Frasi su corrente
pagina 2

William Seward Burroughs photo
Walter Benjamin photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Giovannino Guareschi photo
Joseph De Maistre photo
John Maynard Keynes photo
John Maynard Keynes photo
Milton Friedman photo
Italo Calvino photo
Cyril Connolly photo
Vasilij Vasil'evič Rozanov photo
Vivekananda photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo
John Maxwell Coetzee photo
Nikolaj Vasiljevič Gogol photo

“Non questo è ciò che v'è di piú mirabile al mondo: il lieto in un baleno si converte in triste, se appena un po' a lungo ti ci fermi innanzi; e Allora Dio sa che cosa ti potrebbe frullar per la testa. Chissà, potresti addirittura finire a pensare: «Ma in fin dei conti, soltanto la Koròbočka sta cosí in basso sulla scala infinita della perfettibilità umana? È proprio tanto grande l'abisso che la divide dalla sorella inaccessibile fra le pareti d'una casa aristocratica, con infiorate scale di ghisa, bronzi splendenti, legni preziosi e tappeti, mentre sbadiglia su un libro che si forza a finire, in attesa d'una visita mondano-intellettuale, durante la quale avrà campo di far scintillare il suo spirito e di metter fuori pensieri imparati a memoria, pensieri che secondo le leggi della moda interessano la città per la durata d'una settimana: pensieri che non riguardano già quel che avviene in casa sua e nei suoi possedimenti, trascurati e in isfacelo per l'insipienza dei padroni, bensí quale rivolgimento politico stia preparandosi in Francia, o quale indirizzo abbia preso il cattolicesimo di moda?» Ma avanti, avanti! Perché parlare di questo? Ma perché, dunque, proprio nei momenti che non si pensa a nulla, e si è allegri, senza inquietudini, d'improvviso, per conto suo, ci traversa un'altra bizzarra corrente? Ancora il riso non ha fatto in tempo a sparire del tutto dal volto, e già sei diventato un altro fra le stesse persone di poc'anzi, già un'altra luce t'illumina il volto…”

III; 1977, pp. 55-56
Le anime morte, Parte prima

Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Papa Giovanni Paolo II photo

“L'influenza di Henri Lefebvre [sui situazionisti] è innegabile (un'influenza che è stata, del resto, reciproca) ma anche quella dei dadaisti, dei surrealisti, dei lettristi e di altri gruppi di avanguardia. Questa corrente, di origine culturale, riprende la critica marxista, e in particolare quella di origine Hegeliana come è stata interpretata da Lukács.”

da Les origines du gauchisme, Editions du Seuil, Parigi 1971; citato in prefazione a Henri Lefebvre, Il marxismo e la città (La pense marxiste et la ville), a cura e traduzione di Mario Spinella, Gabriele Mazzotta editore, Milano 1976

Martin Gardner photo
Giuseppe Tucci photo
Giuseppe Tucci photo
Giuseppe Rensi photo
Federico Caffè photo
Giuseppe Prezzolini photo
Alain Daniélou photo
Jacques Lacan photo
Glyn Daniel photo
Fernando Gago photo
Giovanni Allevi photo
Alessandro Baricco photo
Roberto Bolaño photo
Raymond Aron photo
Papa Benedetto XVI photo

“[Parlando di Francesco di Sales] Vissuto a cavallo tra due secoli, il Cinquecento e il Seicento, raccolse in sé il meglio degli insegnamenti e delle conquiste culturali del secolo che finiva, riconciliando l'eredità dell'umanesimo con la spinta verso l'assoluto propria delle correnti mistiche.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall'udienza del 2 marzo 2011 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20110302_it.html

Erodoto photo
Herman Gorter photo
Henry Jenkins photo
Marcello Pera photo
Giuseppe Cocchiara photo
Pierre Gamarra photo
Marcello Piacentini photo
Georg Simmel photo
Piero Martinetti photo
Cesare De Michelis photo
Philip K. Dick photo

“Quando si vive dentro, al sicuro, e si guarda fuori, e il muro è percorso da corrente elettrica e le guardie sono armate, perché mai si dovrebbe pensare alle sofferenze altrui?”

Un oscuro scrutare
Un oscuro scrutare
Variante: quando si vive dentro, al sicuro, e si guarda fuori, e il muro è percorso da corrente elettrica e le guardie sono armate, perché mai si dovrebbe pensare alle sofferenze altrui?

