Frasi su stato
pagina 73

Scipione (Gino Bonichi) photo

“Sei stato colpito nell'elemento, dove hanno sede le forze più oscure, dove principia per la creatura umana la notte. Ora si tratta di radunare le forze luminose perché la ferita si rimargini, perché vivere con essa sarebbe impossibile.”

Scipione (Gino Bonichi) (1904–1933) pittore e scrittore italiano

dal Diario; Historia, p. 61
Citato in di Historia, Mensile illustrato di Storia, Anno VII – N. 66 – Milano – Maggio 1963

Roger Ebert photo

“Senza l'ispettore capo e tutto ciò che rappresenta, Trappola di cristallo sarebbe stato un thriller più che discreto. Con lui è un pasticcio ed è un peccato, perché il film ha superbi effetti speciali, impressionanti scene con stuntman e una buona recitazione, specialmente quella di Alan Rickman nel ruolo del terrorista.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Without the deputy chief and all that he represents, "Die Hard" would have been a more than passable thriller. With him, it's a mess, and that's a shame, because the film does contain superior special effects, impressive stunt work and good performances, especially by Rickman as the terrorist.

Alan Dean Foster photo

“Nel laboratorio medico della colonia Bishop era chino su una sonda ottica. Sotto le lenti giaceva un frammento campione di uno dei mostriciattoli morti, prelevato da un esemplare del più vicino cilindro di stasi. Anche morta, la creatura sembrava minacciosa, stesa sul dorso sul banco di dissezione. Le zampe prensili sembravano costruite appositamente per artigliare il volto di chi si avvicinasse troppo, la potente coda per far balzare la bestia attraverso la stanza con un solo colpo.
La struttura interna era affascinante come quella esterna, e Bishop era assorbito dallo studio di un occhio. Combinando la potenza analizzatrice della sonda con la versatilità della propria vista artificiale, era in grado di scoprire una quantità di elementi sfuggiti ai coloni.
Una delle domande che lo interessavano in modo particolare e a cui era ansioso di trovare risposta riguardava la precisa possibilità di un parassita alieno di introdursi in un organismo sintetico come il suo, radicalmente diverso dalla struttura di un essere umano esclusivamente biologico. Un parassita sarebbe stato in grado di avvertire la differenza? E se avesse cercato di utilizzare un androide come ospite, quali potevano essere i risultati di questa unione forzata? Si sarebbe semplicemente staccato alla ricerca di un altro corpo, od avrebbe tranquillamente deposto l’embrione di cui era portatore in un ospite artificiale? Se così, l’embrione sarebbe stato capace di crescere, oppure sarebbe stato il più sorpreso dei due scoprendo di dover maturare all’interno di un corpo privo di carne e sangue?
Un robot poteva essere attaccato dai parassiti?”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

Origine: Aliens scontro finale, p. 86

Haile Selassie photo
Henry De Montherlant photo
Indro Montanelli photo
Bruno Migliorini photo
Ridley Scott photo
John Wayne photo
Simone Veil photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Antonio Di Natale photo

“Amo Napoli e sono un grande tifoso del Napoli ma quella maglietta per me sarebbe stata troppo pesante: avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto. Sono stato quasi sempre assente anche giocandoci contro: fargli gol era come segnare a mio fratello ed è per questo che era meglio evitare.”

Antonio Di Natale (1977) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Radio Crc; citato in Udinese, Di Natale "scansava" il Napoli: "Non volevo far gol a un fratello" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Udinese/22-03-2017/udinese-natale-scansava-napoli-non-volevo-far-gol-un-fratello-190227144012.shtml, Gazzetta.it, 22 marzo 2017.

