Frasi su serata

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema serata, prima, vita, dire.

Frasi su serata

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“Bottiglie di vetro rotte, strisce di argentata nere, come trasformare una serata in mille sporche sere.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Nel Teschio
Guilty

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“Baratterei tutta la mia tecnologia per una serata con Socrate.”

Steve Jobs (1955–2011) imprenditore, informatico e inventore statunitense

da Newsweek, 29 ottobre 2001

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“Grazie, ho trascorso una serata veramente meravigliosa. Ma non è questa.”

Groucho Marx (1890–1977) comico

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1827.

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“[Dotato di una bellissima voce, quando ti è venuta l'idea di interpretare il lavoro di doppiatore?] Durante l'età adolescenziale... realizzavo piccoli comunicati delle mie serate insieme alla mia ex compagna Clara, anche lei, dotata di una bellissima voce.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: Intervista di Federico Valenti, «Carlo Prevale: il DJ che trasmette emozioni con le sue canzoni!», Corriereinformazione.it, 22 agosto 2010.

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“"Comunque" continuò Hermione, come se non fossero stati appena aggrediti da un tronco di legno,"Lumacorno darà una festa di Natale, Harry, e non potrai evitarla stavolta, perché mi ha chiesto di controllare le tue serate libere in modo da organizzarla quando potrai esserci anche tu". Harry gemette. Nel frattempo Ron, che si era alzato in piedi e con tutta la sua forza stava cercando si spremere il baccello nella ciotola, sbottò, rabbioso: "E questa è un'altra festa riservata ai cocchi di Lumacorno, vero?" "Solo per il Lumaclub, sì" rispose Hermione.
Il baccello schizzò via dalla stretta di Ron, colpì il vetro della serra, rimbalzò sulla testa della professoressa Sprite e le fece volar via il vecchio cappello rappezzato. Harry andò a riprenderlo; quando tornò, Hermione stava dicendo: "Senti, non l'ho inventato io il nome Lumaclub…" "Lumaclub" ripeté Ron con un ghigno beffardo degno di Malfoy. "È penoso. Be', spero che ti diverta. Perché non provi a uscire con McLaggen, così Lumacorno potrà nominarvi Re e Regina dei Lumaconi…" "Possiamo portare degli ospiti" lo interruppe Hermione, che per qualche ragione era violentemente arrossita, "e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere!" Harry all'improvviso desiderò che il baccello fosse volato molto più lontano, in modo da non dover stare lì con quei due. Senza che lo notassero, prese la ciotola e cercò di aprire il baccello nel modo più rumoroso e violento che riuscisse a escogitare, ma questo purtroppo non gli impedì di sentire ogni parola.
"Stavi per invitare me?" chiese Ron in tutt'altro tono.
"Sì" rispose Hermione, adirata. "Ma se preferisci che esca con McLaggen…"
Ci fu una pausa durante la quale Harry continuò a pestare il baccello elastico con una paletta.
"No che non lo preferisco" bisbigliò Ron.
Harry mancò il baccello e colpì la ciotola, che andò in pezzi.
"Reparo" ordinò subito, picchiettando i frammenti con la bacchetta, e la ciotola tornò integra. Ma il fracasso evidentemente ricordò a Ron e Hermione che Harry era a un passo da loro. Hermione apparve turbata e cominciò subito a cercare la sua copia di Alberi Carnivori del Mondo per scoprire il modo corretto di spremere i baccelli di Pugnacio; da parte sua, Ron era imbarazzato ma anche compiaciuto.
[…] Non era veramente sorpreso, pensò Harry mentre lottava con un tralcio spinoso deciso a strangolarlo; aveva avuto il sospetto che prima o poi sarebbe potuto succedere. Ma non era sicuro di come si sentiva al riguardo. Lui e Cho ormai erano troppo imbarazzati per guardarsi, figuriamoci parlarsi; e se Ron e Hermione si fossero messi insieme e poi si fossero lasciati? La loro amicizia sarebbe sopravvissuta? Harry ricordò le poche settimane in cui non si erano parlati, al terzo anno; non si era affatto divertito a cercare di riconciliarli. E se invece non si fossero lasciati? Se fossero diventati come Bill e Fleur, e si fosse rivelato imbarazzante stare con loro, e lui fosse stato escluso per sempre?”

