Frasi su teoria
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“Vorrei andare oltre le femministe che dicono che la pornografia è la teoria, e lo stupro la pratica, e dire che la pornografia è già la pratica. La pornografia, a mio parere, è espressione di abusi sessuali. Essa non è una fantasia più di quanto lo siano gli abusi sessuali. […] Tollerare la pornografia con il pretesto di proteggere la libertà di espressione, o la libertà di pensiero, o la libertà di fantasia, significa approvare una visione fantasiosa che non ha fondamento nella realtà, e che è semplicemente servita come ennesimo strumento di sottomissione delle donne.”

Jeffrey Moussaieff Masson (1941) psicoanalista statunitense

Origine: I would go further than the feminists who say pornography is the theory, rape the practice, and say the pornography is already the practice. Pornography, in my opinion, is the expression of sexual abuse. It is no more a fantasy than sexual abuse is a fantasy. [...] To tolerate pornography under the guise of protecting freedom of expression, or freedom of thought, or freedom of fantasy, is to subscribe to a view of fantasy that has no basis in reality, and has simply served as yet another instrument of women's subjugation. (citato in Catharine A. MacKinnon, Andrea Dworkin, In harm's way: the pornography civil rights hearings, Harvard University Press, 1997, p. 338 http://books.google.it/books?id=SQTjuSdZ1i8C&pg=338)

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“Ridefiniamo quindi il restauro come la sommatoria di due ordini di operazioni: Restauro = progetto di conservazione dell'esistente (come valore complessivo) + progetto del nuovo (come valore aggiuntivo).”

Marco Dezzi Bardeschi (1934–2018) ingegnere e architetto italiano

citato da Simone Venturini in AA.VV., Il restauro cinematografico. Principi, teorie, metodi, Campanotto, 2006, p. 44. ISBN 9788845608049

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“Se la parola non detta è oro | vorrei metterla in rima per guadagnare.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Teoria e pratica, n. 4
Casus belli

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“Faccio i testi che voi non fate, | io mi svuoto con le rime, voi vi gonfiate.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Teoria e pratica, n. 4
Casus belli

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“La teoria di Benjamin dice che un corpo immerso nell'acqua si lava, un corpo immerso in un altro corpo si diverte, un corpo immerso in due corpi è orgia.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

Imitazioni, Antonino Zichichi, Apparizioni su Rai Uno

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“Il tempo è fermo, bloccato, congelato.”

Edoardo Boncinelli (1941) genetista italiano

riferimento alla teoria della Relatività generale, da "Che cos'è il tempo?"

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“Ho una mia teoria su cosa accade quando si muore. Siamo energia pura e, nel momento della morte, tutti gli atomi che ci compongono si mescoleranno al resto dell'Universo. La nostra energia personale finirà per mischiarsi con l'energia del Cosmo. Né paradiso, né inferno. Siamo particelle del Cosmo, o semplicemente il Cosmo intero. È così che mi sento quando faccio l'amore. Sento un mix di energia con l'altra persona, che mi fa viaggiare e fondere con il Cosmo. L'energia del mio orgasmo è una piccola parte di me che si stacca per mescolarsi con l'Universo e quando alla fine giaccio spossata torno al mio stato umano. È un viaggio siderale delle mie cellule che vanno a disperdersi per sempre, prigioniere di un vortice di energia, che non riesco a dominare e che mi attrae sempre. Ecco perché ogni volta desideriamo ripetere l'esperienza. Per capirla meglio. Eppure io non arrivo mai a comprenderla. È una piccola morte che cerco ogni volta di addomesticare. Tra l'altro, è l'espressione con cui noi francesi definiamo poeticamente l'orgasmo. Ogni rapporto amoroso è un tentativo di avvicinarmi a questo stato di estasi. Ma non riesco mai ad afferrarlo e sono condannata ripeterlo in continuazione per coglierlo meglio. In altri termini, è una montagna, con un grande strapiombo nel quale non cado mai, un piede per terra e l'altro sospeso nel vuoto. E il mio corpo sta in bilico tra l'umano e il divino.”

