Frasi su città
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“[Riferendosi a Roma] In una città grande come questa o ci sei nata o non puoi viverci.”

Ambra Angiolini (1977) attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana
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“È notte e la città si è spenta sotto un temporale. Io non dormo perché tu potresti arrivare. È un inferno, un amore così che non prende forma e rimane sospeso tra me e un'altra.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Poi inventi il modo
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“Provengo da Abitibi. A 14 anni, quando arrivi a Montreal, è affascinante. È stato curioso. La vita notturna, il lato oscuro della città ed anche della gente, mi hanno attratto. All'inizio non era facile perché la vita notturna, le sostanze, erano il tuo modo di vivere, l'espressione di te stesso. Quando elimini tutto questo, ed io ho eliminato tutto dal giorno alla notte, tu perdi un po' delle tue certezze. Da avere una dozzina di amici ne rimani con solo 3 o 4. Ti senti offuscato, disinteressato. Non hai più nulla da fare, non sei più eccezionale contando sulle droghe e l'alcool che ti avevano coinvolto, o diverso dal resto. Dunque sì, è la conseguente depressione che ne segue. Avrei potuto andare oltre. Arrivai al mio limite. Io penso di aver incontrato delle buone persone che mi hanno portato ad un nuovo livello di coscienza così ho deciso di fermarmi. In fine avevo anche degli interessi nella mia vita e una carriera che amavo. Questo è quello che mi ha aiutato a scegliere di vivere. Adesso mi sento bene, lucido. Di tanto in tanto prenderò un bicchiere di vino perché non bevo tanto come prima, mi da un po' alla testa e non mi piace. Non mi piace perdere la mia lucidità abbastanza semplicemente. Vorrei cercare di prendere la vita il più lucidamente possibile.”

Roy Dupuis (1963) attore cinematografico e attore televisivo canadese

dall'intervista a Echo Vedettes del 15 marzo 2002
2002

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“Recentemente a Teano Sedicíno arrivò il console. Sua moglie espresse il desiderio di prendere un bagno nello stabilimento riservato agli uomini. Fu dato incarico al questore di Teano Sedicíno, Marco Mario, di mettere fuori dallo stabilimento quelli che vi si stavano bagnando. La moglie riferisce poi al marito che il bagno le è stato lasciato libero con ritardo, e che non era pulito. Fu piantato allora un palo in mezzo al fòro e vi fu condotto Marco Mario, l'uomo più insigne della sua città; gli furono tolti gli abiti e fu battuto con le verghe. Quelli di Cales quando seppero la cosa decretarono che nessuno usasse più il bagno pubblico, fin tanto che fosse sul posto un magistrato romano. A Ferentino per la stessa ragione un nostro pretore ordinò l'arresto dei questori: uno si buttò giù dalle mura, l'altro fu preso e battuto con le verghe. Mi basterà un solo esempio per mostrarvi quanta sia la sfrenatezza e l'insofferenza dei giovani. Pochi anni or sono fu mandato dall'Asia, con funzione di legato, un giovane che ancora non aveva rivestito magistrature. Viaggiava in lettiga. Un bovaro di Venosa s'imbatté nel convoglio e, ignorando chi fosse il viaggiatore, per scherzo domandò se portavano un cadavere. Quello, come lo udì, ordinò di posare la lettiga e con le corregge, con cui la lettiga era legata, lo fece battere fino a che rese l'ultimo respiro.”

Gaio Sempronio Gracco (-154–-121 a.C.) politico romano

1968

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“La maglia della Roma è giallorossa e rappresenta la città di Roma.”

Dino Viola (1915–1991) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Da un'intervista radiofonica di Alberto Mandolesi, Pato e Michele Plastino, Radio Dimensione Suono, 1984 [Data precisa?]; udibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=lAdHFsLvhNQ.

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“Una partita così può dare senso a una vita. Roma è la città della storia, eppure la storia passa anche da piccoli fatti: anche da una partita così. Perché se ci tieni a una partita così, se la vinci, per qualche ora ti cambia il modo di vedere il mondo.”