Origine: Harry Potter e il principe mezzosangue, pp. 260-262

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“[La richiesta musicale più strana che ti abbiano mai fatto?] In piena serata un uomo del tutto ubriaco mi chiese un Cha Cha Cha gridando ad alta voce "Mi sento gay!".”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: Intervista di Andrea Belfiore, Professione Dj, Viviromamagazine.com, 4 aprile 2016, pp. 64-65.

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“Anche i pianoforti devono avere le serate libere.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Serie del Mondo Disco, 15. All'anima della musica (1994)

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“Credi forse che sarei stato maggiormente grato a tua madre se, anziché farmi te e tuo fratello, avesse scritto un bellissimo romanzo?”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

da una lettera alla figlia; citato nella Prefazione di Alfredo Cattabiani a J. De Maistre, Le Serate di San Pietroburgo, Rusconi Editore

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“La signorina Abbott aveva avuto anche lei una serata meravigliosa, né ricordava d'aver mai visto simili stelle e un tale cielo. La sua testa, anch'essa, era piena di musica, e quella notte, quando aprì la finestra, la sua camera si riempì di aria calda e dolce. Era immersa nella bellezza, di dentro e di fuori; non poteva andare a letto per la felicità. Era mai stata così felice? Sì, una volta; e proprio qui, una sera in marzo, la sera in cui Gino e Lilia le avevano parlato del loro amore… la sera i cui mali era venuta adesso a riparare.
Emise un improvviso grido di vergogna. «Quest'ora… lo stesso posto… la stessa cosa,» — e incominciò a mortificare la sua felicità, sapendo che era colpevole. Era qui per combattere contro questo luogo, per portare in salvo una piccola anima che era ancora innocente. Era qui per difendere la moralità e la purezza, la santità della vita di una famiglia inglese. Quella primavera, aveva peccato per ignoranza; adesso non era più ignorante. «Signore, aiutatemi!» gridò, e chiuse la finestra come se ci fosse della magia nell'aria che la circondava. Ma le melodie non le uscivano dalla testa, e per tutta la notte fu turbata da torrenti di musica, da applausi e da risate, e da giovanotti arrabbiati che urlavano il distico del Baedeker:
Poggibonizzi, fatti in là,
che Monteriano si fa città!

Poggibonsi le si rivelò mentre quelli cantavano — un luogo sperduto e senza gioia, pieno di gente insincera. Quando si destò riconobbe che quel luogo era Sawston.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

cap. VI, p. 153

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“Ha ragione il grande Piero Mazzarella, l'attore, che uscendo dalla camera ardente allestita per Enzo Biagi dice ai microfoni: "Oggi ho sentito un uomo politico importante dire che di Enzo Biagi aveva stima. A me sembra veramente troppo poco. Uomini come lui li lasciano morire e sono capaci di commemorarli quando finalmente se ne sono andati, così loro si sentono più tranquilli". L'uomo politico che Mazzarella non nomina non è solo Silvio Berlusconi, quello dell'editto bulgaro che oggi dice: "Non c'è mai stato alcun editto bulgaro". Ma i moltissimi altri uomini magari non politici, magari giornalisti – furbi, in carriera, apparentemente miti, affettuosamente bugiardi o anche solo poco coraggiosi – che incensano Biagi, ma intanto lo tradiscono, facendogli il torto di non rispettare la sua prima e la sua ultima volontà: testimoniare i fatti con la verità e usare i fatti per raccontarla. Come Gianni Riotta, il furbo direttore del Tg1, che nella serata del cordoglio racconta proprio tutto di Biagi (lo chiama Enzo, lo ammira, lo incensa, gli rende omaggio) ma all'ultimo si scorda di rimandare in onda proprio l'editto bulgaro, quello che non esiste, quello che non si deve rivedere. Col quale Enzo Biagi, se avesse fatto lui il servizio sul proprio onorato addio, avrebbe iniziato il pezzo.”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Biagi se n'è andato, tranquilli http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 8 novembre 2007

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“Lentini è un paese fatto di botteghe, piccoli negozi storici, pasticcerie dove ci si confonde, tanta è la scelta e la varietà. Mi vengono in mente le lunghe passeggiate alla Villa, dove i ragazzi si incontravano il sabato per decidere la serata, che poi spesso finiva per concludersi lì, come succede quando si sta bene. La stagione che preferisco è la primavera: non è troppo afoso ed è tutto fiorito.”

