Frasi su parola
pagina 38

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“Negli Stati Uniti la libertà di protestare è così diffusa che, come un boomerang, essa si rivolge contro la libertà stessa. In altre parole, tutti hanno talmente diritto di offendersi in nome della libertà che la stessa libertà di critica ne risulta compromessa.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Da Con la censura stiamo peggio noi, L'Europeo, 27 ottobre 1957 riportato nell'appendice de I sette peccati di Hollywood (1958).

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“[Su Rei Ayanami] Lei non conosce alcuna emozione, dunque non c'è differenza tra quello che dice e quello che prova; non c'è nient'altro da dire su di lei. A prima vista, quindi, si può ipotizzare: è da qui che proviene il suo grande fascino, da questa superficialità, che non vuol dire assenza di profondità interiore, ma assenza della necessità di possederla: davvero qualcosa di mistico. No; la bellezza di Rei sta nel fatto che in verità lei ha dei sentimenti. […] E quando ho trovato il calore sotto la freddezza delle sue parole, mi sono sincronizzata con Rei per la prima volta.”

Megumi Hayashibara (1967) doppiatrice e cantante giapponese

Origine: She doesn't know emotion, so there's no difference between what she says and feels; there's nothing ulterior about her. At first sight, then, you may theorize: that is where her very great beauty comes from, this surface, not without depth, but with the absence of its necessity--someone truly mystical. No; Rei's beauty comes from the truth that she has feelings. [...] And when I found the warmth below the coldness in her words, I synchronized with Rei for the first time. (da The voices in your head that you pass without hearing, in Neon Genesis Evangelion 3-in-1 Edition, vol. 1, Viz Media, 2012, pp. 516-517. ISBN 978-1-4215-5079-4)

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“Sette d'Aprile! Giorno di partenza, | mattino desolato e pien di sole, | con ripetuti addii senza parole | eppoi la lunga mia convalescenza.”

Fausto Maria Martini (1886–1931) poeta, drammaturgo e critico letterario italiano

da Anniversario, in Poesie provinciali

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“Oggi l'obiettivo dello Stato islamico è la nostra implosione sociale. La sua speranza è che la crisi dell'accoglienza faccia da detonatore. Il califfo ha una logica stringente e una spiccata propensione per l’autolesionismo occidentale. Tifa per il suprematismo bianco, il parrucchino di Donald Trump, le banlieue in fiamme, le leggi speciali, le carceri nel deserto, le comunità chiuse, le moschee vietate, i burkini al bando. In tre parole: lo «scontro di civiltà.»”

Corrado Formigli (1968) giornalista e conduttore televisivo italiano

Concederglielo sarebbe fatale.
Origine: Da Formigli, il reportage da Kobane «Ecco perché l'Isis spera che l'Europa metta al bando i burkini» http://www.corriere.it/cronache/16_settembre_29/ecco-perche-isis-spera-che-l-europa-metta-bando-burkini-9e5cbc36-85b3-11e6-be66-7ada332d8493.shtml, Corriere.it, 29 settembre 2016.

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“Non so dove capito. Può darsi pure in quarta fila. L'importante è sedersi. Non perdere mai la sedia.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

citato in Corriere della Sera – Parole e Politica http://www.corriere.it/Speciali/Politica/ParolePolitica/parolepolitica.shtml?/Speciali/Politica/ParolePolitica/2006/12_Dicembre/07/, 7 dicembre 2006

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“Calma, signor mio, calma. Non dimenticare quel che nell'illuminato Settecento diceva il matematico e philosophe Jean-Baptiste d'Alembert. In un'isola selvaggia e disabitata diceva, un poeta (leggi scrittore) non sarebbe molto utile. Un geometra sì. Il fuoco non fu certo acceso da uno scrittore, la ruota non fu certo inventata da un romanziere. Quanto al mestiere più esaltante e più appagante del creato, aggiungerai, domandalo agli scrittori che scrivono ogni ora e ogni giorno per anni, che a un libro immolano la loro esistenza. Ti risponderanno colonnello, crede seriamente che per dare un tale giudizio basti scrivere qualche ora dopocena a Beirut? Crede seriamente che per scrivere un libro basti avere idee o costruire a grandi linee una storia? Crede seriamente che scrivere sia una gioia?!? Glielo spieghiamo noi che cos'è, colonnello. È la solitudine atroce d'una stanza che a poco a poco si trasforma in una prigione, una cella di tortura. È la paura del foglio bianco che ti scruta vuoto, beffardo. È il supplizio del vocabolo che non trovi e se lo trovi fa rima col vocabolo accanto, è il martirio della frase che zoppica, della metrica che non tiene, della struttura che non regge, della pagina che non funziona, del capitolo che devi smantellare e rifare rifare rifare finché le parole ti sembrano cibo che sfugge alla bocca affamata di Tantalo. È la rinuncia al sole, all'azzurro, al piacere di camminare, viaggiare, di usare tutto il tuo corpo: non solo la testa e le mani. È una disciplina da monaci, un sacrificio da eroi, e Colette sosteneva che è un masochismo: un crimine contro sé stessi, un delitto che dovrebb'esser punito per legge e alla pari degli altri delitti. Colonnello, c'è gente che è finita o finisce nelle cliniche psichiatriche o al cimitero per via dello scrivere. Alcoolizzata, drogata, impazzita, suicida. Scrivere ammala, signor mio, rovina. Uccide più delle bombe.”

