Frasi su nato
pagina 4

William Somerset Maugham photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo

“E non torturarmi con i divieti, | ti prego, non parlarne nemmeno. | Sono nato poeta | e come poeta voglio baciarti.”

Sergej Aleksandrovič Esenin (1895–1925) poeta russo

da Tu m'hai raccontato che Sadì
Russia e altre poesie

Arthur C. Clarke photo
Charles M. Schulz photo
Margaret Thatcher photo
Elias Canetti photo

“Nella lista dei libri caduti figurava sotto il numero trentanove un grosso volume antico dal titolo: Armamento e tattica dei lanzichenecchi. Esso era appena rotolato con gran fracasso giù dalla scaletta, che i portinai tubicini s'erano già trasformati in lanzichenecchi. Un immenso entusiasmo s'impadroni di Kien: il portiere era un lanzichenecco, che altro poteva mai essere? La figura tarchiata, la voce tonante, la fedeltà comprata a peso d'oro, la temerarietà che non rretrava davanti a nulla, nemmeno davanti alle donne, la millanteria e il continuo inconcludente sbraitare: un perfetto lanzichenecco. Da quel momento il pugno non gli fece più paura. Gli sedeva davanti un ben noto personaggio storico, e lui sapeva che cosa esso avrebbe fatto e che cosa non avrebbe fatto. Beninteso, la sua stupidità era tale da far rizzare i capelli: si comportava appunto come si addice a un lanzichenecco. Quel poveraccio, nato in ritardo, era venuto al mondo come un lanzichenecco soltanto nel ventesimo secolo e se ne stava rintanato tutto il giorno in quel suo buco oscuro, senza un libro, solo come un cane, esiliato dal secolo che era il suo e sbalestrato in un altro per il quale sarebbe sempre rimasto un estraneo. Collocato nell'innocua lontananza del XVI secolo il portiere si riduceva a niente, facesse pure il gradasso quanto voleva. Per dominare un uomo basta inquadrarlo storicamente. […] Quando s'accomiatava Kien lo trovava ridicolo. Il costume gli stava a pennello, ma ormai i tempi erano cambiati. Gli rincresceva che non sempre fosse possibile applicare il suo metodo storico. A Therese non c'era verso di trovare un posto adatto in tutta la storia dei popoli civili e incivili da lui conosciuti.”

1981, pp. 124-125
Auto da fé

Francesco Guccini photo
Nikolaj Vasiljevič Gogol photo
Elton John photo
Gilbert Keith Chesterton photo
Thomas Robert Malthus photo
Gaio Svetonio Tranquillo photo
Christopher Hitchens photo
Jonathan Safran Foer photo
George Gissing photo
Alessandro Esseno photo
Tito Lívio photo

“Catone ebbe un ingegno tanto versatile e tanto adattabile ad ogni situazione che, qualunque fosse il settore in cui era impegnato, si sarebbe detto che fosse nato proprio per esercitare quell'unica attività.”

XXXIX, 40; 1997
[H]uic versatile ingenium sic pariter ad omnia fuit, ut natum ad id unum diceres, quodcumque ageret.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

Giuseppe Artale photo

“Dal nulla in cui rientri, ombra tradita, | Non uscir a turbarmi. È troppo forte | L' orror da cui la colpa mia è seguita.”

Giuseppe Artale (1628–1679) scrittore e poeta italiano

da Tu che pria d'esser nato eri già morto, vv. 9-11

Alain Daniélou photo
Mario Adinolfi photo

“Metà stipendio, basso e incostante, lo usiamo per pagare il welfare agli altri: sanità e pensioni ai nostri padri. Siamo i nato dopo il '70.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/Mario.Adinolfi.giornalista/posts/10150466795362513 su Facebook.com, 8 gennaio 2012.

“Il Vietnam, mi sa tanto, è quel che abbiamo avuto in sorte al posto di un'allegra gioventù.”

