Frasi su incubo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema incubo, essere, vita, due-giorni.

Frasi su incubo

Charles Bukowski photo
Zygmunt Bauman photo
Paolo Borsellino photo
Fabio Caressa photo
Noyz Narcos photo
Sandro Pertini photo

“Gli uomini, per essere liberi, è necessario prima di tutto che siano liberati dall’incubo del bisogno.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

libro Gli uomini per essere liberi

Gazzelle (cantante) photo
Charles Baudelaire photo
Nesli photo

“Mia madre mi diceva "il mondo è tuo vai conquistalo, perché non c'è niente da perdere, non aver paura e non sentirti mai il più piccolo, perché ciò che sogni puoi prendere."”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Solamente un incubo, n. 3
Variante: Mia madre mi diceva "il mondo è tuo vai conquistalo, perché non c'è niente da perdere, non aver paura e non sentirti mai il più piccolo, perché ciò che sogni puoi prendere."

Gabriele d'Annunzio photo

“E l'avvenire mi apparve spaventoso, senza speranza. L'immagine indeterminata del nascituro crebbe, si dilatò, come quelle orribili cose informi che vediamo talvolta negli incubi ed occupò tutto il campo. Non si trattava d'un rimpianto, d'un rimorso, d'un ricordo indistruttibile, ma di un essere vivente. Il mio avvenire era legato a un essere vivente d'una vita tenace e malefica; era legato a un estraneo, a un intruso, a una creatura abominevole contro cui non soltanto la mia anima ma la mia carne, tutto il mio sangue e le mie fibre provavano un'avversione bruta, feroce, implacabile fino alla morte, oltre la morte. Pensavo: "chi avrebbe mai potuto immaginare un supplizio peggiore per torturarmi insieme l'anima e la carne? Il più ingegnosamente efferato dei tiranni non saprebbe concepire certe crudeltà ironiche… Non erano ancora manifesti nella persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del volume del ventre. Ella si trovava dunque ancora ai primi mesi: forse al terzo, forse al principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli. L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasmi, le contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre. Impedire che il figlio nascesse divenne il mio segreto proposito. Tutto l'orrore della nostra condizione veniva dall'antiveggenza di quella natività, dalla minaccia dell'intruso. Come mai Giuliana, al primo sospetto, non aveva tentato ogni mezzo per distruggere il concepimento infame? Era stata ella trattenuta dal pregiudizio, dalla paura, dalla ripugnanza istintiva di madre? Aveva ella un senso materno anche per il feto adulterino?”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

da L'innocente, 1891

Karl Marx photo

“La tradizione di tutte le generazioni passate pesa come un incubo sul cervello dei vivi.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

Carmelo Bene photo
Nesli photo

“Tutto quello che ho gridato fino a perder fiato, tutti ciò che ho scritto a me è capitato!.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Solamente un incubo, n. 3

Tiziano Sclavi photo
José Saramago photo
Gabriel García Márquez photo
Fernando Arrabal photo
David Foster Wallace photo
Pif photo
Nesli photo

“Pensavo che la vita fosse solamente un incubo, ma non sapevo cosa mi aspettasse!.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Solamente un incubo, n. 3

Nesli photo

“Scusate se non ho capito molto dalla vita, se per non sbagliare faccio una gran fatica.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Solamente un incubo, n. 3

Zerocalcare photo
Edgar Allan Poe photo

“E' caratteristico della perversità dell'umana natura respingere ciò che è ovvio e a portata di mano per ciò che è remoto ed equivoco.”

Edgar Allan Poe (1809–1849) scrittore statunitense

libro Tutti i racconti del mistero, dell'incubo e del terrore

Nelly Sachs photo
Simone Weil photo
Edgar Allan Poe photo
Thomas Bernhard photo
Joseph Conrad photo

“Ah, ma era già qualcosa, se non altro, di potersi almeno scegliere il proprio incubo!”

Marlow: cap. III, 1974, p. 99
Cuore di tenebra

Alexandr Alexandrovič Blok photo
Suzanne Collins photo
Andre Agassi photo

“[Su Pete Sampras nel 2002] Credo che il nostro peggior incubo sia svegliarsi il mattino seguente e ritrovarsi nei panni dell'altro.”

Andre Agassi (1970) tennista statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/07/26/107326-citazioni_bordo_campo_giugno.shtml, Ubitennis.com, giugno 2008.

