Frasi su nulla
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“Un uomo esce dalla clinica dove si è appena sottoposto a una colonscopia di controllo. «Il dottore dice che sono a posto», confida alla moglie che lo aspetta in macchina. «Per i prossimi cinque anni non c'è bisogno che mi faccia più controllare». «Fantastico! Hai sentito male?». «Be', ecco…», balbetta. «A dir la verità non ricordo, non mi ricordo niente. Strano… è come se non l'avessi fatta».
Il motivo di tutto ciò è che il medico gli ha somministrato un farmaco in grado di cancellare ogni ricordo di questo evento. Si chiama midazolam […]: è infatti un farmaco di routine per piccole operazioni chirurgiche. Poco importa se la colonscopia sia andata liscia come l'olio o se sia stata insostenibilmente dolorosa. In teoria, il gruppo di medici avrebbe potuto anche saltare sul tavolo operatorio per cantare una canzonaccia da osteria, tanto il paziente, seppur sveglio, non si sarebbe ricordato nulla. E anche se i pazienti potrebbero avere da ridire su di un farmaco che cancella pezzi di memoria, questa pratica è abituale come quella di lavarsi le mani.
Una volta ho chiesto a un'infermiera come mai usassero sistematicamente il midazolam per le colonscopie. «Così i pazienti ritornano a farsi controllare», rispose. Se si ricordassero tutti i dettagli dell'esame, compresi quelli più dolorosi e umilianti, sarebbero molto meno contenti di ripeterla.”

Neal D. Barnard (1953) medico statunitense

Origine: Super cibi per la mente, p. 146

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“Al di là delle colonne d'Ercole non v'è più nulla di sicuro, è il vuoto e la pazzia.”

Luigi Giussani (1922–2005) sacerdote e teologo italiano

Origine: Il senso religioso, p. 175

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“Nulla è più difficile che applicare le sanzioni conforme alla giustizia.”

Jean Viollet (1875–1956)

Breve trattato dell'educazione

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“Non me lo permise. Era un Francese e tanto basta, per capire che doveva essere una persona gentile; ma, del resto, non capiva nulla.”

Renato Fucini (1843–1921) poeta e scrittore italiano

Origine: Napoli a occhio nudo, [Lettere a un amico], p. 50

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“[Su proprio padre] La collera e lo sdegno che gli conoscevo da sempre gli venivano dal suo disprezzo per i regnanti e per la carriera alla quale non s'era mai adattato e l'aveva indubbiamente fatto soffrire; ma la sua ribellione, le sue critiche non si legavano — come dovetti giudicare più tardi — alla realtà d'un fermento sociale che gli era invece estraneo e del quale non riusciva a cogliere i bagliori. L'avevo, sì, udito condannare aspramente l'infamia del Bava Beccaris di tanti anni prima, ma anche quell'episodio, per lui vergognoso, l'aveva messo sul conto dell'ottusità e del cinismo dei regnanti e della viltà d'un governo che giudicava incapace o irresponsabile — mai reazionario e classista. Sembrava anzi ignorare non solo il significato di questi termini, che del resto non adoperava, ma anche la crescente potenza d'una classe dirigente borghese, quindi non poté allora capire quel che la storia c'insegnò poco dopo, a noi che non avevamo ancora vent'anni: e cioè che la guerra del '15 non era stata affatto una continuazione del Risorgimento (oh, le frasi romantiche e patetiche che come zucchero caramellato filavano nell'aria scintillante del giardino di via dell'Istria!) bensì la grossa manovra d'una borghesia paurosa e irritata che voleva sopra tutto ostacolare l'avanzata del socialismo. Anche i reazionari triestini irredentisti avevano dimostrato, al tempo loro, come il Venezian, un congenito disprezzo per i lavoratori ("date il superfluo ai poveri!") e un loro miope, livido antisocialismo. La conseguenza che ai nostri occhi diveniva sempre più chiara ed evidente era che la borghesia nazionale aveva senz'alcuno scrupolo gettato in guerra una massa composta quasi unicamente di contadini, e di contadini del sud, i più ignoranti e i più miseri, quindi i più adatti a esser precipitati in un conflitto di cui non avrebbero capito nulla e avrebbero sopportato come una delle tante sciagure che piovevano sulla loro vita faticosa e primitiva — un diluvio o un terremoto, per l'appunto — con quella pazienza e quella rassegnazione che insegnava loro una chiesa tanto dolce e mite per i ricchi e tanto severa per i poveri.”

parte III, cap. II, p. 175
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“Le porte della nazionale sono aperte a tutti, anche per Ljajic. Ma lui sa che la nostra rappresentativa ha i propri principi che nulla hanno a che vedere con il gioco. Tutti devono rispettare l'inno nazionale, il paese, la maglia. Se Ljajic canta l'inno e se è in forma io lo convoco. Se non vuol cantare, non può giocare.”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Citato in Fiorentina, Mihajlovic vuole riprendersi Ljajic: "Ma deve cantare l'inno" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Fiorentina/19-02-2013/fiorentina-mihajlovic-vuole-riprendersi-ljajic-ma-deve-cantare-inno-9286942690.shtml, Gazzetta.it, 19 febbraio 2013.

