Frasi sull'amore
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“Vivere è una preghiera che solo l'amore di una donna può esaudire.”

Origine: Biglietto scaduto, p. 32

“Accanto alla scrivania c'è un ampio cestino per le mie lettere d'amore: le getto sempre lì, dopo averle scritte.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Origine: Cocco mio, p. 29

“L'amore è forse la più bella forma di dialogo che l'uomo ha inventato per rispondere a se stesso.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Origine: Cocco mio, p. 82

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“Amore è misero se il suo amore è assente.”

Origine: Musica da camera, p. 43

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“Bloom: […] Libero denaro, libero amore, e libera chiesa laica in libero stato laico. O' Madden Burke: Libera volpe in libero pollaio.”

Ulisse
Origine: Da Ulisse, traduzione di Giulio De Angelis, Arnoldo Mondadori Editore, 1971, pp. 664-665.

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“Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita, ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.
Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato.”

Laurence Sterne (1713–1768) scrittore britannico

Ugo Foscolo

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“Qui giace il corpo di Jonathan Swift,
ove l'ira e il risentimento
più non possono divorare il cuore.”

Jonathan Swift (1667–1745) scrittore e poeta irlandese

Origine: Parole dettate per la propria epigrafe; citato in Olga Ceretti, Soltanto scherno per l'amore, Historia luglio 1968 n. 128.

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“L'amore delle persone vecchie e anziane è un tema che ricorre sempre più di frequente nel mio lavoro narrativo.”

Isaac Bashevis Singer (1902–1991) scrittore polacco

Origine: Citato in prefazione a Vecchio amore.

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“Si arriva all'assassinio per amore o per odio, alla propaganda dell'assassinio solo per malvagità.”

Isaac Bashevis Singer (1902–1991) scrittore polacco

Origine: Da Satana a Goray. Frase identica a quella presente in Italo Svevo (vedi), La coscienza di Zeno.

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“L'amore è più temerario che l'odio.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo
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“Sono un amante che non ha trovato l'oggetto del suo amore.”

Sherwood Anderson (1876–1941) scrittore

dal racconto Tandy della raccolta Winesburg, Ohio, The Modern Library, New York, 2002, p. 128

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“Ammettere (v. tr.). Confessare. L'ammissione delle altrui colpe è uno dei più nobili doveri imposti dall'amore per la verità.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 25
Dizionario del diavolo

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“Amore (s. m.). Parola inventata dai poeti per far rima con cuore.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 26
Dizionario del diavolo

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“Ella era venuta in India desiderosa di qualche avvenimento che desse un senso alla sua vita, ed ora standosene sul balcone di legno, capì che qualcosa di terribile, come una vendetta superante qualsiasi immaginazione, le stava accadendo. Ella non era morta, ma avrebbe potuto morire prima che molti altri giorni fossero passati, se non addirittura ore o minuti. Non aveva mai pensato molto alle case fino a quel momento, ma ora la casa del signor Bannerjee, pur avendo resistito al duplice assalto del terremoto e della inondazione, le sembrava eccessivamente debole e ridicola di fronte alla catastrofe che li circondava. Questa considerazione la indusse a pensare a se stessa, alla propria infinita fragilità, alla propria inutilità. V'era qualcosa di comico nell'assistere a uno spasimo della Natura, vestita d'un abito leggero di crespo di Cina bianco e ricoperta di gioelli. Un poco divertito, il suo spirito si mise a vagabondare, chiedendosi quale abito sarebbe stato adatto per una simile occasione. Pantaloni sportivi, direi, pensò, e una camicia di seta. Sarebbe elegante e pratico. Molte volte in Hill Street, a Cannes, in campagna, nel suo letto, stanca di leggere e semiaddormentata, s'era pigramente chiesta che cosa avrebbe provato nel trovarsi ad un tratto di fronte alla morte con la coscienza d'avere solo poche ore da vivere. Spingendo l'idea ancor più lontano s'era chiesta che cosa avrebbe fatto, indifferente ed annoiata com'era, se si fosse trovata dinanzi alla morte in compagnia di un uomo attraente. E s'era detta: Ci sarebbe una sola cosa da fare per ammazzare il tempo. Qualunque altra cosa sarebbe una noia.”

