Frasi sulla speranza
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“Solo sognare è vivere. E alle soglie dei sogni ride sempre la Speranza.”

Nino Salvaneschi (1886–1968) scrittore, giornalista e poeta italiano

Il tormento di Chopin

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“La speranza è una specie di scarlattina infantile che ci portiamo dietro tutta la vita.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Settembre, p. 104

“Le cose veramente importanti nel mondo sono state realizzate da persone che hanno continuato a tentare laddove sembrava che non ci fosse nessuna speranza.”

Dale Carnegie (1888–1955) scrittore e insegnante statunitense

Origine: Citato in Julia Butterfly Hill, Ognuno può fare la differenza, traduzione di Isabella Bolech, Corbaccio, Milano, 2002, p. 111. ISBN 88-7972-542-4

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“"Buonanotte buonanotte / alla pace se verrà, noi siamo qua / a chi inventa in un sorriso la speranza / a chi sbaglia e non ci pensa. / Buonanotte ai cuori teneri / che non tremeranno mai.."”

Carla Vistarini (1948) paroliera, sceneggiatrice e musicista italiana

Buonanotte Buonanotte http://www.minamazzini.it/it/discografia/singoli/buonanotte-buonanotte-capisco/
Canzoni

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“Esilio sull'Himalaya, di Marino Piazzolla ha anzitutto questo valore di espressione di un'avventura, di un viaggio dell'anima dall'ignoranza e dall'oblio alla più desta veglia; il dolore di essere uomo è ansia di metamorfosi ed anche invocazione di speranza.”

María Zambrano (1905–1991) filosofa e saggista spagnola

Origine: Da Il poeta italiano Marino Piazzolla, in Luoghi della poesia, traduzione di Armando Savignano, Bompiani, Milano, 2014, p. 580 https://books.google.it/books?id=2cw7BQAAQBAJ&pg=PT580. ISBN 8858761960

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“… nel Marzo avremo un lavoro alla Fenice, m'han detto, | nuovissimo, il Rigoletto. Si parla d'un capolavoro.»”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

L'amica di Nonna Speranza
La via del rifugio

“Odio il punto esclamativo, questo gran pennacchio su una testa tanto piccola, questa spada di Damocle sospesa su una pulce, questo gran spiedo per un passero, questo palo per impalare il buon senso, questo stuzzicadenti pel trastullo delle bocche vuote, questo punteruolo da ciabattini, questa siringa da morfinomani, questa asta della bestemmia, questo pugnalettaccio dell'enfasi, questa daga dell'iperbole, quest'alabarda della retorica. Quando, come s'usa nei nostri tempi scamiciati, ne vedo due o tre in fila sul finir d'un periodo, che sembrano gli stecchi sul didietro di un'oca spennata, chiudo il libro perché lo sento bugiardo. Adesso v'è anche chi te l'accoppia con l'interrogativo, che par di veder Arlecchino appoggiato a Pulcinella. Tanto odio questa romantica lacrimuccia nera quando la vedo sgocciolare sulla povera candida pagina, che in essa mi immagino di scoprire or la causa or l'effetto, certo il chiaro simbolo di tutti i mali delle nostre lettere, arti e costumi. E se potessi far leggi, bandirei il punto esclamativo dalla calligrafia, dalle tipografie, dalle macchine da scrivere, dall'alfabeto Morse, con la speranza che a non vederlo più gli italiani se ne dimenticassero anche nel parlare e nel pensare, e pian piano espellessero dal loro sangue questo microbo aguzzo il quale dove arriva fa imputridire i cervelli e la ragione e rimbambisce gli adulti, accieca i veggenti, instupidisce i savi, indiavola i santi… Il punto esclamativo è il servo scemo dell'interiezione.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Cose viste

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“Non esiste difetto che, alla lunga, in una società corrotta, non diventi pregio, né vizio che la convenzione non riesca ad elevare a virtù.”

Corrado Alvaro (1895–1956) scrittore, giornalista e poeta italiano

libro Il nostro tempo e la speranza

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“« Non sarebbe meglio se rimanessimo separati fino alla fine, conservando il desiderio di incontrarci? In questo modo continueremmo a vivere mantenendo intatta dentro di noi la speranza di rivederci, un giorno ». Una speranza simile a una sorgente di calore piccola, ma preziosa, che avrebbe scaldato il loro cuore. Un’esile fiamma che le mani avrebbero circondato per proteggerla dal vento. Per evitare che le violente raffiche della realtà la spegnessero.”

