Frasi su oro
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“I suoi paesaggi dell'Estaque trasformano questa adorabile località d'oro e di zaffiro in un lugubre pantano color piombo, dove mai la luce ha potuto sorridere. Il nome di Cézanne resterà unito alla più memorabile burla d'arte degli ultimi quindici anni.”

Camille Mauclair (1872–1945)

da La Revue Bleue, 21 ottobre 1904
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Come dell'oro il fuoco | Scopre le masse impure. | Scoprono le sventure | De' falsi amici il cor.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

Olimpiade, a. III, sc. 3

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“[Sull'oro a squadre di Londra 2012] Questo successo mi ripaga di tutto. È stata una bellissima vittoria e non penso più a Pechino. Sono venuto qui per cercare di godermi questa emozione olimpica, senza stare a pensare al passato, a fantasmi e rancori. Volevo inseguire un sogno con quella leggerezza che avevo da bambino e oggi sono felice.”

Andrea Baldini (1985) schermidore italiano

Origine: Citato in Baldini-Cassarà, amici-nemici riuniti dalla corsa all'oro http://sport.sky.it/sport/olimpiadi/londra_2012/2012/08/06/londra_2012_scherma_baldini_cassara_nemici_amici_fioretto.html, Sport. Sky.it, 6 agosto 2012.

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“«Che strana isola è la Tortuga. Sembra la patria stessa della libertà, eppure si fonda sullo schiavismo, esteso persino ai bianchi. Non riesco a cogliere ciò che collega queste contraddizioni». (Rogério)
«Un elemento c'è, se vi riflettetete bene. […] La società di qui si fonda sul denaro e non ha altri valori. Si rischia la vita per l'oro, e si passa il resto del tempo a spendere. Si comperano donne, uomini, cose, animali, generi da consumare in fretta, prima di morire. Non esistono altre leggi. È questo che dà una sensazione di libertà, a volte inebriante. Si uccide per guadagnare, si guadagna per spendere. Poi si torna a uccidere, finché non si è ammazzati da qualcuno più forte. Si contano sulle dita i filibustieri che muoiono nel loro letto. Ancora meno sono quelli che muoiono ricchi. L'oro che hanno accumulato è circolato in altre mani. L'unica norma etica della Tortuga è "homo homini lupus".» (Exquemeling)
[…] «Non sono molto d'accordo» obiettò. «Tra gli avventurieri, come anche tra i bucanieri, pare prevalere la fraternità.» (Rogério)
«Così credono anche loro, e se ne compiacciono. La verità è che si tratta di una sorta di fratellanza tra lupi. Non sono affatto amichevoli verso chi non appartiene al loro branco. Il calcolo che li unisce è elementare: per predare, è indispensabile fare gruppo.» (Exquemeling)
«Mi sono sembrati, tutto sommato, molto religiosi.» (Rogério)
«Altra illusione. Fra le tante cose che comperano, finché hanno soldi, vi è la grazia di Dio. L'Olonnais e Michel Le Basque erigevano chiese, sì, però dopo avere violato per mesi tutti i comandamenti possibili… Ma è inutile che io prosegua. Ormai l'avrete capito. La Tortuga sembra il paradiso. Invece è l'inferno.»”

Exquemeling
Origine: Tortuga, pp. 176-177

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“La quaglia ha un carattere d'oro.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 55

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“La spesa pubblica in deficit è semplicemente uno schema per la confisca della ricchezza. L'oro impedisce la strada a questo insidioso processo.”

Alan Greenspan (1926) economista statunitense

da Capitalism: The Unknown Ideal http://www.constitution.org/mon/greenspan_gold.htm, 1967

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“Meglio, in politica, avere rappresentato venti bandiere che nessuna? – scrisse pensando a lui Benedetto Croce. Indro Montanelli nella sua biografia di Garibaldi, Luigi Magni nel suo film Il generale ce lo hanno rappresentato come un simpatico birbante. E anche Nico Perrone […] ci presenta una non schematica riabilitazione: anche a sorpresa, rispetto a un titolo che sembrerebbe ben altrimenti critico. È vero, riconosce, Liborio Romano era un voltagabbana. Ma non per volgare tornaconto personale, bensì sempre al servizio di progetti autenticamente riformisti. In campo penale, ad esempio, si dovette al suo pur breve passaggio per il governo delle Due Sicilie l'abolizione della pena barbarica delle legnate. E in campo sociale fu promotore alla Camera di una proposta di riforma agraria che forse contribuì al suo isolamento politico più ancora delle troppe giravolte. Naturalmente, molto dipende poi dal modo in cui si vuole valutare il passaggio dal Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia. Perrone non nasconde affatto i nodi dell'Unità, dall'accentramento brutale alla feroce repressione del brigantaggio. Ma non indulge neanche sull'opposta retorica della monarchia borbonica come mitica età dell'oro: prima ancora dei bersaglieri contro i briganti erano stati i soldati di Ferdinando I a tagliare teste in quantità per reprimere la rivolta del Cilento del 1828, e gli investimenti infrastrutturali e industriale che pur la dinastia borbonica aveva fatto si concentravano a Napoli dimenticando il resto del Regno. Romano, a suo modo, era stato appunto fautore di un fallito progetto di riscatto del Sud accettando la nuova logica unitaria, ma salvaguardandone gli interessi specifici.”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

