Frasi su parola
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“Per fare carriera non sono mai scesa a compromessi, non ho mai ceduto, in altre parole non l'ho mai data.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Citazioni tratte da interviste

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“Vorrei una prosa trasparente, non voglio che il lettore inciampi su di me; voglio che lui veda attraverso le mie parole ciò che sto descrivendo. Non voglio che lui dica "Oh, santo cielo, com'è scritto bene!": sarebbe un fallimento.”

Vidiadhar Surajprasad Naipaul (1932–2018) scrittore trinidadiano

citato in un' intervista di Jonathan Rosen http://www.theparisreview.org/interviews/1069/the-art-of-fiction-no-154-v-s-naipaul

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“Ah, come sono vere le grandi, le eterne parole: "Non potrà conservarsi libera nessuna nazione in cui la libertà è un privilegio e non un principio!"”

dalla Prefazione dell'autrice alla prima edizione europea, Andover, 21 settembre 1852; 1988
La capanna dello zio Tom

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“No, sarà che le conosco e quindi do un po' meno peso. C'è un atto assolutamente pubblico, la requisitoria del pubblico ministero Luca Tescaroli al processo di appello per la strage di Capaci dove sono stati condannati tutti i boss di Cosa Nostra, da Riina in giù, per avere ordinato e realizzato la strage che ha visto la morte di Falcone, della moglie, degli uomini della scorta; in questo processo di appello Tescaroli fa un accenno ad un'altra indagine che è in corso alla procura di Caltanissetta, e che riguarda i mandanti a volto coperto, cioè coloro che avrebbero diciamo suggerito se non altro la tempistica per quelle due stragi in sequenza che erano Capaci e poi via D'Amelio: voi ricorderete che in quei 50 giorni saltarono in aria i due giudici più famosi d'Italia, a Palermo, cioè Falcone e Borsellino: intere autostrade sventrate, cioè una cosa mai vista; forse in Colombia. E questo pubblico ministero nella requisitoria ha sostenuto, ha ricordato, le parole di alcuni collaboratori di giustizia i quali sostengono che Totò Riina, prima di mettere a punto queste stragi, aveva incontrato alcune persone importanti, come le chiamava lui, e questi pentiti riferiscono che erano Berlusconi e Dell'Utri. Naturalmente tutto ciò è una requisitoria, è un documento pubblico, è una cosa che è stata letta in udienza e noi l'abbiamo pubblicata, non è una sentenza, ci mancherebbe altro, è semplicemente uno spunto di indagine, indagine che mentre Tescaroli parlava era in corso: e altre indagini ci sono sulle stragi del '93, perché voi ricorderete che nel '93 ci fu quella replica, quando la mafia stranamente cominciò ad occuparsi del patrimonio artistico: cioè, la mafia uscì dal territorio siciliano e cominciò a mettre bombe agli Uffizi, a via Palestro a Milano e qui a Roma, a San Giovanni in Laterano, per non parlare dell'attentato a Maurizio Costanzo, che è un altro caso clamoroso: è molto interessante, soltanto a livello cronologico, leggere quello che racconta Cartotto, e cioè che Maurizio Costanzo era uno, all'interno della Fininvest, ferocemente contrario alla nascita del partito della Finivest, cioè alla "scesa in campo" della Fininvest in politica. Insomma, è un bel quadretto.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“[Maurizio Sarri] È un razzista, uomini come lui non devono stare nel calcio. Ha usato parole razziste, ha inveito contro di me poi mi ha urlato frocio e finocchio, sono orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. Da uno come lui che ha 60 anni non lo accetto, si deve vergognare. Il quarto uomo ha sentito e non ha detto niente. Non voglio parlare della partita, non mi interessa niente. Uno di 60 anni che si comporta così è una vergogna, si può anche litigare, ma non così, sono andato a cercarlo e mi ha chiesto scusa negli spogliatoi, ma io gli ho detto di vergognarsi. In Inghilterra non metterebbe più piede in campo.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dalle dichiarazioni rilasciate a Rai Sport dopo la partita di Coppa Italia, Napoli-Inter; citato in Coppa Italia, Mancini attacca Sarri: «È un razzista, mi ha dato del fino....» http://www.tuttosport.com/news/calcio/coppa-italia/2016/01/19-7703571/coppa_italia_mancini_contro_sarri_e_un_razzista_mi_ha_dato_del_fino_/, Tuttosport.com, 19 gennaio 2016.

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“Fare pop è davvero un'arte difficile, significa fare cose orecchiabili, archetipiche, ma ricche e a loro modo complete, c'è una meticolosa stesura del testo, una attenta ricerca sul suono delle parole che faccio con mio fratello, le assonanze, le rime interne.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

Citazioni di Max Gazzè
Origine: Dall'intervista di Ernesto Assante, Max Gazzè: "Ho scelto il pop, quell'arte difficile che piace ai bimbi" http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/08/19/news/max_gazze-146225774/, Repubblica.it, 19 agosto 2016.