Alan Dean Foster photo
Henry De Montherlant photo

“La mia avventura terrestre volge al termine. Il mio nome sarà scalzato a martellate, come quello di Malatesta dai monumenti di Pesaro; i serpenti cancelleranno le mie tracce, come cancellarono quelle dell'esercito di Pompeo. Sono stato prima di tutto un essere di godimento, poi un creatore letterario, poi più nulla. Il godimento l'ho avuto, le mie opere le ho create per godere, e così è stato. Per cui, ripeto, tutto è bene quel che finisce bene. (da La marée du soir. Carnets 1968-1971[)”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Variante: La mia avventura terrestre volge al termine. Il mio nome sarà scalzato a martellate, come quello di Malatesta dai monumenti di Pesaro; i serpenti cancelleranno le mie tracce, come cancellarono quelle dell'esercito di Pompeo. Sono stato prima di tutto un essere di godimento, poi un creatore letterario, poi più nulla. Il godimento l'ho avuto, le mie opere le ho create per godere, e così è stato. Per cui, ripeto, tutto è bene quel che finisce bene. (da La marée du soir. Carnets 1968-1971)

Charles Louis Montesquieu photo
Donald Trump photo

“C'è più lavoro da fare che nella mia vita precedente. Pensavo sarebbe stato più facile.”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2017

Woody Allen photo
André Maurois photo

“Calvin Coolidge aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri e il più marcato accento nasale che la Nuova Inghilterra avesse mai prodotto. Si diceva che la parola cow pronunciata da lui avesse almeno quattro sillabe. Ma Coolidge aveva diritto di stiracchiar le parole, dato che ne diceva pochissime. Per natura, per educazione e soprattutto perché non aveva nulla da dire era sempre stato silenzioso.”

André Maurois (1885–1967) scrittore francese

Variante: Calvin Coolidge aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri e il più marcato accento nasale che la Nuova Inghilterra avesse mai prodotto. Si diceva che la parola cow pronunciata da lui avesse almeno quattro sillabe. Ma Coolidge aveva diritto di stiracchiar le parole, dato che ne diceva pochissime. Per natura, per educazione e soprattutto perché non aveva nulla da dire era sempre stato silenzioso. (p. 497)
Origine: Storia degli Stati Uniti, p. 497

Paolo Sollier photo
Saddam Hussein photo

“Sia lodato Dio onnipotente for tutto ciò che è stato realizzato, e congratulazioni a voi, grandi iracheni, per quanto avete ottenuto. Meritate giustamente il bene e la gloria. Siete un popolo che ha offerto tanto alla vita. Migliaia di anni fa, avete offerto grandi civiltà all'umanità e acceso la torcia della scienza e della conoscenza. Insieme agli altri figli della vostra grande nazione araba, avete contribuito, con grande merito, a propagare grandi messaggi celesti. Attraverso secoli di declino, voi, i vostri padri e i vostri avi avete vissuto per secoli sotto l'oppressione, la tirannia, l'arretratezza e la povertà. I vostri nemici credevano che avevate perso la vostra opportunità storica per sempre. Ma malgrado tutte le sofferenze che avete subito durante quelle fasi oscure della vostra storia, avete dimostrato d'essere un popolo vivo, che siete i figli d'una nazione viva e vigorosa, e che siete i discendenti di quei grandi antenati, i famosi capi, costruttori, artefici storici della civiltà e Messaggeri.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Praise be to Almighty God for all that has been realized and congratulations to you, great Iraqis, on what you have achieved. You rightly deserve good and glory. You are a people which has offered a lot to life. Thousands of years ago, you offered great civilizations to humanity and lit the torch of science and knowledge. Together with other sons of your great Arab nation, you contributed – with great distinction – to spreading the great heavenly messages. Throughout eras of decline, you, your fathers and grandfathers lived for centuries under oppression, tyranny, backwardness and poverty. Your enemies thought that you had lost your historical opportunity for ever. But – despite all that you suffered during those dark stages of your history – you have proved that you are a living people, that you are the sons of a living and vigorous nation, and that you are the descendants of those great ancestors, the well-known historical leaders, constructors, originators of civilization and Message-bearers.
Variante: Sia lodato Dio onnipotente for tutto ciò che è stato realizzato, e congratulazioni a voi, grandi iracheni, per quanto avete ottenuto. Meritate giustamente il bene e la gloria. Siete un popolo che ha offerto tanto alla vita. Migliaia di anni fa, avete offerto grandi civiltà all'umanità e acceso la torcia della scienza e della conoscenza. Insieme agli altri figli della vostra grande nazione araba, avete contribuito, con grande merito, a propagare grandi messaggi celesti. Attraverso secoli di declino, voi, i vostri padri e i vostri avi avete vissuto per secoli sotto l'oppressione, la tirannia, l'arretratezza e la povertà. I vostri nemici credevano che avevate perso la vostra opportunità storica per sempre. Ma malgrado tutte le sofferenze che avete subito durante quelle fasi oscure della vostra storia, avete dimostrato d'essere un popolo vivo, che siete i figli d'una nazione viva e vigorosa, e che siete i discendenti di quei grandi antenati, i famosi capi, costruttori, artefici storici della civiltà e Messaggeri.

