Frasi su vivero
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“Difficile è raggiungere lo stato di uomo, difficile è vivere come mortale, arduo è che sorgano dei buddha.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

182; 2003, p. 12
Dhammapada

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“Camminare sforzarsi | Vivere desiderare | Rabbrividire stare | Sguardi cercano | Morire cresce | Il venire grida. | Del tutto ammutoliamo noi. (Tristezza”

August Stramm (1874–1915) poeta e drammaturgo tedesco

Schwermut)
Origine: citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005

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“Si può dare tutto a Dio e vivere senza di Lui.”

Jacques Loew (1908–1999) presbitero e teologo francese

Se conosceste il dono di Dio

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“L'uomo che si è staccato dalla sua cultura appare come una lumaca fuori dal suo guscio; incapace di vivere.”

Henry Furst (1893–1967) giornalista, scrittore e regista teatrale statunitense

da Il tramonto dell'Occidente, p. 216

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“È pericoloso, data la facilità con cui si sbaglia, vivere puntando solo sull'onestà.”

II, 3; 1997
[P]ericulosum esse in tot humanis erroribus sola innocentia vivere.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e dobbiamo il miglior contegno ai generosi ospiti; così avremo meritata la considerazione che è dovuta alla disgrazia perseguitata.
Da questo punto io svincolo da ogni obbligo i miei compagni, lasciandoli liberi di tornare alla vita privata. Ma rammento loro che l'Italia non deve rimanere nell'obbrobrio, e che meglio è morire che vivere schiavi dello straniero.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Origine: Garibaldi, San Marino, 31 Luglio 1849. Citato in Pier Carlo Boggio, Storia politico-militare della guerra dell'indipendenza italiana (1859-1860), vol. I, Tipografia Scolastica di Sebastiano Franco e Figli e Comp, Torino, 1860, p. 493 https://books.google.it/books?id=RnE2o8fXmJsC&dq=&pg=PA493#v=onepage&q&f=false,

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“Amare è sperare: sperare è vivere oltre tomba.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

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“Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.
Valuterei le cose non per il loro valore, ma per ciò che significano.
Dormirei poco e sognerei di più, sapendo che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato.
Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, mi butterei per terra al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
Dio mio, se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l'arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni donna che è la mia prediletta e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano pensando che smettono di innamorarsi quando invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
Ho imparato così tanto da voi uomini…
Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall'alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rialzarsi.
Sono tante le cose che ho imparato da voi, ma in verità non saranno granché utili, perché quando mi metteranno in questa valigia, purtroppo starò per morire…”

Johnny Welch (1959) comico, attore e scrittore messicano

da Lo Que Le He Enseñado a la Vida

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“[…] non sono mai stato altro che un operaio: me ne sono sempre vantato. Ho sempre amato e ammirato i poveri oppressi, i martiri del lavoro, che rischiano la vita senza fare il chiasso dei cosiddetti eroi della guerra e che pensano solo a vivere onestamente.”

Vincenzo Vela (1820–1891) scultore svizzero

Origine: Citato nell'articolo di Marco Fazio, Vincenzo Vela e il lavoro dello scultore http://www.artevarese.com/av/view/news.php?sys_tab=10020&sys_docid=6719&sjl=1, Artevarese.com, 25 marzo 2011.

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“Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio. Ce la farò, vero?”

Elisewin: I, IV; 1998, p. 28
Oceano mare
Variante: Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.