l'immaginaria moglie del Professore: II, VI, IV; p. 418
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“Io vedo il suo sangue sulla rosa | e tra le stelle la gloria dei suoi occhi, | il suo corpo brilla tra le nevi eterne, | e le sue lacrime cadono dai cieli. || Vedo il suo viso in ogni fiore; | ma il tuono e il canto degli uccelli | sono la voce Sua | – e scolpite dal suo potere | le rocce sono le Sue parole scritte.”

Joseph Plunkett (1887–1916) poeta irlandese

Origine: Da Io vedo il Suo sangue sulla rosa (I See His Blood upon the Rose); citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 54. ISBN 978-88-87947-01-4

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“[Parlando di Ronin] La via del samurai è la morte. La via del ronin è il disonore. La via di Frank Miller è il segno e la parola. Unite insieme in un solo colpo di spada.”

Roberto Recchioni (1974) fumettista e scrittore italiano

Origine: Dalla postfazione di Frank Miller e Lynn Varley, Ronin nn. 1-6, DC Comics, (1983,1984); edizione italiana su Absolute DC – Ronin. Edizione Assoluta, traduzione di Leonardo Rizzi, Lion Comics, settembre 2014.

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“[…] dove la storia modella compiutamente, non occorre la mano dell'uomo che l'assecondi, ma soltanto la sua reverente parola che narri.”

Stefan Zweig (1881–1942) scrittore, giornalista e drammaturgo austriaco

da Momenti eccelsi, p. 35
Momenti eccelsi

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“Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti… Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occorre una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.”

VII; 2003, pp. 146-147
Le anime morte, Parte prima

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“Proprio come il divorzio secondo la parola del Salvatore non fu permesso fin dal principio, ma a causa della durezza del nostro cuore fu una concessione di Mosè alla razza umana, così anche il mangiar carne fu sconosciuto fino al diluvio. Ma dopo il diluvio, alla maniera delle quaglie date nel deserto al popolo che mormorava, il veleno della carne animale fu offerto ai nostri denti. […] Agli albori della razza umana non mangiavamo carne, né facevamo pratiche di divorzio, né pativamo il rito della circoncisione. Così abbiamo raggiunto il diluvio. Ma dopo il diluvio, insieme con il dono della legge che nessuno poteva soddisfare, ci è stata data la carne come cibo, e il divorzio è stato permesso agli uomini duri di cuore, ed è stato applicato il taglio della circoncisione, come se la mano di Dio avesse plasmato in noi qualcosa di superfluo. Ma una volta che Cristo è venuto alla fine dei tempi, e l'Omega è passata in Alfa e la fine è stata mutata in principio, non ci è più permesso il divorzio, né siamo circoncisi, né mangiamo carne.”

San Girolamo (345–420) scrittore, teologo e santo romano

I, 18
Adversus Iovinianum
Origine: Just as divorce according to the Saviour's word was not permitted from the beginning, but on account of the hardness of our heart was a concession of Moses to the human race, so too the eating of flesh was unknown until the deluge. But after the deluge, like the quails given in the desert to the murmuring people, the poison of flesh-meat was offered to our teeth. [...] At the beginning of the human race we neither ate flesh, nor gave bills of divorce, nor suffered circumcision for a sign. Thus we reached the deluge. But after the deluge, together with the giving of the law which no one could fulfil, flesh was given for food, and divorce was allowed to hard-hearted men, and the knife of circumcision was applied, as though the hand of God had fashioned us with something superfluous. But once Christ has come in the end of time, and Omega passed into Alpha and turned the end into the beginning, we are no longer allowed divorce, nor are we circumcised, nor do we eat flesh [...]. (da Against Jovinianus http://www.newadvent.org/fathers/3009.htm, traduzione inglese di W.H. Fremantle, G. Lewis e W.G. Martley, in Nicene and Post-Nicene Fathers, Second Series, vol. 6, Christian Literature Publishing, Buffalo, 1893; riveduto e trascritto a cura di Kevin Knight in NewAdvent.org)

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“Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

Origine: Da Tropico del Capricorno, in Opere.

