Frasi su assoluto
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“[Sull'Espressionismo] L'attività creatrice in generale si pone come assoluta e attinge alla dimensione dell'inconscio, presentandosi come forma prelogica.”

Herwarth Walden (1878–1941) artista tedesco

Eimblick in die Kunst, in Der Sturm, p. 122, Vol. VI 1916
Origine: Citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San secondo, Strindberg, Wedekind, p. 32, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005.

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“Manterrò per il bene delle Russia intera il principio dell'autocrazia assoluta, nel modo fermo e deciso come l'ha fatto mio padre.”

Nicola II di Russia (1868–1918) imperatore di Russia

da una dichiarazione al momento dell'incoronazione, 26 maggio 1896
Citazioni di Nicola II

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“L'unico rammarico è che la federazione internazionale avrebbe potuto accettare prima il professionismo. Quando passammo al professionismo nessuno di noi pensava che avrebbe potuto giocare di nuovo in Davis o negli Slam. Io almeno non lo credevo. Invece fra i 33 e i 39 anni credo di aver giocato il mio miglior tennis in assoluto.”

Ken Rosewall (1934) tennista australiano

Origine: Dall'intervista di Stefano Semeraro, Rosewall: "Le racchette di legno mi hanno allungato la carriera" http://www.lastampa.it/2011/05/14/blogs/tennis-e-dintorni/rosewall-le-racchette-di-legno-mi-hanno-allungato-la-carriera-f0QGKzeHfynzt2Lt0Ty0IK/pagina.html, La Stampa, 14 maggio 2011.

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“Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Origine: Citato in Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1, il Giornale, 3 novembre 2009.

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“[Su Roger Federer] Penso che dopo averlo visto giocare dal vivo, io non lo farò per un po'… È un campione assoluto, uno degli sportivi più forti al mondo: un esempio di coordinazione, forza atletica e di classe.”

Gian Piero Gasperini (1958) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Luca Palmieri, Re Federer conquista il Genoa, numero 15 sulla maglia rossoblù http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/19/re-federer-conquista-il-genoa-numero-15.html, la Repubblica, 19 settembre 2009.

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“Fede fa il più spettacolare tg di questo secolo, tutti i miei amici lo guardano. Dopo il crollo del Muro, la caduta del comunismo, quella dei valori, uno come Emilio va salvaguardato come si salvaguarda il panda. Io gli darei il premio Pulitzer. La nostra intenzione è quella di metterlo lì e di studiarlo, come fenomeno assoluto, come se fossimo in un aula di medicina.”

Piero Chiambretti (1956) conduttore televisivo e showman italiano

Origine: Citato in Fede: Vado al Laureato a difendere Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/18/fede-vado-al-laureato-difendere-berlusconi.html, Repubblica.it, 18 gennaio 1996.

“Finale tra le più strane che ricordi. Dieci minuti scarsi di Manchester, anzi di Cristiano Ronaldo, poi quel gol in coproduzione tra Eto'o e Van der Sar e da lì in poi ottanta di Barcellona, via via più convinto mano a mano che gli inglesi sparivano dal campo. Difficile dire se siano stati più i meriti del Barca o i demeriti degli altri. Fatto sta che il verdetto è ineccepibile. E che a gioco lungo la qualità degli spagnoli ha finito per stagliarsi in tutta la sua nitidezza, pur senza raggiungere i bagliori della magica serata al Bernabeu di un mese fa. Due grandi tessitori, Xavi e Iniesta, un fuoriclasse, Messi, non al suo meglio ma capace comunque di una prodezza fuori repertorio, quel colpo di testa in avvitamento che ha chiuso la partita. E uno strepitoso Puyol, che si è calato nei panni di Dani Alves prima chiudendo e poi sfiorando due volte nel finale il colpo della goleada. Ma anche una coppia centrale attenta, e un paio di gregari sempre puntuali al servizio dei costruttori di gioco. Pep Guardiola può andar fiero di questa sua creatura che, al debutto assoluto, ha spazzolato Liga, coppa di Spagna e coppa dei Campioni giocando il miglior calcio continentale di stagione. Si sa che la fortuna aiuta gli audaci. Quel colpo di Iniesta all'ultimo istante del ritorno col Chelsea, ha consentito che alla fine a trionfare fossero i più forti.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

