Frasi su forse
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“[Su Lorenzo Insigne] Ha il colpi per far entusiasmare. È diventato maturo, forse ha impiegato un anno o due in più, ma lo capisco: i profeti in Patria non esistono, perché la tua gente non ti perdona mai niente, e per imporsi, hanno bisogno di tempo. Di lui mi colpisce la tecnica, la capacità di annusare la porta, il sacrificio: se un allenatore si ritrova un giocatore di questa portata, dal quale riceve in dono pure una decina di gol, allora ha svoltato.”

Franco Causio (1949) calciatore e commentatore sportivo televisivo italiano

Origine: Da un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport - Stadio, citato in Causio: "Insigne il miglior esterno offensivo d'Italia: tecnica, sacrificio gol. Ha svoltato" http://gianlucadimarzio.com/it/causio-insigne-il-miglior-esterno-offensivo-ditalia-tecnica-sacrificio-gol-ha-svoltato, Gianlucadimarzio.com, 16 marzo 2017.

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“[…] la comicità nasce da una situazione tragica: uno cade su una buccia di banana e si fa male. A noi comici tocca la fatica di ribaltare la tragedia in commedia. La battuta per noi è un'ossessione. Forse è per questo che ci viene facile interpretare ruoli drammatici. Perché abbiamo uno sforzo in meno da fare. Gli attori drammatici, invece, devono fare uno sforzo in più.”

Jerry Calà (1951) attore italiano

Origine: Dall'intervista Jerry Calà, l'ultimo yuppie: «A questa Italia in crisi manca il nostro entusiasmo» http://www.linkiesta.it/it/article/2016/04/22/jerry-cala-lultimo-yuppie-a-questa-italia-in-crisi-manca-il-nostro-ent/30087/, Linkiesta.it, 22 aprile 2016.

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“I Khmer Rossi elaborarono una costituzione per la loro nuova Cambogia «democratica». L'articolo venti della costituzione diceva che ogni cambogiano aveva il diritto di praticare qualsiasi religione (piena libertà di culto religioso), e che i cambogiani avevano il diritto di non praticare qualsiasi religione. Ma qualsiasi religione che fosse «errata» o «dannosa» per la Cambogia era assolutamente vietata. È ciò che il presidente Mao, i cui insegnamenti i Khmer Rossi seguirono fino ai loro più barbarici estremi, avrebbe forse chiamato una «contraddizione». La maggior parte dei cambogiani sono buddisti, e il buddismo ispira i gentili, i passivi, e venera l'armonia tra gli esseri umani e la loro terra, non la supremazia su di essa. I Khmer Rossi decisero di porre fine a questa tradizione in quasi una sola nottata.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: I Khmer Rossi elaborarono una costituzione per la loro nuova Cambogia «democratica». L'articolo venti della costituzione disse che ogni campogiano aveva il diritto di venerare qualsiasi religione, e che ogni cambogiano aveva il diritto di non venerare qualsiasi religione. Ma qualsiasi religione che era «errata» o «dannosa» per la Cambogia era assolutamente vietata. È ciò che il presidente Mao, i cui insegnamenti i Khmer Rossi seguirono ai loro estremi più barbarici, avrebbe forse chiamato una «contraddizione». La maggior parte dei cambogiani sono buddisti, e il buddismo ispira i gentili, i passivi, e venera l'armonia tra gli esseri umani e la loro terra, non la supremazia su di essa. I Khmer Rossi decisero di porre fine a questa tradizione in quasi una sola nottata.

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“Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Fu una guerra particolare, poiché nessun paese aveva mai fatto esperienza d'un simile bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sganciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto in modo del tutto sproporzionato rispetto ai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono nella capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente, ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e i combattimenti erano finalmente terminati. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la forza entro un ora dal loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e gli zoppi abbandonati ai margini della strada, e tutti in marcia sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, quale mai si era vista prima. I nuovi leader della Cambogia chiamarono il 1975 l'«Anno zero», l'alba di un'era in cui non ci sarebbero state famiglie, né sentimenti, né espressioni d'amore o di sofferenza, né medicine, né ospedali, né scuole, né libri, né istruzione, né vacanze, né musica, né canzoni, né posta, né moneta: solo fatica e morte.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