da il Foglio, 27 luglio 2010

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“[Riferimento a Giovanni Raboni] Tutto quel che mi ha detto è stato oro. Perdìo, e bisognava arrivare alla mia età per trovare un aiuto, un consiglio vero, come quelli che lei mi ha dato. E poi la mia vanità era soddisfatta; colavo sugo da tutte le parti.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Origine: Citato in Paolo Di Stefano, Raboni, il mondo privato del poeta: tutti gli amici e una Milano perduta https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/08/Raboni_mondo_privato_del_poeta_co_9_090908072.shtml, Corriere della Sera, 8 settembre 2009, p. 34.

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“La parola è d'oro. Il silenzio è d'argento. Ma è la faccia che si aggiudica il bronzo.”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

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“[Sul presunto inserimento della terza stella d'oro sulla maglia della Juventus nel 2012] A me non interessa quello che dicono gli altri, sono per la terza stella, ne metterei due piccole ai lati e una grossa centrale e anche una dietro eventualmente, quattro stelle. La Juventus sul campo li ha vinti quegli scudetti.”

Stefano Tacconi (1957) calciatore italiano

Origine: Citato in Tacconi sulla terza stella: "Ne metterei due piccole e una bella grossa..." http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=92421, Tuttojuve.com, 30 aprile 2012.

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“Son de le Muse amico | ligure illustre ingegno: | ravvisami a l'alloro, | e al sacro plettro d'oro.”

Carlo Innocenzo Frugoni (1692–1768) librettista e poeta italiano

citato in Parnaso Italiano, Tomo II, 1791
Citazioni di Carlo Innocenzi Frugnoni

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“Zlatan Ibrahimović è da Pallone d'oro.”

Massimo Moratti (1945) imprenditore e dirigente sportivo italiano
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“[Sulla medaglia d'oro olimpica] Per me fu più grande di uno Slam, più speciale. Stare sul podio, sentire il tuo inno nazionale e avere la medaglia attorno al collo, vedere gli altri atleti che ti applaudono. È una sensazione differente, decisamente unica e assolutamente più speciale.”

Steffi Graf (1969) tennista tedesca

Origine: Dall'intervista "L'oro di Atlanta fu ultraterreno" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/22/747726-atlanta_ultraterreno.shtml, traduzione di Riccardo Nuziale, Ubitennis.com, 23 luglio 2012.

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“Ti amo bambina come un minatore ama l'oro, diamo il via ai bei tempi.”

Jimi Hendrix (1942–1970) chitarrista e cantautore statunitense

da Come On (Let the good times roll), n.° 7

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“Ho riempito d'oro il giardino | perché tu vedessi | chiaramente dov'è il cammino | e | quanti sono i passi.”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

da Nel mio giardino, n. 1
Dove sei tu

“Come da un insieme cosí limitato e contraddittorio sia potuta derivare una morale valida per millenni, è il segreto della cui soluzione tu andavi in cerca, cara Yúkiko. Abbiamo in parte capito come il limitato e parziale possa diventare universalmente umano, quando la perdita della forza materiale costringa a riflettere sui valori ideali. Resta tuttavia, e resterà (ahimè!) indefinita, la contraddizione persistente tra la predica che qui ascoltiamo, e la pratica che tutti pratichiamo. Tutti: e finora soprattutto i predicatori, che in privato e in pubblico, come individui e come Stati cristiani e anzi «cristianissimi», li hanno sistematicamente violati tutti. E tra i violatori si sono sempre distinti i potenti, i cui peccati sono stati perennemente giustificati e benedetti in nome di Dio.
La religione non ha mutato in niente i costumi dell'uomo: li ha resi, semmai, piú contraddittori con le idealità proclamate, aggiungendovi cosí la sua ipocrisia: «accumulando duol con duolo», per dirla con Dante. In questo senso è stata davvero, ed è tuttora, il male del mondo. Lo è soprattutto quando propagandosi oggi nel mondo non in forza propria ma in forza della civiltà evoluta di cui è parte, induce i «meno evoluti» a credere che in essa e solo in essa risieda una piú alta morale, per seguire la quale si debbano anche prendere come oro colato le parole dei suoi antichi miti: è questo il caso delle odierne «evangelizzazioni». Come sarebbe bello se invece potessimo considerare serenamente i suoi dogmi e le sue prescrizioni come tappe della nostra difficile evoluzione! e se, per fondare una piú alta morale, imparassimo a guardare all'uomo, anziché a un ipotetico dio!”

