Frasi su civile
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“Scrittori e artisti, poeti e pittori, attraverso la particolarità e le particolarità della Sicilia, hanno raggiunto l'universalità.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

da Come si può essere siciliani, in Id., Fatti diversi di storia letteraria e civile, Adelphi, Milano 2009, p. 20

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“Non è casuale che l'avvocato che difende Zappadu sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste – avvocato e parlamentare – che non si dovrebbe confondere. Voglio dire: se la vittima è il presidente del Consiglio e l'accusato è difeso da un deputato di un partito d'opposizione… beh… è come se io mi costituissi parte civile in un qualsiasi processo nei confronti chessò di D'Alema, di Fassino o di Prodi.”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

citato in Paolo Berizzi, Da Ghedini esposto-bis per Villa Certosa "Sequestrare le altre cinquemila foto" http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-7/cinquemila-foto/cinquemila-foto.html, la Repubblica, 13 giugno 2009
Origine: Antonello Zappadu è il fotoreporter autore di centinaia di foto di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti a Villa Certosa, alcune delle quali pubblicate dal quotidiano spagnolo El Pais il 4 giugno 2009.

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“Sulle unioni civili ha vinto il buonsenso perché è assolutamente di buonsenso dare più diritto ai soggetti anche dello stesso sesso che compongono una coppia, un'unione, e al tempo stesso l'istituto giuridico del matrimonio è ben distinto da quello dell'unione. È stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro-natura e antropologica e credo sia stato un nostro risultato.”

Angelino Alfano (1970) politico italiano

dichiarazione rilasciata in merito al maxi-emendamento sul ddl Cirinnà
Origine: Visibile in Unioni civili, Alfano: "Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura" https://video.repubblica.it/dossier/unioni-civili-stepchild-adoption-cirinna/unioni-civili-alfano-abbiamo-impedito-una-rivoluzione-contro-natura/230025/229407, Repubblica.it, 25 febbraio 2016.

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“È il popolo rivendicato a se stesso, libero del suo braccio e della sua coscienza che dovrà creare in Italia il nuovo elemento di progresso civile, morale ed economico. Però oggi è d'uopo crear quest'Italia, che non esiste, né può esistere, col Tedesco a Venezia e col Papa a Roma.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alla Società operaia — Millesimo, Caprera, 4 luglio 1865, p. 373
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“[Alberto Arbasino] Anticomunista e avversario del politicamente corretto senza essere di destra. Pronto a intervenire nel dibattito civile senza essere di sinistra.”

Aldo Cazzullo (1966) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da In politica sto sempre fuori dai cori Berlusconi? Arricchisce amici e nemici https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/18/politica_sto_sempre_fuori_dai_co_9_050418075.shtml, Corriere della Sera, 18 aprile 2005.

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio.
Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]
Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere. (Libro VII, Regno di Gioacchino Murat”

Pietro Colletta (1775–1831) patriota, storico e generale italiano

1808-1815), Capo II "Fatti di guerra e di brigantaggio, poi distrutto.", XXVII-XXVIII, Tip. e libreria Elvetica, Capolago, 1834
Storia del reame di Napoli

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“Vendola è l'uomo più prolisso che esista, ve lo giuro. E adesso sta per sposarsi con Eddy. Per rispondere "sì" ci metterà quattro settimane, ci saranno gli invitati che dormiranno nelle tende della protezione civile, i testimoni si terranno in piedi con le anfetamine.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 4 marzo 2016
Origine: Visibile al minuto 00:36:50 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 04/03/2016 https://www.youtube.com/watch?v=2O6HJa3FEP8, YouTube.com, 6 marzo 2016.

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“Quando ci siamo trovati a che fare con questi personaggi, meglio, con questi problemi – perché in una prima fase questi personaggi non si trovavano – ne sapevamo molto poco. In progresso di tempo, soltanto in progresso di tempo, abbiamo cominciato a capire alcune cose. Per esempio, che un gruppo terrorista può essere, purtroppo, facilmente forte. Nel senso che basta mescolare alcuni ingredienti: fanatismo ideologico, una certa capacità di organizzarsi, sfruttando le mille possibilità mimetiche di una grande città, di organizzarsi diversificando i compiti tra regolari e irregolari, di organizzarsi cercando collegamenti con la società civile a vario livello. Bastano queste capacità per poter anche duramente colpire, sia pure con una consistenza numerica non elevatissima di gruppo terroristico. Tutto questo – lo abbiamo scoperto in progresso di tempo – le Brigate Rosse erano. Tutto questo rendeva le Brigate Rosse pericolose soprattutto dal punto di vista politico: non è tanto la pericolosità militare – per la quale non occorre a mio giudizio una speciale consistenza numerica – quanto piuttosto la pericolosità politica derivante dal collegamento, dal potenziale collegamento, con settori della società civile e del mondo intellettuale che in quella fase le BR avevano, e che le rendeva un problema politico molto molto grave.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Dal programma televisivo La notte della Repubblica, Rai 2, 14 febbraio 1990.