Louis Bromfield (1896–1956) scrittore (riformatore agrario)

Ella s'era anche detta che fare all'amore in tali circostanze sarebbe stato un piacere nuovo e selvaggio, nato da qualche atavica necessità profondamente radicata nella natura umana.
La grande pioggia

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“L'amore che inibisce non è amore. L'amore è tale solo quando libera.”

Leo Buscaglia (1924–1998) docente, scrittore

da Nati per amare

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“Il romanzo poliziesco ha prodotto peggiore letteratura che ogni altro genere di narrativa, salvo il romanzo d'amore, e probabilmente migliore letteratura che qualsiasi altra forma letteraria largamente accettata e apprezzata.”

Raymond Chandler (1888–1959) scrittore statunitense

citato in Edmondo Aroldi, Eric Ambler, introduzione a Eric Ambler, La maschera di Dimitrios, Mondadori, 1972

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“Diamoci all'ozio in tutto, tranne che nell'amore e nel bere, tranne che nell'ozio.”

Gotthold Ephraim Lessing (1729–1781) scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco

Origine: Citato in Paul Lafargue, Il diritto all'ozio, 1883.

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“Quasi tutti i ragionamenti in questo libro vengono ricondotti all'esperienza; e la credenza, che accompagna l'esperienza, viene spiegata soltanto come un sentimento peculiare, o una concezione vivace prodotta dall'abitudine. Né questo è tutto; quando noi crediamo che qualche cosa abbia un'esistenza esterna, o quando supponiamo che un oggetto esista un istante dopo che esso cessa di essere percepito, questa credenza non è che un sentimento della stessa specie. Il nostro autore insiste su parecchie altre tesi scettiche ed infine conclude che noi prestiamo fede alle nostre facoltà ed adoperiamo la ragione soltanto perché non possiamo farne a meno. La filosofia ci renderebbe interamente pirroniani, se la natura non fosse troppo forte su questo punto. Concluderò la logica di quest'autore dando ragione di due opinioni, che sembrano a lui peculiari, come sono, del resto, la maggior parte delle sue opinioni. Egli afferma che l'anima in quanto la possiamo concepire, non è che un sistema, una serie di percezioni differenti, di caldo e di freddo, di amore e di collera, di pensieri e di sensazioni, tutte unite insieme, ma senza alcuna perfetta semplicità o identità. Cartesio sosteneva che l'essenza della mente è il pensiero, non questo o quel pensiero, ma il pensiero in generale. Ma ciò pare del tutto inintelligibile, poiché ogni cosa che esiste è particolare, e perciò devono essere le nostre distinte percezioni particolari che compongono la mente. Dico, compongono la mente, non appartengono ad essa. La mente non è una sostanza, alla quale le percezioni ineriscano. Questa nozione è altrettanto inintelligibile di quella cartesiana secondo la quale il pensiero o la percezione in generale è l'essenza della mente. Noi non abbiamo alcuna idea di una sostanza di qualsiasi genere, perché non abbiamo alcuna idea che non sia derivata da qualche impressione e non abbiamo impressione alcuna di una qualsiasi sostanza, materiale o spirituale che sia. Noi conosciamo soltanto qualità e percezioni particolari. Come la nostra idea di un corpo, per esempio di una pesca, non è che l'idea di un particolare sapore, colore, figura, grandezza, solidità ecc., così la nostra idea di una mente non è che quella di particolari percezioni, senza la nozione di tutto quello che chiamiamo sostanza, semplice o composta che sia.
Il solo mezzo per cui possiamo sperare di ottenere un successo nelle nostre ricerche filosofiche è quello di abbandonare il tedioso ed estenuante metodo seguito fino ad oggi; invece d'impadronirci, di tanto in tanto, d'un castello o d'un villaggio alla frontiera, marciamo direttamente sulla capitale, ossia al centro di queste scienze, alla natura umana: padroni di esso, potremo sperare di ottenere ovunque una facile vittoria. Movendo di qui, potremo estendere la nostra conquista a tutte le scienze piú intimamente legate con la vita umana e procedere poi con agio a quelle che sono oggetto di pura curiosità. Non c'è questione di qualche importanza, la cui soluzione non sia compresa nella scienza dell'uomo, e non c'è nessuna che possa venire risolta con certezza se prima non la padroneggiamo. Accingendoci quindi a spiegare i princípi della natura umana, noi miriamo in realtà a un sistema completo delle scienze costruito su di un fondamento quasi del tutto nuovo e tale che solo su esso possano poggiare con sicurezza.”

