Frasi su lingua
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“Quindi è che la fortuna si dice esser amica de' giovani, perché eleggono la lor sorta della vita sopra quelle arti o professioni che fioriscono nella loro gioventù; ma, il mondo di sua natura d'anni in anni cangiando gusti, si ritruovan poi, vecchi, valorosi di quel sapere che non più piace e 'n conseguenza non frutta più. Imperciocché ad un tratto si fa un gran rivolgimento di cose letterarie in Napoli, che, quando si credevano dovervisi per lunga età ristabilire tutte le lettere migliori del Cinquecento, con la dipartenza del duca viceré vi surse un altro ordine di cose da mandarle tutte in brievissimo tempo in rovina contro ogni aspettazione; che que' valenti letterati, i quali due o tre anni avanti dicevano che le metafisiche dovevano star chiuse ne' chiostri, presero essi a tutta voga a coltivarle, non già sopra i Platoni e i Plotini coi Marsili, onde nel Cinquecento fruttarono tanti gran letterati, ma sopra le Meditazioni di Renato Delle Carte, delle quali è séguito il suo libro Del metodo, in cui egli disappruova gli studi delle lingue, degli oratori, degli storici e de' poeti, e ponendo sù solamente la sua metafisica, fisica e mattematica, riduce la letteratura al sapere degli arabi, i quali in tutte e tre queste parti n'ebbero dottissimi, come gli Averroi in metafisica e tanti famosi astronomi e medici che ne hanno nell'una e nell'altra scienza lasciate anche le voci necessarie a spiegarvisi. Quindi ai quantunque dotti e grandi ingegni, perché si eran prima tutti e lungo tempo occupati in fisiche corpuscolari, in esperienze ed in macchine, dovettero le Meditazioni di Renato sembrar astrusissime, perché potessero ritrar da' sensi le menti per meditarvi; onde l'elogio di gran filosofo era: «Costui intende le Meditazioni di Renato.»”

Giambattista Vico (1668–1744) filosofo, storico e giurista italiano

p. 13

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“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.
Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.
Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.
Esiliato dalla Palestina, il popolo giudaico rimase ad essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e per la restaurazione della propria libertà nazionale.
Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato.
In decenni recenti sono ritornati in massa.
Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale.
Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi.
Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.
Dopo che numerosi congressi internazionali riconobbero lo storico legame del popolo ebraico con la Palestina e dopo che la persecuzione nazista inghiottì milioni di Ebrei in Europa, risultò ancor più chiara l'urgenza della costituzione di uno stato ebraico capace di risolvere il problema della mancanza di patria per gli Ebrei, aprendo le porte a tutti gli Ebrei ed innalzando il popolo ebraico al livello degli altri popoli nella famiglia delle nazioni.
Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

da Proclamazione dell'indipendenza, 1948

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“Mi siedo e parlo con Dio | e lui ride di fronte ai miei piani | la mia testa parla una lingua | che non capisco.”

Robbie Williams (1974) cantautore e musicista britannico

da Feel, n. 2
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“Nel corso della mia vita tutti i nostri problemi sono venuti dal continente europeo e tutte le soluzioni sono venute dalle nazioni di lingua inglese in tutto il mondo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

nel discorso ai Tories scozzesi nel 1999
In my lifetime all our problems have come from mainland Europe and all the solutions have come from the English-speaking nations across the world.
Post-premiership

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“Ha nella pancia un poeta, riuscisse ad averlo sulla punta della lingua!”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

1957
La provincia dell'uomo

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“La seconda venuta di Y2J è giunta! [La folla lo acclama] E c'è soltanto un modo per regnare, e Jericho regna, è c'è soltanto una ragione per la quale sono tornato a Raw, ovvero salvarci da Randy Orton!… [Boati della folla] Diventando il nuovo campione WWE! [Reazione mista tra boati e fischi con una reazione maggiormente positiva] Il messaggio è stato detto in modo chiaro, Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti sanno che Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti eccetto Randy Orton! E la prima cosa che ho pensato questa settimana è che avremo una risposta si o no, ho pensato questo perché lui non ha spina dorsale. Ma poi ho dovuto riconoscere che lui è soltanto… troppo stupido per capire la domanda. [Boato] Ha un QI inesistente, credo di aver usato parole troppo grandi, ho parlato troppo in fretta, Randy si è perso nel discorso! così, riformulerò la domanda più piano – lo sto per chiedere con parole molto corte in modo che anche Randy possa capirle – Sto per Ortonizzarla, okay?!
Io-voglio-il titolo! [Boato]
È molto semplice, io-voglio-il titolo! Randy, perfino tu potresti capirlo, ho perfino preso delle immagini solo per te Sig. O. [La videocamera si inquadra il Titantron alle spalle di Jericho]
Io. Voglio. Incontro. Titolato. [Una serie di immagini si proietta sul maxischermo dove nella prima è raffigurata Jericho, nella seconda viene raffigurato Cookie Monster, nella terza c'è la fase di un match e nell'ultima la foto del titolo WWE. Queste ultime 2 però nella lingua inglese sono cronologicamente invertite. ] Ditelo con me ora! Io! Voglio! Match! Titolato! Aspetterò in questo ring tutta la notte se sarà necessario Randy, finché tu non verrai in questo ring e mi darai una risposta verbale, una risposta fisica, o una risposta violenta, ma non andrò da nessuna parte, perché ho bisogno di sapere, i Jerichoholics han bisogno di sapere: mi darai un match per il titolo o no?”