At 7:30 AM on April 17, 1975, the war on Cambodia was over. It was a unique war, for no country has ever experienced such concentrated bombing. On this, perhaps the most graceful and gentle land in all of Asia, president Nixon and mister Kissinger unleashed 100,000 tons of bombs, the equivalent of five Hiroshimas. The bombing was their personal decision. Illegally and secretly, they bombed Cambodia, a neutral country, back to the Stone Age, and I mean Stone Age in its literal sense. Shortly after dawn on April 17, the bombings stopped and there was silence. Then, out of the forest, came the victors, the Khmer Rouges, whose power had grown out of all proportion to their numbers. They entered the capital Phnom Penh, a city most of them had never seen. They marched in disciplined Indian file through the long boulevards and the still traffic. They wore black and were mostly teenagers, and people cheered them, nervously, naively. After all, the bombing, the fighting, was over at last. The horror began almost immediately. Phnom Penh, a city of 2.5 million people, was forcibly emptied within an hour of their coming, the sick and wounded being dragged from their hospital beds, dying children being carried in plastic bags, the old and crippled being dumped beside the road, and all of them being marched at gunpoint into the countryside and towards a totally new society, the likes of which we have never known. The new rulers of Cambodia called 1975 "Year Zero", the dawn of an age in which there would be no families, no sentiments, no expressions of love or grief, no medicines, no hospitals, no schools, no books, no learning, no holidays, no music, no songs, no post, no money, only work and death.
Variante: Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Era una guerra particolare, poiché nessun paese aveva sofferto d'un tale bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sguanciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto fuori proporzione dai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono la capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero, ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente ed ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e le sparatorie erano finiti. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la foza entro un ora del loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e zoppi lasciati per la strada, tutti marciati sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, mai vista prima. I nuovi leader di Cambogia nominarono 17 aprile «Anno zero», l'alba di un' era in cui non ci sarebbero state famiglie, niente sentimenti, nessuna espressione d'amore o lutto, niente medicine, niente ospedali, niente scuole, niente libri, niente istruzione, niente vacanze, niente musica, niente canzoni, niente posta e niente denaro: solo fatica e morte.

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“Di tutte le meraviglie della natura, un albero in estate è forse la più notevole, eccezion fatta forse per un alce con le ghette che canta "Embraceable You."”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Senza piume (Without Feathers), I primi saggi

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“Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia.”

Paolo Limiti (1940–2017) paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano

dall'intervista di Salvatore Giannella [//www.giannellachannel.info/2017/07/05/quando-paolo-limiti-mi-racconto-mina-e-febbre-del-sabato-sera/ "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera"] per "I nomi di Oggi", 2009

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“A livello emozionale, in termini di gioia, forse un gol dà ancora di più di un salvataggio sulla linea, soprattutto per uno come me che di reti ne segna poche, ma è anche vero che salvare un gol equivale a farlo. Magari un salvataggio si ricorda meno, ma è comunque qualcosa di speciale.”

Daniele Rugani (1994) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in Rugani: «Lavoro per migliorare ogni giorno» http://www.juventus.com/it/news/news/2016/rugani---lavoro-per-migliorare-ogni-giorno-.php, Juventus.com, 1º dicembre 2016.

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“Nell'abbazia di Westminster c'è un sepolcro e su questo una iscrizione, forse la più bella che l'uomo abbia scolpito per un altro uomo: «Si rallegrino i mortali – ecco subito l'ossimoro, il bisticcio – che tra loro sia vissuto un cotale e cotanto lustro del genere umano». Questo grande eroe del razionalismo, questo humani generis decus è celebrato dal poeta Alexander Pope con un distico dalla musicalità intraducibile, nel quale la rima baciata tra notte e luce (night e light) genera l'ossimoro della conoscenza e dell'ignoranza. «Natura e leggi di natura erano nel grembo della notte, e Dio disse sia fatto Newton e tutto fu luce.»”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

I Vestibolo: ritratti degli eroi fondatori. Isaac Newton: il tutto nella parte, pp. 25-26
Scienza come cultura
Variante: Nell'abbazia di Westminster c'è un sepolcro e su questo una iscrizione, forse la più bella che l'uomo abbia scolpito per un altro uomo: «Si rallegrino i mortali – ecco subito l'ossimoro, il bisticcio – che tra loro sia vissuto un cotale e cotanto lustro del genere umano». Questo grande eroe del razionalismo, questo humani generis decus è celebrato dal poeta Alexander Pope con un distico dalla musicalità intraducibile, nel quale la rima baciata tra notte e luce (night e light) genera l'ossimoro della conoscenza e dell'ignoranza. «Natura e leggi di natura erano nel grembo della notte, e Dio disse sia fatto Newton e tutto fu luce». (I Vestibolo: ritratti degli eroi fondatori. Isaac Newton: il tutto nella parte, pp. 25-26)

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“Forse il caro Cuore afflitto si aprirà a un fiore, che santifica senza che gli venga chiesto, e soccorre senza una Parola. (a Susan Gilbert Dickinson, inizio ottobre 1883, 869”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere
Variante: Forse il caro Cuore afflitto si aprirà a un fiore, che santifica senza che gli venga chiesto, e soccorre senza una Parola. (a Susan Gilbert, inizio ottobre 1883, 869

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“Il palmarès dei bianconeri [la Juventus] sarà forse ricco di trofei, ma in quanto a baldoria, lì sono veramente pessimi! Bisognava giocare, vincere e basta! Ogni tanto avevo l'impressione di andare al lavoro in fabbrica.”