Michael Herr (1940–2016) giornalista e sceneggiatore statunitense

citato in Gustav Hasford, Nato per uccidere, traduzione di Pier Francesco Paolini, Bompiani, 1989

Giambattista Giraldi Cinzio photo
Edward Morgan Forster photo
François Ewald photo
Leonardo Bonucci photo
Russell Crowe photo
Michael Novak photo

“L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese.”

Michael Novak (1933–2017) scrittore, filosofo, diplomatico, giornalista

da Dove va il capitalismo italiano?

Alessandro Blasetti photo
Giovanni Testori photo

“Quando ho detto che sono nato nel 1923, a Novate, cioè a dire alla periferia di Milano, dove da allora ho sempre vissuto e dove spero di poter vivere sino alla fine, ho detto tutto.”

Giovanni Testori (1923–1993) scrittore, drammaturgo e storico dell'arte italiano

da Opere, a cura di Fulvio Panzeri, Bompiani, 2003

“Le opere stesse del Bruno, lo caratterizzano per uno Uomo di ingegno sommo, nato alle più recondite scoverte, e scopritore di molte verità.”

Matteo Barbieri (1743–1789) matematico italiano

Origine: Notizie istoriche dei mattematici e filosofi del Regno di Napoli, p. 118

Konrad Lorenz photo

“Il pensiero concettuale è nato di pari passo con il linguaggio.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Il futuro è aperto

Thomas N'Kono photo
Peter O'Toole photo
Edouard Schuré photo

“Qualcuno ha detto: l'uomo è nato nel cavo di un'onda e non sa nulla del vasto oceano che si estende dietro e davanti a lui.”

Edouard Schuré (1841–1929) scrittore, critico letterario e poeta francese

Origine: I grandi iniziati, p. 37

Marco Aime photo
Roberto Mattioli photo
Marcello Macchia photo
Giuseppe Pontiggia photo
Osho Rajneesh photo
Osho Rajneesh photo
Vitaliano Trevisan photo
John Buchan photo

“Ogni uomo in fondo al cuore crede di essere un investigatore nato.”

John Buchan (1875–1940) romanziere e politico scozzese

da La casa del potere, 1916, cap. 2

Peter Atkins photo
Boris Becker photo

“Io sono un "Giocatore", nato con la voglia di vincere, e tutto ciò fa parte della mia indole. Che sia tennis o siano gli scacchi, io voglio giocare non solo per farlo, ma perché mi piace mettermi alla prova.”

Boris Becker (1967) tennista tedesco

Origine: Da L'INTERVISTA/ Boris Becker http://www.ilgiornale.it/playboy/lintervista_boris_becker/boris_becker-tennis-playboy-poker/19-04-2010/articolo-id=438872-page=0-comments=1, Il Giornale, 19 aprile 2010.

Boris Becker photo
Boris Becker photo
Billy Corgan photo

“Sono Irlandese e sono nato nel giorno di san Patrizio. Sono lucky sevens.”

Billy Corgan (1967) cantante e chitarrista statunitense

dall'intervista al Chicago Sports Channel dell'aprile 1997

Daniel Webster photo

“Sono nato americano; voglio vivere come americano; preferisco morire come americano.”

Daniel Webster (1782–1852) politico statunitense

Senza fonte

Walter Gargano photo
Immanuel Wallerstein photo
Carlo Botta photo

“Nessun maggior segno v'ha di cuor ben nato, e di mente ammaestrata di ottime discipline, che il far onore ai morti, che han lasciato di qua una memoria degna d'onoranza.”