Anna Valle (1975) attrice italiana

Origine: Citato in Style.it http://www.style.it/viaggi/speciali/2011/italia-meravigliosa/sud/sicilia/anna-valle-palermo--lentini--campagna--zagara--mandorle--escursioni--botteghe--piccoli-negozi-storici--pasticcerie--granita-di-mandorle--.aspx, 21 giugno 2011.

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“A Palermo ci sono talmente tante cose e così complesse che io posso mostrare soltanto un piccolo aspetto della città. Non posso, in una breve serata, dire tutto su Palermo. Posso soltanto rappresentare le sensazioni che mi hanno colpita, e anche di queste soltanto una minima parte.”

Pina Bausch (1940–2009) coreografa e ballerina tedesca

Origine: Dal servizio di Annarita Crispo, Pina Bausch, Palermo Palermo, all'interno della trasmissione televisiva L'Aquilone, Rai 1, 19 gennaio 1990; audio disponibile in Pina Bausch - Palermo https://www.youtube.com/watch?v=4D4S6yh7mK8, Youtube.com.

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“Per pensare di dove venga e dove | vada, chi è in basso, | nelle belle serate, | troppo è sfinito.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

da Poesie di Svendborg

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“È una grande serata. È la fine del socialismo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

9 aprile 1992

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“È un discorso alla Enrico Ghezzi da terza serata.”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Prima che sia troppo tardi- SMtv San Marino del 29 aprile 1996

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“Caddero giù sincopati, giù per una scala di blues, tentarono una 7a+ disperata: no, non era quella la serata, si suonava per la paga!”

Sergio Caputo (1954) cantautore e musicista italiano

Vado alle Hawaii, n. 8
Italiani mambo

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“[Una battuta sulle serate in discoteca di Ronaldinho] Aveva il permesso fino alle 5 del mattino, è tornato alle 3, significa che non si stava divertendo.”

Carlo Ancelotti (1959) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Santucci, Dinho: di diverte di notte, con giudizio http://www.corriere.it/sport/08_novembre_08/ronaldihno_vita_notturna_b4811f2e-ad86-11dd-8ab4-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 8 novembre 2008.

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“Ci sono tante persone e tanti professionisti dell'aiuto al Terzo mondo, a cominciare dai signori o da certe signore che vediamo dottoreggiare nelle trasmissioni in prima serata, che in realtà sono più che altro clienti degli hotel a 5 stelle. Alla faccia dei veri poveri.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

Origine: Borghezio sulla Urru: "Volontariato nel Terzo mondo moda cattocomunista", 5 marzo 2012 http://frontierenews.it/2012/03/caso-urru-borghezio-volontariato-nel-terzo-mondo-dannosa-moda-cattocomunista/,

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“[A telefono con Giampaolo Tarantini] Ieri sera bene mi sembra? [«Bene, una bellissima serata, perché eravamo pochi, tranquilli, poi eravamo stanchi pure.»] Sì forse per tutte quelle, son troppe. Al massimo averne due a testa, però adesso voglio che abbia anche tu quelle tue, altrimenti mi sento in debito… Scusa portale per te che poi io mi porto le mie. [«Va bene.»] Poi ce le prestiamo… Insomma la patonza deve girare…”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Dall'intercettazione del 10 ottobre 2008; citato in Le ragazze? Sull'aereo presidenziale: «Non prenderle alte, noi non siamo alti» http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_16/berlusconi-telefonata-polanco_c853be88-e093-11e0-aaa7-146d82aec0f3.shtml?fr=box_primopiano, Corriere.it, 16 settembre 2011.

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“In tv, ogni giorno, su tutti i canali, in prima serata mi prendono per il c… Questa abitudine sta diventando insopportabile. Deve finire.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Dall'intervista di Claudio Tito, "Basta con la tv che mi dileggia questa sinistra è contro l'Italia" http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/berlusconi-varie/intervista-12nov/intervista-12nov.html, Repubblica.it, 12 novembre 2008.

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“[Riferendosi all'astrofisica Margherita Hack] Quando vado sulla tv nazionale in seconda serata mi bastano 5 minuti per sentire qualcosa contro di me: l'altra sera c'era addirittura un'astrologa che mi attaccava.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Dal discorso al comizio di Nuoro del 17 gennaio 2009; citato in «Tv di Stato non degna di un paese civile» http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_17/berlusconi_tv_di_stato_indegna_3803f61a-e4d1-11dd-98be-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 17 gennaio 2009.