Zbigniew Boniek (1956) allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo polacco

Origine: Citato in Jean-Philippe Leclaire, Michel Platini, il re di Torino http://www.ultimouomo.com/michel-platini-il-re-di-torino/, Ultimouomo.com, 25 aprile 2017.

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“Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, il popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame ed esposto alle malatie, il popolo ha dovuto vendere i suoi figli, le sue figle e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all' opressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non ricevevo la degna ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto meglio e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, questo popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame e sempre esposto alle malattie, doveva vendere i suoi figli, le sue figlie e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all'oppressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non riceveva neppure la giusta ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto migliore e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.

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“Il desiderio, forse, è il dono che nessun altro dono può soddisfare. (a Louise Norcross, tardo 1872, 379”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

Lettere

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“La nostra cultura non ha ancora accettato una cultura inferiore come quella che viene dall'Africa. Non è il colore della pelle, è la differenza culturale. Indubbiamente non è confrontabile con la grande cultura europea. […] Noi buonisti, noi europei, noi sacerdoti, noi santi… tutti abbiamo sempre finto di essere più buoni di quello che in realtà siamo. […] I rapporti con la gente di colore oggi, tranne forse con Obama, sono ancora improntati a una leggera ipocrisia.”

Paolo Villaggio (1932–2017) attore e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista di Vittorio Zucconi a Radio Capital; citato in Paolo Villaggio: "La banana? Solo un'ipocrisia, noi siamo razzisti" http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/2014/notizia/paolo-villaggio-la-banana-solo-un-ipocrisia-noi-siamo-razzisti-_2042009.shtml, TgCom24.it, 30 aprile 2014.

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“Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero romanticizzare un tale luogo, ma volare sopra il fiume Mekong da Saigon tormentata e nevrotica significava ribadire la mia convinzione che se gli eserciti stranieri fossero stati alla larga da questi popoli, essi avrebbero affermato la loro civiltà e misurato la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era alcuna guerra, alcuna strage, alcun napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. E ora, questa deliziosa città è una rovina carbonizzata di quella visione.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

When I came to Cambodia in 1967, Phnom Penh was the most beautiful city in southeast Asia. Perhaps its too easy for a foreigner to romanticise such a place, but to fly across the Mekong river from beleaguered and neurotic Saigon was to reaffirm the belief that if only foreign armies would leave alone these people, they would assert their own civilization, and measure their own prosperity. Certainly there was feudalism and corruption, but there was no war, no slaughter, no napalm, and the Cambodian family was a fortress without want. And now, now this delicious city is a smouldering wreck of that vision.
Variante: Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero di romanzare un tale posto, ma volare sopra il fiume Mekong dal Saigon tormentato e neurotico era ribadire la mia confinzione che se gli eserciti stranieri stessero alla larga da questi popoli, eserciterebbero la loro civiltà e misurerebbero la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era la guerra, niente strage, niente napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. Ora questa deliziosa città è una rovina carbonizzata.

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“— Non mi hai mai detto che c’era un androide a bordo. Perché? Non mentirmi, Carter. Ho visto il suo marchio tatuato, fuori delle docce.Burke era imbarazzato. — Be’, non mi è venuto in mente. Non capisco perché sei così sconvolta. La Compagnia impiega da anni i sintetici a bordo delle navi. Non hanno bisogno di ipersonno, ed è molto più economico che assumere un pilota umano, per coordinare i passaggi interstellari. E non dà di volta loro il cervello a lavorare tutto quel tempo da soli. Non c’è niente di strano.— Per conto mio, preferisco l’espressione “persona artificiale”, — interloquì gentilmente Bishop. — C’è qualche problema, posso fare qualcosa, forse?— Ne dubito. — Burke si ripulì le labbra sporche di uovo. — Un sintetico non ha funzionato come doveva, durante la sua ultima traversata. Ci sono stati dei morti.— Ne sono sconvolto. Quanto tempo fa?— Un bel po’, sì. — Burke non entrò nei particolari, cosa di cui Ripley gli fu grata.— Allora può essersi trattato di un modello più vecchio.— Cyberdine Systems 120-A/218.Bishop si piegò verso Ripley con fare conciliante. — Bene, questo spiega tutto. I vecchi A/2 erano sempre un po’ nervosi. Adesso come adesso non potrebbe succedere, non con l’installazione dei nuovi inibitori comportamentali. Mi è impossibile nuocere o, per omissione, permettere che sia fatto del male ad un essere umano. Gli inibitori sono stati montati in fabbrica insieme con il resto delle mie funzioni cerebrali. Nessuno può manometterli. Quindi, come può vedere, io sono totalmente innocuo. (pp. 36-37)”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