“Se non esistessero le convenzioni e i pregiudizi, l'immoralità non avrebbe motivo di sussistere. Nulla è di per sé morale o immorale.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 117

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“Nulla è più consigliabile del non competere con gli altri, cedendo loro, lasciandoli andare avanti, rimanendo indietro.”

Yoshida Kenkō (1283–1350) scrittore giapponese

Origine: Ore d'ozio, p. 81

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“Carissima Lotte, perché mai l'uomo può fare tanto per sé e così poco per gli altri! […] Per gli altri io mi consumo nel lavoro e non ottengo nulla, per me basta ch'io muova un dito e tutto mi viene offerto sopra un cuscino.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

dalla lettera del 2 aprile 1782; p. 69
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“Se segui ciò che ti dà gioia, avrai sempre la tua gioia. Con o senza denaro. Se insegui solo il denaro, potresti perderlo. E allora non avrai più nulla.”

Gianluca Magi (1970) storico delle religioni, orientalista e filosofo italiano

I 64 Enigmi. L'antica sapienza cinese per vincere nel mondo contemporaneo

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“L'arte non insegna nulla se non il significato della vita.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

Riflessioni sulla scrittura
Il giudizio del cuore

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“Nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più intime ci sono quasi sconosciute.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 53

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“Se la Bce cancellasse i titoli di Stato che ha in bilancio che succederebbe? La risposta è semplice e devastante nel contempo: nulla succederebbe ma si ridurrebbe solo il debito. Punto.”

Claudio Borghi Aquilini (1970) politico italiano

Origine: Da La carica dei 101 europentiti https://www.pressreader.com/italy/libero/20170102/281741269091463, Libero Quotidiano, 2 gennaio 2017.

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“Dal tempo della divisione avvenuta dopo l'ultima Grande Congiunzione, un avvenimento di tantissimo tempo prima, gli Skeksis avevano abbandonato gli urRu a se stessi nella loro valle. Avevano dovuto fare così: l'oggetto e la sua immagine speculare potevano unirsi solo annullandosi a vicenda. Inoltre gli Skeksis non avevano mai avuto bisogno degli urRu, vecchi visionari, privi di senso pratico e ossessionati solo dalla loro vita collettiva interiore, i cui valori erano diametralmente opposti a quelli degli Skeksis.
Poco dopo la divisione, gli Skeksis avevano scoperto che, scheggiando il Cristallo, potevano intrappolare energie malvagie che, a livello molecolare, erano visibili solo nella sfumatura più cupa che il Cristallo aveva assunto. Dopo alcune ricerche, lo Scienziato aveva spiegato che il Cristallo possedeva una connessione a spirale nella sua struttura, da cui derivava la proprietà di far ruotare il piano di polarizzazione di un raggio di luce polarizzata. Quando i tre soli erano congiunti direttamente al di sopra di esso, emanavano una forza polarizzata tale da svolgere la spirale, rischiarare il colore del cristallo e produrre un raggio focalizzato della massima concentrazione. Ma se il Cristallo fosse stato scheggiato, il collegamento a spirale sarebbe rimasto intatto. La luce della Grande Congiunzione avrebbe irradiato d'energia solo gli Skeksis, ma di un'energia tutta particolare, oscura, piena di malvagità.
Gli Skeksis si erano avvantaggiati di questa cognizione e ne avevano approfittato tenendo sotto il loro controllo il Cristallo nella fortezza, che avevano ricavato dalla montagna che lo conteneva. Attraverso le linee di energia che circondavano il pianeta, essi avevano trasmesso incessantemente impulsi dannosi, fomentando la miseria e la debolezza e risucchiando per i loro fini tutte le energie geodinamiche. Il lampo che Jen aveva visto era stato concentrato sulle Pietre Erette e di lì rinviato al castello. Gli Skeksis controllavano i punti nevralgici del pianeta mediante l'agopuntura terrestre. Per tutti questi motivi essi avevano sempre ignorato gli urRu. Le spie di cristallo non li avevano mai sorvegliati, né erano stati fatti oggetto delle scorrerie dei Garthim. All'infuori delle Pietre Erette, nulla, in quella valle remota, avrebbe potuto costituire una minaccia per la tirannia degli Skeksis. La valle degli urRu era un'enclave di nozioni, la provincia delle nuvole, nient'altro.”

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“Se il nulla fosse pensabile sarebbe come cancellare l'esistenza del Dio Creatore e questo è impossibile perché la sua creazione è sotto gli occhi di tutti.”

Raffaele La Capria (1922) scrittore italiano

Origine: Da La favola che aiuta a vivere https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/14/favola_che_aiuta_vivere_co_9_091214012.shtml, Corriere della sera, 14 dicembre 2009, p. 30.