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“Rimettiamo in discussione il ruolo di Sua Maestà la televisione". Lei, l'imperatrice delle nostre case sempre più vuote di pensieri e parole e sempre più inzuppate di rumori. Lei, appollaiata sul trono delle nostre serate, lei divoratrice dei nostri attimi più privati, così ingorda di scandali, di pochezze e di immagini virtuali, con i suoi flash abbaglianti e le sue sequenze accelerate che inghiottono lo spazio e soffocano il tempo. Lei che non lascia via di scampo. Dalle sue frattaglie non si può sfuggire. Lei, che vomita pattume in quantità industriale, non accetta più di essere un vago sottofondo: ti penetra nell'iride sotto forma di stupefacenti videoclip, di pianti in diretta e altre amenità. Sua Maestà la tv ha decretato che il nostro cervello debba essere soltanto una discarica. E a noi, bravi e diligenti utenti, ha riservato una sola libertà: quella dello zapping da un cassonetto per la plastica ad un contenitore per rifiuti organici. Il saltapicchio da un canale all'altro non è più motivato dalla ricerca di ciò che potrebbe sollecitare maggiormente la nostra intelligenza, il nostro interesse. Quando brandiamo un telecomando, ci trasformiamo in un animalone tecnologico, un tutt'uno con l'apparecchio televisivo. Una schifezza massmediale rassegnata e inconsapevole. E quanto più ciò che vediamo è inquietante, tanto più le nostre facoltà inferiori si sentono gratificate.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Salviamoci dal trash in tv, Liberal, 7 maggio 1998

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“Fiction. Raiuno tutti i lunedì in prima serata replica della replica della replica della replica della replica di Montalbano”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Un due tre stella, Anno Ghiotti

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“Oltre venti spinelli si è considerati spacciatori. Fino a diciannove è solo una gran bella serata!”

Mago Forest (1961) comico, showman e conduttore televisivo italiano

da Mai dire GF e figli, 4 aprile 2006

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“La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è copla del governo, è colpa di Veltroni. Silvio Berlusconi che passa la serata al Bagaglino, sale sul palco, racconta barzellette, se la spassa, poi esce e davanti ai cronisti ritorna in parte: sono davvero addolorato per la vittima. Ma è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Pierferdinando Casini che torna, come un figliol prodigo, tra gli applausi, nei saloni bianchi di Palazzo Grazioli all'ultimissimo vertice della destra, convocato sul tema "sicurezza", per dire che finalmente sì "siamo tornati tutti insieme, perche gli italiani non meritano divisioni". E che per il resto è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Ma se era tutto risaputo, se la violenza del giorno per giorno, vittima per vittima, stava già chiarissima davanti ai loro fiammeggianti occhi, come mai in cinque anni di governo non hanno varato niente di niente, a parte cancellare il falso in bilancio, tagliare i tempi delle prescrizioni, ideare le migliori modalità per inceppare rogatorie e processi, difendere Previti, occupare la Rai, scalare il Corriere, scassare i conti pubblici?”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Destra http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 6 novembre 2007

“Da noi, per una serie di ragioni che fanno capo a uno staterello piazzato proprio nel centro della capitale, è invece prassi ormai consolidata santificare anche calcisticamente la ricorrenza pasquale, anticipando il campionato al sabato. Che da un lato è una bazzecola rispetto, come dire, ad altri oneri condominiali: dall'altro una buona idea dal punto di vista familiare. È qui, a questo punto della storia che si inserisce la straordinaria abilità manageriale del governo del pallone. Come? Ma è semplice. Piazzando esattamente a metà della settimana di Pasqua una bella serata infrasettimanale, tre giorni dopo il turno precedente e a meno di altri tre (mercoledì si gioca alle 20,30, sabato alle 15 con l'eccezione serale di Inter-Juventus) da quello successivo. È vero che le società di serie A vivono, o sopravvivono, di diritti televisivi e gli incassi al botteghino rappresentano salvo rare eccezioni poco più dell'argent de poche. Ma è anche vero che una serata di campionato come quella di domani sembra studiata apposta per tornare a far scendere la già non esaltante media di spettatori. Che è sì risalita a circa 22 mila unità a partita, dalla fossa delle Marianne della scorsa stagione. Ma resta sideralmente lontana dal resto dell'Europa calcistica che conta dove pure, come si è visto, la presenza della pay tv non è meno ingombrante e condizionante. […] Al di là del versante demenzial-logistico, ci sarebbe anche un aspetto tecnico da considerare. Più gli impegni sono ravvicinati e meno bene si gioca, più le squadre sono in debito di recupero psicofisico e più sale l'agonismo, più si picchiano e meno spettacolo si vede. Piaccia o meno a chi vende il prodotto, la quantità è nemica della qualità anche nel calcio. Ma il motto di chi ce lo somministra è: purché respiri. Il calciatore, il tifoso, il telespettatore.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