“L'attacco alla Varaita iniziò, dicevamo, il 21 agosto. Tra l'altro, per quanto è dato saperne, i tedeschi possedevano informazioni errate sulla consistenza delle forze partigiane in valle, che facevano ammontare a diverse migliaia d'uomini muniti di cannoni. Presumibilmente queste valutazioni si basavano sulle voci correnti, sull'incessante attività partigiana in pianura e sugli attacchi portati al presidio di Piasco. Un episodio che doveva aver contribuito a rafforzare l'ipotesi di grandi ammassamenti di volontari in Varaita, era avvenuto il 6 agosto. In piena notte, nella cittadina di Saluzzo una serie di esplosioni violente aveva squassato l'aria. Una carica di esplosivo aveva danneggiato la Casa Littoria, nel centro della città, altre cariche avevano abbattuto due pali del telegrafo nella stazione, distrutto tratti di binario, sfasciato una locomotiva, dei carri merci ed una «littorina»; infine il posto di blocco all'uscita di Saluzzo era stato attaccato e fatto anch'esso saltare. I nazifascisti ritenevano che l'azione fosse frutto di un attacco in forze dei partigiani, non supponendo che pochi arditi avessero potuto penetrare in una città dove stazionavano ingenti reparti di truppa. Invece, il colpo di mano era stato opera di quattro volontari della sezione guastatori GL della brigata Varaita, al comando di Vittorio Giuliani.”

Mario Giovana (1925–2009) partigiano, giornalista e storico italiano

pagg. 231 e 232
Storia di una formazione partigiana – Resistenza nel Cuneese

Juan Valera photo
Jean Pierre Louis Laurent Hoüel photo
Johann Joachim Winckelmann photo
Bertrando Spaventa photo
Franco Evangelisti (politico) photo

“Io non sono un pagliaccio come certi amici miei che cambiano corrente ogni tre mesi.”

Franco Evangelisti (politico) (1923–1993) politico e dirigente sportivo italiano

Citazioni di Franco Evangelisti

Sergej Luk'janenko photo

“Il conto corrente
Tra il dire e il fare
C'è di mezzo il mare.
Tra il dire e il dolce far niente
C'è di mezzo il conto corrente.”

Guido Almansi (1931–2001) critico letterario, scrittore e traduttore italiano

Maramao

Arturo Pérez-Reverte photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Nek photo
Piotta photo
Filippo Sacchi photo
Nicola Tranfaglia photo
Maurizio Belpietro photo
Kālidāsa photo
Umberto Veronesi photo

“Tra i vari movimenti di pensiero che in questi ultimi decenni hanno proposto al mondo civile nuove concezioni morali e sociali, uno dei più incisivi è certamente quello che sostiene un rapporto diverso tra uomo e natura. L'obiettivo finale consiste nel convertire la tradizionale cultura antropocentrica, che vede la natura asservita incondizionatamente ai bisogni della specie umana, in una cultura che potrebbe essere definita ecocentrica o naturocentrica o solidaristica. L'uomo è collocato nel contesto naturale come una delle tante componenti e la natura è la grande madre da cui uomini, piante e animali sono stati generati. Pertanto l'amore per l'ambiente non dovrebbe essere solo quello, sottilmente egoistico, che mira a valorizzarlo e a migliorarlo per rendere la vita più piacevole e più sana, ma è un dovere, un imperativo morale di rispetto quasi sacrale per madre natura che crea e nutre tutte le specie, quella umana compresa.
In questo contesto si pone la corrente filosofica che estende molti principi etici consolidati per la specie umana (per esempio «non uccidere») anche al mondo animale. Si tratta di un'operazione molto ardita che ha già riscosso innumerevoli consensi e che ha condotto, tra l'altro, alla nuova definizione di «specismo» per descrivere quegli atteggiamenti di sopraffazione che caratterizzano il tradizionale comportamento dell'uomo nei confronti degli animali, un atteggiamento non dissimile da quello tipico del razzismo nei riguardi delle altre razze umane. Basti pensare che nella morale schiavistica vigente centocinquant'anni fa era un fatto complessivamente accettabile l'uccisione senza motivo di un nero da parte di un bianco.
Allo stesso modo, oggi, uccidere o far soffrire senza motivo un animale non scandalizza più di tanto. Qualche anno fa, in Italia, non sarebbe nemmeno stato oggetto di attenzione, e solo dal 2003 una legge punisce le sevizie agli animali e il loro abbandono. Così come la sopraffazione della razza bianca sulla nera è diventata, sia pur lentamente, un atteggiamento moralmente condannabile dalla coscienza civile, anche per gli animali, secondo questa nuova corrente di pensiero, non è lontano il giorno in cui la sopraffazione della specie umana sulle altre specie apparirà come un'inaccettabile forma di ingiustizia.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 187-188

Maffeo Pantaleoni photo

“È un fatto comune al sorgere e al primo sviluppo di ogni grande corrente religiosa che la situazione della donna subisca una depressione.”

