Frasi su vero
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“L'ammirazione sfrenata con cui troppe persone circondano Voltaire è il segno infallibile d'un animo corrotto. Che non ci s'illuda: se qualcuno, percorrendo la propria biblioteca, si sente attratto verso le Œuvres de Ferney, Dio non lo ama affatto. Spesso ci si è presi gioco dell'autorità ecclesiastica che condanna i libri in odium auctoris; in verità niente è più giusto di ciò: rifiutate gli onori a colui che abusa del suo genio. Se questa legge fosse severamente osservata, si vedrebbero rapidamente sparire i libri avvelenati; ma poiché non dipende da noi promulgarla, guardiamoci almeno dal piombare nell'eccesso ben più reprensibile dell'esaltare senza misura scrittori colpevoli, e, tra questi, soprattutto Voltaire. Egli ha pronunciato contro se stesso, senza accorgersene, una sentenza terribile, affermando che uno spirito corrotto non fu mai sublime. Non c'è nulla di più vero, giacché Voltaire, con i suoi cento volumi, non fu mai più che spiritoso; faccio eccezione delle tragedie, dove la natura dell'opera lo costrinse ad esprimere dei nobili sentimenti estranei al suo carattere; ma anche sul palco, su cui trionfa, egli non riesce ad ingannare gli spettatori più sagaci. Nei suoi pezzi migliori, egli rassomiglia ai suoi due grandi rivali, come il più abile ipocrita rassomiglia ad un santo.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Les Soirées de Saint-Pétersbourg, in Œuvres complètes, Lyon, 1891<sup>3</sup>, tomo IV, pp. 206-210
Le serate di San Pietroburgo

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“Spartaco fu un vero grande generale, non un Garibaldi!”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco
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“Nella mia vita ho incontrato donne di grande forza. Non potrei vivere senza una donna al mio fianco. Sono solo un pezzo d'un essere bicefalo e bisessuato, che è il vero organismo biologico e pensante.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

Origine: Dall'intervista di Ludovica Ripa di Meana, Se una sera d'autunno uno scrittore, L'Europeo, 17 novembre 1980.

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“Il miracolo è un vero e proprio assurdo.”

VI, 1980
Trattato teologico-politico

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“Non è vero che ciò che ci rende felici è buono; al contrario: solo ciò che è buono ci rende felici.”

Johann Gottlieb Fichte (1762–1814) filosofo tedesco

Origine: La missione del dotto, p. 17

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“Il vero spirito filosofico è quello che con le alte aspirazioni feconda la scienza e la spinge a ricercare verità ancora sconosciute.”

Claude Bernard (1813–1878) fisiologo francese

Introduzione allo studio della medicina sperimentale

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“Nella psicanalisi non c'è nient'altro di vero che le sue esagerazioni.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

Minima moralia

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“Se tutto il male che si è detto delle donne fosse vero, a quest'ora dovrebbero essere quasi perfette.”

Henri de Régnier (1864–1936) scrittore e poeta francese

Lui ou les femmes et l'amour

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“Il test per un vero comico è se tu ridi di lui prima che apra bocca.”

George Jean Nathan (1882–1958) critico teatrale

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“[A Vittorio Emanuele II opponendosi alla scelta di accettare l'armistizio di Villafranca] Il vero re sono io.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

citato in Cossiga 2007

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“Sono arrivato alle prostitute: è un compito piacevole e un vero libro morale.”

Honoré Gabriel de Mirabeau (1749–1791) scrittore e diplomatico francese

Origine: Citato in Focus N. 97, p. 190. [fonte da migliorare]

