Frasi sulla storia
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“Si riprese a vivere senza sapere di vivere. Né il gioco né la guerra ci erano serviti a qualche cosa. Tutto era passato su di noi, da una primavera all'altra, senza lasciarci un segno di salvezza o di speranza.
Di tutti quei giocatori, di tutta quella gioventù, non ci fu nessuno, tranne i morti, a cui riuscisse il sogno di evadere dal paese, di andarne fuori in ogni senso eppure di non perderlo, come non si può perdere la memoria dei primi anni di vita. I più lontani, quelli annidati in fondo alle Americhe o nel cuore dell'Etiopia, al pari di quelli che sono vicini, a Milano o in altri luoghi conosciuti, sentono di non essersi liberati da una specie di peso o di intoppo che la vita del paese ha lasciato in loro.
Non si sa se questo sia un bene o un male. Si sa soltanto che è un velo oltre il quale potrebbe aprirsi la vera vita, se si potesse capire com'è la vera vita.
Un poeta o un pittore che nascesse qui inosservato e prima di legarsi all'ambiente volasse via, forse troverebbe la strada della liberazione.
Ci sarà qualcuno che l'ha trovata, come Bernardino che dipingendo in tanti luoghi diversi ha sempre ricomposto questo paesaggio, mescolandolo ad altre cose del mondo. Ci sarà certamente stato fra di noi, senza che ce ne accorgessimo, qualcuno a cui è riuscito di evadere in un modo che a nessun altro è mai stato possibile.
Lo aspettiamo di ritorno, un giorno o l'altro, perché ci racconti la sua storia.”

Il piatto piange, Explicit

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“Napoli, illustrissima e magnifica città, esposta al mezzo giorno, su le falde, anzi in mezzo alle radici del monte di Sant'Ermo […] e d'alcuni altri piacevolissimi colli si riposa; l'onde mirando dell'imperioso Tirreno.”

Bernardo Tasso (1493–1569) poeta italiano

da una lettera a un amico, 1543-1545; citato in Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale http://books.google.it/books/about/Storia_dell_arte_nell_Italia_meridionale.html?id=PVku08BCtuIC&redir_esc=y, il Cinquecento, Donzelli editore, 2001, p. 133

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“Le storie sono solo storie di poveri. Fuori della povertà, "radicalmente", non esiste umanità.”

Giuseppe Genna (1969) scrittore italiano

Assalto a un tempo devastato e vile

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“[Su Il Gattopardo] È un romanzo sopravvalutato. Tomasi di Lampedusa è bloccato in un'idea astorica della Sicilia, crede di fare la storia invece fa il pianto su quel che una certa parte della nobiltà è stata per la Sicilia.”

Andrea Camilleri (1925–2019) scrittore, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Citato in Alessandra Vitali, Camilleri superstar: insieme a Pif, la strana coppia http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/04/12/news/bif_st_camilleri_pif-83407326/, Repubblica, 12 aprile 2014.

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“Un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dall'annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940

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“[…] l'interesse suscitato da questo disegno di legge, in Parlamento e nel Paese, dimostra che è su questioni che riguardano i diritti dei cittadini che avviene il vero cambiamento del Paese. Come la questione del divorzio, anche il tema delle unioni civili segnerà uno spartiacque nella storia italiana. La verità è che ancora una volta siamo chiamati a prendere atto di un progresso già avvenuto nella coscienza degli italiani e che le istituzioni devono in realtà solo formalizzare. Siamo in ritardo; il Paese ci ha già sorpassato e ci aspetta. Le responsabilità di questo ritardo le ha certamente una politica disattenta, ma le ha anche la Chiesa cattolica, e mi riferisco soprattutto alle gerarchie della Chiesa. Tutti sappiamo che la vera questione, il vero nervo scoperto della Chiesa cattolica, come per altre importanti religioni, è la sessualità e il rapporto, ancora discriminatorio nel 2016, fra uomo e donna. La sessualità è una questione cruciale, che condiziona fortemente la Chiesa nel suo approccio a molte altre questioni e nel rapporto con i fedeli purtroppo sempre più lontani. Dal divorzio all'aborto, dalle unioni civili alle questioni bioetiche, in particolar modo il fine vita per cui voglio ricordare l'urgente necessità di una legislazione, la Chiesa è irrigidita su posizioni di diffidenza e spesso di chiusura. È lontana, ahimè, da quello spirito di comprensione e compassione che tanto viene proclamato e predicato. E purtroppo questo clericalismo controriformista ha trovato supporto nel cinismo e nell'opportunismo di correnti politiche ultraconservatrici.”