Valérie Tasso (1969) scrittrice francese

Diario di una ninfomane

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“Giordano Bruno nella teologia proclamò il panteismo. Nella cosmologia intuì l'infinità dello spazio. Nell'astronomia sostituì il sistema eliocentrico a quello geocentrico. Nella biologia affermò l'esistenza della vita in tutta la natura. Nella psicologia dimostrò il pampsichismo, cioè l'animismo universale. Nell'etica gettò le basi di una morale positiva, areligiosa e indipendente sostenendo che tutto l'universo è pervaso da una teleologia immanente, per cui si perfeziona e si migliora ogni cosa, essendo la natura causa, legge e finalità a se stessa. Distruttore dei pregiudizi dei suoi tempi, egli – soprattutto – ricostruì la scienza e la filosofia della natura; distrusse le antitesi della metafisica, nella filosofia e nella scienza. Combatté l'antitesi tra la forma e la materia, sostenuta dai filosofi dualisti. Combatté l'antitesi tra il cielo e la terra, sostenendo l'unità di questi, la teoria geocentrica e l'ipotesi della pluralità dei mondi. combatté l'antitesi tra lo spirito e la materia, tra l'anima e il corpo, tra il senso e l'intelletto, sostenuta dagli psicologi dualisti, conciliando questi termini, creduti contraddittori, e sostenendo l'unità dello spirito e della materia, l'inseparabilità dell'anima e del corpo e l'identità del senso e dell'intelletto. Contro le antitesi tra la causalità cosmica e la volontà divina, tra la necessità naturale e la libertà morale, tra la finalità trascendente e la finalità immanente, tra il bene ed il male, si sforzò di conciliare tutte queste antinomie, riportando i contrari all'unità assoluta, dove tutte le differenze restano eliminate. Contro il dualismo tra Dio e la Natura, sostenne che Dio non è una causa esteriore al mondo, ma un artista interiore, un principio efficiente, informativo dal di dentro.”

Guido del Giudice (1957) scrittore italiano

da Sintesi del pensiero bruniano http://web.archive.org/web/20160325232940/http://www.giordanobruno.info/nolano/filosofia.htm, GiordanoBruno.com, 25 marzo 2016

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“Se ti azzardi a dire che ti piace l'avventura, che sogni l'avventura, sei immediatamente fuori da certi schemi e certe teorie. E rischi anche di farti chiamare fascista.”

Hugo Pratt (1927–1995) fumettista, saggista e romanziere italiano

Origine: Da Io sono l'avventura, Panorama, 13 aprile 1981; citato in Mario Bozzi Sentieri, Hugo Pratt in mostra a Roma: il rischio di farsi chiamare fascista http://www.secoloditalia.it/2016/05/hugo-pratt-in-mostra-rischio-farsi-chiamare-fascista/, Secoloditalia.it, 3 maggio 2016.

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“Essere accettati dagli altri nonostante si creda di essere fondamentalmente ripugnanti, inaccettabili o sgradevoli è una potente forza risanatrice.”

Irvin D. Yalom (1931) scrittore, psichiatra e docente statunitense

libro Teoria e pratica della psicoterapia di gruppo

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“Paul Levi vuole conquistarsi le simpatie della borghesia – e, conseguentemente, dei suoi agenti, la Seconda Internazionale e l'Internazionale due e mezzo – pubblicando proprio le opere di Rosa Luxemburg in cui ella aveva torto. A ciò noi rispondiamo citando poche righe di una vecchia favola russa: a volte un'aquila può volare più in basso di una gallina, ma una gallina non può mai salire tanto in alto quanto un'aquila. Rosa Luxemburg errò nella questione dell'indipendenza polacca; errò nel 1903 nel valutare il menscevismo; errò nella teoria dell'accumulazione del capitale; errò quando nel luglio 1914 si batté con Plechanov, Vandervelde, Kautsky e altri per l'unificazione dei bolscevichi con i menscevichi; errò nei suoi scritti dal carcere nel 1918 (anche se in gran parte ella stessa corresse i propri errori dopo essere uscita dal carcere, alla fine del 1918 e al principio del 1919). Ma nonostante tutti questi errori era e rimane un'aquila: e non solo la sua memoria rimarrà sempre cara ai comunisti del mondo intero, ma anche la sua biografia e l'edizione integrale delle sue opere […] costituiranno una lezione molto utile nell'educazione di molte generazioni di comunisti del mondo intero.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Appunti di un giornalista scritto nel febbraio 1922 e pubblicato per la prima volta su Pravda, 16 aprile 1924; citato in Peter J. Nettl, Rosa Luxemburg, Milano, Il Saggiatore, 1970, II, p. 370.

