Frasi sulla storia
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“Ce n'è di roba, materiale senza fine. È questa la vera, l'unica storia dell'uomo.”

Angelo Fiore (1908–1986) scrittore italiano

Origine: Il supplente, p. 68

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“Noi andiamo dietro alle astrazioni, e trascuriamo i suggerimenti dell'esperienza, pel vivo bisogno di armonia estetica; noi non possiamo andare d'accordo fra noi, ed associarci in un lavoro comune, per eccesso d'individualità. Spesso però i difetti sono puramente e semplicemente difetti, per quanto sia duro il confessarlo a noi stessi. Il rovescio d'un vizio non è sempre una virtù. A noi basti per ora notare che l'italiano può, quanto e più degli altri, essere disciplinato. Ce ne fanno fede la Repubblica e l'Impero romano, la storia di Venezia e del Papato, ed oggi stesso ce ne dà splendido esempio, come dice benissimo il Turiello, il nostro esercito.”

Pasquale Villari (1827–1917) storico e politico italiano

Origine: È questo un monito dell'autore per tutti coloro che tendono a presentare come un pregio la proverbiale ingegnosità napoletana. Si tratta della cd. "arte di arrangiarsi" che, se anche talvolta è una necessità imposta dalla particolare realtà sociale in cui l'individuo si trova a vivere, altre volte è semplicemente il segno di un malcostume, di una mentalità fondamentalmente deformata e di una disonestà di base dell'individuo, p. 164
Origine: Lettere meridionali, p. 165

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“La famiglia è il motore del mondo e della storia. Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia, crescendo con la mamma e il papà, i fratelli e le sorelle, respirando il calore della casa. La famiglia è il luogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli affetti, lo spazio dell'intimità, dove si apprende l'arte del dialogo e della comunicazione interpersonale.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Famiglia, 25 ottobre 2013 http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/october/documents/papa-francesco_20131025_plenaria-famiglia_it.html

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“Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d'Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di «porre le basi per la costruzione di una federazione europea». Così nell'atto della sua fondazione. L'anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disgnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l'idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una «Medaglia miracolosa», che sino allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall'Apocalisse e dalla sua «Donna vestita di sole» con la corona attorno al capo. Quanto all'azzurro, era il colore tradizionale della Vergine. Tra i 101 bozzetti giunti da tutto il mondo, «inspiegabilmente», come disse lo stesso Heitz (che aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, quasi solo per rispondere a un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia), il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo. Si noti, tra l'altro, che il responsabile della commissione che procedeva alla scelta era un ebreo, Paul M. G. Lévy, direttore del Servizio di stampa e informazione del Consiglio. Non agirono, dunque, motivazioni confessionali […] Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli Stati del Consiglio. In effetti, di fronte alle critiche, il disegnatore dovette replicare che il dodici rappresentava un «simbolo di pienezza» (e tale è, infatti, anche nell'Antico Testamento: dodici, tra l'altro, i figli di Giacobbe, come dodici le tribù di Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il «nuovo popolo eletto»). Avendo adottato questa prospettiva simbolica, le autorità comunitarie, quando gli Stati membri dell'Europa finirono col superare la dozzina, stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da considerare immutabile.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 107-108

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“Non c'è niente di peggio del fanatismo religioso. Le guerre più feroci, i delitti più crudeli, i massacri più spietati sono stati fatti nella storia in nome di un Dio tirannico e affamato di potere. Ignari della parola di Cristo o di Budda o di Maometto che non hanno parlato di scannare, sgozzare, bruciare vive le persone.”

Dacia Maraini (1936) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Gabriele Lippi, Dacia Maraini: "L'Isis? Il buon senso prevarrà" http://www.lettera43.it/esclusive/dacia-maraini-l-isis-il-buon-sensoprevarra_43675164905.htm,Lettera43.it, 11 maggio 2015.

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“La Storia non ha cuore, e neppure cervello.”

Origine: Assassinio al Comitato Centrale, p. 181

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“L'Italia fascista non ebbe mai responsabilità sullo sterminio degli ebrei.”

Domenico Gramazio (1947) politico, pubblicista e sindacalista italiano

2005; citato in Alberto Piccinini, Lezioni di storia, il manifesto, 9 settembre 2008, p. 12

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“Era per me doveroso portare alla luce la storia del jazz che affonda proprio qui in Sicilia le sue radici primordiali; Nick la Rocca fu uno dei pochi ad ottenere un considerevole successo ma sono decine e decine i nomi dei musicisti tutti siciliani che ne scrissero la storia.”

Renzo Arbore (1937) cantautore, showman e conduttore radiofonico italiano

Origine: Citato in Renzo Arbore racconta le radici del jazz http://www.siciliainformazioni.com/64318/palermo-renzo-arbore-racconta-le-radici-del-jazz, SiciliaInformazioni.com, 15 dicembre 2013.

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“[…] considerato dai suoi colleghi lo stratega più abile tra i generali della nuova generazione.”

Basil Liddell Hart (1895–1970) storico, militare e giornalista britannico

Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Volume primo, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1970, p. 54

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“Viktor Orbán non sta difendendo nessuno. Si attacca quasi a tutto. Riaprendo il dibattito sulla pena di morte, vuole portare l'Ungheria indietro nella storia. È questa la verità. La criminalità non è mai stata fermata dalla minaccia di morte. La giustizia non è tale se diventa un crimine.”

Louis Michel (1947) politico belga

Origine: Citato in Ungheria: Viktor Orbán rilancia il dibattito sulla pena di morte http://it.euronews.com/2015/05/09/ungheria-viktor-orban-rilancia-il-dibattito-sulla-pena-di-morte/, Euronews.com, 9 maggio 2015.