Manuela Repetti (1966) politica e imprenditrice italiana

da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 3 febbraio 2016
Origine: Visibile in Manuela Repetti su Unioni civili in senato https://www.youtube.com/watch?v=xc2QPnbqHxQ, YouTube.com, 4 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 570 del 03/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964302&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-intervento_repettiala&parse=no, Senato.it, 3 febbraio 2016.

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“[All'arrivo al Chelsea] Non voglio esser chiamato una leggenda, però ho una storia difficile da comparare a quella di un altro. Mi considero un grande tecnico. Quando arrivai al Chelsea dissi di essere speciale perché avevo già vinto una Champions col Porto. Per essere un vincente, devi avere un talento speciale. Non sei speciale se non vinci, ma io vinco.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Da un'intervista al Sun; citato in Mou a 360°: "Volevo l'Italia. Mi rialzo con i proiettili e vincerò ancora! Vi dico perché sono lo Special One" http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=117218, Fcinternews.it, 9 giugno 2013.

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“Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica.”

John Turturro (1957) attore, regista e sceneggiatore statunitense

Origine: Citato in Turturro è pronto a girare in Puglia http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2010/20-ottobre-2010/turturro-pronto-girare-puglia-1703990378563.shtml, Corriere del Mezzogiorno.it, 20 ottobre 2010.

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“Al terzo pastis, gli avevo detto che rifiutavo l'idea che la Storia fosse l'unica forma di destino.”

Jean-Claude Izzo (1945–2000) scrittore, giornalista e poeta francese

Chourmo Il cuore di Marsiglia

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“[Parla dei romanzi della serie Sound! Euphonium] È stata una lettura molto piacevole. Ero completamente assorto nella storia che leggevo, soprattutto con la grande potenza dell'ultima parte con la competizione tra Reina e Kaori per il posto di solista. Mentre prendevo appunti per la sceneggiatura, mi chiedevo se i personaggi che avevamo non fossero troppi per soli 13 episodi, considerando che il numero dei componenti di un'orchestra è così alto. Come potevamo restringere la rappresentazione di quei personaggi che conoscevo dall'inizio [della storia]? In un romanzo, non sareste interessati ai personaggi che sono accanto al protagonista se non si scrive qualcosa su di loro, ma potrete vederli in un anime.”

Jukki Hanada (1969) sceneggiatore giapponese

Origine: It was a very entertaining read. I was completely absorbed into the story as I read, especially with the power behind the last part with the showoff between Reina and Kaori for the solo. As I took notes for the scenario, I wondered if we would be casting too big a net with the number of characters we have for only 13 episodes, considering the number of people in a band is so huge. How we would narrow down our depiction of which characters was something I was aware of from the very beginning. In a novel, you aren't concerned with characters that are around the protagonist if you don't write about them, but you'll see them in an anime. (da Sound! Euphonium Interview: Jukki Hanada (translated) https://ultimatemegax.wordpress.com/2015/09/28/sound-euphonium-interview-jukki-hanada-translated/. Ultimatemegax's blog, 28 settembre 2015)

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“[Su Andrea Finocchiaro Aprile] Ho contraddetto e mi sono contraddetto. Ma le contraddizioni e gli errori non ci consentono di ignorare i meriti di un uomo che si è battuto per tutta la vita affinché la Sicilia tornasse ad occupare in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo il posto che la sua storia, la posizione geografica e la operosità del suo popolo le hanno assegnato.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Origine: Citato in Santo Trovato, Il ricordo di Andrea Finocchiaro Aprile: "Pensò e sognò una Sicilia Nazione" http://palermo.meridionews.it/articolo/13832/il-ricordo-di-andrea-finocchiaro-aprile-penso-e-sogno-una-sicilia-nazione/, Meridionews, 14 marzo 2012.