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“[…] Tsipras rimane popolare; lo sostiene ancora la speranza («i elpida», parola d’ordine della campagna elettorale) di un nuovo modo di governare, diverso dal clientelismo dei vecchi partiti. Ben poco tuttavia si è visto, specie di impegno a ricostruire uno Stato corrotto e inefficiente.”

Stefano Lepri (1950) giornalista italiano

Origine: Da Il gioco d’azzardo di Tsipras fa perdere i greci http://www.lastampa.it/2015/06/28/cultura/opinioni/editoriali/il-gioco-dazzardo-di-tsipras-fa-perdere-i-greci-XIZCEKlSR0sGAJY6GifkDL/pagina.html, LaStampa.it, 28 giugno 2015.

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“Verdone fa ridere senza battute, senza giochi di parole, senza smorfie, senza costruire situazioni ridicole o equivoche; fa ridere per la precisione sociologica dei suoi rimandi alla realtà di tutti i giorni.”

Rita Cirio (1945) saggista, drammaturga e giornalista italiana

Origine: Citato in Roberto D'Agostino, Chi è, chi non è, chi si crede di essere, Arnoldo Mondadori, 1988.

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“Una gran parte dell'esperienza maturata non può essere espressa con le parole.”

Alfred North Whitehead (1861–1947) filosofo e matematico britannico

Origine: Citato in Focus n. 108, p. 204.

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“Il termine demokratía comincia a circolare verso la fine del VI secolo avanti Cristo, con una accezione prevalentemente dispregiativa. In entrambe le componenti della parola. Da un lato, infatti, krátos non significa affatto genericamente «potere» (come per lo più si ritiene), ma si riferisce piuttosto a quella forma di potere che scaturisce da, e si fonda su, l’uso della forza. Analogamente, il termine démos viene adoperato per denominare non la totalità della popolazione, ma quella parte, ancorché maggioritaria, del popolo, che è in possesso di alcuni requisiti. Le occorrenze di démos nel senso di regime popolare, cioè di democrazia, sono pochissime e si trovano concentrate nel celebre dibattito sulle costituzioni, svoltosi verso la metà del V secolo. Le altre attestazioni di démos si presentano sostanzialmente come valutazioni negative della democrazia, quali potevano essere espresse soprattutto dai suoi avversari, i quali contestavano a questa forma di governo il fatto di privilegiare i (molti) cattivi, rispetto ai pochi (buoni), ovvero di pretendere che a governare fosse una moltitudine indistinta, anziché gli áristoi, i «migliori». Insomma, pur nell’estrema variabilità di significati, da un lato demokratía indica il dominio coercitivo, esercitato con la forza, di quella parte del popolo che è il démos (con la drastica esclusione delle donne), mentre dall'altro lato essa esprime il sopravvento della componente quantitativamente, ma non qualitativamente, più significativa del popolo.”

Umberto Curi (1941) filosofo italiano
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“Le parole sono come vetri che oscurano tutto ciò che non aiutano a vedere meglio.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Michele Zagaria: Sentite, io sono Michele Zagaria.
Carlo Pascarella: Ah.
Michele Zagaria: Eh. Allora sentimi bene. Io le sto telefonando perchè, perchè le voglio dire, no, che lei non è un giornalista serio.
Carlo Pascarella: Sì ma scusi un attimo ma lei è Michele Zagaria chi?
Michele Zagaria: E lo sai bene, chi scrivi sul giornale no? Che sta in guerra con Antonio Iovine.
Carlo Pascarella: Ma è… ma scusi ma è uno scherzo questo?
Michele Zagaria: No, no. Non è uno scherzo, sono io, personalmente. Io così le faccio le cose perchè io sono una persona seria e lei no. Aspetta un attimo, ti passo pure Antonio Iovine. Va bene? E così ti togli questo pensiero di scrivere sempre stronzate, stronzate… Secondo me un professionista serio. no? Tutte queste stronzate non le scrive. È chiaro? Adesso te lo passo.
Antonio Iovine: Pronto, sono Antonio Iovine. Senta noi non stiamo scherzando perchè ci siamo stufati di fare tutte queste cretinate, no? Noi siamo delle famiglie che… ci rispettiamo da tanti anni. Allora se lei deve scrivere le notizie le scriva serie e scriva le verità. Allora voi fate il vostro mestiere… e noi vi rispettiamo per quello che fate. Purtroppo noi facciamo un altro mestiere e ce lo siamo scelto noi, no? È vero?
Carlo Pascarella: Sì.
Antonio Iovine: Allora, il mestiere che fate voi è quello di scrivere le notizie e siamo d'accordo, però scrivetele come si devono scrivere le notizie, no?
Michele Zagaria: Stai facendo una confusione, no? Che la gente ha paura di salutare sia mio fratello che il fratello di Antonio. Allora qua non stiamo facendo nessuna minaccia e niente. Io sto parlando da persona seria come sta parlando Antonio. Per un professionista serio, secondo me non sei serio scrivendo tutte queste cose che non sono vere.
Carlo Pascarella: Posso sapere una cosa?
Michele Zagaria: Sì.
Carlo Pascarella: Da dove state chiamando?
Michele Zagaria: Noi? Dall'America.
Carlo Pascarella: Eh, hai voglia…
Michele Zagaria: È importante? È importante questo?
Carlo Pascarella: È fondamentale.
Michele Zagaria: Eh… ma per quale motivo?
Carlo Pascarella: Mi occorre una prova per sapere che siete voi!
Michele Zagaria: Sentimi bene, allora io domani ti mando mio fratello con il documento e il fratello di Antonio con il documento e vedi che vanno assieme e tutto questo problema si è chiarito. È chiaro o no? Mo io ti prego un altra cosa: domani mattina, domani mattina, ti raccomando di non scrivere quello che stiamo dicendo. Mi sono spiegato? Allora io ti ho telefonato solo per farti rendere conto che chi ti viene a dire queste stronzate sono stronzate sul vero senso della parola. Basta. Questo, non stiamo minacciando, non… niente. È chiaro questo? Va bene?
Carlo Pascarella: Va bene.
Michele Zagaria: Vuoi la conferma che ti mando mio fratello? O può bastare così?
Carlo Pascarella: Per me basta anche così.
Michele Zagaria: Ti ringrazio assai, assai.
Carlo Pascarella: Ok.
Michele Zagaria: Va bene? Da domani mattina non scrivere più queste stronzate. Io non dico che tu a me e Antonio non devi mettere sul giornale, però devi scrivere le serietà. È chiaro?
Carlo Pascarella: Voi adesso siete liberi?
Michele Zagaria: Perchè tu non lo sai che io sono latitante?”

