggiava. Della sua saggezza o follia non dispensava mai se non quanto l'ascoltatore, potesse a suo giudizio, recepire; a ciascuno forniva cibo secondo l'appetito; chi non si aspettava nulla da lui non riceveva nulla o se mai, un leggero schiumeggiare; e poichè si preoccupava innanzitutto di divertire, molti fra quanti si sono illusi di conoscerlo non hanno visto in lui che un essere spassoso.”

André Gide (1869–1951) scrittore francese

OSCAR WILDE in Memoriam (Ricordi) edizione numerata di 1000 copie Mario Luca Giusti Firenze 1979

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Vladimir Putin photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Jane Austen photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Jane Austen photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
John Wayne photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Beatrix Potter photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Séamus Heaney photo
Alessandro Haber photo
Tiziano Ferro photo
Sri Jawaharlal Nehru photo
Martin Amis photo

“Tutti noi siamo tenuti insieme dalle parole, e quando le parole ci abbandonano non rimane più molto.”

Martin Amis (1949) scrittore e saggista inglese

Origine: Da "L'inglese del re", in L'attrito del tempo, Einaudi, 2019, traduzione di Federica Aceto. Citato in Come polvere https://www.ilpost.it/2019/05/29/attrito-del-tempo-martin-amis/,

Marcello Marchesi photo
Marcello Marchesi photo

“La parola squallido dovrebbe essere proibita agli squallidi. Sono quelli che la usano di più.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 39

Marcello Marchesi photo

“La parola pudicizia mi ricorda la puzza dei piedi.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 21

Marcello Marchesi photo

“Non aveva la parola facile, ma il silenzio, oh! il silenzio lo aveva difficile.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, p. 28

Marcello Marchesi photo

“Futile? Strana parola. Mi fa venire in mente un fucile che spara a borotalco. A pensarci bene, un fucile così non ammazza nessuno e fa sorridere. Sì, sì, sono futile.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, Prefazione, p. 8

George R. R. Martin photo
Alfonso Gatto photo
Paolo Maldini photo

“Tutte le lettere della parola Milan sono comprese nel mio cognome.”

Paolo Maldini (1968) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Sportweek, 7 dicembre 2019. Citato in Milannews.it https://www.milannews.it/le-interviste/maldini-tutte-le-lettere-della-parola-milan-sono-comprese-nel-mio-cognome-354326.

Gotthold Ephraim Lessing photo

“Un cuore che trabocca non misura le parole.”

Gotthold Ephraim Lessing (1729–1781) scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco

V, 3
Minna di Barnheim

Marcello Marchesi photo

“Buone parole, pochi intenditori.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, 100 neoproverbi, p. 176

George R. R. Martin photo
George R. R. Martin photo

“Un guerriero senza pari… Si tratta di splendide parole, maestà, ma non sono le parole a vincere le battaglie.”

Arstan Barbabianca
a Daenerys Targaryen su Rhaegar Targaryen
2016, p. 123
Tempesta di spade

George R. R. Martin photo
George R. R. Martin photo
Stalin photo
George Eliot photo
Gilbert Keith Chesterton photo

“Sì, – esclamò lo straniero, raccogliendo questa parola.”

Generoso inglese, voi avete ragione. Un'idea luminosa, ma molto scottante. Mi avete domandato, señor, perché, nel mio desiderio di veder riuniti i colori della mia patria io abbia mescolato sangue e carta. Ma non comprendete dunque l'antica santità dei colori? La Chiesa ha i suoi colori simbolici. Ora, pensate che cosa significhino questi colori per noi, pensate quale sia la condizione di un uomo che, come noi, non può veder altro che questi due colori, e non conosce che il rosso e il giallo. Per gli uomini tutte le forme si equivalgono, tutte le cose, nobili e volgari, formano una democrazia di combinazioni. Ma dovunque la veste rossa d'una vecchia contadina spicca in un campo di gemme d'oro, io vedo il Nicaragua. Dovunque io veda un po' di sabbia gialla in un campo di papaveri, vedo il Nicaragua. Ogni qualvolta vedo un limone e un rosso tramonto di sole, vedo la mia patria; e quando vedo una cassetta rossa per le lettere e un giallo tramonto, il cuore mi batte. Basta del sangue con un po' di mostarda al mio blasone; e se trovo in un fosso del fango giallo e rosso, il fosso mi diventa più caro delle stelle. (p. 48)
Il Napoleone di Notting Hill

Stendhal photo
Michail Gorbačëv photo
Michail Gorbačëv photo
Andrea Emo photo
Boris Nikolaevič El'cin photo
James Joyce photo

“Ascolta: una frase ondosa di quattro parole: siisuu, hiss, issiiiss, uuus.”

Ulisse
Origine: Citato in AA.VV., Il libro della letteratura, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 220. ISBN 9788858024416

Andrea Camilleri photo

“Ogni parola che viene detta vibra in un modo suo particolare. Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre.”