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“Nessuna coalizione ci potrà mai chiedere di andare in un agenzia di viaggi, fare un biglietto per Gerusalemme per andare a maledire il fascismo.”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

novembre 2007; citato in Alberto Piccinini, Lezioni di storia, il manifesto, 9 settembre 2008, p. 12

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“Il Tricolore, che ha accompagnato le complesse e travagliate vicende della storia del nostro Paese, ci ricorda come il popolo italiano ha saputo superare prove drammatiche e ricorrenti tensioni. Rappresenta un patrimonio comune e un punto di riferimento essenziale per far fronte con robuste radici e spirito innovatore alle sfide attuali.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Comunicati Dichiarazione del Presidente Napolitano http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=40077, Quirinale.it, 9 gennaio 2014.

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“E indovinate chi era… Indro Montanelli, che mi disse <> e così feci, ma questa è un'altra storia. Passiamo alla domanda. Musica di suspense!”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Mike Bongiorno

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“Ci sono dei momenti in cui ritorni alle storie che ti sentivi raccontare da bambino, è una cosa che mi piace molto al di là della mia scrittura ordinaria rispetto allo shonen manga. Mi sono ispirato al sentimento infantile.”

Kazuhiro Fujita (1964) fumettista giapponese

Origine: I manga indirizzati a un pubblico maschile, generalmente dall'età scolare alla maggiore età. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.

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“Colui che teme di non riuscire a dormire è mal disposto verso il sonno, e colui che teme di aver mal di stomaco è mal disposto nei confronti della digestione.”

Émile-Auguste Chartier (1868–1951) filosofo, giornalista e scrittore francese

da Propos sur le bonheur, 5 marzo 1922; citato in G. Minois, Storia dell'avvenire. Dai profeti alla futurologia, Bari, 2007, p. 10

“Se la politica è l'arte del governo, la competizione politica è il salutare conflitto tra persone o partiti diversi, portatori di progetti diversi, che si contendono il potere di mettere in pratica le loro idee per governare una società. Nella pratica però le cose stanno in maniera diversa, e non solo perché talvolta, come insegna la storia, in politica scendono degli avventurieri, che puntano solo ad accumulare potere e denaro, ma anche perché la lotta politica possiede linguaggi, meccanismi e liturgie difficilissimi da decifrare. Del resto un motivo per cui le cose vanno in questo modo c'è. Trattandosi di una competizione, le strategie di un leader o di un partito non potranno mai essere completamente alla luce del sole, altrimenti si corre il rischio di regalare un vantaggio enorme all'avversario. Spesso, così, può capitare di assistere a comportamenti apparentemente incomprensibili, che nascondono, in realtà, mosse segrete o trappole per trarre in inganno i propri antagonisti. Frasi dette e poi repentinamente smentite, voci costruite ad arte, finte e colpi a sorpresa, quanto di più lontano da quella che dovrebbe essere una autentica battaglia di idee. Il risultato però è che spesso cade nell'inganno anche chi, per mestiere, queste vicende le deve raccontare e spiegare, come i giornalisti. Il cosiddetto politichese, la lingua che ha preso il posto dell'italiano nelle cronache parlamentari, ne è il sintomo più evidente, essendo un gergo tutto interno alle dinamiche di palazzo, che sembra fatto apposta per non spiegare nulla di quanto effettivamente accada.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da un'intervista del 17 novembre 1998 all'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche

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“[su Ferdinando Petruccelli della Gattina] Uomo scandalosissimo […] Scrive, come un cane, in francese ed in italiano, articolesse, libelli, romanzacci, indecenti sotto ogni aspetto, e storie, anche più indecenti.”

Vittorio Imbriani (1840–1886) scrittore italiano

Origine: Citato in Alessandro Poerio, Vittorio Imbriani, Alessandro Poerio a Venezia: lettere e documenti del 1848 illustrati da Vittorio Imbriani, Morano, 1884 p. 430.

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“Caro babbo, lo sai che per me tu eri l'esempio vivente di tutte le perfezioni? Il tuo naso era perfetto, le tue orecchie erano perfette, la forma della tua testa era perfetta, la scriminatura che divideva da una parte i tuoi pochi capelli era perfetta, e tu, mi ricordavi per tutte queste perfezioni che ti attribuivo, un attore, di quel cinema anni Trenta che cominciò a sfornare una serie di divi a cui tutti avremmo voluto assomigliare. C'era solo una piccola cosa in te che non era perfetta: l'unghia dell'indice della tua mano sinistra era leggermente deformata, era un po' più spessa delle altre e incarnita. Normalmente non si notava, ma i bambini hanno un occhio speciale per notare anche la più lieve imperfezione, e io l'avevo notata e ti avevo domandato come mai quell'unghia era diversa dalle altre. Tu mi dicesti che quando eri piccolo un colpo di martello sbagliato ti aveva spappolato la punta del dito e che l'unghia rimarginandosi era diventata così. Io pensai solo al dolore che dovevi aver provato e poi pensai che le unghie delle altre tue dita erano tutte belle tonde e talmente curate che sembravano appena uscite dalla manicure. Più tardi, quando non ero più un bambino ma un adolescente che cominciava a toccarsi facendo fantasie, non so perché una volta mi sorpresi a pensare che forse la storia del colpo di martello non era vera e che quel dito poteva essere difettoso dalla nascita. Perché lo pensai? Forse perché oscuramente sentivo di aver ereditato da te un'imperfezione che non riguardava solo il mio corpo, ma una parte esigente di me che non avevo ancora bene individuata.”

da Lettera al padre, pp. 79-80
L'amorosa inchiesta

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