Michele Zagaria (1958) criminale italiano

Origine: Dall'intercettazione telefonica del novembre 1998; visibile in "Pronto? Sono Michele Zagaria" http://www.serviziopubblico.it/2015/05/pronto-sono-michele-zagaria/, Serviziopubblico.it, 5 maggio 2015.

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“Ciò premesso, va riconosciuto che "Hegel", nella babele di parole (in coerenza con la loro negazione i testi non sono allegati al disco per il semplice fatto che esse non esistono), con un tappeto sonoro modernissimo, è meno brutto dei precedenti”

Mario Luzzatto Fegiz (1947) giornalista, critico musicale e saggista italiano

forse ci stiamo abituando
Origine: Da Con Battisti "Hegel" rimane ostico https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/con_Battisti_Hegel_rimane_ostico_co_0_94092912971.shtml, Corriere della Sera, 29 settembre 1994.

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“[…] la parola Nord-Est fu inventata da me, per indicare, […], il Friuli, che in effetti è il Nord-Est più Nord-Est che ci sia.”

Carlo Sgorlon (1930–2009) scrittore italiano

Origine: Da Il Messaggero Veneto, 17 maggio 1998.

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“Certe cose vengono in questo libro [Dalla mia vita] narrate incisivamente; altre in maggior numero vengono taciute. Un'illuminazione retrospettiva fa prevedere le profondità che si nascondono dietro singole parole. Adrienne, che nel suo Libro di tutti i santi ha potuto svelare l'anima dei santi in modo così stupefacente […] era al tempo stesso una persona estremamente riservata. «Faire sans dire» era il motto della famiglia von Speyr, e lei non solo lo citava volentieri, ma soprattutto l'attuava e praticava anche frequentemente. Il suo sguardo era volto a Dio e nessuno ha mai ben saputo con quale coraggio davvero da scavezzacollo ella si è buttata per il suo Signore: nell'offerta di se stessa per gente nota e ignota, o semplicemente a fonds perdu per le necessità di Dio. Tutto ciò era per lei un ovvio dovere di gratitudine. Si sarebbe vergognata di vantarsene minimamente. Possedeva i contrassegni interiori dello spirito aristocratico: l'istinto per ciò che è nobile e puro, ovunque lo trovasse, la disponibilità immediata a ogni specie di servizio, il cuore grande che dà senza calcolo.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Origine: Dall'introduzione a Adrienne von Speyr, Dalla mia vita: autobiografia dell'eta giovanile, traduzione di Guido Sommavilla, Jaca Book, Milano, 1989, p. 10 http://books.google.it/books?id=wJQd2cbpFqMC&pg=PA10. ISBN 88-16-30173-2

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“Mi pare che vi sia una certa differenza tra la posizione italiana e quella tedesca, nel senso che un accordo con quest'ultima potrebbe avere qualche possibilità di sopravvivere per una ragionevole durata, specialmente se esistesse un impegno personale di Hitler, mentre Mussolini è, mi pare, un vero e proprio gangster e la sua parola d'onore non significa niente.”

Anthony Eden (1897–1977) politico britannico

Origine: Da una lettera a Neville Chamberlain sulla possibilità di una riproposizione del fronte di Stresa; citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. [Dal 1918 ai giorni nostri], Laterza, Roma, 2008, p. 225. ISBN 978-88-420-8734-2

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