Frasi su po'

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema po', essere, cosa, vita.

Frasi su po'

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“Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose, si fa un po' meno presto a convincersi che sia così.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da L'odore del sesso, n. 8
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“A Chicago ero spesso la colonna portante, quello che faceva la voce grossa in squadra e forse, a volte, anche un po' un egoista. Ma alla fine vincevamo noi. Ricordo un aneddoto. Coach Tex Winter, dopo che segnai 24 punti consecutivi, mi apostrofa così: "Ehi Mike, non esiste l'Io in uno sport di squadra."”

Michael Jordan (1963) cestista statunitense

Gli dissi: "Ma io ho appena vinto".
Origine: Citato in Massimo Lopes Pegna, Jordan «Il mio successore? Tranquilli, arriverà» http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/settembre/12/Jordan_mio_successore_Tranquilli_arrivera_ga_10_090912094.shtml, Gazzetta dello Sport, 12 settembre 2009.

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“Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato.”

da "L'ultimo messaggio di B.-P. agli Esploratori" su "Scautismo per ragazzi", ed. Fiordaliso, 1999, pag. 355

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“E in faccia c'hai tutti i pregi e i difetti che sono in parte condanna e un po' compagnia.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da E, n. 4
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“È difficile da descrivere. Ti senti improvvisamente pieno di fiducia in te stesso, ti senti forte sulle gambe, con una buona visione del canestro e inizi a segnare. Dopo un po' ti convinci che qualsiasi tiro sia destinato al canestro. Anche quelli che sbagli.”

Kobe Bryant (1978–2020) cestista statunitense

Origine: Riferimento ai 9 tiri da tre messi a segno di fila (12 in totale) contro i Seattle SuperSonics.
Origine: Citato in Riccardo Romani, Bryant infallibile nel tiro da tre punti https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/gennaio/09/Bryant_infallibile_nel_tiro_tre_co_0_0301091735.shtml, Corriere della Sera, 9 gennaio 2003.

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“Ho messo via un bel po' di cose ma non mi spiego mai perché, io non riesca a metter via te.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Ho messo via, n.° 3

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“Se si prega per qualcuno, gli si manda un po' della propria forza.”

Etty Hillesum (1914–1943) scrittrice olandese

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“Tutti gli altri erano niente, solo facce, solo gente, spettatori di una scena ci facevano un po' pena… eri come l'oro… ora sei come loro.”

Tiziano Ferro (1979) cantautore italiano

da Eri come l'oro ora sei come loro, n. 11
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“Attento, forse si muore quando si muore, no? | o forse più si cresce più si muore un po.”

Rancore (rapper) (1989) rapper italiano

da È meglio senza, n. 13
Elettrico (2011)

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“Tu sapevi un po' di punk | di torta al cioccolato | di fiore calpestato”

Gazzelle (cantante) (1989) cantautore italiano

da Punk, n.2
Punk

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“Il pianeta più strano di cui ho sentito raccontare è il pianeta della Sacra Merda. In esso la merda è la più grande ricchezza, la moneta con cui si compra tutto. Gli abitanti non hanno portafogli: ma grossi vasi che portano in giro, e più sono grossi e puzzano e più si vantano. Le banche sono dei giganteschi pozzi neri, guardati a vista da poliziotti e vigilantes. Qua si effettuano i versamenti. Dai più piccoli, alla vecchina che viene a consegnare due palline da coniglio, tutti i suoi risparmi, al commerciante che viene a portare l'incasso della giornata, una carriolona ben odorosa. Naturalmente, nelle case non si dice "vado nel bagno", ma si dice "metto nel salvadanaio". Ogni bambino ha il suo vasino fatto a maialino. Ahimè! Anche in questo paese c'è chi vende anima e corpo, per diventare merdoso a dismisura! C'è chi rapina, e sotto la minaccia di una pistola ti obbliga a depositare lì, per strada, tutto il malloppo che hai in pancia! Se qualcuno, incautamente, si ferma in un prato per fabbricare un po' di contante, stia attento che nel breve tempo che si tira su i pantaloni, qualcuno gli avrà già sottratto il suo bene. Per non parlare degli esibizionisti: quelli che quando entrano al ristorante, eccoli mettere merda qua e là in mano ai camerieri: e lasciano come mancia uno stronzo come un cotechino: e dicono, non per vantarmi, ma ho tanta merda che non so più dove metterla! L'economia in questo pianeta è naturalmente soggetta agli sbalzi di questo genere primario: qui la mancanza di investimenti si chiama stipsi, e l'inflazione si chiama diarrea. Speriamo di mantenere il tetto della diarrea sotto il dieci per cento, dicono i governanti. E poi scoppiano gli scandali, e si scopre che segretamente i governanti prendevano quintali di merda dagli industriali e chiudevano un occhio sul contrabbando di merda all'estero. Esistono anche le cambiali, uno può acquistare una macchina, ad esempio, prendendo dieci purganti al momento dell'acquisto: ma poi se la cambiale andrà in protesto, sarà dichiarata panciarotta. E ci saranno perquisizioni e a volte anche sequestri da parte di chirurghi-finanzieri. Ma questo capita ai pochi sfortunati: questo pianeta è ricco. Tutti i mesi, ogni giorno sei, San Libero, si fa la festa della Santa Merda. I più grandi merdoni del paese convengono con grandi macchine color crema e marron, e riempiono saloni pieni di lampadari e bei quadri e porcellane da bagno. Le signore sono vestite tutte di bianco e i signori in rosa. Si sente dire: lo vedi quello? Ha fatto la merda con le bische: è un parvenù. Quello invece: uh, è di sangue blu, la sua famiglia è sempre stata un letamaio. E tutti ballano, e soprattutto scorreggiano, per mostrare la loro ricchezza. Le grosse signore scorreggiano in tonalità di bordone gonfiando come vele i vestitoni stretti di raso, le giovani signori scorreggiano deliziosamente con virtuosismi di flauto e clarinetto, i ricchi commercianti petano come cannoni scambiandosi pacche sulle spalle, gli intellettuali sfiatano con grande sofferenza, spiegando che la merda non è poi tutto al mondo, i giovani brillanti tirano bronze pungenti che alzano le falde dei loro frac in eleganti impennate, i vecchi nobili brontolano e spetazzano e non raramente nel far ciò cade nelle loro mutande qualche spicciolo, i bambini trillano ventini, i neonati pigolano e il padrone di casa, apparendo sulla soglia rosso e trionfale, spara un peditone storico con fremente interminabile premito che scrolla le cristallerie e a voce alta dice: "Il pranzo è servito!" E tutti vanno a lavarsi le mani.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“I 18 principi della felicità

1. Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grande risultati comportano un grande rischio.
2. Quando perdi, non perdere la lezione.
3. Segui sempre le tre "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4. Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5. Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6. Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7. Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8. Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.
9. Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10. Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11. Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12. Un'atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.
13. Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14. Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.
15. Sii gentile con la Terra.
16. Almeno una volta l'anno vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17. Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.
18. Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.”

Dalai Lama (1935) 14º Dalai Lama e Premio Nobel per la Pace 1989

rivista Rivista "Roba di Donne"

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“E invece tu sei qui non per prendere o lasciare | ma per rendermi ogni giorno un po' migliore | insegnandomi la semplicità di amare.”

Max Pezzali (1967) cantautore italiano

da Il mondo insieme a te, n. 6
Il mondo insieme a te

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“Nel nome c'è sempre il nostro destino. Rino Gaetano si chiama con due nomi propri: Rino e Gaetano. Quando ci si rivolge a qualcuno chiamandolo con il suo nome proprio è perché ci si conosce, perché è un amico. Lui ne ha addirittura due […] Rino e Gaetano, uno allegro e uno triste, uno studioso e uno che finisce dietro alla lavagna, uno tenero e uno sarcastico, uno impegnato e uno che se ne frega. Due fratelli, due figli unici come siamo un po' tutti. Unico.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

Origine: Dal libretto https://skydrive.live.com/?cid=8304688d9d5ba48c&id=8304688D9D5BA48C!2409#cid=8304688D9D5BA48C&id=8304688D9D5BA48C!2420 della raccolta E cantavo le canzoni, RCA Italiana, 27 luglio 2010; citato in Inedito Rino Gaetano con gli omaggi di Arbore e Jovanotti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/23/inedito-rino-gaetano-con-gli-omaggi-di.html, la Repubblica, 23 luglio 2010.

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“Grover restò zitto per un po’. Poi, quando pensavo che stesse per elargirmi un commento profondo e filosofico per tirarmi su, disse: — Mi dai la tua mela?”

Rick Riordan (1964) scrittore statunitense

libro Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - 1. Il Ladro di Fulmini

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“E quando guardi con quegli occhi grandi | forse un po' troppo sinceri, sinceri, | si vede quello che pensi, | quello che sogni.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Albachiara, n. 6
Non siamo mica gli americani

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“Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo. Quando i calciatori delle altre squadre, soprattutto straniere, vengono a giocare a Roma, quasi sempre fanno un giro turistico in pullman fra le bellezze della città. […] Sono state partite sempre dure, con difensori rocciosi, che intervenivano spesso ai limiti del regolamento, che mi scalciavano anche un po' più del dovuto. E poi ho capito. In queste occasioni, all'onesto centrocampista della periferia bulgara, al terzino di fascia ucraino, al trequartista moldavo, gli si alza l'indice di rosicamento. Perché noi stiamo a Roma e loro no. Potranno pure strappare un 1-1 con un colpo di fortuna, un gol dell'ex, un offside dubbio, ma al fischio finale io me ne resto qui, a vivere la mia vita a Roma e tu, mediano del Borussia Mönchengladbach, te ne devi tornare nel grigio inverno della Westfalia in una città, Mönchengladbach, che molti ragazzi della Primavera neanche riescono a pronunciare, perché questo benedetto nome si comincia a imparare solo intorno ai vent'anni. Quanti calciatori passano dal Borussia Mönchengladbach al Borussia Dortmund solo per ragioni di pronuncia!!! Niente da fare, quando vengono a Roma, i giocatori stranieri rosicano. Fateci caso alla prossima partita della Roma in Europa se non picchiano giù duro: è per colpa della bellezza dei nostri monumenti. Uno sgambetto per l'Altare della Patria. Un tackle in scivolata per la Domus Aurea. Un'entrata da dietro per le Catacombe di San Callisto.”