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“Bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione e non credere a qualcosa solo perché fa comodo. Credere a una teoria non la rende vera”

Frase tratta dal libro “Il lato oscuro di Marte – dal mito alla colonizzazione” di Stefano Nasetti (Ed.2018) ISBN: 9788828355809 e ISBN cartaceo: 9788829530335

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“Sebbene vivessimo in grandi ristrettezze, mio padre desiderava che nella scelta della professione seguissi unicamente la mia vocazione. In quegli anni giovanili non sentivo alcuna predilezione speciale per la professione medica, né ebbi del resto a sentirla in seguito. Mi dominava piuttosto una specie di brama di sapere che, però, si riferiva più ai fenomeni umani che agli oggetti naturali … Lo studio precoce e approfondito della storia biblica, iniziato appena ebbi imparato a leggere, ha avuto, come potei riconoscere assai più tardi, un notevole peso nel determinare l'indirizzo dei miei interessi. Sotto l'influsso potente di una amicizia con un compagno di ginnasio un po' più vecchio di me (che in seguito è diventato famoso come uomo politico) mi ero messo in mente di intraprendere anch'io gli studi giuridici e di occuparmi di problemi sociali. Contemporaneamente, però, mi attraeva enormemente la teoria di Darwin, allora molto in voga, perché sembrava promettere uno straordinario progresso nella comprensione del mondo. L'illustrazione del bel saggio goethiano La natura, che udii poco prima dell'esame di maturità in una conferenza di volgarizzazione scientifica tenuta da Carl Brühl, mi fece decidere, infine, a iscrivermi alla facoltà di medicina.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Autobiografia (1925), p. 76 e s.

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“Il mio lavoro con pazienti affetti da malattie nervose in genere ebbe un esito ulteriore: il mutamento della tecnica catartica. Abbandonai l'ipnosi e cercai di sostituirla con un altro metodo nell'intento di andar oltre il trattamento riservato alle forme morbose di tipo isterico; tra l'altro, man mano che la mia esperienza si arricchiva ogni giorno di nuovi elementi, sorsero in me gravi dubbi relativi all'impiego dell'ipnosi nella stessa catarsi. Il primo riguardava il fatto che perfino i risultati più brillanti svanivano improvvisamente nel nulla allorché il rapporto personale del medico col malato veniva in qualche modo turbato […]. L'ipnosi, tuttavia, aveva reso al trattamento catartico servizi notevolissimi, ampliando il campo della coscienza dei pazienti e mettendo a loro disposizione conoscenze di cui nella vita vigile non disponevano. Sostituire l'ipnosi, sotto questo profilo, non era certo cosa facile. In questo frangente imbarazzante mi venne in aiuto un ricordo, il ricordo di un esperimento cui avevo assistito sovente durante il mio soggiorno presso Bernheim … Presi la risoluzione di fare altrettanto. Anche i miei pazienti non potevano non "sapere" tutte le cose che normalmente erano rese loro accessibili solo mediante l'ipnosi, e le mie assicurazioni e insistenze, con magari in più la pressione delle mani, dovevano pure avere il potere di spingere nella loro coscienza gli eventi e i nessi dimenticati … Abbandonai dunque l'ipnosi, di cui mantenni solo la posizione del paziente, posto a giacere supino su un divano, mentre io stavo seduto dietro di lui, in modo da vederlo senza esser visto. Le mie speranze si realizzarono, mi liberai dell'ipnosi; tuttavia tale mutamento tecnico implicò un mutamento del lavoro catartico nel suo insieme. L'ipnosi aveva nascosto un giuoco di forze che ora veniva messo allo scoperto, e la cui conoscenza dava alla nostra teoria un fondamento sicuro.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Autobiografia (1925), p. 94 e ss.