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“Liberi sensi in libere parole.”

II, 81
Gerusalemme liberata
Variante: Liberi sensi in semplici parole.

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“Perché non obbligano la gente a ottenere una licenza per l'uso di determinate parole, così come è richiesto il porto d'armi?”

David Grossman (1954) scrittore e saggista israeliano

Che tu sia per me il coltello

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“Quando alla casa del linguaggio vola via il tetto e le parole non guariscono, io parlo.”

Alejandra Pizarnik (1936–1972) poetessa argentina

da Frammenti per dominare il silenzio, II, p. 75

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“Gli agenti molte volte fanno le fortune dei calciatori, altre fanno danni. Con le parole o con le strategie.”

Michele Criscitiello (1983) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Da L'editoriale di Criscitiello: "Caldara, Gagliardini, Orsolini, cifre gonfiate. Pagliari ha sbagliato tutto su Gabbiadini..." http://www.tuttonapoli.net/calciomercato/l-editoriale-di-criscitiello-caldara-gagliardini-orsolini-cifre-gonfiate-pagliari-ha-sbagliato-tutto-su-gabbiadini-300983, TuttoNapoli.net, 16 gennaio 2017.

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“Maria non si stupì affatto della presenza di un angelo. Fu invece l'angelo a stupirsi di lei. Maria vedeva il Creatore in tutte le creature, e vederlo negli occhi di un angelo le sembrava altrettanto sublime che vederlo in quelli di un uomo. Non la stupiva scorgere ovunque il Creatore. Era intenta a normali lavori domestici. Aveva forse un panno in mano o una spazzola di legno che a un certo punto le erano caduti non perché fosse rimasta trasecolata dall'apparizione di Gabriele, ma per lo stesso identico motivo per cui a ciascuno di noi cascano di mano le penne e gli smartphone. Gabriele ha il volto di un giovane molto bello, dai lineamenti molto delicati. Capelli leggermente ondulati, castani. Occhi verdi. Niente ali però, questo no. Solo una veste candida. È lui a stupirsi. Molto, molto più di Maria. Gabriele è un arcangelo eviterno abituato a guardare fisso l'eterno Dio, e sa bene tutta l'opaca caligine che avrebbe trovato arrivando sulla terra. Aveva ancora fresca una certa esperienza con Zaccaria (cfr Lc 1). Proprio per questo si stupì. Di Maria. Si stupì molto. Non si aspettava di vedere il Creatore guardando una creatura. Di vedere una creatura "tutta così piena di Creatore. Così stracolma, così piena di grazia, così kecharitoménê. Devo aver sbagliato strada, pensò Gabriele. Credevo d'esser sceso sulla terra, e guarda un po' sono arrivato in cielo. Si guardava attorno nella stanza mentre Maria curava cose casalinghe impercettibili a un angelo, e quel principe del cielo pensava: «Guarda un po', qui è tutto pieno di cielo. È tutto pieno degli spirituali sorrisi che si sorridono nei cieli, delle trepidanti parole che alitano su da noi nei cieli». Era molto stupito, Gabriele, di fronte a Maria. Era stupefatto. Non aveva mai visto nulla di simile. Con nessuna creatura aveva mai visto Dio comportarsi in simile modo. Gabriele disse «il Signore è con te» (Lc 1, 28) e non lo aveva mai detto a nessuno. Una cosa così non l'aveva mai detta. Era una prima volta, una primizia. Di tutta la creazione, di tutte le creazioni. Mai vista una cosa simile, pensava Gabriele, mentre Maria lo guardava e non si stupiva più di tanto. E lui proprio di questo era stupefatto. Dell'atmosfera famigliare, normale, che lo sguardo di Lei, le sue mani, la sua presenza, creavano. Lei era quasi seduta a terra (forse a filare o a pulire) e lui, che veniva dal più alto dei cieli, era molto affascinato da quelle dita, da quelle mani. E si chiedeva se stesse filando o forse solo pulendo, e si stupiva di essere affascinato da una cosa così semplice e umile.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Il Signore dei Sogni

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“Compresi che gli uomini si parlano, sì, l'un l'altro, però non si capiscono; che le loro parole sono colpi che rimbalzano sulle parole altrui; che non vi è illusione più grande della convinzione che il linguaggio sia un mezzo di comunicazione fra gli uomini.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

Origine: Da Karl Kraus, scuola di resistenza, in La coscienza delle parole, traduzioni di Renata Colorni e Furio Jesi, Adelphi, 1984.

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“Le parole a volte si bloccano e non vogliono più uscire.”

