Frasi su pianto
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“Tutti noi, da sempre, lottiamo con una pietra da superare. Essa rappresenta il peso dell'esistenza. E su di essa finiscono il pianto, il dolore e le fatiche, ma solo quando riusciremo a superarla, porteremo con noi la gioia, l'amore e il cuore in un mondo migliore.”

Paolo Salvati (1939–2014) artista, pittore italiano

Roma
Origine: Citato in Antonio Pannullo, Un anno senza Paolo Salvati, "artista di strada" sempre controcorrente http://www.secoloditalia.it/2015/06/anno-paolo-salvati-artista-strada-sempre-controcorrente/, Secoloditalia.it, 24 giugno 2015.

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“Il cretino non parla neppure, sbava, è spastico. Si pianta il gelato sulla fronte, per mancanza di coordinamento. Entra nella porta girevole per il verso opposto."
"Come fa?"
"Lui ci riesce. Per questo è cretino. Non ci interessa, lo riconosci subito, e non viene nelle case editrici. Lasciamolo lì."
"Lasciamolo."
"Essere imbecille è più complesso. È un comportamento sociale. L'imbecille è quello che parla sempre fuori del bicchiere.
"In che senso?"
"Così". Puntò l'indice a picco fuori del suo bicchiere, indicando il banco. "Lui vuol parlare di quello che c'è nel bicchiere, ma com'è come non è, parla fuori. Se vuole, in termini comuni, è quello che fa la gaffe, che domanda come sta la sua bella signora al tipo che è stato appena abbandonato dalla moglie. Rendo l'idea?"
"Rende. Ne conosco."
"L'imbecille è molto richiesto, specie nelle occasioni mondane. Mette tutti in imbarazzo, ma poi offre occasioni di commento. Nella sua forma positiva, diventa diplomatico. Parla fuori del bicchiere quando la gaffe l'hanno fatta gli altri, fa deviare i discorsi. Ma non ci interessa, non è mai creativo, lavora di riporto, quindi non viene a offrire manoscritti nelle case editrici. L'imbecille non eice che il gatto abbaia, parla del gatto quando gli altri parlano del cane. Sbaglia le regole di conversazione e quando sbaglia bene è sublime. Credo che sia una razza in via di estinzione, è un portatore di virtù eminentemente borghesi. Ci vuole un salotto Verdurin, o addirittura casa Guermantes. Leggete ancora queste cose voi studenti?"
"Io sì."
"L'imbecille è Gioacchino Murat che passa in rassegna i suoi ufficiali e ne vede uno, decoratissimo, della Martinica. 'Vous êtes nègres?" gli domanda. E quello: "Oui mon général!". E Murat: "Bravò, bravò, continuez!" E via. Mi segue? Scusi ma questa sera sto festeggiando una decisione storica della mia vita. Ho smesso di bere. Un altro? Non risponda, mi fa sentir colpevole. Pilade!"
"E lo stupido?"
"Ah. Lo stupido non sbaglia nel comportamento. Sbaglia nel ragionamento. È quello che dice che tutti i cani sono animali domestici e tutti i cani abbaiano, ma anche i gatti sono animali domestici e quindi abbaiano. Oppure che tutti gli ateniesi sono mortali, tutti gli abitanti del Pireo sono mortali, quindi tutti gli abitanti del Pireo sono ateniesi."
"Che è vero."
"Sì, ma per caso. Lo stupido può anche dire una cosa giusta, ma per ragioni sbagliate.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano
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“Ho pianto, ma non molto spesso, perché noi cambogiani nascondiamo le nostre sofferenze dietro uno schermo di sorrisi. Se permettete, preferiamo piangere nel cuore, sanguinare dentro, e non fuori.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

I cried. But not very often. Because we Cambodians hide our sufferings behind a screen of smiles. We prefer crying in our hearts--bleeding internally, not externally, if I may say so.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Ho pianto, ma non spesso, perché noi cambogiani nascondiamo le nostre sofferenze dietro un muro di sorrisi. Se permettete, preferiamo piangere nel cuore, sanguinare dentro, e non fuori.

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“Sorriso e pianto, coppia di gemelli, | Cercarono di unirsi nell'amore.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Il marionettista
Epitaffi scritti sull'aria

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“Non piangete / per / Cesare Zavattini / ha già pianto / lui per tutti noi. (p. IV dell'Introduzione di Marcello Staglieno)”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Ricordi sott'odio, Epitaffi
Variante: Non piangete | per | Cesare Zavattini | ha già pianto | lui per tutti noi. (p. IV dell'Introduzione di Marcello Staglieno)

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“Le serre sono carceri modello per piante.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 25

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“D'ogni pianta palesa l'aspetto
Il difetto, che il tronco nasconde
Per le fronde, dal frutto, o dal fior.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

Giuseppe Riconosciuto (1733)

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“Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia inesistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.”

Paul B. Preciado (1970) filosofa spagnola

Variante: Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia in-esistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.

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“[Sul rapporto con Palmiro Togliatti] Pensare che fosse possibile da parte mia un aut-aut sentimentale del tipo "se tu resti in Russia ti pianto" equivale a ignorare quali fossero i nostri rapporti e quale fosse il temperamento di Togliatti.”

Nilde Iotti (1920–1999) politica italiana

Origine: Citato in Una storia d'amore e di politica http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0971_01_1987_0074_0002_23645830/, La Stampa, 28 marzo 1987.

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“Mi piace sentire la pioggia sul viso, Sam. Le sue gocce sembrano lacrime. Lasciami restare ancora un po’, te ne prego. È passato troppo tempo dall’ultima volta che ho pianto.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Aemon Targaryen) [a Samwell Tarly] (2016, p. 264
Il Dominio della Regina

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“Gli esseri umani si consideravano parte di un mondo vivente, in cui animali, piante e perfino caratteristiche del paesaggio e oggetti inanimati avevano una vita propria.”

Brian Fagan (1936) egittologo britannico

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della storia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2018, p. 26. ISBN 9788858016572

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“Che dico i giorni miei | me li sono pianti sai, | ma non con gli occhi tuoi.”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

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“Io non sono nato in Toscana, sono voluto nascere in Toscana. Infatti ho le gambe storte di chi fa solo sali e scendi e non può mai andare pari, su un terreno regolare. Guardi le mani. Anzi, no. Le tocchi proprio. Sono quelle di uno che ama stare nella campagna, potare le piante, dare da mangiare agli animali.”

Luciano Spalletti (1959) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Gazzetta dello Sport; citato in Spalletti: "Con i giocatori sarò un martello, voglio appartenenza. I tifosi dell'Inter..." http://www.fcinter1908.it/copertina/spalletti-con-i-giocatori-saro-un-martello-voglio-appartenenza-i-tifosi-dellinter/, FcInter1908.it, 24 giugno 2017.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Rugiada Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

“Amore Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

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“L'unica cosa che mi resta al mondo è di avere qualche volta pianto”

Alfred De Musset (1810–1857) poeta, scrittore e drammaturgo francese

Origine: https://www.bonjourpoesie.fr/lesgrandsclassiques/poemes/alfred_de_musset/tristesse