Frasi su affetto
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“Io vorrei sapere quali furono le crescite… di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. […] [La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è] La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in Francia e in Italia fu un fatto di riporto, di imitazione. […] [L'imitazione del Sessantotto francese vi fu] Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero… anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero Sartre. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi scende molto dal suo mitico piedestallo. […] In Italia non ci fu neanche un Sartre. […] Credo che su Pasolini si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non centrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano [i borghesi]… i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. […] Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il Sessantotto e la politica di Berlinguer

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“[…] d'ogni affetto umano affinatrice | fiamma è il dolore, e di virtù maestra | la morte.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Antonio Oroboni alla sua fidanzata

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“Il Super Bass-O-Matic trita, frulla, affetta, impasta, sminuzza, taglia, amalgama, mescola, spezzetta più veloce di quanto voi riusciate a dirlo.”

Dan Aykroyd (1952) attore canadese

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

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“L'ammirazione e l'affetto del popolo russo per la Madonna Litta dimostrano l'attualità del suo messaggio.”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Dall'intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla inaugurazione della mostra del dipinto "Madonna Litta" al Quirinale, 5 novembre 2003. Riportato in Quirinale.it http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=23482.

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“L'affetto intellettuale è il più bel dono che ci si può fare.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

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Citazioni tratte da programmi televisivi

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“Piuttosto che una sentenza | di morte s'infligga una sete | d'amore in un deserto di affetti.”

Luca Canali (1925–2014) latinista e scrittore italiano

da Deliri
Deliri – Discepole in sogno

“Ai tuffi | del sangue sempre più rari, | si alternano fulminei | capricci del vizio presto | mutati in affetto | sublustre, in malinconica | ma mai tetra saggezza.”

Luca Canali (1925–2014) latinista e scrittore italiano

Eloisa, da Discepole in sogno
Deliri – Discepole in sogno

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“Durante il regno di un certo Sovrano, non so bene quale, tra le numerose Spose Imperiali e dame di Corte ve n'era una che, seppure di rango non molto elevato, più di ogni altra godeva del favore di Sua Maestà. Le dame di alto rango, convinte com'erano di dover essere le prescelte, la guardavano dall'alto in basso e ne erano gelose. Quelle di uno stesso grado o di uno inferiore a maggior ragione si sentivano offese. Sera e mattina la sua presenza a Corte non faceva che esporla alla malevolenza delle altre e, forse per via del rancore che si riversava su di lei, ella si ammalò e in preda alla malinconia si ritirò più volte presso la famiglia di origine, ma il Sovrano, sempre più sollecito, seguitava a prendersi cura di lei senza prestare ascolto alle critiche di coloro che gli stavano attorno e suscitando chiacchiere a non finire. Dignitari e nobili dei più alti ranghi, coinvolti loro malgrado, mostravano il loro scontento distogliendo lo sguardo e mormorando che era un'infatuazione tale da turbare la vista e che nel regno dei Tang, per simili circostanze, il paese era caduto in preda a disordini e tumulti. Col passare del tempo, mentre anche nel resto del mondo la vicenda seminava malcontento e preoccupazione al punto che si citava l'esempio di Yang Guifei, non le erano state risparmiate umiliazioni, ma ella era riuscita a partecipare alla vita di Corte, confidando nell'affetto senza limiti che Sua Maestà le riservava. Il padre, che era stato Gran Consigliere, era morto, e la madre, appartenente a un'antica famiglia di tutto rispetto, convinta che la figlia non dovesse essere inferiore alle altre dame che grazie all'appoggio paterno avevano a Corte grande successo, le aveva fornito tutto quanto era indispensabile per ogni occasione ufficiale; pur tuttavia, essendo ella priva di un solido appoggio, in caso di bisogno non aveva nessuno sui cui fare affidamento ed era più sola e sperduta che mai.”

Murasaki Shikibu (973–1014) scrittrice e poetessa giapponese

Murasaki Shikibu, La storia di Genji, a cura di Maria Teresa Orsi, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2012, ISBN 978-88-06-14690-0

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“Fare proprie alcune abitudini del partner è segno di affetto.”

Nasr Hamid Abu Zayd (1943–2010) teologo egiziano

pag. 167
Una vita con l'islam

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“Le televendite sono basso profilo per alto profitto. Le fanno i comici affetti da ingordigia ed avidità.”