Fabio Caressa (1967) giornalista e conduttore televisivo italiano

Presentazione di Olympique Lione-Roma, 7 marzo 2007
UEFA Champions League
Origine: Ascoltabile su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=jS93jv5Koj4, Lione-Roma, Telecronaca Caressa.

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“Quando il generale Championnet venne a Napoli, mi fece chiamare e mi designò come uno dei membri del Governo Provvisorio, ch'egli stava per stabilire. Il giorno dopo gl'inviai una lettera, e rassegnai formalmente l'impiego, e non lo vidi più. Durante tre mesi, io non feci altro che aiutare col mio proprio denaro e con quello di alcuni amici caritatevoli il gran numero di [poveri] esistenti nella città. Io indussi tutti i medici, chirurgi ed associazione ad andare in giro a visitare gl'infermi poveri, che non avevano modo di curare i loro malanni. Da questo periodo, Barial venne a stabilire il nuovo governo, ed insistette perché io accettassi un posto nella Commissione legislativa. Io ricusai due o tre volte; ed in fine fui minacciato e forzato. Che cosa potevo fare, e in che modo, e che cosa potevo opporre? Tuttavia, nel breve tempo di questa amministrazione, io non feci mai un giuramento contro il re, né scrissi né mai dissi una sola parola offensiva contro alcuno della Famiglia Reale, né comparsi in alcuna delle pubbliche cerimonie, né venni ad alcun pubblico banchetto, né vestii l'uniforme nazionale: non maneggiai danaro pubblico, e i soli cento ducati in carta che mi dettero, furono distribuiti ai poveri. Le poche leggi, votate in quel tempo, furono soltanto quelle che potevano riuscire benefiche al popolo…”

Domenico Cirillo (1739–1799) medico e botanico italiano

da Lettera a Lady Hamilton del 3 luglio 1799; citata in B. Croce, La Rivoluzione napoletana del 1799: biografie, racconti, ricerche, terza edizione aumentata, Bari, Laterza, 1912, pp. 252-53

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“Tutti i principi di tutti i paesi del Nord sono rinchiusi nella nassa; prendere Mageddo è come prendere mille città!”

Thutmose III (-1481–-1425 a.C.) faraone egizio

Origine: (da Annali di di Thumtosi III; citato in Michel Francet, "Commandos" ovvero la guerra lampo nella storia dell'umanità, (Les coups d'éclat des commandos, Editions Jean-Claude Simeon, 1977), Historia, n. 245, luglio 1978, Cino del Duca.

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“Delle città dove sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia.”

Giovanni Pascoli (1855–1912) poeta italiano

citato in Cesare Garboli, Trenta poesie famigliari di Giovanni Pascoli, Einaudi, 1990, p. 47

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“Erano molto veri il dolore e il male di Napoli, uscita in pezzi dalla guerra. Ma Napoli era città sterminata, godeva anche d'infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere pieno di radici.”

da Il «Mare» come spaesamento, aprile 1994, introduzione a Il mare non bagna Napoli, Adelphi, 1994<sup>10</sup>; Adelphi 1994, pp. 10-11
Il mare non bagna Napoli

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“Ahimè, ahi vita! domande come queste mi perseguono, | d'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti, | io che sempre rimprovero me stesso, (perché chi più stolto di me, chi di me più infedele?) | d'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta rinnovata ognora, | dagli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfananti, che in giro mi vedo, | degli anni inutili e vacui degli altri, e io che m'intreccio con gli altri, | la domanda, ahimè, che così triste mi persegue, – Che v'è di buono in tutto questo, o Vita, ahimè? | RISPOSTA | Che tu sei qui – che esistono la vita e l'individuo, | che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuirvi con un tuo verso.”