“Il mio rapporto con Mina? Tutto comincia per caso e con una lite. Siamo nel 1967, io lavoro in pubblicità, come regista di Caroselli, e lei (che aveva esordito sui teleschermi otto anni prima) è già una star televisiva resa familiare da programmi come Il Musichiere e Studio Uno. La Barilla punta su di lei per lanciare una pasta. A Roma mi colpiscono le sue mani, lunghe e affusolate, che muove in modo particolare, tutto suo. Allora invento lo spot in cui Mina accarezza lentamente i rigatoni. Passano pochi secondi e litighiamo. Per una divergenza su un’inquadratura. Io le chiedevo di camminare sul tapis roulant e alzare un braccio. “Perché, di grazia, dovrei fare questo?”, domanda lei ironica. “Di grazia”, replico io, “sta a significare come se lei portasse un piatto di spaghetti a tavola”. Mina si indispettisce: “Preferisco il suo predecessore. Era un vero signore”. “Forse con le vere signore”, replico stizzito. Insomma la ragazza si rivela, oltre che sexy, anche di temperamento forte. Fanno da pacieri Antonello Falqui e l’agente di Mina, Elio Gigante, che era stato mio amico d’infanzia. Qualche giorno dopo lei mi telefona per invitarmi a casa sua in via Emanuele Filiberto a Milano. Ci arrivo con una rosa. Così comincia la nostra amicizia.”

Paolo Limiti (1940–2017) paroliere, conduttore televisivo e produttore televisivo italiano

dall'intervista di Salvatore Giannella [//www.giannellachannel.info/2017/07/05/quando-paolo-limiti-mi-racconto-mina-e-febbre-del-sabato-sera/ "Quando Paolo Limiti mi raccontò Mina e la febbre del sabato sera"] per "I nomi di Oggi", 2009

Luca Marrone photo
Francisco Umbral photo

“Una ha perso la vita cercando il femminile allo stato puro e salta fuori che questo non si trova nelle donne, ma, improvvisamente, in una gatta.”

Francisco Umbral (1932–2007) scrittore e giornalista spagnolo

Citato in Eduardo Guerrero del Río, Diccionario de citas literarias III

Aron Ra photo
Marshall McLuhan photo
Jonathan Safran Foer photo
Sami Khedira photo

“So come è fatto Ancelotti: dà molte, molte, molte libertà. Fa così perché vuole che i suoi giocatori siano creativi. […] Carlo è stato influenzato dalle sue esperienze all'estero, non è il tipico italiano.”

Sami Khedira (1987) calciatore tedesco

Origine: Da un'intervista a Bild; citato in Khedira: «La Juventus è come Guardiola» http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2016/12/27-19244586/khedira_la_juventus_come_guardiola/, Tuttosport.com, 27 dicembre 2016.