1Q84
Variante: « Non sarebbe meglio se rimanessimo separati fino alla fine, conservando il desiderio di incontrarci? In questo modo continueremmo a vivere mantenendo intatta dentro di noi la speranza di rivederci, un giorno ». Una speranza simile a una sorgente di calore piccola, ma preziosa, che avrebbe scaldato il loro cuore. Un’esile fiamma che le mani avrebbero circondato per proteggerla dal vento. Per evitare che le violente raffiche della realtà la spegnessero. 2

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“Sono ipocondriaco e appena qualcuno parla di un sintomo me lo sento anche io. Nell'estate del 1989, quando ancora ero un giovane traduttore pieno di speranze, tradussi un Manuale della salute femminile. Furono giorni difficili. Leggendo certi sintomi ero sicuro di soffire da anni di cisti ovariche.”

Tommaso Labranca (1962–2016) scrittore, autore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Pancioni, 2008
Collateral
Variante: Sono ipocondriaco e appena qualcuno parla di un sintomo me lo sento anche io. Nell’estate del 1989, quando ancora ero un giovane traduttore pieno di speranze, tradussi un Manuale della salute femminile. Furono giorni difficili. Leggendo certi sintomi ero sicuro di soffire da anni di cisti ovariche.(Pancioni)

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“I morti sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità…. W lo sfottò….. W il campanilismo….. W la sportività…. W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po' meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti. Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell'Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito.”

Gianluigi Buffon (1978) calciatore italiano

Origine: Da un post https://www.facebook.com/GianluigiBuffon/posts/1317277295027611 su Facebook.com, 4 maggio 2017.
Origine: Riferito ad alcuni atti vandalici e a scritte infamanti sulla strada che conduce alla basilica di Superga. Torino, atti vandalici a Superga: scritte offensive contro il Grande Torino http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Torino/03-05-2017/torino-superga-vittima-atti-vandalici-scritte-offensive-contro-grande-torino-20027990869.shtml e Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti" http://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Juventus/04-05-2017/juve-buffon-superga-torino-20057806707.shtml, Gazzetta.it.

“Sperare è vivere, è dare senso al presente, è camminare, è avere ragioni per andare avanti. Contro i dolori dell'anima esistono solo due rimedi, la speranza e la pazienza.”

Libro di Marta Gierut (1977-2005) 'Ill volto e la maschera, poesie e opere', Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2012.

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“Ed ogni altro martir passa ed avanza
Trovarsi vana l'ultima speranza.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

Rifacimento of Orlando Innamorato

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Ciò che mantiene vivi i tuoi sogni, è la speranza di poterli realizzare.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

“Il temibile Coronavirus marzo 2020
Capitolo l

Da qualche mese è iniziato l'anno 2020,
con i nostri propositi, le nostre speranze
e il desiderio che questo Nuovo Anno
tra l'altro bisestile potessimo avere
la possibilità e la certezza di raggiungere
i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già
nella nostra mente la fantasia galoppava
felicemente verso le nostre mete
da raggiungere, pronti a lottare
e superare gli ostacoli che inevitabilmente
avremmo trovato nel nostro cammino.
Ma spensierati e ignari nel modo più
assoluto che potesse esistere
un terribile, orribile, invisibile, reale,
distruttivo e pericoloso mostro
dai lunghissimi ed enormi tentacoli
tanto da potersi estendere rapidamente
in tutto il mondo.
Devastando i nostri paesi, città e le regioni
di tutta l'Italia lasciandoci sbigottiti,
increduli, vivendo una quotidianità
surreale diventando timorosi sapendo
che questo virus mette a repentaglio
le nostre vite, insinuandosi nel nostro
corpo facendoci indebolire ed ammalare
rischiando di perdere la vita.
Il tanto temuto e odiato Coronavirus.
Un virus che ci ha tolto la possibilità
di frequentare la scuola, di divertirsi,
di fare pubbliche relazioni.
Ci ha tolto la libertà di vivere la nostra vita
serenamente di amare, di andare in chiesa
a pregare. È un male che fa' paura,
si è presentato nelle nostre case
e nelle nostre vite come una semplice
e banale influenza.
Poi i primi decessi ogni giorno
sempre di più, un virus subdolo
e sconosciuto nessuna sperimentazione
quindi nessun vaccino per poterlo
debellare.
Un virus anonimo di cui possiamo
fare solo prevenzione,
avere delle accortezze per quanto riguarda
il lavarsi spesso le mani, mantenere
le distanze gli uni dagli altri e attenerci
alle regole ferree che ci verranno imposte
dallo Stato e che dovremo
seguire tutti quanti per il bene nostro,
per gli altri e per il mondo stesso,
un virus che ha cambiato drasticamente
la vita di tutta la popolazione.
Io sono fermamente convinta
che con l'aiuto di Dio che è grande
e con il nostro impegno, coraggio,
intelligenza e la tenacia di tutti noi,
riusciremo a sconfiggerlo,
annientarlo e con il tempo rimarrà
solo che un triste e lontano ricordo.”

