Frasi sulla speranza
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“Non so se la speranza | Va con l'inganno unita: | so che mantien in vita | qualche infelice almen.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da Zenobia, atto II, scena II

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“A metà della speranza io cambiai percorso e poi non ho più corso.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da La piana dei cavalli bradi
Oltre

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“La speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda.”

Mario Monicelli (1915–2010) regista italiano

dall'intervista a Raiperunanotte, 25 marzo 2010

“A che serve un prete se non a dare speranza?”

Mario Canciani (1928–2007) presbitero, biblista e scrittore italiano

Origine: Vita da prete, p. 17

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“La speranza è la forma normale del delirio.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Squartamento

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“L'Italia di oggi è un Paese sazio, che non ha né grandi spinte né grandi speranze.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Dall'intervista delle Iene http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/35155/lucci-enzo-biagi.html (2002)

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“Dopo la morte c'è solo la speranza di ritrovare delle persone care che adesso non ci sono più.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Dall'intervista delle Iene http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/35155/lucci-enzo-biagi.html (2002)

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“R: Da ragazzo, ho creduto nella rivoluzione come fanno i ragazzi di adesso. […] Ora non ho speranze, quindi non mi disegno nemmeno un mondo futuro.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Intervista a Pier Paolo Pasolini

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“La Lazio è una grande tradizione e una importante entità per tutta la città. Ha insegnato ai giovani cosa è lo sport, è una scuola e una speranza di vittoria, quindi dico Forza Lazio sempre.”

Gianni Alemanno (1958) politico italiano, ex sindaco di Roma

Origine: Citato in Esclusiva RadioSei - Alemanno celebra la Lazio: "È tradizione di Roma e un Laziale ormai lo riconosco subito..." http://www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=31528, Lalaziosiamonoi.it, 9 gennaio 2013.

“Per costoro che si pentono pur nelle tribolazioni annunciamo quella parola di liberazione che sarà per loro un'àncora di cui fidarsi perché trae fuori l'anima dagli abissi della perdizione e la guida nel mondo della luce, della speranza e della pace, nel confortevole grembo del pentimento: "Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Mt 12,31). Benedetto è il Dio vivente che ha conosciuto e misurato in anticipo ogni tribolazione che dobbiamo affrontare e ogni guerra escogitata contro di noi. Egli resta con l'orecchio sempre teso a cogliere il primo cenno d'invocazione e di aiuto: "La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora" (Gn 2,9). Quale Dio è simile al nostro Dio così vicino alla nostra preghiera, così attento alla nostra supplica? "Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce" (Sal 46,1).

“Quando il nemico ci perseguita trattandoci come già perduti a causa delle nostre iniquità, richiamiamo alla nostra memoria la parola del Signore che ha detto di essere venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. Quando l'avversario ci ripete che abbiamo perso la speranza nella salvezza perché il peccato abita le nostre menti e i nostri corpi, ricordiamoci che Cristo è morto per i peccatori: "Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

1Gv 1,7). Quando l'accusatore ci rimprovera dicendoci che ci siamo macchiati gravemente e siamo diventati peccatori incalliti, empi, famigliari del male, allora aggrappiamoci alla promessa: "Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito" (Rm 5,6).

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“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”

Jean Starobinski (1920–2019) critico letterario svizzero
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“Chi pone la sua speranza in terra, si discosta dal cielo.”

Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte

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“La vita è fatta di grandi sogni e di piccole speranze.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 19

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“Non possiamo restare giovani se camminiamo con la nostra speranza ed essere vecchi se ci fermiamo con il nostro sconforto.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 36

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“Poteva darsi, concluse, che l'ambizione, i progetti, i sogni e persino il coraggio, o la fede – persino la fede in Dio, stabilì rabbrividendo – invece di darti forza, te la togliessero. Perché la speranza, persino il semplice desiderio di sopravvivere, ti rendevano vulnerabile, legandoti all'eventualità del dolore e della sconfitta. Forse da lì derivava la differenza tra certi esseri umani e gli altri, e allora ecco cosa le era successo. Forse Edmond Dantès si sbagliava, e l'unica soluzione era non fidarsi e non sperare.”

Origine: Si riferisce alla lettera che Edmond Dantès scrive a Maximilian Morel: Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire, tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare". (da Il conte di Montecristo)
Origine: La Regina del Sud, p. 194

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“La speranza credi | è una farfalla che non fa rumore | e batte le sue ali | ed in silenzio muore | senza umanità…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Senza umanità
Finalmente ho conosciuto il conte Dracula...

“Ciò che di eroico e di geniale c'è | nel credere soltanto a questo mondo | è la speranza un giorno di essere smentiti | dall'esplodere di un bacio…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da La seconda da sinistra
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“Non scriverò mai storie su Topolino, non c'è speranza. […] Non provo niente per il personaggio […] non ha personalità.”

Don Rosa (1951) fumettista statunitense

As for me ever doing a Mickey Mouse story, there's no chance of that. [...] I am totally apathetic toward the character as being simply a cute configuration of lines. There's no personality. .

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“Mr. Nobody è tutti e nessuno al tempo stesso, un'illusione, il prodotto dei propri sogni. È amore, speranza, paura, vita e morte. Questo è senza dubbio il personaggio più complesso che abbia mai interpretato. È stato complicato mantenere tutte le sue vite concentrate in un unico personaggio senza perdere me stesso.”

Jared Leto (1971) attore, cantautore e musicista statunitense

Su Mr. Nobody
Origine: Citato in Jérôme Jouneaux, Isabelle Duvoisin e Matthieu Rey, Mr. Nobody http://medias.unifrance.org/medias/50/181/46386/presse/mr-nobody-2010-press-kit-2.pdf, Pan-Européenne, Parigi, 2009.

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“E non finisce mai la speranza, è un'occasione di felicità.”

Gianna Nannini (1954) cantautrice e musicista italiana

da Sex drugs and beneficienza
Inno
Variante: E non finisce mai la speranza, è un'occasione di felicità.

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“L'occidente ha perduto la fede ma non la sapienza e la speranza della fede […], le radici cristiane dell'occidente appaiono proprio quando esse non sono più riconosciute.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

p. 107
Origine: Citato in don Ennio Innocenti, Don Gianni Baget Bozzo, l'Americano http://www.kelebekler.com/occ/bagboz.htm, Kelebekler.

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“Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!”

Luigi Giussani (1922–2005) sacerdote e teologo italiano

dal messaggio http://www.comunioneliberazione.org/Art_detail.asp?Autore=Luigi+Giussani&offset=60&ID=978 per il pellegrinaggio a Loreto in occasione dei 50 anni del movimento Comunione e Liberazione, 16 ottobre 2004
Origine: La frase compare inoltre come epigrafe sulla sua lapide nel Cimitero Monumentale di Milano. Per Giussani, si tratta della «frase più importante per tutta la storia della Chiesa; in essa si esaurisce tutto il cristianesimo» (ibidem).

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“Il tempo miserabile consumi | Me, la mia gioia e tutta la speranza | Venga la morte pallida e mi dica | Pàrtiti figlio.”

Dino Campana (1885–1932) poeta italiano

da Il tempo miserabile consumi, Canti orfici e altri scritti, Oscar Mondadori, 1972