Natalino Balasso (1960) attore, comico e scrittore italiano

Dal suo blog su Il fattoquotidiano.it

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“Una recentissima scoperta ha mostrato qual è il gene responsabile della corea di Huntington, ma temo sarà difficile trovare presto una cura sulla base di queste nuove conoscenze. In realtà, pur conoscendo oggi la natura del cambiamento che dà origine al processo patologico non capiamo ancora perché il futuro malato si ammalerà. A rendere ancor più inatteso il reperto, l'alterazione nel Dna (il materiale ereditario) che conduce alla corea di Huntington è simile a quella recentemente osservata in tre altre malattie genetiche assai diverse. Si tratta di una specie di balbettamento prolungato del Dna. […] La zona ripetitiva poteva essere un fenomeno casuale innocuo, o una struttura con una funzione ancora ignota; ma è probabilmente vera questa seconda ipotesi perché oggi sappiamo che quando il balbettamento diventa troppo lungo si ha la rottura di qualche meccanismo tuttora incompreso, che causa lo sviluppo di una malattia. La preoccupazione di Muller-Hill è che le società di assicurazioni si impadroniscano della diagnosi positiva per negare una polizza all'individuo potenzialmente affetto da corea di Huntington, o da altra malattia genetica. Oppure che il datore di lavoro dell'infortunato venga a conoscenza del caso e voglia licenziarlo. Il genetista tedesco propone perciò che si garantisca il diritto al segreto sulla diagnosi genetica.”

Luigi Luca Cavalli-Sforza (1922–2018) genetista e scienziato italiano
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“[Diego Velázquez]… tra santi ed angioli si sentiva in disagio; gli aspetti, gli affetti degli uomini non aveansi misterii per lui, e li rappresentò da filosofo profondo, da insuperabil pittore.”

Tullio Dandolo (1801–1870) scrittore, storico e filosofo italiano

da Panorama di Firenze, 1863
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

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“Sarà come saremo | Senza nessun affetto | Senza nessun effetto | Senza niente che accada.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da L'Inizio, n. 1

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“Michel Onfray si lamenta di ricevere critiche senza essere letto? Ebbene, l'ho quindi letto. L'ho fatto sforzandomi di mettere da parte, per quanto possibile, i vecchi cameratismi, le amicizie comuni, come anche la circostanza — ma questo era evidente — che entrambi siamo pubblicati dallo stesso editore. A dir la verità, sono uscito da questa lettura ancora più costernato di quanto lasciassero presagire le recensioni di cui, come tutti, ero venuto a conoscenza. Non che per me, come invece per altri, l'«idolo» Freud sia intoccabile: da Foucault a Deleuze, a Guattari e ad altri ancora, molti se la sono presa con lui e io, pur non essendo d'accordo, non ho mai negato che abbiano fatto avanzare il dibattito. E nemmeno sono il risentimento anti-freudiano, la collera, addirittura l'odio, come ho letto qua e là, a suscitare il mio disagio alla lettura del libro Crépuscule d'une idole. […] si fanno grandi libri con la collera! E che un autore contemporaneo mescoli i propri affetti con quelli di un glorioso predecessore, che si misuri con lui, che faccia i conti con la sua opera in un pamphlet che, nell'ardore dello scontro, apporta argomenti o chiarimenti nuovi è, in sé, qualcosa di piuttosto sano. Del resto, Onfray l'ha fatto spesso, altrove, e con vero talento. No, non è questo. Quel che infastidisce nel Crépuscule d'une idole è di essere banale, riduttivo, puerile, pedante, talvolta al limite del ridicolo, ispirato da ipotesi complottistiche assurde quanto pericolose.”

Bernard-Henri Lévy (1948) filosofo, giornalista e imprenditore francese

“[Su Giacomo Marchini] Temperante in tutto fino all'astinenza, fidissimo nelle amicizie, facile alla stima e all'affetto, entusiasta del bene, coraggioso, virilmente fermo nelle cose importanti, remissivo e a volte anche un po' trasandato nelle altre, tal era Giacomo Marchini, uomo di virtù antiche, sceso perciò nel sepocro nè ricco, nè celebre.”

Aristide Gabelli (1830–1891) pedagogista italiano

Origine: Citato in Emilio De Marchi, Le quattro stagioni, Lampi di stampa [1892], 2004, pp. 83-84 https://books.google.it/books?id=sQjPAgAAQBAJ&pg=PA84&dq=giacomo+marchini&hl=it&sa=X&ved=0CCgQ6AEwAmoVChMI1rXS3qTHxwIVBrgUCh0ATw26#v=onepage&q=giacomo%20marchini&f=false, ISBN 9788848803014

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“[…] il poeta deve cercare di tenere scolpita nella fantasia qualche azione particolare nella quale concorrano tutti quegli affetti di cui vuol fare immagine.”