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“Torino non era una copia in piccolo di Parigi anche perché, a differenza di questa, non fu città di sommosse, di barricate. È una città che produce eccentrici, solitari, genialoidi e talora tipi geniali, outsider, scrittori e pittori isolati, qualche anarchico ma teorico, di rado bombarolo, provoca omicidi e suicidi (per questi ultimi, una delle più alte, se non la più alta, percentuale italiana, in triste gara con Trieste, la città al confine opposto), ma la massa è di gente pacata, di sudditi, spesso brontoloni e ipercritici ma, alla fine, obbedienti. Nella sua storia non cacciò mai i suoi duchi e poi re, non complottò contro di essi. A differenza di Parigi, periodicamente sulle barricate, Torino insorse solo due volte. Ed entrambe non per fumosi obiettivi ideologici, ma per la concretezza del pane: nel 1864 quando, a tradimento, giunse il trasferimento della capitale; e nel 1917, quando lo Stato chiedeva di digiunare con le razioni di guerra e al contempo di faticare a ritmi accelerati nelle fabbriche che producevano per il fronte. Movimento ci fu anche negli ultimi giorni dell'aprile del 1945. Ma, pure qui, per una questione molto concreta: soprattutto per impedire la distruzione di impianti industriali, dal cui lavoro sarebbe dipesa la vita futura. Ancora una volta, al mito della «lotta di classe», prevalse la consapevolezza, dettata dal buon senso, che gli interessi degli imprenditori coincidevano con quelli dei dipendenti. Senza fabbriche, niente guadagni per il padrone; ma neanche pane per i lavoratori.”

cap. III
Il mistero di Torino

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“Bush ha voluto la guerra per meritare un capitolo nella Storia. Se n'è infischiato dei danni provocati, massacri che hanno traumatizzato milioni di persone. Certo ha dato ai jihadisti argomenti utili a legittimare la guerra "santa."”

Yasmina Khadra (1955) scrittore algerino

Origine: Citato in Yasmina Khadra: «Per chi semina terrore il Corano è solo un pretesto» http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_12/io-musulmano-corteo-chi-semina-terrore-corano-solo-pretesto-69c2098e-9a20-11e4-806b-2b4cc98e1f17.shtml, Corriere.it, 12 gennaio 2015.

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“[…] le storie capitano solo a chi le sa raccontare.”

II; p . 222
Trilogia di New York, La stanza chiusa

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“La storia ha bisogno di lontananza come la prospettiva. I fatti e gli avvenimenti troppo attestati hanno, in qualche modo, cessato d'essere malleabili.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

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“È questa un'altra giornata di decisioni solenni nella storia d'Italia e di memorabili eventi, destinati ad imprimere un nuovo corso nella storia dei continenti.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dall'annuncio della dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, Palazzo Venezia, Roma, 11 dicembre 1941; da Opera omnia, vol. 30
Citazioni tratte dai discorsi

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“[Roma] dev'essere stata una gran bella città al tempo di Cesare. Il foro una piazza magnifica. Vorrei sapere qualcosa della storia latina o romana. Ma non è il caso di cominciare a impararla adesso. Perciò lasciamo marcire le rovine.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Origine: Citato in Mirko Zilahy, Il Grillino Leopardi a Tor di Valle, La Lettura, supplemento del Corriere della Sera, 26 febbraio 2017, p. 44-45.

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“KLOSE! Miro Klose, 2-0 per la Germania! Porta chiusa in faccia al Brasile! Record storico di gol nel campionato del mondo, per Miro Klose! Nessuno mai nella storia come lui!”

Fabio Caressa (1967) giornalista e conduttore televisivo italiano

Brasile-Germania, semifinale, gol di Klose
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“Il sesso orale non piace alle donne ed è un elemento della degradazione della donna molto netto. Ci avete fatto una testa così tanta con la storia della sottomissione, non credo ci sia una pratica più violentemente sottomissoria di quella pratica sessuale, in cui ci si concentra esclusivamente a cercare il piacere del maschio con la sottomissione della donna.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da un'intervista a Radio Cusano Camp; citato in Spartaco Ferretti, Mario Adinolfi contro Madonna: "Pom... pratica degradante che umilia donne" http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/mario-adinolfi-contro-madonna-pom-pratica-degradante-che-umilia-donne-2572272/, BlitzQuotidiano.it, 21 ottobre 2016.

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“Giovanni Paolo II è uno dei grandi del '900. La storia di questo secolo non si può scrivere senza di lui. È sempre stato "piantato" in mezzo agli avvenimenti. E questo non lo può cancellare nessuno, credente o non. Quell'uomo "venuto da lontano" è stato un vento di speranza per tutti, per il mondo, per la Chiesa.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Citato in Il Prof. Andrea Riccardi a Spoleto ha parlato di Giovanni Paolo II http://www.spoletonorcia.it/parrocchie-e-orari-messe/33-home-page/444-il-prof-andrea-riccardi-spoleto-ha-parlato-di-giovanni-paolo-ii-vento-di-speranza-per-il-mondo-grande-lettore-della-storia-alla-luce-della-fede-uomo-di-preghiera-prete-fino-al-midollo-uomo-mai-dominato-dal-pessimismo-uomo-dellessenzialita-foto.html, Spoletonorcia.it, 25 luglio 2015.