Ryszard Kapuściński photo
Abd al-Karim Qasim photo

“L'Iraq si sforza di salvaguardare gli interessi dei suoi figli entro il quadro della vera unità nazionale e gli interessi generali dei suoi fratelli entro il quadro arabo. Vi chiedo, ci sono frontiere di stato estero fra noi e la Siria? C'è un paese straniero fra noi e la Siria? Dove si trova? Ci sono frontiere di stato estero tra l'Egitto e il Sudan, o tra l'Egitto e la Libia? Sono tutte le frontiere dei nostri fratelli.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Iraq strives to safeguard the interests of her sons within the framework of true national unity and the general interests of its brothers within the Arab framework. I ask you, are there any frontiers of a foreign country between us and Syria? Is there any foreign country between us and Syria? Where is it? Are there any frontiers of a foreign country between Egypt and Sudan, or between Egypt and Libya? All are the frontiers of our brothers.
The historical extempore speech at the Reserve Officers' College

Mario Praz photo

“Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che lì si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Variante: Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che li si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.
Origine: Da ‪La Casa della vita‬, Adelphi, Milano, 1979, p. 54.

Gianni Morandi photo
Enver Hoxha photo
Paul Feyerabend photo
Haile Selassie photo

“Gli indiani, a qualsiasi livello, sono attivi nella filantropia locale e nella vita comunitaria; tutte le Nostre relazioni con il popolo indiano non sono nuove, ma di lunga data. Naturalmente è una soddisfazione per Noi l'aver finora raggiunto effettiva cooperazione tra i nostri popoli; ma a dispetto di tutto ciò che è stato realizzato, c'è molto altro che può essere fatto.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Dal discorso di augurio di S.M.I. Haile Selassie I al presidente Rahdakrishnan, 12 ottobre 1965; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

Claudio Marchisio photo
Haruki Murakami photo
Helen Barolini photo
Pieter Willem Botha photo
Mohammed Siad Barre photo

“In realtà, ogni tribù era un piccolo stato. Quale dobbiamo scegliere? Uno stato somalo basato sul nazionalismo e l'unità che è forte, capace di tener testa ai suoi nemici, e che è in una posizione di competere con le altre nazioni, o una moltidudine di piccoli stati? Abbiamo scelto lo stato più grande e abolito il tribalismo.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

My Country and My People, Vol. II
Variante: In realtà, ogni tribù era un piccolo stato. Quale dobbiamo scegliere? Uno stato somalo basato sul nazionalismo e l'unità che è forte e capace di tener testa ai suoi nemici, e che è in condizione di competere con le altre nazioni, o una moltitudine di piccoli stati? Abbiamo scelto lo stato più grande e abolito il tribalismo.

Jules Michelet photo
Saddam Hussein photo

“Quando cominciai ad agire clandestinamente dalla mia nuova posizione, la questione principale di fronte a noi era: Perché il nostro popolo perse fiducia in tutto? Perse fiducia nel suo capo, nell'impiegato di stato, nel futuro, in ogni cosa visibile, dubitativo di tutto ciò che non potesse essere visto. Arrivammo al fondamentalmente convincimento che questo popolo avesse una personalità insolitamente energica, un'energia che tentava sempre d'esprimere attraverso i canali giusti per dare la sua propria profonda e fedele espressione di vita. Ma i governanti imprigionavano sempre il popolo in angusti confini dove non poteva esprimere pienamente la sua personalità nel modo desiderato.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

When I started underground activity from my new position, the basic question before us was: Why did our people lose faith in everything? They lost faith in the ruler, the government employee, the future, everything visibile around, doubting whatever could not be seen. We came to a basic belief that this people has a personality of an unusual energy, always trying to express that energy through the right channels, to give its own deep and faithful expression of life. But the rulers always kept the people within narrow confines, where they could not reach a full expression of their personality as desired.

Franco Fortini photo
Kwame Nkrumah photo
Haile Selassie photo
Saddam Hussein photo

“Se vuole sopravvivere, il figlio di un agricoltore deve affrontare la vita a pelle nuda e far fronte alle difficoltà per sopravvivere. Se passi lungo i vecchi cimiteri presso i grandi villaggi, vedrai che le tombe dei bambini sono numerose. Molti bambini non riuscirono a trovare né medicine né dottori ad aiutare la loro salute fragile contro la malattia. Ecco come siamo cresciuti per affrontare una vita piena di difficoltà e di problemi, dalla culla a oggi. Ma io non mi ricordo d'essermi impietrito di fronte a una certa situazione, né di aver preso in considerazione uno stato migliore per me stesso. quali che siano le cose, non mi causano disturbi personali.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