Gregorio Caloprese (1654–1715) filosofo, medico e matematico italiano

Citato in Francesco Flora, Soria della letteratura italiana

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“La legislazione nazista e le idee di Hitler in Europa stanno riemergendo, per esempio in Olanda, attraverso l'eutanasia e il dibattito su come si possono uccidere i bambini affetti da patologie. Da noi un bambino malato viene curato, in Olanda invece viene ucciso.”

Carlo Giovanardi (1950) politico italiano

Da Radio anch'io, 16 marzo 2006
Origine: Citato in Olanda richiama l'ambasciatore italiano http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/03_Marzo/17/giovanardi.shtml, Corriere della sera, 19 marzo 2006

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“[Mina] È una grande donna. E nello stesso tempo è ingenua. Io ho per lei un affetto immenso che deriva dalla tenerezza che mi ispira Mina. Pensi che lei, quando mi vede, non fa che darmi dei consigli perché crede che alla mia età io sia ancora inesperta. È il solo essere al mondo i cui pregi sono più affascinanti dei difetti. Chi conosce Mina se ne innamora. Ma lei non vuole farsi conoscere perché ha paura, perché è scottata da tutte le fregature che ha preso ogni volta che ha dato fiducia a qualcuno. È una grande donna, insicura, sì, ma che ha dimostrato coraggio quando è stato necessario, e soprattutto generosa. Ha superato lo choc della morte del fratello giovanissimo, quella di un marito da cui si era da poco separata… […] Ricordo quindici anni fa, quando era diventata una cantante di successo e ha scoperto di aspettare un bambino, ha deciso di mettere al mondo il figlio, nonostante in quell'epoca essere una ragazza madre fosse ancora scandaloso. E la televisione l'ha messa al bando: a Mina è stato proibito di esibirsi in TV e ha dovuto ricominciare da sola, con i dischi e le serate, senza il veicolo pubblicitario dello spettacolo televisivo. Poi, c'è stato il fallimento del padre, che aveva una fabbrica di oggetti in plastica. E Mina ha dovuto pagare lei i debiti fino all'ultima lira: 970 milioni. L'ultimo assegno che staccò la ridusse con 70.000 lire di debito con la banca. Ecco perché divento una belva quando sento criticare Mina: tasse ne ha pagate più del dovuto: il successo, gli errori, tutto.”

Lina Volonghi (1916–1991) attrice italiana

Origine: Da Mina come va? "Ho paura", Gente, 8 luglio 1978.

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“Teresa ci sono affetti | in effetti che affetti | non sono stati mai. | Ma cosa vuoi | ai tempi sai m'innamorai.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

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“La Sicilia è le mie radici, la famiglia, gli amici, gli affetti e tutto ciò che fa parte della mia vita sentimentale e personale. E quindi c'è un bisogno abbastanza fisico di dover tornare nella mia cultura, di rivivere la leggenda dell'isola da cui è difficile staccarsi. È un modo di tornare a casa, è la mia saudade.”

Eva Riccobono (1983) supermodella e conduttrice televisiva italiana

Origine: Citato in Eva Riccobono La top model con il cuore di palermitana http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/12/04/eva-riccobono-la-top-model-con-il.html, Repubblica.it, 4 dicembre 2011.

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“L'affetto del gatto è qualcosa che ogni volta deve essere interpretato, decifrato, capito attraverso mille curiose sfumature.”

Giorgio Saviane (1916–2000) scrittore italiano

Origine: Citato in Fabio Nocentini, I poteri magici del gatto, De Vecchi, Milano, 2011, p. 69 http://books.google.it/books?id=WwQ4WzOAloQC&pg=PA69. ISBN 9788841240762

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“Sulle adozioni ho cambiato idea, fino a poco tempo fa la pensavo diversamente, ma oggi credo sia giusto consentire le adozioni anche alle coppie omosessuali. Sicuramente i ragazzi possono vivere meglio con una coppia che dà affetto e solidità economica, piuttosto che in orfanotrofio.”

Flavia Perina (1958) giornalista e politica italiana

Origine: Citato in Silvia Cerami, Nozze gay, il Pd non ce la fa. http://espresso.repubblica.it/dettaglio/nozze-gay-il-pd-non-ce-la-fa/2180744/1111, l'Espresso, 14 maggio 2012.

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