Francesco Totti (1976) calciatore italiano

dalla prefazione di E mo' te spiego Roma

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“Ma in fondo io sto bene qua | tra le mie facce e la mia falsità, | ma in fondo io sto bene qua | trovando in quel che sono | un po' di libertà.”

Cesare Cremonini (1980) cantautore, attore e musicista italiano

da Il pagliaccio, n. 6
Il primo bacio sulla Luna

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“A chi ha paura di restare fermo, e sogna un po' più forte quando è sveglio.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Chissà se in cielo passano gli who, n. 12
Fuori come va?

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“Ripetevano stai calmo | un po' più controllato | o arriverai a trent'anni e t'han dimenticato.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Come Un Sasso, n. 5
Deca Dance

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“Magari toccasse a me | un po' di quella felicità | magari.”

Renato Zero (1950) cantautore e showman italiano

da Magari
Cattura

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“Adesso che mi ci fai pensare, mi domando anch'io che cosa ho conservato di abruzzese e debbo dire, ahimè, tutto; cioè l'orgoglio di esserlo che mi riviene in gola quando meno me l'aspetto, per esempio quest'estate in Canada, parlando con alcuni abruzzesi della comunità di Montreal, gente straordinaria e fedele al ricordo della loro terra. Un orgoglio che ha le sue relative lacerazioni e ambivalenze di sentimenti verso tutto ciò che è Abruzzo. Questo dovrebbe spiegarti il mio ritardo nel risponderti; e questo ti dice che sono nato a Pescara per caso: c'era nato anche mio padre e mia madre veniva da Cappelle sul Tavo. I nonni paterni e materni anche essi del Teramano, mia madre era fiera del paese di sua madre, Montepagano, che io ho visto una sola volta di sfuggita, in automobile, come facciamo noi, poveri viaggiatori d'oggi… Tra i dati positivi della mia eredità abruzzese metto anche la tolleranza, la pietà cristiana (nelle campagne un uomo è ancora nu cristiane), la benevolenza dell'umore, la semplicità, la franchezza nelle amicizie; e cioè quel sempre fermarmi alla prima impressione e non cambiare poi il giudizio sulle persone, accettandole come sono, riconoscendo i loro difetti come miei, anzi nei loro difetti i miei. Quel senso ospitale che è in noi, un po' dovuto alla conformazione di una terra isolata, diciamo addirittura un'isola (nel Decamerone, Boccaccio cita una sola volta l'Abruzzo, come regione remota: «Gli è più lontano che Abruzzi»); un'isola schiacciata tra un mare esemplare e due montagne che non è possibile ignorare, monumentali e libere: se ci pensi bene, il Gran Sasso e la Majella son le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto riuscito e complementare… Bisogna prenderci come siamo, gente rimasta di confine (a quale stato o nazione? O, forse, a quale tempo?), con una sola morale: il lavoro. E con le nostre Madonne vestite a lutto e le sette spade dei sette dolori ben confitte nel seno. Amico, dell'Abruzzo conosco poco, quel poco che ho nel sangue.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

Origine: Da una lettera citata in Pasquale Scarpitti, Disincanto, Sarus, Teramo, 1972.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Ma non è triste quando aspetta o ricorda. Sembra triste. Ma è solo un po' lontana.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Questa Storia
Variante: Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.

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“E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti, ribelli e un po' svogliati vanno in classe, come si entra dai dentisti”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Un nuovo giorno o un giorno nuovo
La vita è adesso

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“Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei capelli bianchi.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da A Clà
Viaggiatore sulla coda del tempo

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“Credi, credici un po' metti insieme un cuore e prova a sentire.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Ho perso le parole, n. 2
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“Divertiamoci un po', questa musica fa schifo. | Voglio fare un giro sul tuo bastone da discoteca.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da LoveGame, n.º 2

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“Tu, in fissa con i cellulari, | lui coi girasoli. | Girare con te è un po' come quando si gira soli.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Mica Van Gogh, n. 3
Museica

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“No senti | stammi a sentire un po' | non è te che detesto in fondo sai | la colpa non è tua | la verità è che al mondo | tu servi così.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da ...E poi mi parli di una vita insieme, n. 2
...Ma cosa vuoi che sia una canzone...

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“Io ti lascio senza perderti | e ti perdo un po' | anche se poi | lasciarti è un po' perdermi.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Le vie dei colori
Io sono qui

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