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“Sembra talvolta che ci siano due Tolstoj. Uno, il più conosciuto, è il romanziere celebre […].
L'altro Tolstoj, che pare nascere, già vecchio, dopo il 1880, è il pensatore anarchico e cristiano che mette sotto accusa la società com'è e condanna la ricchezza, il sesso, l'arte come «vizi» del nostro mondo; contrapposto a quello vitalistico, è un Tolstoj etico (non moralista, com'è talvolta detto: Tolstoj non è un moralista, se mai il contrario) e razionalista, uno che a ogni passo si guarda vivere, e vivendo cerca le ragioni della vita. Per questo verifica di continuo, come in una colossale equazione, i dati della coscienza con quelli della realtà. L'esercizio, anche se svolto con forza logica prodigiosa (tanto che Ludwig Wittgenstein considerava Tolstoj uno dei suoi maestri), appare a molti vagamente maniacale e, alla fine, noioso. I biografi tolstoiani simpatizzano di solito col primo Tolstoj, che si presta al cliché facile del genio sregolato e fa più scena, e mettono il secondo, dato che non possono ignorarlo, come dietro un vetro spesso: si vede il gesticolare, ma non si capisce quel che dice, e l'effetto è curioso.
I Diari di Tolstoj (che tiene, con qualche interruzione, per sessantatré anni) fanno giustizia di questa dicotomia. La forza vitale e il pensiero, la vita e la riflessione su di essa, che possono sembrare contrastanti, appaiono qui complementari e inscindibili, fusi, per tutto il corso dell'esistenza tolstoiana, in un unico modo di capire e sentire il mondo. Essi ci mostrano il filo ininterrotto che lega il primo e il secondo Tolstoj […].”

dall'introduzione a Lev Nikolaevič Tolstoj, I diari, Longanesi, Milano, 1980, pp. 9-10

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“Spero che questi successi convincano qualche ragazzo disabile ad uscire di casa a riprendere a vivere con lo sport. La vita è sempre degna di essere vissuta e lo sport dà possibilità incredibili per migliorare il proprio quotidiano e ritrovare motivazioni.”

Alessandro Zanardi (1966) pilota automobilistico, ciclista su strada e conduttore televisivo italiano

Dopo la vittoria in handbike alla Milano City Marathon
Origine: Citato in Zanardi sfrutta la scia e sogna la Paralimpiade http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/12/Zanardi_sfrutta_scia_sogna_Paralimpiade_ga_10_100412098.shtml, Gazzetta dello Sport, 12 aprile 2010.

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“Gli uomini non possono vivere senza cercare di descriversi e di spiegarsi l'universo.”

Isaiah Berlin (1909–1997) filosofo, politologo e diplomatico britannico

Il fine della filosofia

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“La santità dell'Eucaristia ci chiede di essere puri, di vivere in modo coerente con il Mistero che celebriamo.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, San Francesco d'Assisi, 27 gennaio 2010

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“Chi non avverte, oggi, il bisogno di dare più spazio alle «ragioni del cuore»? In un mondo come l'attuale dominato dalla tecnica, si sente bisogno di questa complementarietà della donna, affinché l'essere umano vi possa vivere senza disumanizzarsi del tutto.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal discorso http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2009/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20090322_promozione-donna_it.html del 22 marzo 2009

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“Quando ho detto che sono nato nel 1923, a Novate, cioè a dire alla periferia di Milano, dove da allora ho sempre vissuto e dove spero di poter vivere sino alla fine, ho detto tutto.”

Giovanni Testori (1923–1993) scrittore, drammaturgo e storico dell'arte italiano

da Opere, a cura di Fulvio Panzeri, Bompiani, 2003

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“Imparare, è vivere. Sapere, è morire.”

Jacques Séguéla (1934) pubblicitario francese

Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello

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“Essere discepoli non è mai un volo in solitaria ma piuttosto un'avventura da vivere insieme. E al cuore di questa avventura c'è il banchetto eucaristico dove il Calvario e l'Ultima Cena diventano parte delle nostre vite e della nostra storia.”

Sean Patrick O'Malley (1944) cardinale e arcivescovo cattolico statunitense

Ricordati di santificare le feste: la Famiglia nel Giorno del Signore http://www.zenit.org/it/articles/santificare-la-festa-la-famiglia-nel-giorno-del-signore, Congresso Internazionale Teologico Pastorale di Milano, 1 giugno 2012

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“Che cosa di male puoi augurare a un avaro se non di vivere a lungo?”
Avaro quid mali optes nisi Vivat diu?

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Saper essere misericordiosi significa vivere senza pericolo!”
Misereri scire sine periclo est vivere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“È una gran disgrazia dover sottostare all'altrui arbitrio!”
Miserrimum est arbitrio alterius vivere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È una cosa durissima vivere soggetti all'arbitrio altrui.
Sententiae