A farmer's son, who wants to survive, has to face life with his bare skin, and meet the difficulties for the sake of survival. If you pass by the old graveyards near the large villages you will see that children's graves are numerous. Most children could not find medicine or doctors to help their frail health face disease. This is how we grew up to face a life full of difficulties and problems, from birth to the present. But I do not remember having stood helpless before a certain situation, or considered a better state for myself. Whatever things are like, they do not cause me a personal disturbance.
Variante: Se vuole sopravvivere, il figlio di un agricoltore deve affrontare la vita a pelle nuda e far fronte alle difficoltà per sopravvivere. Se passi lungo i vecchi cimiteri presso i grandi villaggi, vedrai che le tombe dei bambini sono numerose. Molti bambini non riuscirono a trovare né medicine né dottori ad aiutare la loro salute fragile contro la malattia. Ecco come siamo cresciuti per affrontare una vita piena di difficoltà e di problemi, dalla culla a oggi. Ma io non mi ricordo d'essermi impietrito di fronte a una certa situazione, né di aver preso in considerazione uno stato migliore per me stesso. quali che siano le cose, non mi causano disturbi personali.

Harold Bloom photo
Emily Dickinson photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Indro Montanelli photo
Paul Feyerabend photo
Haile Selassie photo
Donald Trump photo
Haile Selassie photo
Luigi Tenco photo
Haile Selassie photo
Guido Rossi photo
Nuon Chea photo
Ryszard Kapuściński photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Alda Teodorani photo
Milton Obote photo

“Sono umilmente qui davanti a voi in un paese che è stato razziato, derubato e spogliato da più di otto anni dal regime brutale e mostroso di Idi Amin. Sono pienamente consapevole della sofferenza e la miseria indescrivibile inflitto sul nostro popolo dal mostro Amin e i suoi seguaci. I suoi tentativi di schiavizzare l'intera nazione e di brutalizzare e torturare un numero innumerevole del nostro popolo col sostegno di traditori, mercenari e altri agenti strainieri hanno lasciato una cicatrice sul nostro paese che non sarà facile cancellare.”

Milton Obote (1925–2005) politico ugandese

Variante: Sono umilmente qui davanti a voi in un paese che è stato devastato, saccheggiato e spogliato per più di otto anni dal regime brutale e mostruoso di Idi Amin. Sono pienamente consapevole della sofferenza e la miseria indescrivibile inflitta al nostro popolo dal mostro Amin e i suoi seguaci. I suoi tentativi di schiavizzare l'intera nazione, di brutalizzare e torturare un numero infinito di persone del nostro popolo col sostegno di traditori, mercenari e altri agenti stranieri hanno lasciato una cicatrice sul nostro paese che non sarà facile cancellare.