Trattato sulla natura umana

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“O miei cari fratelli! Satana è uno schermitore che darebbe del filo da torcere a Grand-Jan, a Jan-petit e all'Inglese, e io vi dico in verità che molto rudi sono i suoi assalti. Fintanto che noi siamo nell'età di peccare mortalmente, messer Satana ci chiama sul Préx-aux-Clercs della vita. Le nostre armi sono i divini sacramenti; ma egli porta tutto un arsenale fatto dei nostri peccati, armi offensive e difensive insieme. Mi par di vederlo entrare in campo chiuso; la Golosità sul ventre; ecco la sua corazza; la Pigrizia gli serve da speroni; nella sua cintura vi è la Lussuria, che è uno stocco pericoloso, l' Invidia è la sua spada, sulla testa porta l' Orgoglio come un gendarme l'elmetto; ha in testa l' Avarizia per servirsene al bisogno ed ha in bocca la Collera con le ingiurie e tutto quel che segue il che vi dimostra che egli è armato fino ai denti. Quando Dio dà il segnale, Satana non vi dice come i cortesi gentiluomini: Signore in guardia! ma si precipita sul cristiano a testa bassa. Il cristiano accorgendosi che sta per ricevere un colpo di Gola nel mezzo dello stomaco, lo para col Digiuno. A questo punto il predicatore, per essere più eloquente, staccò un crocefisso e prese a maneggiare, dando colpi e facendo parate come un maestro d'armi col suo fioretto per mostrare un colpo difficile. – Satana ritirandosi, tira un gran fendente di Collera, poi producendo una ferita con l' Ipocrisia vi lascia andare un colpo di Orgoglio. Il cristiano prima si copre con la Pazienza, poi risponde all' Orgoglio con un colpo di Umiltà. Satana irritato, gli dà un 'a fondo' di Lussuria, ma vedendolo parato dalla Mortificazione, si getta a corpo morto sul suo avversario, dandogli una frustata di Pigrizia e un colpo di spada di Invidia, mentre tenta di fargli entrare l' Avarizia nel cuore. È qui che bisogna avere buon occhio e buoni piedi. Col Lavoro ci si libera della frustata della Pigrizia; del colpo di spada con l' Amore del prossimo (parata molto difficile, fratelli); e quanto alla botta dell' Avarizia non vi è che la Carità che possa farla deviare.”

Prosper Mérimée (1803–1870) scrittore, storico e archeologo francese
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“Riflettere sull'etica dell'amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo.”

Albert Schweitzer (1875–1965) medico, teologo, musicista e missionario luterano tedesco, di origine francese alsaziana

Origine: Rispetto per la vita, pp. 90-91

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“Pochi istanti dopo s'udì partire a motore imballato la giardinetta della ragazza e don Camillo uscì dal confessionale e andò a sfogare col Cristo dell'altar maggiore la tristezza del suo animo:
"Signore, se questi giovani che si prendono gioco delle cose più sacre sono la nuova generazione, che mai sarà della Vostra Chiesa?"
"Don Camillo" rispose con voce pacata il Cristo "non ti lasciare suggestionare dal cinema e dai giornali. Non è vero che Dio ha bisogno degli uomini: sono gli uomini che hanno bisogno di Dio. La luce esiste anche in un mondo di ciechi. È stato detto 'hanno gli occhi e non vedono'; la luce non si spegne se gli occhi non la vedono."
"Signore: perché quella ragazza si comporta così? Perché per ottenere una cosa che potrebbe facilmente avere soltanto se chiedesse, deve estorcerla, carpirla, rubarla, rapinarla?"
"Perché, come tanti giovani, è dominata dalla paura d'essere giudicata una ragazza onesta. È la nuova ipocrisia: un tempo i disonesti tentavano disperatamente d'essere considerati onesti. Oggi gli onesti tentano disperatamente d'essere considerati disonesti."
Don Camillo spalancò le braccia:
"Signore, cos'è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?"
"Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?"
"No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l'autodistruzione di cui parlavo. L'uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L'unica vera ricchezza che, in migliaia di secoli, aveva accumulato. Un giorno non lontano si ritroverà esattamente come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell'uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore: la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all'uomo la sua ricchezza. Perché distruggeranno tutto e l'uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni cercherà nuovamente Dio. E lo ritroverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se questo è ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?"
Il Cristo sorrise.
"Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l'asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più; ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini d'ogni razza, d'ogni estrazione, d'ogni cultura.”