Carlo Botta (1766–1837) storico e politico italiano

da una lettera a Giuseppe Grassi, Parigi 22 aprile 1812, in Lettere, Pompeo Magnaghi Editore, Torino 1841

Giuseppe Marotta (scrittore) photo
Stefano Benni photo

“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
Michele Valori photo

“Io sono nato il 23 giugno 1923. Dal 28 ottobre 1922, da otto mesi, poco meno, Benito Mussolini era salito al potere con la sua solita ridicola marcia su Roma, fatta in vagone letto. Penso Mussolini in pigiama, o forse in camicia (non nera, speriamo!) farsi la barba la mattina del 27 ottobre all'arrivo a Roma, dopo la sveglia del conduttore, con il giornale ed il caffè! Otto mesi dopo, in Piazza Calderini sono nato: e debbo quindi arguire di essere stato concepito un po' prima di quei fatidici giorni, in una Bologna ormai attesa al destino, ormai quasi pacificata, in vista di un futuro finalmente pieno di promesse. Alla fine di settembre del 1922, mio padre [Aldo Valori] era ancora al Resto del Carlino, il giornale degli agrari emiliani e romagnoli, il giornale liberal-massonico-conservatore che Missiroli aveva diretto e Monicelli spinto verso il fascismo alla fine di un processo di evoluzione incerto e prudente, ma senza speranza di liberazione dell'ormai decisiva rivoluzione reazionaria. Mio padre si trovò coinvolto in quella vicenda. Mi sono chiesto spesso negli ultimi anni dopo la seconda guerra mondiale, perché il babbo aderisse al fascismo. Se ripenso a tutta la vicenda, durata in fondo pochi anni, debbo concludere che noi non comprenderemo mai completamente questo dramma. Il babbo, per educazione e carattere, per formazione culturale e morale, non poteva essere fascista nel senso che ha acquistato in seguito questa parola. Estraneo ad ogni violenza, mansueto di carattere e di modi, anche se molto passionale ed impulsivo, (specialmente negli anni della giovinezza e della maturità), non poteva trovare la sua adesione al Fascismo squadrista. Né poteva trovare, romantico e liberale com'era affinità con il Mussolinismo (culto puerile e comodo della personalità).”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

Posta fatta in casa

Michela Marzano photo
Michela Marzano photo
Antonio Di Pietro photo

“L'Idv è un partito popolare nato spontaneamente e non vuole connotarsi ideologicamente, sta facendo opposizione al governo Berlusconi, a ragion veduta, sulla politica economica, istituzionale, giudiziaria.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

da Preferisco nuotare piuttosto che affogare http://www.antoniodipietro.com/2009/05/eco_di_bergamo.html, 29 maggio 2009
Dal suo blog

Antonio Raimondi photo
Mahátma Gándhí photo
Peter Bogdanovich photo

“[Su Montgomery Clift] Un poeta sperduto, che era nato a Omaha, nel Nebraska, ed era stato il più romantico e commovente attore della sua generazione.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 143

Michel Platini photo
Guido Fink photo
Roger Federer photo
Roger Federer photo

“[Rispondendo alla domanda: "Perché hai dovuto aspettare 27 anni per vincere il Roland Garros?"] Non ho dovuto aspettare 27 anni, perché 27 anni fa ero appena nato e i miei genitori non mi chiedevano questo minacciandomi di mandarmi in orfanotrofio altrimenti.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2009
Origine: Citato in Cecamore e Capobianco, "È un traguardo incredibile" http://www.ubitennis.com/2009/06/08/188520-traguardo_incredibile.shtml, Ubitennis.com, 8 giugno 2009.

Augusto De Luca photo
Eustachio Manfredi photo

“Italia, Italia, il tuo soccorso è nato.”

Eustachio Manfredi (1674–1739) matematico, astronomo e poeta italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, U. Hoepli, Milano, 1921, p. 376

Vincenzo Cardarelli photo
Sofocle photo
Mario Borghezio photo
Gregorio Palamas photo
Emilio Bossi photo
Emilio Bossi photo
Paolo Cevoli photo
Jean Pierre Louis Laurent Hoüel photo
Lenin photo
René de Ceccatty photo
Nico Perrone photo
Angelo Poliziano photo