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“[Maria Falcone e Rita Borsellino] hanno offeso la memoria dei loro eroici fratelli. Le due signore, entrambi militanti a sinistra con una disinvoltura che preferisco non commentare, hanno strumentalizzato due eroi civili che, per fortuna di tutti, sono patrimonio della collettività”

Renato Schifani (1950) politico italiano

citato in Corriere della sera https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/06/Borsellino_Falcone_sorelle_accusano_Schifani_co_0_030906119.shtml, 5 settembre 2003

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“Marco Pannella era già un mito quando lo conobbi. Erano gli anni '70 e il suo impegno sui diritti civili mi faceva riflettere mentre studiavo medicina all'Università Cattolica e proprio da studente lo incontrai la prima volta. Mi emozionai quando nel 2006, ritornato in Italia, raccontò quel nostro primo incontro a mia figlia che lo guardava come si guarda un saggio da ascoltare con rispetto. La stima per Marco si è accompagnata in questi ultimi anni alla gratitudine per avermi permesso di condividere alcuni progetti e momenti di grande intensità. Come potrei dimenticare quando mi venne a prendere per accompagnarmi a casa di Pier Giorgio Welby, dove incontrai Pier Giorgio e Mina, o quando mi chiuse nel salotto di casa mia per ore per cercare di convincermi a entrare nel Partito Radicale prima delle elezioni per il Parlamento Europeo nel 2009. O la marcia per la giustizia nel dicembre 2013, quando Marco si presentò con l'immancabile sigaro e un cappello da babbo natale con scritto sopra "Amnistia". Non eravamo sempre d'accordo ma io gli ho voluto un grandissimo bene e so che ero ricambiato. A volte mi sgridava perché non condivideva alcune mie decisioni. Io non ebbi mai il coraggio di sgridarlo sulle scelte politiche ma, ogni tanto, mi prendevo la libertà di farlo in occasione degli scioperi della sete quando alcuni valori nel sangue, come la creatinina e l'azoto ureico, salivano pericolosamente mettendo a rischio la sua vita. Marco se la rideva e continuava a fumare. Testardo, risoluto, irremovibile, visionario. Ecco Marco siamo in tanti ad aver appreso qualcosa da te. Per quello che mi riguarda non dimenticherò mai che oltre le doti che tutti ti riconoscono avevi anche dolcezza e signorilità e quelle carezze che ogni tanto mi hai dato sul volto sono entrate nel mio cuore e le ricorderò per sempre.”

Ignazio Marino (1955) medico e politico italiano
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“È diicile immaginare uno strumento migliore dei droni per ridurre al minimo i rischi per i civili.”

John Owen Brennan (1955) politico statunitense

Origine: Citato in Spencer Ackerman, I droni di Obama sotto accusa, The Guardian, Regno Unito; tradotto in Internazionale, n. 1100 del 30 aprile 2015.

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“Vivere insieme tra diversi è una delle grandi sfide che l'Italia, l'Europa, il mondo, sono chiamati ad affrontare. Ma è possibile vivere insieme quando si è diversi, per provenienza, cultura, religione? La condivisione degli stessi luoghi con l'"altro" suscita problemi, pone domande. Eppure la realtà è che, al di là delle difficoltà, già viviamo insieme. E con grandi vantaggi reciproci. I lavoratori immigrati costituiscono quasi un decimo della forza lavoro, generano più del 10% del Pil, innalzano i tassi di natalità, sostengono il sistema pensionistico. La presenza di tanti stranieri che arricchiscono con il loro lavoro, e il loro contributo umano e civile, la vita del nostro Paese ci offre già l'immagine di un possibile e proficuo convivere fra diversi, ma uguali. E mi sembra che negli ultimi tempi, si stia riuscendo ad andare oltre le generalizzazioni, i luoghi comuni. Certo, l'integrazione è un processo non breve, non facile, perché significa muovere verso l'"altro". L'immigrato incontro a noi. Ma anche noi incontro allo straniero. L'integrazione non riguarda solo i non italiani, bensì pure gli italiani. Qui c'è una grande sfida culturale ed educativa, ma anche una necessità di empatia, di una simpatia che faccia cadere i muri, che aiuti ad accettare il fatto che le identità si ereditano, ma si costruiscono anche.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data

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“Ai laziali io riconosco a malapena i diritti civili.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

Attribuite
Origine: Citato in Cristaino Militello, SuperGiulietta 2004-2005, Kowalski Editore IT, 2005, p. 46 http://books.google.it/books?id=ofnhU8QgeyYC&pg=PT24. ISBN 8874967020

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“Se lei sapesse cos'è la vita sociale | non mi starebbe a seccare | perché io la faccia passare. | Se lei sapesse essere un uomo civile | aspetterebbe il suo turno | come fa tutta l'altra gente. | Senta, ma lei non sa chi sono io: | sono il commendator tale, | parente del ministro tale. | Mi spiace, ma questo non m'importa niente, | lo dica pure al suo parente, | io non mi lascio influenzare..”