Ti volevo dire

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“Che cosa è dunque la donna innanzi agli occhi del buon senso risaliente al platonismo tradizionale?
La è l'ultima parola del genio della natura; l'ultimo atto delle sue creazioni!”

Salvatore Morelli (1824–1880) scrittore, giornalista e politico italiano

Origine: La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale, p. 10

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“[su Cristiano Ronaldo] Il livello di questo giocatore è di un altro mondo. Segna con una facilità incredibile ed è difficile trovare le parole per definirlo.”

Carlo Ancelotti (1959) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Real Madrid, Ancelotti: "Cristiano Ronaldo è un giocatore dell'altro mondo" http://m.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/real-madrid-ancelotti-cristiano-ronaldo-e-un-giocatore-dell-altro-mondo-500376, Tuttomercatoweb.com, 9 novembre 2013.

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“Il valore è sempre accompagnato dalla generosità. Il valoroso soldato Italiano dev'essere magnanimo con tutti, e massime colle popolazioni tra cui soggiorna, e tra le quali transita.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Alcune parole agli ufficiali e militi dell'esercito, Messina, 6 agosto 1860; p. 170
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

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“La verità, in un processo, è di carta. Una parola la può bruciare.”

Giorgio Saviane (1916–2000) scrittore italiano

pag. 42
L'inquisito

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“Se la Bibbia contiene un libro di preghiere [i Salmi], dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è solo quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi.”

Dietrich Bonhoeffer (1906–1945) teologo tedesco

Origine: Da Pregare i Salmi con Cristo; citato in Gianfranco Ravasi, L'incontro: ritrovarsi nella preghiera, Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 10. ISBN 978-88-04-63591-8

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“Le parole sono sempre una forza che si cerca fuori di sé.”

Stendhal (1783–1842) scrittore francese

Origine: Da La duchessa di Palliano

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“[Le tesi di Ario] chi ad udirle non se ne tiene lontano e tura le orecchie per tenerle immuni dalla sozzura di tali parole?”

Alessandro di Alessandria (250–326) vescovo egiziano

Origine: Da Lettera a tutti i vescovi, traduzione di M. Simonetti; citato in Jacques Liébaert, Michel Spanneut, Antonio Zani, Introduzione generale allo studio dei Padri della Chiesa, Queriniana, Brescia, 1998, p. 144. ISBN 88-399-0101-9

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“Fervore di sangue che si dilata in respiri profondi, contemplazione, desiderio e possesso di cose belle, da una notte stellata a una veste candida; gioia e pienezza di vita che si discioglie in canto; questa è la poesia di Saffo. Cosa miracolosa, disse Strabone. Parole immacolate. I nessi logici sono ridotti al minimo; assottigliati fino scomparire; cose trasferite nelle parole; e parole essenziali, imbevute di colore, aerate di canto.”

Manara Valgimigli (1876–1965) filologo, grecista e poeta italiano

Origine: Citato in Francesco Pedrina, Musa Greca, [Antologia di poeti e prosatori greci con profili degli autori e pagine critiche organicamente scelte per un disegno storico-estetico], Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano<sup>5</sup>, p. 291.

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“Come l'elefante ritrova la propria audacia quando gli si mostra il fuoco, così la nostra virtù sfibrata dai pensieri di questo mondo ha bisogno di incitamenti esteriori e materiali come le parole o le figure perchè la forza del nostro animo si dedichi con maggiore impegno all'impresa spirituale.”

Johannes Reuchlin (1455–1522) filosofo, umanista e teologo tedesco

De arte cabalistica
Origine: Citato in Daniele Corradetti e Gioni Chiocchetti, Le forme e il divino, edizioni Argonautiche, p. 39. ISBN 978-88-95299-27-3

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“Perfino nell'uso delle parole i senesi lasciano l'olio toscano per il burro.”

Curzio Malaparte (1898–1957) scrittore italiano

Origine: Maledetti Toscani, p. 19

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“Il pop moderno è insipido e senza senso. Non c'è una parola precisa per descriverlo, ma se fosse un colore sarebbe beige.”

Noel Gallagher (1967) cantautore e chitarrista inglese

Origine: Citato in Rolling Stone USA, febbraio 2015; ripreso da Claudio Biazzetti, Le 20 citazioni più cattive di Noel Gallagher. Fabio Fazio incluso http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/le-20-citazioni-piu-cattive-di-noel-gallagher/2015-03-18/, RollingStone.it, 18 marzo 2015.

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“Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue ultime parole… scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Citato in Gabriele Pantucci, Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html, la Repubblica, 28 luglio 2010.

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“È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da I ritorni, lato B, n. 2
La sposa occidentale