Henry De Montherlant photo

“Mai, mi sembra, è stato reso in un modo cosi commovente il "Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio". L'implorazione degli occhi, l'abbandono delle bocche, (in questi due capi di guerra! delle bocche da venir comunicate con un poco di terra e d'erba), il gesto cosi fraterno del cavaliere (come lo circonda bene, il suo orante!), le mani dell'inginocchiato, belle come un bel destino, tutto compone una freccia che raggiunge il segno. Infine una pittura cattolica che raggiunge il segno: elevare, edificare. L'autore ci fa grazia, questa volta della sua visione celeste. Il soprannaturale non è più evocato, qui, dai grossolani mezzi cari al Greco: quella deformazione del corpo umano che non soltanto è un'offesa per la più bella creazione di Dio, ma è contraria al dogma, secondo il quale i corpi risusciteranno nello stato della loro più grande bellezza. I due supplicanti del "Romero" sono il reale, poiché è presumibile che quelle espressioni prestate loro dal pittore, le abbiano talvolta veramente avute strettamente tali come le vediamo nel quadro; e nel tempo stesso trascendono il reale. Sono umani quanto è possibile esserlo, e nello stesso tempo portano il riflesso del divino.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Variante: Mai, mi sembra, è stato reso in un modo così commovente il "Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio". L'implorazione degli occhi, l'abbandono delle bocche (in questi due capi di guerra! delle bocche da venir comunicate con un poco di terra e d'erba), il gesto così fraterno del cavaliere (come lo circonda bene, il suo orante!), le mani dell'inginocchiato, belle come un bel destino, tutto compone una freccia che raggiunge il segno. Infine una pittura cattolica che raggiunge il segno: elevare, edificare. L'autore ci fa grazia, questa volta della sua visione celeste. Il soprannaturale non è più evocato, qui, dai grossolani mezzi cari al Greco: quella deformazione del corpo umano che non soltanto è un'offesa per la più bella creazione di Dio, ma è contraria al dogma, secondo il quale i corpi risusciteranno nello stato della loro più grande bellezza. I due supplicanti del "Romero" sono il reale, poiché è presumibile che quelle espressioni prestate loro dal pittore, le abbiano talvolta veramente avute strettamente tali come le vediamo nel quadro; e nel tempo stesso trascendono il reale. Sono umani quanto è possibile esserlo, e nello stesso tempo portano il riflesso del divino.

Henry De Montherlant photo
Pol Pot photo

“Nella loro aggressione contro Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha sofferto perdite pesanti. La sua strategia di «attacco a fulmine, vittoria a fulmine», adoperata per prendere possesso di Kampuchea, ha sofferto la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della lotta prolungata, che è molto sfavorevole per gli aggressori, chiunque siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica per inghiottire Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata in pieno giorno. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedoni degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dai discorsi
Variante: Nella sua aggressione contro la Kampuchea, sin dalla fine del 1977 fino ad oggi, il nemico vietnamita ha subito pesanti sconfitte. La sua strategia di «attacco lampo, vittoria lampo», volta a prendere possesso della Kampuchea, ha subito la sconfitta totale, e probabilmente è stato costretto ad adoperare la strategia della «lotta prolungata», che è la più sfavorevole per gli aggressori, chiunque essi siano. Quindi, la loro sinistra strategia espansionistica intesa ad inghiottire la Kampuchea ha fallito, ed è stata smascherata alla luce del sole. Lo stesso vale per la loro strategia della «Federazione indocinese», la loro strategia d'espansione in Asia e in Asia sudorientale, e il loro ruolo come pedina degli espansionisti internazionali sovietici nell'Asia sudorientale.

Roger Peyrefitte photo
Arrigo Sacchi photo
Svjatlana Aleksievič photo
René Guénon photo
Mohammad Reza Pahlavi photo
Kwame Nkrumah photo
Alberto Ronchey photo
Haile Selassie photo

“Spears sogghignò accarezzando l’uovo, come fosse la testa di un cane fedele. Le regine aliene erano in grado di riprodursi mediante una sorta di partenogenesi modifi-cata, mentre i fuchi erano prevalentemente neutri. Esistevano tuttavia alcuni maschi sessuati che, stando a quanto avevano scoperto i tecnici di laboratorio, erano in grado di accoppiarsi. Quando i maschi sessualmente attivi raggiungevano un numero critico, cominciavano a battersi a morte tra di loro finché non ne rimaneva uno solo, l’unico che aveva il diritto di accoppiarsi con una regina. Il cerimoniale che accompagnava i preliminari dell’accoppiamento era particolarmente aggressivo e solo se il maschio sopravviveva a quella lotta, ben più violenta degli scontri avuti con gli altri suoi simili, la regina accettava di sottomettersi a lui.
Ma il trionfo del maschio era di breve durata. Pochi secondi dopo la conclusione di quel dispotico atto sessuale, la regina uccideva il malcapitato amante. A tale proposito, gli scienziati blateravano di diversità genetica, ma la cosa era irrilevante. Di fatto, se non c’erano maschi a disposizione, la regina era in grado di fare tutto da sé. E, nel caso in cui mancasse anche la regina, uno dei fuchi subiva quella che gli esperti definivano una tempesta ormonale al termine della quale il maschio stesso si trasformava in regina.
Il generale scosse la testa senza smettere di sorridere. Quei bastardi erano maledettamente efficienti. Proprio quello che serviva a un comandante sul campo. In pochi mesi sarebbe stato possibile allevare e addestrare nuove schiere di soldati e anche se uno solo sopravviveva alla lotta, si poteva ricominciare tutto daccapo, all’infinito.”