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“Non c'è bisogno che vi ricordi [discorso di Kien ai libri della sua biblioteca] in modo particolareggiato la storia antichissima e superba delle vostre sofferenze. Scelgo soltanto un esempio per mostrarvi in maniera persuasiva quanto vicini siano odio e amore. La storia d'un paese che tutti noi in egual misura veneriamo, di un paese in cui voi avete goduto delle più grandi attenzioni e dell'affetto più grande, di un paese in cui vi si è tributato persino quel culto divino che ben meritate, narra un orribile evento, un crimine di proporzioni mitiche, perpetrato contro di voi da un sovrano diabolico per suggerimento di un consigliere ancor più diabolico. Nell'anno 213 avanti Cristo, per ordine dell'imperatore cinese Shi Hoang-ti − un brutale usurpatore che ebbe l'ardire di attribuire a se stesso il titolo di "Primo, Augusto, Divino" − vennero bruciati tutti i libri esistenti in Cina. Quel delinquente brutale e superstizioso era per parte sua troppo ignorante per valutare esattamente il significato dei libri sulla base dei quali veniva combattuto il suo tirannico dominio. Ma il suo primo ministro Li-Si, un uomo che doveva tutto ai propri libri, e dunque uno spregevole rinnegato, seppe indurlo, con un abile memoriale, a prendere questo inaudito provvedimento. Era considerato delitto capitale persino parlare dei classici della poesia e della storia cinese. La tradizione orale doveva venire estirpata a un tempo con quella scritta. Venne esclusa dalla confisca solo una piccola minoranza di libri; quali, potete facilmente immaginare: le opere di medicina, farmacopea, arte divinatoria, agricoltura e arboticoltura − cioè tutta una marmaglia di libri di puro interesse pratico. «Confesso che il puzzo di bruciato dei roghi di quei giorni giunge ancor oggi alle mie narici. A che giovò il fatto che tre anni più tardi a quel barbaro imperatore toccasse il destino che s'era meritato? Morì, è vero, ma ai libri morti prima di lui ciò non arrecò alcun giovamento. Erano bruciati e tali rimasero. Ma non voglio tacere quale fu, poco dopo la morte dell'imperatore, la fine del rinnegato Li-Si. Il successore al trono, che aveva ben capito la sua natura diabolica, lo destituì dalla carica di primo ministro dell'impero che egli aveva rivestito per più di trent'anni. Fu incatenato, gettato in prigione e condannato a ricevere mille bastonate. Non un colpo gli venne risparmiato. Fu costretto a confessare mediante la tortura i suoi delitti. Oltre all'assassinio di centinaia di migliaia di libri aveva infatti sulla coscienza anche altre atrocità. Il suo tentativo di ritrattare più tardi la propria confessione fallì. Venne segato in due sulla piazza del mercato della città di Hien-Yang, lentamente e nel senso della lunghezza, perché in questo modo il supplizio dura più a lungo; l'ultimo pensiero di questa belva assetata di sangue fu per la caccia. Oltre a ciò non si vergognò di scoppiare in lacrime. Tutta la sua stirpe, dai figli a un pronipote di appena sette giorni, sia donne che uomini, venne sterminata: tuttavia, invece di essere condannati al rogo, come sarebbe stato giusto, ottennero la grazia di venir passati a fil di spada. In Cina, il paese in cui la famiglia, il culto degli antenati, il ricordo delle singole persone sono tenuti così in gran conto, nessuna famiglia a mantenuto viva la memoria del massacratore Li-Si; solo la storia l'ha fatto, proprio quella storia che l'indegna canaglia, più tardi finita come ho detto, aveva voluto distruggere.”

1981, pp. 98-99
Auto da fé

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“Si fa fatica, leggendo [La sonata], a trattenersi dal gridare "è vero!"”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

o "è assurdo!"
Origine: Da una lettera del 15 febbraio 1890: citato in Miriam Capaldo, L'amore ai tempi di Tolstoj, in Lev L. Tolstoj, Il preludio di Chopin, Editori Riuniti, 2010, p. XVIII. ISBN 978-88-359-9015-4

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“Una parte della storia che racconterò […], sarà esplicitamente finzione; ma ciò porta con sé la pretesa che la finzione sia utile.”

Bernard Williams (1929–2003) filosofo britannico

da Genealogia della verità. Storia e virtù del dire il vero.

“La finzione è utile unicamente perché ci mette nelle condizioni di tenere conto di che cosa è storia e che cosa è astrazione.”

Bernard Williams (1929–2003) filosofo britannico

da Genealogia della verità. Storia e virtù del dire il vero.

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“Il vero bene comune degli uomini è l'uomo stesso.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Vita, morte, risurrezione

“Il vero problema è la nostra liberazione: possiamo liberarci da questo io prefabbricato?”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Quale uomo e quale Dio

“Il vero Dio, il Dio cristiano, il Dio che si rivela in Gesù Cristo, è un Dio che ha perso tutto eternamente.”

Maurice Zundel (1897–1975) poeta, filosofo, mistico, teologo

Stupore e povertà

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“Il vero amore rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira.”

Alexandre Dumas (figlio) (1824–1895) scrittore e drammaturgo francese

p. 164

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“Ho sempre guardato agli uomini come a ragazzi cresciuti. Solo così hanno un vero appeal, per me.”

Jackie Collins (1937–2015) romanziera britannica

Origine: Dall'intervista di Tommy Cappellini, "Vi rivelo i vizi e i segreti della mia Hollywood" http://www.ilgiornale.it/cultura/jackie_collins_vi_rivelo_vizi_e_segreti_mia_hollywood/joan_collins-jackie_collins/09-07-2009/articolo-id=365153, Il Giornale, 9 luglio 2009.

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“Solamente chi ha imparato il potere di un aiuto sincero e disinteressato prova la gioia più profonda della vita: il vero appagamento.”

Anthony Robbins (1960) scrittore, oratore

Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario

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“Si fa fatica, leggendo [La sonata], a trattenersi dal gridare "è vero!" o "è assurdo!”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

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“Vero amore è solo quello che ha un oggetto non attraente.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

28 giugno 1895, p. 408

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