Frasi su altare
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“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
Citazioni di Mina

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“Se mi capita di entrare in chiesa, me ne sto a guardare il Cristo, a braccia spalancate, e penso che è là, con quel gesto, a parare i peccati del mondo. Devono arrivargli sul palmo come fucilate. Così, trovandomi in porta durante una partita, mi sembra di essere anch'io sopra un altare e stendo le mani, e mi piace ricordare Cristo quando prendo i palloni.”

Ricardo Zamora (1901–1978) calciatore e allenatore di calcio spagnolo

citato da Alberto Bevilacqua, Corriere della Sera Magazine; citato in Tancredi Palmeri, Il blob della settimana. Ancelotti e l'esorcista http://www.gazzetta.it/Calcio/01-06-2009/blob-settimana-50478652759.shtml, Gazzetta.it, 1° giugno 2009

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“Più volte mi sono riletto il testo dell'impegno preso in Parlamento il 18 maggio 1999, il giorno del mio giuramento. Quell'impegno si ispirava alle iscrizioni scolpite sui frontoni del Vittoriano, l'Altare della Patria: "per la libertà dei cittadini, per l'unità della Patria."”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Non è retorica, è l'essenza stessa del nostro convivere civile.
Origine: Dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli italiani, 31 dicembre 2005. Riportato in Quirinale.it http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/continuaciampi.aspx?tipo=discorso&key=28351.

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“La radio è un po' come per gli sposi l'altare e il matrimonio, cioè lì c'è qualcuno che battezza veramente il tuo successo.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

Origine: Dietrologia – I soldi non finiscono mai, p. 177

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“Come non cadere in ginocchio davanti l'altare della certezza.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

cap. 1

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“«Ce lo chiede il popolo italiano», dicevate. Ma quando avete visto gli italiani scendere in piazza al grido: «Senato delle autonomie subito!»? Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti, non certo per avere una Camera di nominati, non certo per una riforma che non farà trovare lavoro al 43 per cento di giovani disoccupati, che non migliorerà la sanità, sempre lasciata in balìa degli avidi appetiti delle Regioni, con le note disuguaglianze tra quelle virtuose e quelle no. Chi di voi avrebbe la faccia tosta di dire che il bicameralismo rallenta il procedimento legislativo? […] Allo stesso modo non vi interessa la soluzione del conflitto di interessi che viola il principio costituzionale dell'uguaglianza di tutti i cittadini nell'accesso alle cariche elettive, sempre sacrificata sull'altare del baratto politico. Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva Calamandrei, per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. Tutto questo però il Premier fa finta di non saperlo. Tanti giornali titolano: «Renzi vuole uscire vincitore», come se il nostro ordinamento costituzionale fosse la scommessa di un Premier infantile, il premio da attribuire a un narciso egoista, arrogante sul piano nazionale e irrilevante su quello europeo. E chi se ne frega se nelle università, così come nei pochi media liberi e tra i nostri banchi, in molti disperatamente chiedono di fermare una riforma sbagliata.”

Paola Taverna (1969) politica italiana
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“Prostrata Ipazia sta del vecchio [Cirillo] innanti: | Treman le faci in su l'altar, che cade | Fra le scosse pareti vacillanti.”

Diodata Roero Saluzzo (1774–1840) letterata, scrittrice e poetessa italiana

da Canto XIX
Ipazia ovvero delle filosofie

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“Il Tempio è il luogo dove la comunità va a pregare, a lodare il Signore, a rendere grazie, ma soprattutto ad adorare: nel Tempio si adora il Signore. E questo è il punto più importante. Anche, questo è valido per le cerimonie liturgiche: in questa cerimonia liturgica, cosa è più importante? I canti, i riti – belli, tutto…? Più importante è l'adorazione: tutta al comunità riunita guarda l'altare dove si celebra il sacrificio e adora.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Papa Francesco: nel tempio non si va a celebrare un rito ma ad adorare Dio http://it.radiovaticana.va/news/2013/11/22/papa_francesco:_nel_tempio_non_si_va_a_celebrare_un_rito_ma_ad_adorare/it1-748874, Radio Vaticana, 22 novembre 2013.

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“Introibo ad altare Dei”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

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“Per la logica del parvenu l'uomo è il suo libretto d'assegni, in una equazione che mette sull'altare l'avere e offende l'essere.”

Remo Cantoni (1914–1978) filosofo italiano

«Parvenu», p. 393
La vita quotidiana

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“Agli occhi del giovane pittore [Correggio], avvezzi alle sottigliezze, alle ondulazioni di linee miti,, […] dovette presentarsi come un nuovo mondo Mantova, impero dello statuario Mantegna. La forma solenne e massiccia di Andrea piombava romanamente sull'altare della Madonna della Vittoria, foggiava un classico scenario coi celebri Trionfi di Cesare, si disponeva in ritmo grandioso sulle pareti della Camera degli sposi, ove i Gonzaga avevan voluto ricordare le feste familiari con una imponenza sorpassante l'avvenimento casalingo.”

Adolfo Venturi (storico dell'arte) (1856–1941) storico dell'arte e accademico italiano

vol. 9, parte 2, p. 618
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
Variante: Agli occhi del giovane pittore, [... ] dovette presentarsi come un nuovo mondo Mantova, impero dello statuario Mantegna. La forma solenne e massiccia di Andrea piombava romanamente sull'altare della Madonna della Vittoria, foggiava un classico scenario coi celebri Trionfi di Cesare, si disponeva in ritmo grandioso sulle pareti della Camera degli sposi, ove i Gonzaga avevan voluto ricordare le feste familiari con una imponenza sorpassante l'avvenimento casalingo. (vol. 9, parte 2, p. 618)

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