Steve Perry (1947) scrittore statunitense

Origine: Aliens. Incubo, p. 75

Mobutu Sese Seko photo

“Non si tratta di un colpo di stato militare, ma piuttosto di una semplice rivoluzione pacifica.”

Mobutu Sese Seko (1930–1997) politico della Repubblica Democratica del Congo

Citazioni di Mobutu
Variante: Non si tratta di un colpo di stato militare, ma piuttosto una semplice rivoluzione pacifica.

Caparezza photo
Peter Sagan photo

“sarebbe stato il suo compleanno. Ci manca.”

Peter Sagan (1990) ciclista su strada, biker e ciclocrossista slovacco
Tahar Ben Jelloun photo
Enver Hoxha photo
Albert Sánchez Piñol photo
John Pilger photo

“La Cambogia? Dov'è la Cambogia? alcuni di voi si chiederanno. Contrariamente al suo vicino, il Vietnam, la Cambogia è stata praticamente sigillata per quattro anni, la sua sofferenza invisibile. In un mondo di telegiornale costante, non ci sono state notizie su ciò che è stato fatto a più di sette milioni di persone, di cui circa due milioni sono scomparse, si crede assassinate. Questo equivale a circa un terzo di tutta la popolazione. Proporzionalmente, è come se Birmingham, Manchester e Londra fossero sterminati.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Cambodia? Where is Cambodia? some of you might ask. Unlike Vietnam, its neighbour, Cambodia has been virtually sealed for four years, its suffering invisible. In a world of saturation news, there has been no news of what was really done to more than seven million people, of whom at least two million are missing, believed murdered. That's about a third of the entire population. Proportionately, it's Birmingham, Manchester and London exterminated.
Variante: La Cambogia? Dov'è la Cambogia? alcuni di voi si chiederanno. Contrariamente al suo vicino, il Vietnam, la Cambogia è stata praticamente sigillata per quattro anni, la sua sofferenza invisibile. In un mondo di telegiornale costante, non ci sono state notizie su ciò che è stato fatto a più di sette milioni di persone, di cui circa due milioni sono scomparse, si crede assassinate. Questo equivale a circa un terzo di tutta la popolazione. Proporzionalmente, è come se Birmingham, Manchester e Londra fossero sterminati.

Emily Dickinson photo

“Il sonno è ritenuto | dalle anime di buonsenso – | il chiudere gli occhi. || Il sonno è il solenne stato | sotto il quale da entrambi i lati – | stanno le Schiere di Testimoni!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J13 – F35, vv. 1-6
Lettere
Origine: In Tutte le poesie. J1 – 50 http://www.emilydickinson.it/j0001-0050.html, EmilyDickinson, traduzione di G. Ierolli.

John Dewey photo
Donald Trump photo
Haile Selassie photo
Pol Pot photo

“Senza la partecipazione del suo popolo, la rivoluzione kampucheana non avrebbe vinto. Non ci sarebbe stato il 17 april 1975.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste

Haile Selassie photo
Haile Selassie photo
Klaus Dibiasi photo

“Sono stato fortunato a incrociare durante la mia carriera Giorgio Cagnotto, ci siamo migliorati a vicenda. Altrettanto Greg Louganis, che ha iniziato a vincere dopo il mio ritiro: lui è stato il più grande di sempre.”

Klaus Dibiasi (1947) tuffatore italiano

Origine: Citato in “I Giochi: storia di grandi uomini e grandi rivalità” http://www.radiopopolare.it/2016/08/i-giochi-storia-di-grandi-uomini-e-grandi-rivalita/, Radio Popolare.it, 2 agosto 2016.

Haile Selassie photo