18 marzo 2008

“Finale tra le più strane che ricordi. Dieci minuti scarsi di Manchester, anzi di Cristiano Ronaldo, poi quel gol in coproduzione tra Eto'o e Van der Sar e da lì in poi ottanta di Barcellona, via via più convinto mano a mano che gli inglesi sparivano dal campo. Difficile dire se siano stati più i meriti del Barca o i demeriti degli altri. Fatto sta che il verdetto è ineccepibile. E che a gioco lungo la qualità degli spagnoli ha finito per stagliarsi in tutta la sua nitidezza, pur senza raggiungere i bagliori della magica serata al Bernabeu di un mese fa. Due grandi tessitori, Xavi e Iniesta, un fuoriclasse, Messi, non al suo meglio ma capace comunque di una prodezza fuori repertorio, quel colpo di testa in avvitamento che ha chiuso la partita. E uno strepitoso Puyol, che si è calato nei panni di Dani Alves prima chiudendo e poi sfiorando due volte nel finale il colpo della goleada. Ma anche una coppia centrale attenta, e un paio di gregari sempre puntuali al servizio dei costruttori di gioco. Pep Guardiola può andar fiero di questa sua creatura che, al debutto assoluto, ha spazzolato Liga, coppa di Spagna e coppa dei Campioni giocando il miglior calcio continentale di stagione. Si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Quel colpo di Iniesta all'ultimo istante del ritorno col Chelsea, ha consentito che alla fine a trionfare fossero i più forti.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

28 maggio 2009

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“[Su Gianni Morandi] Il ragazzo che amava Beatles e Rolling Stones senza essere corrisposto.”

Geppi Cucciari (1973) comica e conduttrice televisiva italiana

dal Festival di Sanremo 2012, quinta serata; citato in Matteo Cruccu, Emma trionfa al Festival delle donne. Fischiato Celentano. Share al 50% http://www.corriere.it/spettacoli/speciali/2012/sanremo/notizie/quinta-serata-finalissima-cruccu_23546084-5a57-11e1-bf04-228ddd739b1f.shtml, Corriere della sera, 18 febbraio 2012

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“[Mina] È una grande donna. E nello stesso tempo è ingenua. Io ho per lei un affetto immenso che deriva dalla tenerezza che mi ispira Mina. Pensi che lei, quando mi vede, non fa che darmi dei consigli perché crede che alla mia età io sia ancora inesperta. È il solo essere al mondo i cui pregi sono più affascinanti dei difetti. Chi conosce Mina se ne innamora. Ma lei non vuole farsi conoscere perché ha paura, perché è scottata da tutte le fregature che ha preso ogni volta che ha dato fiducia a qualcuno. È una grande donna, insicura, sì, ma che ha dimostrato coraggio quando è stato necessario, e soprattutto generosa. Ha superato lo choc della morte del fratello giovanissimo, quella di un marito da cui si era da poco separata… […] Ricordo quindici anni fa, quando era diventata una cantante di successo e ha scoperto di aspettare un bambino, ha deciso di mettere al mondo il figlio, nonostante in quell'epoca essere una ragazza madre fosse ancora scandaloso. E la televisione l'ha messa al bando: a Mina è stato proibito di esibirsi in TV e ha dovuto ricominciare da sola, con i dischi e le serate, senza il veicolo pubblicitario dello spettacolo televisivo. Poi, c'è stato il fallimento del padre, che aveva una fabbrica di oggetti in plastica. E Mina ha dovuto pagare lei i debiti fino all'ultima lira: 970 milioni. L'ultimo assegno che staccò la ridusse con 70.000 lire di debito con la banca. Ecco perché divento una belva quando sento criticare Mina: tasse ne ha pagate più del dovuto: il successo, gli errori, tutto.”

Lina Volonghi (1916–1991) attrice italiana

Origine: Da Mina come va? "Ho paura", Gente, 8 luglio 1978.