Luigi Tenco (1938–1967) cantautore italiano

da Vita sociale,
Luigi Tenco canta Tenco, De André, Jannacci, Bob Dylan
Origine: Indicata da Tenco come quinta ballata, con il titolo originale Ballata della vita sociale o del progresso Enrico De Angelis, Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti, p. 96

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“Si freme vedendo giustiziato con quattro righe lo sforzo di tutta una vita, quando si sa come è facile giudicare e difficile è vivere.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

da La guerra civile
Origine: Citato in Maurice Bardèche, Sei risposte a Renzo De Felice, Giovanni Volpe Editore, Roma, 1976, p. 187.

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“Quando la gente muore sotto le bombe, chiedere una tregua o un cessate il fuoco ha sempre senso. E considero un successo che si sia riusciti ad aprire un corridoio umanitario per evacuare i civili da Debaltseve.”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Citato in Ucraina, Merkel: "Incerto successo dei colloqui". Comandante Nato: "Intervento militare" http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/07/news/nato_breedlove_putin_ucraina-106725953/?ref=HREA-1, Repubblica.it, 7 febbraio 2015.

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“Di fronte alla nuova, terribile, strage del mare, che conta centinaia di vittime al largo di Lampedusa, si sente il bisogno civile e morale di alzare la voce: non è possibile che la politica e le istituzioni non riescano a dare risposte concrete ad un fenomeno prevedibile come quello di chi è costretto a fuggire da Paesi in guerra o dove regna la violenza.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Citato in Riccardi: "Italia intervenga su stragi migranti anche senza UE http://www.andreariccardi.it/it/articoli/riccardi-italia-intervenga-su-stragi-migranti-anche-senza-ue, Riccardiandrea.it, 12 febbraio 2015.

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“La guerra in Spagna era da qualche mese finita, e stava per cominciare quella mondiale, quando in una bottega di vecchi libri mi sono imbattuto nel grosso volume delle Obras di josé Ortega y Gasset pubblicato dalla Espasa—Calpe (Bilbao— Madrid—Barcelona: e questi nomi di citta‘ erano per me ancora intrisi della passione con cui avevo seguito le vicende della guerra civile) nel 1932. Un volume rilegato in tela arancione e stava accanto ad un altro di uguali dimensioni rilegato in tela rossa e che portava il timbro di un circolo socialista di Zaragoza: El capital di Marx.
Era facile pensare che qualcuno li avesse portati dalla Spagna come preda di guerra: e mi commuoveva l’immagine di quel reduce dalla guerra fascista che chi sa per quale sentimento, interesse o intento si era caricato di quei due pesanti volumi, portandoli dalla Spagna in Italia. Era un’immagine che dava alla fantasia e inclinava alla retorica. Mi faceva affiorare alla mente quella frase di Shakespeare che l’anno prima il premier inglese Chamberlain aveva declamato tornando da Monaco: “Dentro una selva di pericoli abbiamo colto questo fiore” (e intendeva, il pover’uomo, il fiore della pace). Dentro i disagi, i pericoli e lo strazio della guerra — e di una guerra di cui altro non sapeva che era contro quei “rossi” di cui nulla sapeva — ecco che l’ignoto reduce italiano aveva riportato, come un fiore, dei libri. E forse non per sè. Per me, in definitiva.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

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“La nostra grande civiltà, qui in America e in tutto il mondo civile è giunta alla resa dei conti. Lo abbiamo visto nel Regno Unito, dove hanno votato per liberarsi dal governo globale e dagli accordi commerciali a livello globale, dalle politiche sull'immigrazione che hanno distrutto la loro sovranità e hanno distrutto molte nazioni. Ma la base centrale del potere politico mondiale è proprio qui, in America; il nostro corrotto sistema politico è il più grande potere che appoggia gli sforzi per una globalizzazione radicale e per la privazione dei diritti dei lavoratori. Le loro risorse finanziarie sono praticamente illimitate, le loro risorse politiche sono illimitate, i loro mezzi di comunicazione sono senza pari, e, soprattutto, la profondità della loro immoralità è assolutamente senza limiti. (dal discorso di Palm Beach, Florida, sul legame tra media e potere, 13 ottobre 2016”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2016
Variante: La nostra grande civiltà, qui in America e in tutto il mondo civile, è giunta alla resa dei conti. Lo abbiamo visto nel Regno Unito, dove hanno votato per liberarsi dal governo globale e dagli accordi commerciali a livello globale, dalle politiche sull'immigrazione che hanno distrutto la loro sovranità e hanno distrutto molte nazioni. Ma la base centrale del potere politico mondiale è proprio qui, in America; il nostro corrotto sistema politico è il più grande potere che appoggia gli sforzi per una globalizzazione radicale e per la privazione dei diritti dei lavoratori. Le loro risorse finanziarie sono praticamente illimitate, le loro risorse politiche sono illimitate, i loro mezzi di comunicazione sono senza pari, e, soprattutto, la profondità della loro immoralità è assolutamente senza limiti.