Aliens scontro finale

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“In sintesi: dovunque guardiamo, qualsiasi esempio consideriamo, vediamo che i princípi del razionalismo critico (prendere sul serio le falsificazioni; aumentare il contenuto; evitare ipotesi ad hoc; "essere onesti" qualsiasi cosa ciò significhi ecc.) e, a fortiori, i princípi dell'empirismo logico (sii esatto; fonda le tue teorie su misurazioni; evita idee vaghe e instabili; ecc.) ci danno un quadro inadeguato dello sviluppo anteriore della scienza e sono probabilmente destinati a ostacolare la scienza nel futuro. Essi ci danno un quadro inadeguato della scienza perché la scienza è molto piu "trascurata" e "irrazionale" della sua immagine metodologica. E sono destinati a ostacolarla perché il tentativo di rendere la scienza più "razionale" e più precisa ha, come abbiamo visto, la conseguenza di spazzarla via. La differenza fra scienza e metodologia, che è un fatto così evidente della storia, indica perciò una debolezza della seconda, e forse anche delle "leggi della ragione". Quei caratteri che ci si presentano come "sciatteria", "caos" o "opportunismo", quando vengono messi a confronto con tali leggi, hanno infatti una funzione molto importante nello sviluppo di quelle stesse teorie che oggi consideriamo parti essenziali della nostra conoscenza della natura. Queste "deviazioni", questi "errori" sono presupposti del progresso. Essi consentono alla conoscenza di sopravvivere nel mondo complesso e difficile in cui viviamo, ci consentono di rimanere liberi e felici. Senza "caos" non c'è conoscenza. Senza una frequente rinuncia alla ragione non c'è progresso. Idee che oggi formano la base stessa della scienza esistono solo perché ci furono cose come il pregiudizio, l'opinione, la passione; perché queste cose si opposero alla ragione; e perché fu loro permesso di operare a modo loro. Dobbiamo quindi concludere che, anche all'interno della scienza, la ragione non può e non dovrebbe dominare tutto e che spesso dev'essere sconfitta, o eliminata, a favore di altre istanze. Non esiste neppure una regola che rimanga valida in tutte le circostanze e non c'è nulla a cui si possa far sempre appello.”

XV; pp. 146-147
Contro il metodo

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“La regina ha imparato a ubbidire ai comandi del generale, — esordì Powell appoggiandosi a una paratia e fissando il pavimento.— A ubbidire? — ripeté Hicks incredulo.Erano dentro la piccola nave già da molto tempo e Hicks cominciava a sentire i muscoli intorpiditi, ma voleva ascoltare tutto ciò che Powell era in grado di dirgli prima che qualcuno, o qualcosa, li interrompesse.— Ha iniziato ad addestrarla come un cane, usando l’accendino. Ha ordinato a un soldato di bruciare un uovo con un lanciafiamme proprio sotto gli occhi della regina, poi, quando lei si è calmata, ha fatto entrare un uomo nella stanza in cui era rinchiusa e nel momento in cui lei si è lanciata sulla preda ha fatto scattare l’accendino e lo ha avvicinato a un altro uovo. La regina ha imparato velocemente. Si potrebbe rimanere per ore nel locale in cui è rinchiusa insieme a una decina di fuchi senza il pericolo di essere toccati. È tutt’altro che stupida, quella.— Eppure, — continuò Powell, — sembra strano che sia pronta a sacrificare i fuchi senza esitare e che invece ubbidisca a Spears pur di proteggere le uova.Hicks si strinse nelle spalle. — Non dobbiamo dimenticare che è una creatura aliena. Probabilmente segue impulsi diversi dai nostri. Forse la sua responsabilità cessa nel momento in cui quelle dannate cose si schiudono.— È quello che sostiene anche Spears. Comunque sia, lei è in grado di controllare i fuchi. Se ciò avvenga telepaticamente o mediante un potere basato sull’empatia, non possiamo saperlo perché qui non disponiamo delle attrezzature necessarie per stabi-lirlo. Certamente non si serve di suoni, odori o segnali visivi, di questo siamo sicuri. In alcuni test abbiamo isolato un fuco in un locale sigillato ermeticamente a una notevole distanza dalla regina, senza che egli avesse alcuna possibilità di vederla o sentirla, eppure Spears è riuscito a fargli fare quello che voleva. (p. 78)”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Aliens. Incubo