Ahimè! Ahi vita!, p. 350
Foglie d'erba, Lungo la strada
Origine: La poesia viene citata nel film L'attimo fuggente (1989). Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), infatti, dice: «Citando Walt Whitman, "Oh me, oh vita, domande come queste mi perseguitano. | Infiniti cortei di infedeli. Città gremite di stolti. | Che v'è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita? | Risposta. | Che tu sei qui, che la vita esiste, e l'identità, | che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso." Quale sarà il tuo verso?» Questo ed altri passaggi del monologo del professor Keating sono stati poi utilizzati dalla Apple per uno spot commerciale nel 2014. A pronunciare le battute è lo stesso Robin Williams nello spot in lingua originale ed il doppiatore del professore nel film, Carlo Valli, nello spot in lingua italiana.
Origine: La breve poesia viene citata anche da Roberto Benigni al termine del suo spettacolo I Dieci Comandamenti, andato in onda su Rai 1, il 16 dicembre 2014. Benigni e i Dieci comandamenti, il passo del Talmud e la poesia di Walt Whitman citati durante lo show http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/televisione/benigni-dieci-comandamenti-talmud-poesia-whitman/1070801.shtml, Messaggero.it, 17 dicembre 2014.

“Quando cominciai a scrivere Firmino non sapevo nemmeno che Firmino fosse un topo, né che fosse a Boston, né che fosse un romanzo. Se non sto mettendo giù una storia, mi siedo davanti alla macchina da scrivere (oppure ora, al computer) e armeggio senza una vera e propria idea, l'equivalente scrittorio di passeggiare a zonzo. Spesso non ne viene fuori nulla, ma non sempre. Riscrivo un paragrafo molte volte prima di passare al prossimo. Cerco di non pensare dove stia andando il tutto, per paura di sforzare la storia in una direzione prestabilita piuttosto che lasciarla emergere dalla scrittura stessa…
Per ciò che riguarda i miei impieghi, probabilmente ne ho avuti in una quantità maggiore di tanti altri, ma devo dire di aver passato più tempo seduto in poltrona a fare quello che spesso si descrive denigratoriamente come "fissare il vuoto". Le ricchezze che tale attività (infatti è proprio una vera attività) produce non sono convertibili in moneta. Tra gli impieghi che invece mi hanno monetizzato, il mio preferito è stato lavorare come pescatore di granchi lungo la costa del Sud Carolina, dove ritornai dopo l'università. Per sei o sette ore al giorno, ero solo su una barca a navigare nei canali delle paludi, spesso senza veder anima dalla mattina alla sera. Quando spegnevo il fuoribordo per tirar su le reti, gli unici suoni che udivo erano gli uccelli, il vento, e l'acqua. Pensavo, e penso tuttora, di essere in quei momenti la persona più fortunata del mondo.
Di questi tempi, i miei piaceri sono piccoli e localizzati. Passeggio tra i laghi. Guardo dei video. Esco una o due volte alla settimana, per pranzare in qualche ristorantino. Leggo. I miei dispiaceri invece sono grandi e universali. Ho una riluttanza per i gerghi, specie quelli accademici. Sogno che un bel mattino tutte le auto della città non riusciranno a mettersi in moto. Mi dispero per guerre e carestie. Leggo le notizie in maniera ossessiva. Mi scaldo. Credo di farneticare.”

Sam Savage (1940–2019) scrittore statunitense

da un'intervista
citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“[…] ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. Truman Show, Minority Report o anche Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato."”

Jean Baudrillard (1929–2007) filosofo e sociologo francese

Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.

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“Ripenso alle ultime ore a Roma, a quando mi fu detto che allontanandomi per poco dalla città tutto sarebbe stato più semplice e invece: quel "trucco" che non voglio qui definire in termini "appropriati!"”

Umberto II di Savoia (1904–1983) ultimo re d'Italia

Citazioni di Umberto II
Origine: Dalla lettera a Falcone Lucifero; citato in Speroni, p. 315.

