Frasi su stadio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema stadio, dio, essere, stato.

Frasi su stadio

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“Devo ammetterlo, il Madison Square Garden ha sempre un effetto speciale sul mio rendimento. Sì, è il mio stadio favorito. L'ultima volta che ero venuto qua non avevo giocato tanto bene. Stavolta volevo riscattarmi. Tutte quelle celebrità in prima fila, il calore del pubblico, l'intensità della partita. Se potessi, giocherei sempre dentro al magnifico Madison.”

Michael Jordan (1963) cestista statunitense

Origine: Citato in Riccardo Romani, Ultimo tiro, canestro: Jordan supera anche la prova del nove https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/dicembre/24/Ultimo_tiro_canestro_Jordan_supera_co_0_01122411554.shtml, Corriere della Sera, 24 dicembre 2001.

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“Per me è sempre speciale giocare a S. Siro, è un grande stadio. Quello che ti dà più emozioni. Diverso da quelli inglesi, ma speciale.”

Mario Balotelli (1990) calciatore italiano

Origine: Citato in Balotelli: "Sarò un bravo papà". Il c.t.: "Cassano? Non avviso nessuno" http://www.gazzetta.it/Nazionale/16-10-2012/balotelli-s-siro-brividi-ct-cassano-non-avviso-nessuno-912930314483.shtml, Gazzetta.it, 16 ottobre 2012.

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“Ho giocato tanti derby ma quello di Milano è un'altra cosa. Una città sola con due squadre ricche di storia che giocano nello stesso stadio. È una cosa che, insieme a tante altre, fa di questa partita qualcosa di unico.”

Kaká (1982) calciatore brasiliano

Citazioni di Kakà
Origine: Citato in Gazzetta - Kakà: "Spero che i cinesi riportino in alto il Milan. Fenomeno Donnarumma: Gigio, sei già in un top club" http://www.milannews.it/primo-piano/gazzetta-kaka-spero-che-i-cinesi-riportino-in-alto-il-milan-fenomeno-donnarumma-gigio-sei-gia-in-un-top-club-236764, Milannews.it, 20 novembre 2016.

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“La Roma è una gioia da guardare. Un piacere puro. C'è qualcosa nell'aria, nello stadio, nella maglia persino, che la rende unica. E poi hanno sempre qualche grande giocatore brasiliano. E Totti? Vogliamo parlarne? Direi che è inutile, tanto è bravo.”

Thierry Henry (1977) calciatore francese

Origine: Citato in Cassano è una gioia per gli occhi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/marzo/10/Cassano_una_gioia_per_gli_co_9_040310130.shtml, Corriere della sera, 10 marzo 2004.

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“Complimenti per lo stadio. La Juve, come sem­pre, arriva prima degli altri. È un grande van­taggio, era ora di vedere un impianto decente anche in Italia.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Mancini: «Sento miei solo gli scudetti vinti sul campo» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2011/09/16-144606/Mancini%3A+%C2%ABSento+miei+solo+gli+scudetti+vinti+sul+campo%C2%BB, Tuttosport.com, 16 settembre 2011.

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“Signori all'ascolto, buonasera. Siete collegati in diretta con lo stadio (nome dello stadio)…”

Bruno Pizzul (1938) giornalista e ex calciatore italiano

all'inizio di ogni collegamento

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“La riforma sanitaria non è del tutto una buona cosa allorché consente ai membri deboli e malati della comunità, che in un diverso stadio della società sarebbero morti nell'infanzia, di crescere e moltiplicarsi, perpetuando un tipo indebolito e la macchia di una malattia ereditaria.”

Origine: Da A History of England in the Eighteenth Century, Longmans, London, 1883-88<sup>3</sup>, vol. I, p. 275; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 213.

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“Siamo proprio di fronte allo stadio, a 38-40 metri.”

Aldo Biscardi (1930–2017) conduttore televisivo italiano

da Processo ai mondiali 1994

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“A tredici anni mio padre mi portò allo stadio, e da allora l'azzurro è diventato il mio colore preferito.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

Non parlare, baciami: La Filosofia e l'Amore

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“Il film, infatti, è meglio del racconto perché, in questo caso, rappresenta appunto l'ultima stesura, l'ultimo stadio, il più perfezionato, del racconto.”

Graham Greene (1904–1991) scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese

dalla premessa
Il terzo uomo

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“Aveva raggiunto quello stadio in cui si vedono al tempo stesso l'orrore e la piccolezza dell'universo – quel crepuscolo della doppia visione in cui sono avvolte tante persone anziane. Se questo mondo non è di nostro gusto, ebbene, in ogni caso c'è il Cielo, l'Inferno, il Nulla – l'una o l'altra di queste grandi cose, quell'immenso fondale di stelle, fuochi, atmosfera azzurra o nera. Ogni sforzo eroico, e tutto ciò che è conosciuto come arte, suppone che ci sia quel fondale, proprio come ogni sforzo pratico, quando il mondo è di nostro gusto, suppone che il mondo sia Ritto. Ma nel crepuscolo della doppia visione si deposita una mota spirituale per cui non si possono trovare parole altisonanti; non possiamo né agire né astenerci dall'azione, non possiamo né ignorare né rispettare l'Infinito. La signora Moore era sempre stata incline alla rassegnazione. Non appena sbarcata in India tutto le era parso bello, e quando aveva visto l'acqua viva nella vasca lustrale della moschea, o il Gange, o la luna, presa nello scialle della notte con tutte le stelle, le era parso di aver raggiunto una meta bella e anche facile. Essere tutt'uno con l'universo! Cosí dignitoso e semplice. Ma prima bisognava sempre compiere qualche piccolo dovere, sempre i irar fuori dal mazzo che si assottigliava una nuova carta da mettere al suo posto, e mentre lei si affannava tanto, il Marabar aveva battuto il suo gong.”

cap. XXIII, p. 229
Passaggio in India

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“Lo chiamano sciopero senza nemmeno saper cosa significa la parola, mentre in realtà è una serrata. Atteggiamento vergognoso di presidenti che ormai vogliono impadronirsi del calcio dopo averlo spolpato fino all'osso. Gente come Lotito, Preziosi o Galliani, gente che in altri paesi non avrebbero nemmeno diritto a entrare in uno stadio perché interdetta dai pubblici uffici, perché ha comprato le partite o ha fatto retrocedere la propria squadra per immoralità, vuol far credere che la colpa sia dei calciatori. […] In realtà i presidenti vogliono un ritorno al vincolo e mascherano questa loro volontà con dichiarazioni ai loro giornali e alle loro televisioni che vogliono far passare i calciatori come miliardari viziati. L'articolo 7 non riguarda i cento giocatori di Serie A che guadagnano milioni, ma riguarda soprattutto le migliaia di calciatori che dalla B in giù non vengono pagati e sono trattati come carne da macello. I miliardari viziati sono i presidenti, non certo i calciatori che producono reddito e nessun contratto, per quel che se ne sa, è stato firmato con la costrizione. […] È una serrata bella e buona, non uno sciopero. Basta pensarci un po' per capire…”

Franco Rossi (1944–2013) giornalista italiano

Con data
Origine: Da Hanno ragione i calciatori. Non è uno sciopero ma una serrata vergognosa di quei presidenti che hanno sfruttato e spolpato il calcio fino all'osso http://www.francorossi.com/2011/08/hanno-ragione-i-calciatori-non-e-uno-sciopero-ma-una-serrata-vergognosa-di-quei-presidenti-che-hanno-sfruttato-e-spolpato-il-calcio-fino-allosso-la-lega-vuole-sbarazzarsi-della-federaz/, Francorossi.com, 26 agosto 2011.

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“L'ira, furor brevis come la chiamò Orazio, fomenta risse allo stadio, tumulti di disoccupati davanti alla prefettura e parolacce in parlamento.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

prefazione, p. 9
Quando siamo a tavola

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“Venni chiamato ad Asheville (Carolina del Nord) per visitare un giovane alla stadio terminale. Lo trovai in uno stato di consunzione quasi scheletrica, benché da diversi mesi mangiasse sei volte al giorno, così come prescritto da un medico provetto. Le eruttazioni intestinali erano frequenti e rumorose; l'espettorato era di circa sei once ogni 24 ore.
Fu prescritto un digiuno e al terzo giorno venne vomitata una massa di cibo non digerito. Allorché lo stomaco e l'intestino vennero liberati, ci fu un sollievo generale e la tosse venne così a diminuire, fino ad arrivare a un'oncia di espettorato ogni 24 ore.
Dopo una settimana di digiuno il giovane paziente provò un desiderio naturale per il cibo e d'ora in poi godette di assenza di malessere gastroenterico, mangiando qualsiasi cosa desiderasse, vivendo perciò meno disagiatamente. Infine, con labbra bisbiglianti mi ha dettato le sue ultime volontà, riguardo a una grande proprietà, facendo segni allorché non riusciva ormai più ad aprire bocca e la sua vita finì così come una candela in consunzione.
Le sue sofferenze per mesi erano quasi tutte dovute alla massa di cibo in stato di decomposizione. Lo vide chiaramente, lo diceva spesso, che il suo era un caso di inanizione per sovralimentazione. La natura infine soccombette, in quanto non fu capace di trattare appropriatamente la malattia, l'indigestione, ma lottò valorosamente fino a che il corpo non ne venne pressoché assorbito.”

Edward Hooker Dewey (1837–1904) medico statunitense

traduzione propria da The No-Breakfast Plan and the Fasting-Cure, pagg. 46-47

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“Mi piacerebbe essere Lenny Kravitz, il cantante, l'ho visto dal vivo a Parigi e il rapporto col pubblico mi ha sconvolto. E vorrei provare la sensazione di un calciatore in uno stadio.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2007
Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Valentino a Wimbledon per tifare Federer" http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/giugno/26/Valentino_Wimbledon_per_tifare_Federer_ga_10_070626067.shtml, Gazzetta dello Sport, 26 giugno 2007.

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