Maffeo Pantaleoni (1857–1924) economista e politologo italiano

Della divisione del lavoro in attribuzioni maschili e femminili

Manlio Sgalambro photo
Costanzo Preve photo

“Negli ultimi decenni in Italia è divenuta corrente l'abitudine a discutere se il termine nicciano di Übermensch debba essere tradotto come Superuomo o come Oltreuomo. A questo rispettabile quesito filologico si unisce spesso anche un'inutile e fuorviante diatriba politica, sul fatto cioè che il termine Superuomo è di "destra", mentre il termine Oltreuomo è di "sinistra". Questa diatriba è ideologica, non filosofica. Si tratta di una diatriba interminabile, che rischia di non cogliere mai il centro storico del problema. Infatti Nietzsche, che, come persona, ai suoi tempi era ideologicamente piuttosto di "destra", come filosofo (che è la sola cosa che conta) non è né di destra né di sinistra, in quanto ha di mira soprattutto una critica radicale dell'intera cultura borghese, cui Hegel, aveva a suo tempo conferito un profilo "ideale" non coincidente con il capitalismo e con la sua dimensione economica. In una fase storica in cui il capitalismo si globalizza e si universalizza nel mondo intero, ed è perciò del tutto post-borghese (e post-proletario), la filosofia di Nietzsche non cambia di natura, ma muta di funzione. Quando si trattava di bastonare i proletari rivoluzionari, lo Übermensch era un Superuomo. Una volta bastonati e resi innocui i proletari, quando si tratta di sciogliere e distruggere gli ultimi resti dell'eticità borghese hegeliana, lo Übermensch può diventare un innocuo ed educato Oltreuomo. È questa la chiave storica per affrontare il segreto di Nietzsche.”

Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano

Origine: I Secoli Difficili, p. 96

Piero Viotto photo
Noam Chomsky photo
Rino Gaetano photo

“Mentre vedo tanta gente | che nun c'ha l'acqua corrente, nun c'ha niente, | ma chi me sente… ma chi me sente.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Nuntereggae più, lato A, n. 1
Nuntereggae più

Tat'jana L'vovna Tolstaja photo

“Di solito, all'inizio dell'autunno, la mamma partiva per Mosca con i bambini che andavano ancora a scuola. Mio padre, mia sorella e io restavamo a Jasnaja Poljana ancora qualche mese. Facevamo una vita da Robinson sull'esempio di nostro padre. Tenevamo la casa sole, senza l'aiuto di domestici, e preparavamo pasti strettamente vegetariani.
Un giorno ci annunciarono l'arrivo di una nostra zia, amica di tutti, alla quale volevamo molto bene. Sapendo che la zia apprezzava la buona tavola e particolarmente la carne, ci chiedevamo che cosa fare.
Preparare il «cadavere», chiamavamo così la carne, ci faceva orrore. Mentre discutevo la faccenda con mia sorella venne papà. Messo al corrente dei nostri dubbi, ci rassicurò, promettendoci di occuparsi del menu della zia.
«Quanto a voi,» disse, «preparate il pranzo come al solito.»
La zia, bella, allegra, piena di vita come sempre, arrivò quel giorno stesso. Venuta l'ora passammo nella sala da pranzo. E cosa vi trovammo? Al posto della zia c'era un enorme coltello da cucina e, attaccato alla seggiola con una cordicella, un pollo vivo. La povera bestia si dibatteva trascinandosi il sedile.
«Sappiamo che ti piace mangiare gli esseri viventi,» disse papà, «così ti abbiamo procurato questo pollo. Ma nessuno di noi vuole commettere un assassinio: quel coltello omicida è a tua disposizione per compierlo.»
«Un'altra delle tue burle!» esclamò zia Tatiana scoppiando a ridere. «Tania! Maša! Sciogliete subito quella povera bestia e ridatele la libertà.»
Ci affrettammo a obbedire alla zia. Liberato il pollo, venne servito quanto avevamo preparato per il pasto: maccheroni, legumi e frutta.”

Tat'jana L'vovna Tolstaja (1864–1950) attivista russa

Origine: Anni con mio padre, p. 187

Ilie Năstase photo

“Volevo solo metterti al corrente che ero riuscito a fare un colpo talmente incredibile.”

Ilie Năstase (1946) tennista rumeno

Origine: Al Roland Garros 1983, durante una partita contro Hogsted, per rispondere a un lob dell'avversario, Nastase lanciò la racchetta in aria. La racchetta colpì la pallina mandandola nella metà campo avversaria. Il giudice di sedia assegnò giustamente il punto a Hogstedt, ma Nastase chiese l'intervento del supervisor. Una volta arrivato in campo il supervisor disse rivolto al tennista rumeno: "Sono 25 anni che giochi a tennis, dovresti sapere che non puoi fare punto se non tieni la racchetta in mano!" Questa fu la risposta di Nastase.
Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, I migliori anni di Nasty il ribelle http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/18/745939-migliori_anni_nasty_ribelle.shtml, Ubitennis.com, 18 luglio 2012.

Corrado Guzzanti photo
Corrado Guzzanti photo
Amerigo Vespucci photo
Ettore Sottsass photo
Aśvaghoṣa photo
Max Eastman photo