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“[…] perché anche l'amore per una città può essere incondizionato, soprattutto se la città in questione è Napoli.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

Non parlare, baciami: La Filosofia e l'Amore

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“Il dodici dicembre. Si cantò nella chiesa di Santa Lucia il vespro solenne per la sua festa, e v’andò monsignor vescovo accompagnato dal senato e da tutta la nobiltà. La sera di notte si fecero luminarie, ed usci per la città una cavalcata di molti cavalieri con torce, vestiti ne’ oro abiti ordinarii, e vi cavalcava anche infine il senato, che passeggiarono buona pezza per tutte le strade migliori della città. Il tredici dicembre, che era la festa di santa Lucia patrona di Siracusa, la mattina si fece una processione solenne, portandosi per le strade principali l’imagine della santa d’argento, grande quanto il naturale e più, sopra un piedestallo pur d’argento, con accompagnamento di tutto il clero e di tutta la nobiltà. Partì la processione dalla chiesa cattedrale; ed in uscendo la santa imagine dalla porta della chiesa, un cert’uomo, a ciò preparato, dalla cima del campanile si lasciò andar a volo, come dicono, sopra una corda, venendo a cadere in mezzo della piazza, ch’era tutta piena di popolo adunato allo spettacolo. Finì la processione nella chiesa di Santa Lucia fuor della città, dove si cantò la messa solennemente; dopo la quale, lì vicino in un altra chiesuola o cappelletta, chiamata di Sant’Agata, io vidi sotto terra la sepoltura di Santa Lucia, dove da principio fu posta; che ora il corpo suo non v’è, traslato già tempo, altrove.”

Pietro Della Valle (1586–1652) scrittore italiano

Il pellegrino

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“Amo la periferia più della città. Amo tutte le cose che stanno ai margini.”

Carlo Cassola (1917–1987) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Alla periferia, ne La visita.

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“[Napoli] Una città splendida conquistata da popoli diversi, massacrata e ricostruita, con ferite aperte, ma che sa ancora cantare e raccontarsi attraverso la sua musica ed i suoi artisti.”

John Turturro (1957) attore, regista e sceneggiatore statunitense

Origine: Da Un consiglio ed una promessa da John Turturro http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=36913, napoli.com, 1° marzo 2011.

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“"Invece di rubare il grano, potreste comprarlo. Quanto ve ne occorre? Avete ancora una gran quantità di cose considerate straordinariamente preziose dagli uomini. Potreste commerciare."
Filavandrel fece un sorriso sprezzante. "Con voi? Mai."
Geralt contrasse il viso in una smorfia, facendo screpolare il sangue rappreso sulla guancia. "Che il diavolo vi porti insieme con la vostra arroganza e col vostro disprezzo. Non volendo convivere, vi condannate da soli allo sterminio. Convivere, accordarsi, è la vostra unica possibilità."
Filavandrel si curvò in avanti, i suoi occhi brillarono. "Convivere alle vostre condizioni?" chiese con voce mutata, ma sempre calma. "Riconoscendo il vostro dominio? Perdendo la nostra identità? Convivere in qualità di cosa? Di schiavi? Di paria? Convivere con voi al di là dei muri con cui proteggete da noi le vostre città? Convivere con le vostre donne, e per questo salire al patibolo? Oppure guardare che cosa succede a ogni pie sospinto ai bambini risultato di una simile convivenza? Perché eviti il mio sguardo, strano umano? Come convivi col tuo prossimo, da cui sei comunque un po' diverso?"
Lo strigo lo guardò dritto negli occhi. "Me la cavo. In qualche modo me la cavo. Perché devo. Perché non ho altra via d'uscita. Perché in qualche modo ho sopraffatto dentro di me la superbia e l'orgoglio per la mia diversità, perché ho capito che la superbia e l'orgoglio, sebbene siano un'arma contro la diversità, sono un'arma miserevole. Perché ho capito che il sole brilla in maniera diversa, perché qualcosa cambia e io non sono l'asse di questi cambiamenti. Il sole brilla in maniera diversa e continuerà a brillare, non serve a niente bersagliarlo di pietre. Bisogna accettare i fatti, elfo, bisogna imparare a farlo."”