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“A lui non frega nulla di Eluana. A lui interessa affermare il principio che una sentenza definitiva può essere ribaltata per decreto, o per legge ordinaria, o per legge costituzionale. A lui non frega nulla della vita e della morte. A lui interessa compiacere il Vaticano con un decreto impopolare ma a costo zero, fatto già sapendo che il Quirinale non lo firmerà, dunque senza pagare alcun prezzo di impopolarità. A lui non frega nulla delle questioni etiche. A lui interessa coprire il colpo di mano contro la giustizia e la civiltà: i medici trasformati in questurini e delatori contro i malati clandestini; le ronde illegali legalizzate; le intercettazioni legali proibite; gli avvocati promossi a padroni del processo, che faranno durare decenni convocando migliaia di testimoni inutili per procacciare ai clienti ricchi l'agognata prescrizione; i pm degradati ad «avvocati dell'accusa», come negli stati di polizia, dove appunto la polizia, braccio armato del governo, fa il bello e il cattivo tempo senza controlli della magistratura indipendente; dulcis in fundo, abolito l'appello del pm contro l'assoluzione o la prescrizione in primo grado, ma non quello del condannato (non hai vinto? Ritenta, sarai più fortunato), sempre all'insegna della «parità fra difesa e accusa». Tutte leggi incostituzionali che, dopo il no del Quirinale al decreto contra Eluana, hanno molte possibilità in più di passare. Per giunta, inosservati. Parlare di colpo di Stato è puro eufemismo. E poi, che sarà mai un colpo di Stato? Se la Costituzione non lo prevede, si cambia la Costituzione.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Tecnica di un colpo di Stato, 11 febbraio 2009
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“Quando i leader socialisti si incontrano, per lo più non viene fuori nulla di molto intelligente.”

Wolfgang Schäuble (1942) politico tedesco

Origine: Citato in Beda Romano, Grecia al palo sulle riforme. Ultimatum dell’Eurogruppo a Tsipras http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-09-09/grecia-ritardo-riforme-ultimatum-dell-eurogruppo-tsipras-150559.shtml?uuid=ADeezpHB, Il Sole 24 ore.it, 28 settembre 2016.

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“Ciò per cui l'uomo differisce dalle bestie è una cosa da nulla; il gregge comune la perde molto presto — gli uomini superiori la conservano con cura.”

Mencio (-372–-289 a.C.) filosofo cinese

Origine: Citato in Henry D. Thoreau, Walden o Vita nei boschi, traduzione di Piero Sanavio, La Biblioteca ideale Tascabile, Milano, 1995, cap. XI, p. 206. ISBN 88-8111-102-0

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“Non c'è nulla di paragonabile alla Shoah. […] Nessuno al mondo ha ricevuto lo stesso trattamento riservato agli ebrei, sempre accusati di ogni male. Essi hanno condotto un'esistenza molto più difficile di chiunque altro.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Citato in Daniel Mosseri, Fidel Castro non smette di sorprendere http://www.shalom.it/J/index.php?option=com_content&task=view&id=992&Itemid=116, Shalom.it.

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“Guardami: sono partito dal nulla e ora sono poverissimo!”

Groucho Marx (1890–1977) comico

Origine: Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano 1991-2001, Baldini e Castoldi, § 2145

“La commozione si impadronisce di grandi folle quando non costa nulla, non implica responsabilità ed è priva di conseguenze.”

Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano

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“Se Bergoglio si limitasse a cambiare un punto del catechismo o una legge ecclesiale, il suo successore potrebbe fare il contrario: e tutto tornerebbe come prima. Invece se il Papa cambia la mentalità del cristiano nulla, nella Chiesa, torna più come prima.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Origine: Da «Battezzato il figlio di Vendola e Testa. Ecco come cambia la Chiesa grazie a Papa Francesco» http://www.huffingtonpost.it/mauro-leonardi/vendola-papa-francesco-_b_12427608.html, Huffington Post.it, 10 ottobre 2016.

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“Chi guarda troppo non vede nulla.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

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“Nessuno può fare nulla che ci faccia arrabbiare.”

Marshall Rosenberg (1934–2015) psicologo statunitense

Le sorprendenti funzioni della rabbia

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“Fronte d'imperio sul corpo prominente | come chi nulla se non l'onta paventa. | Limpida fronte ove sia dato leggere | le leggi che l'amore volle scrivervi. | Tu sei, o fronte, una tabula illesa | ove mia vita è e mia morte palese!”

Maurice Scève (1501–1564) poeta francese

Origine: In Lodi del corpo femminile. Poeti francesi del Cinquecento tradotti da poeti italiani, introduzione di Giovanni Raboni, nota di Aurelio Principato, traduzione di Vittorio Sereni. Mondadori, Milano, 1990, pp. 15-17.

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