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“La prassi o spiritualità cristiana dovrebbe esprimere, rispecchiandola, tutta la teoria o dogmatica.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Con occhi semplici

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“La teoria [della relatività] è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re.”

Nikola Tesla (1856–1943) fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense

dal New York Times dell'11 luglio 1935, p. 23

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“Più la teoria dei quanti ha successo e più sembra una sciocchezza.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a Heinrich Zangger, 20 maggio 1912.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 123

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“Eppure ogni teoria è speculativa. Quando i concetti fondamentali di una teoria sono relativamente «vicini all'esperienza» (come per esempio i concetti di forza, pressione, massa), il suo carattere speculativo non è facilmente individuabile. Se, però, una teoria è tale da richiedere l'applicazione di procedimenti logici complessi per raggiungere conclusioni, a partire dalle premesse, che possano essere confrontate con l'osservazione, chiunque acquisisce la consapevolezza della natura speculativa della teoria. In tal caso sorge un sentimento quasi irresistibile di avversione in coloro che non hanno esperienza nell'analisi epistemologica e che non sono consapevoli della natura precaria del pensiero teorico in quei campi che sono loro familiari. D'altro canto, si deve ammettere che una teoria ha un vantaggio considerevole se i suoi concetti base e le sue ipotesi fondamentali sono «vicini all'esperienza» ed è certamente giustificata una maggior fiducia in una teoria di questo tipo. Si corre meno il pericolo di andare completamente fuori strada, soprattutto perché ci vuole molto meno tempo e sforzo per invalidare tali teorie con l'esperienza. Eppure, via via che la profondità della nostra conoscenza aumenta, dobbiamo rinunciare a questo vantaggio nella nostra ricerca di semplicità logica e di uniformità nei fondamenti della teoria fisica. Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo scopo di raggiungere la semplicità logica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Altri saggi e articoli, p. 8

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“In teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

69; 2004
Aforismi di Zürau

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“Una teoria non vale che per i suoi sviluppi, logici e sperimentali.”

Paul Valéry (1871–1945) scrittore, poeta e aforista francese

Il sorriso della Gioconda

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“Non dipendete soltanto dalla teoria, se la vostra vita è in pericolo.”

Commentario Bene Gesserit: cap. 20; Ed. Nord, p. 193
La rifondazione di Dune

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“La teoria ci aiuta a sorreggere la nostra ignoranza sui fatti.”

George Santayana (1863–1952) filosofo, scrittore e poeta spagnolo

Origine: Citato in Focus, n. 117, pag. 183.

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“Grigia è ogni teoria […] e verde l'albero della vita.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

p. 151

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“La teoria del libero arbitrio è inventata in sostanza allo scopo del castigo, ossia del voler-trovare-colpevole.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

da I quattro grandi errori, 7, 1998

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“La specie umana, secondo la migliore teoria che posso formarmi su di essa, è composta di due razze distinte, gli uomini che prendono a prestito e gli uomini che prestano.”

Charles Lamb (1775–1834) scrittore, poeta e drammaturgo inglese

da The Two Races of Men, in Essays of Elia, 1823

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“In Kniébolovedo l'incarnazione delle teorie scientifiche del diciannovesimo secolo in tutta la loro bruttura.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da Nota di diario del 13 febbraio 1943, Kirchhorst, p. 214
Irradiazioni. Diario 1941-1945
Origine: Kniébolo è lo pseudonimo attribuito da Jünger ad Adolf Hitler.

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“In teoria non c'è differenza fra la teoria e la pratica. Ma in pratica c'è.”

Yogi Berra (1925–2015) atleta

citato in Focus, n. 117, p. 183

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