Origine: Da Un mese con Montalbano, Sellerio Editore, Palermo, 2017, p. 285 https://books.google.it/books?id=qDY9DwAAQBAJ&lpg=PT285&dq=&pg=PT285#v=onepage&q&f=false. ISBN 978-88-389-3728-6

Andrea Camilleri photo

“Non mi piace la parola sicilitudine, preferisco la sicilianità espressa dagli uomini, la prismatica composizione del siciliano.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Citato in Camilleri a Palermo: "Così creo una Sicilia desiderabile" http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/06/06/news/camilleri_a_palermo_cos_creo_una_sicilia_desiderabile-88246803/, Repubblica.it, 6 giugno 2014.

Alfred Kubin photo
Robert Louis Stevenson photo
William Shakespeare photo

“Ogni cosa che dice crea un nuovo debito, egli deve di più a ogni parola.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Flavio, atto I, scena II
Timone di Atene

William Shakespeare photo

“La parola per tutti è perdono.”

Cimbelino, atto V, scena V
Cimbelino

Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos photo

“Quale rivale dovete combattere? marito! Non vi sentite umiliato di fronte a questa sola parola? Che vergogna se fallite! e quanto poca gloria nel successo!”

Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (1741–1803) scrittore, generale e inventore francese

Quel rival avez-vous à combattre? un mari! Ne vous sentez-vous pas humilié à ce seul mot? Quelle honte si vous échouez! et même combien peu de gloire dans le succès!
I legami pericolosi

Arthur Schopenhauer photo
Sri Jawaharlal Nehru photo

“La parola unno è diventata una terribile parola di biasimo. Così per la parola vandalo pure la parola vandalo. Questi unni e vandali erano probabilmente rozzi e crudeli e causarono molti danni, ma dobbiamo tener presente che tutti i resoconti su di essi di cui disponiamo vengono dai loro nemici, i romani, e non ci si può certo aspettare che siano imparziali.”

The word Hun has become a terrible term of reproach. So also has the word Vandal. Probably these Huns and Vandals were rather coarse and cruel and did a lot of damage, but we must remember that all the accounts of them that we have got are from their enemies the Romans, and one can hardly expect them to be impartial.
Origine: Glimpses of World History, p. 91

Sri Jawaharlal Nehru photo

“Immagino che, di tutte le lingue indiane, il bengalese abbia probabilmente fatto il passo più grande nello sviluppare contatti con le masse. Il bengalese letterario non è qualcosa di separato e distante dalla vita del popolo del Bengala. Il genio di un uomo, Rabindranath Tagore, ha colmato il divario tra la minoranza colta e le masse, e oggi le sue belle canzoni e poesie sono sentite anche nella più umile capanna. Non solo hanno accresciuto il patrimonio della letteratura bengalese, ma hanno arricchito la vita del popolo del Bengala e fatto della sua lingua un potente strumento della più raffinata espressione letteraria con le più semplici parole.”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

I imagine that probably Bengali, of all Indian languages, has gone furthest in developing contacts with the masses. Literary Bengali is not something apart from and far removed from the life of the people of Bengal. The genius of one man, Rabindra Nath Tagore, has bridged that gap between the cultured few and the masses, and today his beautiful songs and poems are heard even in the humblest hut. They have not only added to the wealth of Bengali literature but enriched the life of the people of Bengal, and made of their language a powerful medium of the finest literary expression in the simplest terms.
Origine: Eighteen months in India, p. 260

“Goulart, che gli avversari dipingono come un pericoloso sovversivo di estrema sinistra, è in realtà un tipico esponente di un certo generico programma brasiliano: sincero indubbiamente, ma molto più capace di parole che non dei fatti, duri e severi, che sarebbero necessari per dominare la crisi di crescenza del Brasile.”

Ferdinando Vegas (1916–1984) professore universitario italiano

Origine: Citato in La crisi dell'America Latina http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0094_01_1963_0239_0005_24525399/, La Stampa, 9 ottobre 1963

Baltasar Gracián photo

“Quando le nostre parole e le nostre azioni piacciono a tutti, bisognerà preoccuparsi, perché sarà indice che non son buone: la perfezione, infatti, può piacere soltanto a pochi.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

da Ragionare qualche volta in modo originale e fuor del comune, p. 145
Oracolo manuale e arte di prudenza

Papa Francesco photo
Malala Yousafzai photo
Alberto Ronchey photo
Rudolf Steiner photo
Robert Creeley photo
Sofia Goggia photo
Coez photo
Stephen King photo
Evgenij Ivanovič Zamjatin photo
Chi­ma­man­da Ngo­zi Adi­chie photo
Ippolito Nievo photo
Viktor Andrijovyč Kravčenko photo
Martín Lutero photo

“Si insulta la Parola di Dio quando, nella stessa omelia, si dedica alle indulgenze quasi più tempo che alla Parola.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della storia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2018, p. 161. ISBN 9788858016572

Juan Domingo Perón photo

“E non è più come quando | ogni parola era nuova | ed ogni suono era libero. | E non è più come quando | tutti sapevano bene | che una montagna è piu grande di noi.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da I tuoi sì sono scale al buio, n.5
La testa e il cuore

Sergio Nazzaro photo
Denis Mukwege photo
Nguyễn Cao Kỳ photo
Nguyễn Cao Kỳ photo
Fabri Fibra photo
Bernardo Bertolucci photo
Luciano Ligabue photo
Soraya Esfandiary Bakhtiari photo
Neil Gaiman photo