Giovannino Guareschi (1908–1968) scrittore italiano
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“[Nei piemontesi] L'amore della verità domina la maniera che o svanisce o si mostra timida e impacciata.”

Camillo Boito (1836–1914) architetto e scrittore italiano

Origine: Il critico, p. IX

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“Amore, impossibile a definirsi!”

Storia della mia vita

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“Tutti i dolori sono punizioni, e ogni punizione è inflitta in eguale misura per amore e per giustizia.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

Le serate di San Pietroburgo

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“Preso sensu proprio il dogma diventa rivoltante. Esso, infatti, prevedendo le eterne torture dell'inferno, fa scontare con pene senza fine qualche fallo o persino la mancanza di fede di una vita che spesso non giunge neppure a vent'anni; in più vi è il fatto che questa dannazione quasi universale è in realtà la conseguenza del peccato originale e quindi il risultato inevitabile della prima caduta dell'uomo. Ma questa caduta avrebbe dovuto, in ogni caso, essere prevista da colui che in primo luogo non ha creato gli uomini migliori di quello che sono, e poi ha loro apprestato un tranello, pur sapendo che vi sarebbero caduti, poiché tutto era opera sua e nulla gli rimane nascosto. Secondo questo dogma egli avrebbe chiamato dal nulla all'esistenza un genere umano debole e soggetto al peccato per poi condannarlo a torture senza fine. Inoltre c'è da aggiungere che il Dio che prescrive l'indulgenza e il perdono di ogni colpa fino a giungere all'amore per i nemici non manifesta simili sentimenti, bensì cade in sentimenti opposti; perché un castigo che subentra alla fine delle cose, quando tutto è passato e concluso, non può avere per scopo né il miglioramento né l'intimorimento: è, dunque, soltanto vendetta. Visto così, sembra persino che l'intero genere umano sia stato in realtà destinato e creato apposta per l'eterna tortura e dannazione – tranne quelle poche eccezioni che, non si sa perché, sono state salvate mediante la predestinazione, per grazia di Dio. A parte queste eccezioni, risulta come se il buon Dio avesse creato il mondo affinché il diavolo se lo pigliasse; onde egli avrebbe fatto assai meglio se vi avesse rinunciato.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

L'arte di insultare

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“I' da man manca, e' tenne il camin dritto: | I' tratto a froza, ed e' d'Amore scorto: | Egli in Jerusalem, ed io in Egitto.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

XVII, che comincia: Quanto più disiose l'ali spando; son. CVIII nell'ediz. Mestica
Sonetti sopra varj argomenti

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“Il mutamento del cuore è il cuore del problema.”

Arnold J. Toynbee (1889–1975) storico inglese

citato in Alessandro Pronzato, Ad ogni giorno il suo amore – Gribaudi, 2003

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“L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile.”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

n. 122
Minima moralia

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“In guerra come in amore bisogna guardarsi da vicino.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

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“La morte sola può rescindere l'unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall'amore.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Pensieri morali

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“La preghiera è tanto migliore quanto più carichi d'amore sono gli sguardi dell'anima.”

Charles de Foucauld (1858–1916) religioso cattolico francese, esploratore e studioso della cultura Tuareg

Scritti Spirituali

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“In amore l'esperienza non conta nulla, perché se contasse nessuno amerebbe più.”

Henri de Régnier (1864–1936) scrittore e poeta francese

Lui ou les femmes et l'amour

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“Non ho niente da sciogliere nel bicchiere di birra, tranne una libbra d'amore.”

Dylan Thomas (1914–1953) poeta, scrittore e drammaturgo gallese

Lettere

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