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“Lo sdoganamento del razzismo va bloccato in ogni modo, nessuno deve sentirsi libero di insultare chiunque per la sua provenienza, o colore o lingua, la storia ce lo ha insegnato, si comincia così e poi…”

Emanuele Fiano (1963) politico e architetto italiano

Origine: Citato in Il gip dà torto a Salvini: "Kyenge non diffamò la Lega dicendo di aver ricevuto insulti razzisti" http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/13/news/lega_nord_partito_razzista_kashetu_kyenge_gip_non_e_diffamazione_querela_salvini-155936510/, Repubblica.it, 13 gennaio 2017.

“Se il più grande scrittore del mondo della letteratura avesse scritto questa storia, nessuno vi avrebbe creduto!”

Cliff Morgan (1930–2013) rugbista a 15, conduttore televisivo e giornalista sportivo britannico

Sulla meta realizzata da Gareth Edwards nel 1973 contro la Nuova Zelanda
If the greatest writer of the written word would have written that story, no one would have believed it!
Origine: Brendan Gallagher, «Barbarians v New Zealand ’73 — The greatest try of them all» http://www.telegraph.co.uk/sport/rugbyunion/international/newzealand/6729175/Barbarians-v-New-Zealand-73-the-greatest-try-of-them-all.html, The Daily Telegraph, 4 dicembre 2009

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“Ogni riforma fu dapprima un'opinione personale, e quando essa diventerà ancora un'opinione personale, essa risolverà il problema di quell'età.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Storia, p. 28
Saggi, Prima serie

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“[…] ma a questo Martone la maturità chi gliel'ha data? Che studi ha fatto? Di più: dove ha vissuto? Visione unilaterale della nostra storia? Ma ha mai sentito parlare di Croce, Gramsci, Salvemini, Chabod, De Felice, per dirne qualcuno?”

Ernesto Galli della Loggia (1942) storico e giornalista italiano

da Il Leopardi «incompreso», ma solo da Martone http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/15_aprile_09/leopardi-incompreso-ma-solo-martone-158cc40e-deb7-11e4-b5f2-b91cc30dbff5.shtml, Corriere del Mezzogiorno. it, 9 aprile 2014

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“Calma, signor mio, calma. Non dimenticare quel che nell'illuminato Settecento diceva il matematico e philosophe Jean-Baptiste d'Alembert. In un'isola selvaggia e disabitata diceva, un poeta (leggi scrittore) non sarebbe molto utile. Un geometra sì. Il fuoco non fu certo acceso da uno scrittore, la ruota non fu certo inventata da un romanziere. Quanto al mestiere più esaltante e più appagante del creato, aggiungerai, domandalo agli scrittori che scrivono ogni ora e ogni giorno per anni, che a un libro immolano la loro esistenza. Ti risponderanno colonnello, crede seriamente che per dare un tale giudizio basti scrivere qualche ora dopocena a Beirut? Crede seriamente che per scrivere un libro basti avere idee o costruire a grandi linee una storia? Crede seriamente che scrivere sia una gioia?!? Glielo spieghiamo noi che cos'è, colonnello. È la solitudine atroce d'una stanza che a poco a poco si trasforma in una prigione, una cella di tortura. È la paura del foglio bianco che ti scruta vuoto, beffardo. È il supplizio del vocabolo che non trovi e se lo trovi fa rima col vocabolo accanto, è il martirio della frase che zoppica, della metrica che non tiene, della struttura che non regge, della pagina che non funziona, del capitolo che devi smantellare e rifare rifare rifare finché le parole ti sembrano cibo che sfugge alla bocca affamata di Tantalo. È la rinuncia al sole, all'azzurro, al piacere di camminare, viaggiare, di usare tutto il tuo corpo: non solo la testa e le mani. È una disciplina da monaci, un sacrificio da eroi, e Colette sosteneva che è un masochismo: un crimine contro sé stessi, un delitto che dovrebb'esser punito per legge e alla pari degli altri delitti. Colonnello, c'è gente che è finita o finisce nelle cliniche psichiatriche o al cimitero per via dello scrivere. Alcoolizzata, drogata, impazzita, suicida. Scrivere ammala, signor mio, rovina. Uccide più delle bombe.”

l'immaginaria moglie del Professore: II, VI, IV; p. 418
Insciallah

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