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“La speranza è soltanto una parola.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Tempesta Elettrica

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“Io credo che l'abolizione dell'istruzione scolastica sia divenuta inevitabile e che tale fine di un'illusione dovrebbe colmarci di speranza.”

Ivan Illich (1926–2002) scrittore, filosofo, sociologo, teologo

Origine: Per una storia dei bisogni, Invece dell'istruzione, p. 107

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“Il ricordo è una pietra che ostacola il cammino della speranza.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Massime spirituali

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“L'ottava armata avanza su Tripoli, valanga di ferro, di fuoco e di speranza.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

da Radio Londra

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“Il mio lavoro con pazienti affetti da malattie nervose in genere ebbe un esito ulteriore: il mutamento della tecnica catartica. Abbandonai l'ipnosi e cercai di sostituirla con un altro metodo nell'intento di andar oltre il trattamento riservato alle forme morbose di tipo isterico; tra l'altro, man mano che la mia esperienza si arricchiva ogni giorno di nuovi elementi, sorsero in me gravi dubbi relativi all'impiego dell'ipnosi nella stessa catarsi. Il primo riguardava il fatto che perfino i risultati più brillanti svanivano improvvisamente nel nulla allorché il rapporto personale del medico col malato veniva in qualche modo turbato […]. L'ipnosi, tuttavia, aveva reso al trattamento catartico servizi notevolissimi, ampliando il campo della coscienza dei pazienti e mettendo a loro disposizione conoscenze di cui nella vita vigile non disponevano. Sostituire l'ipnosi, sotto questo profilo, non era certo cosa facile. In questo frangente imbarazzante mi venne in aiuto un ricordo, il ricordo di un esperimento cui avevo assistito sovente durante il mio soggiorno presso Bernheim … Presi la risoluzione di fare altrettanto. Anche i miei pazienti non potevano non "sapere" tutte le cose che normalmente erano rese loro accessibili solo mediante l'ipnosi, e le mie assicurazioni e insistenze, con magari in più la pressione delle mani, dovevano pure avere il potere di spingere nella loro coscienza gli eventi e i nessi dimenticati … Abbandonai dunque l'ipnosi, di cui mantenni solo la posizione del paziente, posto a giacere supino su un divano, mentre io stavo seduto dietro di lui, in modo da vederlo senza esser visto. Le mie speranze si realizzarono, mi liberai dell'ipnosi; tuttavia tale mutamento tecnico implicò un mutamento del lavoro catartico nel suo insieme. L'ipnosi aveva nascosto un giuoco di forze che ora veniva messo allo scoperto, e la cui conoscenza dava alla nostra teoria un fondamento sicuro.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Autobiografia (1925), p. 94 e ss.

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“La speranza dev'essere sconfinata quanto la dedizione.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Le lettere pastorali di San Paolo

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“La fede vede solo ciò che è. Mentre lei [la speranza] vede ciò che sarà.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Stili laicali

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“Cresciamo nella speranza, perché così ci rafforzeremo nella fede.”

Josemaría Escrivá de Balaguer (1902–1975) presbitero spagnolo

Amici di Dio

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“Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale.”

Carlo Carretto (1910–1988) religioso italiano

Beata te che hai creduto

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