Vittorio Arrigoni photo
Vittorio Arrigoni photo
Eddie Irvine photo

“Mi piace molto sentirmi libero, essere in bella compagnia ma senza l'incubo di esserlo a lungo o per sempre.”

Eddie Irvine (1965) pilota automobilistico nordirlandese

Origine: Citato in La Gazzetta dello Sport Magazine, 6 marzo 1999>

Antonino Zichichi photo
Maurizio Ferraris photo

“Ben lungi dall'essere fluida, la modernità è l'epoca in cui le parole sono pietre, e in cui si attua l'incubo del verba manent.”

Maurizio Ferraris (1956) filosofo e accademico italiano

Variante: Ben lungi dall’essere fluida, la modernità è l’epoca in cui le parole sono pietre, e in cui si attua l’incubo del.
Origine: Manifesto del nuovo realismo, p. 78

Flavio Tranquillo photo
Hugo Weaving photo
Umberto Galimberti photo
Fabio Caressa photo
Iker Casillas photo

“Da un lato sono felice che Eto'o sia andato in Italia, per me era un incubo.”

Iker Casillas (1981) calciatore spagnolo

citato in Casillas: "Eto'o in Italia? È la fine del mio incubo" http://sport.sky.it/sport/calcio_estero/2009/08/04/casillas_eto_o_era_mio_incubo.html, sport.sky.it, 4 agosto 2009

Roberto Benigni photo
Frank Miller photo

“[Ronin] È una storia d'amore gotica e fantascientifica, un incubo urbano, una supereroistica tragedia di un samurai.”

Frank Miller (1957) fumettista, sceneggiatore e regista statunitense

Origine: citato nell'introduzione di Jeff Rovin al volume Ronin, trad. Elisabetta Vori, ed. Magic Press, 2005

Vladimir Vladimirovič Nabokov photo
Jonathan Carroll photo
Javier Marías photo
Howard Phillips Lovecraft photo
Stanley Kubrick photo
Jean Cocteau photo
José Saramago photo
José Saramago photo
Stanisław Jerzy Lec photo

“Ho avuto un incubo: l'ipertrofia della burocrazia in uno Stato che ha appena liquidato l'analfabetismo.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

Thomas Bernhard photo
Joseph Conrad photo
James Joyce photo

“La storia, disse, è un incubo dal quale sto cercando di svegliarmi.”

James Joyce (1882–1941) scrittore, poeta e drammaturgo irlandese

Dedalus

Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Italo Calvino photo
Carl Gustav Jung photo
Francesco Guccini photo
Alexandr Alexandrovič Blok photo
Gilbert Keith Chesterton photo

“È strano, ma l'esempio che mi viene in mente è quello di un libro intitolato L'uomo che fu Giovedì. Era una sciocchezzuola un po' melodrammatica, pure conteneva una sua particolare teoria: un gruppo degli ultimi sostenitori di un ordine civile, lottano contro quello che, apparentemente, appare come un mondo in preda all'anarchia e scoprono, infine, che il misterioso capo degli anarchici è anche a capo dell'ordine costituito, la stessa creatura fiabesca che gli era apparsa piuttosto come l'orco di una pantomima. Soluzione logica (o folle) che ha indotto molti ad arguire che, in questo essere dalla natura ambigua, dovesse leggersi la descrizione della divinità, e il mio libro godette anche di un temporaneo rispetto tra coloro che amano questo tipo di intepretazione. L'errore era dovuto semplicemente al fatto che avevano letto il libro, ma non il titolo. Nel mio caso, veramente, si trattava di un sottotitolo. Il libro si chiamava L'uomo che fu Giovedì. Storia di un incubo. Non era inteso come la descrizione del mondo qual era o come io pensavo che fosse, anche quando i miei pensieri erano molto più incerti di quanto non siano ora. Era la descrizione del mondo di dubbi, di disordine e di disperazione del quale parlavano i pessimisti a quell'epoca, ma con un barlume di speranza posto proprio nell'alternativa insita in quel dubbio che anche i pessimisti, a tratti, avvertivano.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

dall' Illustrated London News del 13 giugno 1936; citato alla p. 173 de L'uomo che fu Giovedì, Arnoldo Mondadori Editore, traduzione di Luciana Crepax

Richard Adams photo
Alberto Manguel photo
Francesco Alberoni photo
Stefan Edberg photo
Paul Annacone photo
Michela Marzano photo
Luciano Canfora photo
Antonio Infantino photo
David Foster Wallace photo
Bill Bryson photo