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“Forse, anche adesso, il mio amore per gli animali è legato ai ricordi dell'infanzia, quando con i nonni, i vicini e tutti gli animali ci si ritrovava nella stalla a chiacchierare e raccontare. Il calore di una stalla è qualcosa di magico che nessuna stufa può regalare, è un abbraccio caldo e carico di odori di casa, di serenità. Ci si sente tutti uniti in un mondo magico di uomini e animali.”

Andrea Roncato (1947) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Origine: Dall'intervista Andrea Roncato, tra humour, nostalgia e animali, la vita di un artista di successo http://www.petedintorni.it/vip-a-pet/764-andrea-roncato-tra-humour-nostalgia-e-animali-la-vita-di-un-artista-di-successo, petedintorni.it, 2015.

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“[Posso giocare ovunque] tranne in porta, da centravanti e da difensore centrale. […] A Perugia, Bisoli, oltre ad avermi fatto crescere nella concentrazione e nella "testa", mi ha inventato terzino: è il ruolo che forse prediligo perché ho abbastanza campo davanti per allungare la falcata. E pensare che da piccolo ero attaccante esterno.”

Leonardo Spinazzola (1993) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Matteo Magri, «Non avrei mai fatto il calciatore senza la forza di mia madre» http://bergamo.corriere.it/notizie/sport/16_novembre_25/mai-avrei-fatto-calciatore-senza-forza-mia-madre-7b44864c-b3c7-11e6-9bbf-23f96afff2f8.shtml, Corriere.it, edizione di Bergamo, 26 novembre 2016.

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“Uno straniero porta sempre | la sua patria fra le braccia | come un'orfana | per la quale forse | cerca solo una tomba.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Fuga e metamorfosi

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“Abbiate cura che non v'inganniate, pensando forse meritar piú con l'esser clemente che con l'esser giusta; perché perdonando troppo a chi falla si fa ingiuria a chi non falla.”

Baldassarre Castiglione (1478–1529) umanista, letterato e diplomatico italiano (1478-1529)

Souced, Il Libro del Cortegiano (1528)

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“E l' aspettar del male è mal peggiore
Forse, che non parrebbe il mal presente.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“Tutto naturalmente muterebbe che dal matrimonio mi venisse un bambino. Allora l'addio allo schermo diventerebbe necessario, forse definitivo.”

Lucia Bosé (1931) attrice italiana

Origine: Dall'intervista, Lucia Bosé ed il torero raccontano il loro amore http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0055_01_1955_0045_0003_14202942/, La Stampa, 22 febbraio 1955.

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“Era considerato un «criminale di guerra» dai palestinesi e un politico avventuroso da molti intellettuali israeliani. Un uomo imprevedibile, spericolato e intraprendente. Amante della guerra ma anche della quiete nella sua fattoria modello doveva faceva l'agricoltore. Interdetto come ministro della Difesa, dopo un lungo periodo di disgrazia, è diventato primo ministro. Un capo del governo capace di sorprendere, di stupire, così come aveva sorpreso e stupito come capo militare. Ha deciso la costruzione del muro fra i territori palestinesi e Israele, e al tempo stesso ha abbandonato Gaza ai palestinesi. Una concessione territoriale al momento eccezionale, rivelatasi poi insidiosa per l'autorità palestinese, dominata dall'Olp moderata, che ha perduto il controllo di quella provincia, dominata dalla più intransigente Hamas. L'iniziativa di Sharon tendeva forse a dividere gli avversari, ma era accompagnata da una politica tesa a stabilire rapporti distensivi con molti paesi arabie con gli stessi palestinesi. Da uomo di una destra spesso estrema, che aveva favorito l'insediamento di numerose colonie israeliane in Cisgiordania, è diventato un politico aperto a soluzioni pacifiche. Ha abbandonato il Likud e ha fondato un partito di centro, Kadima per questo è stato accusato di tradimento da alcuni suoi amici. E per non pochi vecchi nemici è apparso invece come un leader capace di favorire una vera intesa. La sua energia sembrava rivolta verso una giusta direzione. Ma il suo cervello ha ceduto. È intervenuta la morte cerebrale. Otto anni dopo diventata morte totale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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