Christopher Irvine (1970) wrestler, cantante, attore, presentatore televisivo e conduttore radiofonico canadese

WWE RAW, 26 novembre 2007

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“Non so se posso bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corrigerete.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Primo saluto e prima benedizione ai fedeli http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1978/documents/hf_jp-ii_spe_19781016_primo-saluto_it.html, 16 ottobre 1978

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“Non bisogna muovere la lingua, cuore o piede senza prima consultare lo Spirito Santo.”

Giuseppe Marello (1844–1895) vescovo cattolico italiano

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“Esistono diverse versioni nella letteratura in lingua inglese.”

They came first for the Communists, | and I didn't speak up because I wasn't a Communist. || Then they came for the Jews, | and I didn't speak up because I wasn't a Jew. || Then they came for the trade unionists, | and I didn't speak up because I wasn't a trade unionist. || Then they came for the Catholics, | and I didn't speak up because I was a Protestant. || Then they came for me, | and by that time no one was left to speak up. (citato nel monumento all'Olocausto del New England a Boston, Massachusetts)
:Vennero per i comunisti | e io non parlai perché non ero un comunista. || Quindi vennero per gli Ebrei, | e io non parlai perché non ero un Ebreo. || Quindi vennero per i sindacalisti | e io non parlai perché non ero un sindacalista. || Quindi vennero per i cattolici, | ed io non parlai perché ero un protestante. || Quindi vennero per me | e a quel punto non rimaneva nessuno che potesse alzare la voce.
First they came for the Communists, and I didn't speak up, | because I wasn't a Communist. || Then they came for the Jews, and I didn't speak up, | because I wasn't a Jew. || Then they came for the Catholics, and I didn't speak up, | because I was a Protestant. || Then they came for me, and by that time there was no one left, | to speak up for me. (citato nel Time, 28 agosto 1989)
:Prima vennero per i comunisti, e non alzai la voce, | perché non ero un comunista. || Quindi vennero per gli Ebrei, e non alzai la voce, | perché non ero un Ebreo. || Quindi vennero per i cattolici, e non alzai la voce, | perché ero un protestante || Quindi vennero per me, e a quel punto non vi era rimasto più nessuno | che potesse alzare la voce per me.
First they came for the Socialists, and I didn't speak up, | because I wasn't a Socialist. || Then they came for the Trade Unionists, and I didn't speak up, | because I wasn't a Trade Unionist. || Then they came for the Jews, and I didn't speak up, | because I wasn't a Jew. || Then they came for me, and there was no one left | to speak up for me. (la variante che si trova nella maggior parte dei manifesti e poster in lingua inglese)
:Prima vennero per i socialisti, e io non alzai la voce | perché non ero un socialista. || Quindi vennero per i sindacalisti, e io non alzai la voce | perché non ero un sindacalista || Quindi vennero per gli ebrei, e io non alzai la voce | perché non ero un ebreo. || Quindi vennero per me, e non vi era rimasto più nessuno | che potesse alzare la voce per me.
Prima vennero

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“I vostri versi son versi d'amore. Benissimo. L'amore parla tutte le lingue e ha tutte le nazionalità. Ma la sua patria è Napoli.”

Roberto Bracco (1861–1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Lettera critica a Salvatore Baratta, p. 33

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“Non ci sono stati successori di Joyce nella lingua inglese; forse non ce ne possono essere di un talento così esauriente del suo proprio potenziale.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

Origine: citato in Charles Shaar Murray, Jimi Hendrix. Una chitarra per il secolo, traduzione di Massimo Cotto, Feltrinelli 1992>

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“La lingua del condannato ha voce ma non ha forza!”
Damnati lingua vocem habet, vim non habet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il condannato parla, ma le sue parole non hanno alcun peso.
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“()
La lingua maldicente è indizio di mente malvagia.”

Lingua est maliloquax mentis indicium malae.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Una mala lingua ne produce talvolta molte e molte compagne.”

Francesco Albergati Capacelli (1728–1804) scrittore, politico e commediografo italiano

da II Ciarlatore Maldicente, atto I, scena I

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