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“Avanti i paesi che non domano i cavalli, non straziano la volpe, non ingiuriano la iena – civili iene essi stessi!”

Anna Maria Ortese (1914–1998) scrittrice italiana

Origine: Le piccole persone, p. 106

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“Sebbene il Vietnam stesso stia affrontando la carestia dopo trent'anni di guerra, ha spedito più di 25.000 tonnellate di viveri alla Cambogia. I vietnamiti sono riusciti a farlo chiedendo ad ogni famiglia nelle loro province sudoccidentali di dare tre chili di riso. Per contro, i governi occidentali hanno inviato solo un esile rivolo di aiuti. Le grandi agenzie, la Croce Rossa Internazionale e l'Unicef, hanno imposto condizioni sulla carità da loro proposta, come il diritto di fornire viveri a ciò che definiscono «l'altra parte». Gli osservatori occidentali che hanno attraversato il confine tailandese con la Cambogia hanno visto ciò che in realtà questo significa: significa nutrire non i civili, non le donne e i bambini, ma ciò che rimane dell'esercito genocida di Pol Pot. Per questo privilegio, le agenzie hanno negato l'assistenza al 90% del popolo cambogiano. Fornire viveri ai Khmer Rossi è in linea con l'appoggio diplomatico occidentale a Pol Pot. Il mese scorso, l'assemblea generale dell'Onu assisté allo spettacolo straordinario delle democrazie occidentali, incluse l'America e la Gran Bretagna, che votano per continuare il riconoscimento del regime defunto che loro stessi riconoscono come gli assassini di massa più efficienti dopo Hitler.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Sebbene Vietnam stesso stia affrontando la carestia dopo trent'anni di guerra, ha spedito più di 25.000 tonnellate di viveri alla Cambogia. I vietnamiti sono riusciti a farlo chiedendo ad ogni famiglia nelle loro province sudoccidentali a dare tre chili di riso. In contrasto, i governi occidentali hanno spedito solo una manciata d'assisstenza. Le grandi agenzie, la Croce rossa internazionale e Unicef, hanno imposto condizioni sulla loro carità, come il diritto di fornire viveri a ciò che definiscono «l'altra parte». Gli osservatori occidentali che hanno attraversato il confine tailandese con Cambogia hanno visto ciò che significa veramente: significa nutrire non i civili, non le donne e i bambini, ma ciò che rimane dell'esercito genocidiale di Pol Pot. Per questo privilegio, le agenzie hanno trattenuto l'assisstenza a 90% del popolo cambogiano. Fornire viveri ai Khmer Rossi è in linea con l'appoggio occidentale per Pol Pot. Il mese scorso, l'assemblea generale dell'Onu assistì allo spettacolo straordinario delle democrazie occidentali, inclusi l'America e la Gran Bretagna, votare per continuare il riconoscimento del regime defunto che loro stessi riconoscono come i carnefici più efficenti dopo Hitler.

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“Combattente fra le file gloriose del partito d'azione finchè trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.”

Giovanni Acerbi (1825–1869) militare, patriota e politico italiano

Origine: Dalla lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866 http://digilib.bibliotecateresiana.it/sfoglia_periodicis.php?identifier=39-18661129&op=ric&cata=&gruppo=LA%20FAVILLA&anno=&cass=&id=27288&creator=&title=&publisher=&date=&shelfmark=&offset=0, pubblicata su La Favilla, 26 novembre 1866

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“Le facezie sono il più dolce condimento delle civili conversazioni poiché egli è antico proverbio: «Anco agli dii piace il giocoso.»”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

96; p. 13
Il teatro della politica
Origine: Emanuele Tesauro, La filosofia morale [derivata dall'alto fonte del grande Aristotele stagirita] (1670), libro XIII, cap. I: «Le facezie dunque sono i più dolci condimenti della civil conversazione, nel passeggio, ne' circoli, nelle veglie, ne' giuochi, e ne' conviti.»

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