Il guardiano degli innocenti

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“Fisicamente forte, dotato di tecnica sopraffina, formidabile finalizzatore […], capace di colpi balistici memorabili […] e, soprattutto, giocatore fornito di un'intelligenza tattica e una visione di gioco tali da renderlo anche un eccellente rifinitore, Totti aggiunge a tutto questo una longevità atletica fuori dal comune, di cui sta dando dimostrazione anche in questi giorni. Ciò non toglie che il Pupone, com'è normale, abbia pure lui qualche difetto. Stranamente mediocre nel tirare le punizioni, ha sempre evidenziato dei limiti caratteriali la cui conseguenza principale (al di là delle troppo numerose intemperanze in campo o delle frequenti manifestazioni di vittimismo davanti a microfoni e telecamere) è stata la scelta di non mettersi mai alla prova con società più blasonate della Roma, uscendo in tal modo da un contesto nel quale, dal 1992 a oggi, viene considerato un semidio a prescindere dai risultati effettivamente raggiunti dalla sua squadra […]. Sia chiaro: è legittimo che Totti – peraltro profumatamente pagato dalla Roma anche in anni nei quali nessun altro gli avrebbe più garantito certe astronomiche cifre – abbia preferito, anziché sgomitare per affermarsi come leader altrove, rimanere un indiscusso e adorato imperatore in casa propria, rinunciando all'idea di assaporare più spesso il gusto della vittoria sportiva e conducendo una vita quasi interamente inscritta nella direttrice Trigoria-Eur (rispettivamente i quartieri di Roma Sud dove si trovano il centro sportivo della Roma e l'abitazione privata di Francesco). Una scelta che, fra l'altro, gli permetterà di diventare (anzi, glielo ha già permesso) sia una delle figure di maggior rilievo nell'intera storia della Città Eterna sia una delle "bandiere" più importanti del calcio mondiale.”

Giuseppe Pollicelli (1974) giornalista, poeta e regista cinematografico italiano

Origine: Da Controcanto su Totti e i tottiani http://www.lintraprendente.it/2016/04/controcanto-su-totti-e-i-tottiani/, L'Intraprendente.it, 22 aprile 2016.

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“Catania è una città ricca di energia, Palermo ha un fascino che lascia senza fiato. È il capoluogo, ci sarà un motivo. Ma io direi al turista di non perdersi la Sicilia, senza concentrarsi su una sola città.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

Origine: Dall'intervista di Gianni Bonina, Carmen Consoli, ritorno in Sicilia: "È tempo di dire grazie alla mia terra" http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/09/news/carmen_consoli_ritorno_in_sicilia_e_tempo_di_dire_grazie_alla_mia_terra_-109127700/?ref=twhl&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter, Repubblica.it, 9 marzo 2015.

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“Una città non deve essere protetta dai sassi e dal legno, ma dal coraggio dei suoi abitanti.”

Agesilao II di Sparta (-444–-360 a.C.) re di Sparta

210 E
Citazioni di Agesilao

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“Vista a rovescio da Billy, la storia era questa: gli aerei americani, pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo di aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all'indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all'indietro, per unirsi alla formazione. Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici di acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, là sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi di acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora degli americani feriti, e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutti e tutto a nuovo. Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri di acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, e separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto le donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero più fare male a nessuno.”

Mattatoio n. 5

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“A Palermo ci sono talmente tante cose e così complesse che io posso mostrare soltanto un piccolo aspetto della città. Non posso, in una breve serata, dire tutto su Palermo. Posso soltanto rappresentare le sensazioni che mi hanno colpita, e anche di queste soltanto una minima parte.”

Pina Bausch (1940–2009) coreografa e ballerina tedesca

Origine: Dal servizio di Annarita Crispo, Pina Bausch, Palermo Palermo, all'interno della trasmissione televisiva L'Aquilone, Rai 1, 19 gennaio 1990; audio disponibile in Pina Bausch - Palermo https://www.youtube.com/watch?v=4D4S6yh7mK8, Youtube.com.