Mario Alighiero Manacorda (1914–2013) docente e traduttore italiano

55, p. 273
Lettura laica della bibbia

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“[Sull'impresa di Fiume]
Si deve dire che ci fu un uomo il quale prese ad un tratto in pugno tutto il destino dell'impresa. Fu il gigante che inarcò le spalle a sorreggere il peso immane di uno sforzo pauroso: quello necessario ad impugnare un revolver ed a spianarlo contro la fronte di un altro uomo, per la fulminea eliminazione dell'ostacolo insormontabile.
— Occorrono i camions? — interrogò egli.
— Per l'appunto.
— E vi disperate perché non ci sono?
— Precisamente.
— Allora, fermi tutti. Ci penso io!
Non disse altro. Non chiese nulla. Non esitò un istante. Balzò in automobile e si precipitò a rotta di collo verso Palmanova. […]
Furono a un tratto faccia a faccia: quegli che voleva i camions e quegli che doveva darli. Due capitani. Due italiani. […]
Alla breve luce di una lampada, entro l'angusto spazio di una cameretta uso baracca, la polemica fu subito troncata da un gesto di minaccia. L'ufficiale di d'Annunzio sollevò il pugno armato di rivoltella all'altezza di quella fronte curva nel diniego inesorabile. E le parole della intimazione furono scandite nel silenzio con la voce tronca che mozza il respiro.
— O tu cedi o io sparo!
L'altro impallidì. Poi disse:
— Cedo alla violenza.
Non si sentiva di morire per 40 camions. E poi, quegli che lo fronteggiava non era un austriaco. Gli brillavano sul petto tre medaglie d'argento. E coteste tre medaglie ne aspettavano un'altra: d'oro. Era dunque un eroe autentico. Ed era precisamente il capitano degli arditi Ercole Miani, triestino, conquistatore del Vodice.”

Piero Belli (1882–1957) giornalista e scrittore italiano

da La notte di Ronchi, pp. 19-22

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“[L'interpretazione di Teresa] La sua prostituta in uno degli episodi dell'"Oro di Napoli”

Luisa Ranieri (1973) attrice e conduttrice televisiva italiana

regia di Vittorio De Sica, del 1954] è straordinaria: credo che lì abbia toccato il vertice assoluto dell' interpretazione. Anche in quel caso è una donna piena di dignità ed è struggente il modo in cui esprime lo smarrimento, lo stupore, la paura, quando capisce di essere stata sposata da un uomo che non la ama e che, portandola all'altare, vuole solo espiare una colpa. Confesso che, ripensando alla scena in cui scopre la verità, mi vengono i brividi.

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“Se c'è un'età che dobbiamo chiamar d'oro, essa è senza dubbio quella che produce dovunque ingegni d'oro.”

Marsilio Ficino (1433–1499) filosofo, umanista e astrologo italiano

dalle Lettere

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“Amo essere principe povero di popolo ricco, che principe ricco di popolo povero.”

Carlo II di Gonzaga-Nevers (1629–1665) nobile

citato in Dante Leonardi, Spighe d'oro, Remo Sandron Editore, 1924

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“Campriani è l'atleta ideale, bravo nello sport e nella vita.”

Gianni Petrucci (1945) dirigente sportivo italiano

citato in Marco Mensurati, Super Campriani, oro nella carabina, Repubblica. it, 6 agosto 2012

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“Pirlo è una lampadina, illumina tutto. Per me è da Pallone d'oro. […] Nella sua storia non c'è una dichiarazione fuori le righe. È stato sempre corretto ed educato nel campo e fuori. Un bell'esempio e un campione non reclamizzato abbastanza.”

Gianni Petrucci (1945) dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Petrucci: «Pirlo è luce. Merita il Pallone d'Oro» http://www.tuttosport.com/calcio/euro_2012/italia/2012/06/26-196289/Petrucci:+«Pirlo+è+luce.+Merita+il+Pallone+d'Oro», Tuttosport.com, 26 giugno 2012.

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“Se tesa duole | questa mano se vuole | afferrare per l'oro de' capelli | la gloria se mi sfiora | nera una forza ne disvuole il gesto”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

Origine: l mal de' fiori, p. 28

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, | l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro | di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori | ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Il secondo secondo me, n. 1
Verità supposte
Origine: Costituzione della Repubblica italiana, art. 1: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro» e Benito Mussolini: «Un popolo di santi, di eroi e di navigatori».

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“Si esprima in maniera concisa.”

Kjell Ola Dahl (1958) scrittore e sceneggiatore norvegese

Risposta abituale di Gunnarstranda al telefono.
da Un piccolo anello d'oro

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“Si era dato, non si era venduto | Né a Dio pel Cielo, né a uomo per oro.”

Algernon Swinburne (1837–1909) poeta inglese

citato in Vilhjalmur Stefansson, Una persona che non dimenticherò mai, Selezione del Reader's Digest, gennaio 1960

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“Di Canio, giocando per il Manchester United avrebbe potuto vincere il pallone d'oro.”

Alex Ferguson (1941) allenatore di calcio e ex calciatore scozzese

Origine: Citato in Tuttomercatoweb http://www.tuttomercatoweb.com/lazio/?action=read&idnet=bGFsYXppb3NpYW1vbm9pLml0LTIxODQ5, 8 novembre 2011.

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