28 maggio 2009

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“Il musulmano ha con il suo Dio un rapporto basato sulla paura. Per il musulmano il concetto di divinità è assoluto. Il nostro Dio pretende una sottomissione completa. Ti premia se rispetti le Sue regole fino nei minimi dettagli. Se le infrangi invece ti punisce duramente sia in terra, con malattie e catastrofi naturali, sia nell'aldilà, con il fuoco dell'inferno.
La morale dell'islam deriva da un'unica fonte: il profeta Maometto. Maometto è infallibile. Si potrebbe quasi dire che sia egli stesso un dio, ma nel Corano c'è scritto specificatamente che Maometto è un uomo, l'uomo migliore, l'uomo più perfetto, pari a un dio. Noi dobbiamo vivere secondo il suo esempio. Ciò che è scritto nel Corano, è quello che Maometto ha raccontato che Dio ha detto. Le migliaia di hadíth – le testimonianze di ciò che Maometto ha detto e fatto e dei consigli che ha dato, che ci sono state tramandate in grossi volumi – indicano esattamente come doveva vivere un musulmano nel VII secolo. In questi testi i fedeli musulmani cercano quotidianamente indicazioni su come devono vivere nel XXI secolo.
L'islam subisce pesantemente il dominio di una morale sessuale derivata da valori tribali arabi che risalgono all'epoca in cui Allah rivelò il Suo messaggio al Profeta: una cultura nella quale le donne erano proprietà di padri, fratelli, zii, nonni e tutori. Della donna in sostanza conta allora soltanto la verginità, e il suo velo ricorda in permanenza al mondo esterno la morale soffocante che rende i maschi musulmani proprietari delle donne e li costringe a impedire i contatti sessuali delle loro madri, sorelle, zie, cognate, nipoti e mogli. Questo non riguarda soltanto la convivenza: alle donne è vietato anche solo guardare un uomo, sfiorargli un braccio o stringergli la mano. Il rispetto e l'onore di cui un uomo gode sono direttamente proporzionali alla castità e all'obbedienza delle donne della sua famiglia.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala
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“[A]ffermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà per tornare agli elementi essenziali della sensibilità plastica.”

Umberto Boccioni (1882–1916) pittore e scultore italiano

n.° 3
Manifesto tecnico della scultura futurista

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“[Su Marilyn Monroe] Abbiamo un assoluto bisogno di lei. È l'unica tra noi che sappia davvero come comportarsi di fronte alla macchina da presa.”

Sybil Thorndike (1882–1976) attrice teatrale e attrice cinematografica inglese

sul set de Il principe e la ballerina; citato in Mike Evans, Marilyn, p. 266

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“Bello, clima mite, aria balsanica, pace, tranquillità, riposo assoluto fanno dell'Argentario il più ricercato luogo di soggiorno e di villeggiatura per un turismo di classe.”

Guelfo Civinini (1873–1954) scrittore, giornalista e esploratore italiano

da Trattoria di paese; citato in Guelfo Civinini http://www.rarinantesargentario.com/news19.htm

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“L'avversario più difficile che abbia mai incontrato è stato Javier Zanetti. Lo incontrai per la prima volta nel '99, ai quarti di Champions. Lui terzino destro, io ala sinistra. M'impressionò per le sue qualità: rapido, potente, intelligente, esperto. Ci ho giocato contro altre due volte. È stato l'avversario più duro in assoluto. Un campione completo.”

Ryan Giggs (1973) calciatore britannico

Origine: Citato in "The Welsh Wizard", Ryan Giggs, ci rivela il suo avversario più duro in carriera: "In assoluto Zanetti, un campione completo" http://www.goal.com/it/news/61/inghilterra-premier-league/2012/03/27/2996005/the-welsh-wizard-ryan-giggs-ci-rivela-il-suo-avversario-pi%C3%B9-duro-, Goal.com, 27 marzo 2012.

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“[Sull'italianizzazione delle terre atesine] Ora o mai più! Noi sentiamo la necessità assoluta d'impadronirci di quelle terre, e le avremo.”

Ettore Tolomei (1865–1952) geografo e politico italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 628

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“Mi inchino davanti all'Assoluto non-duale onnipervadente, il supremo Śiva-Śakti, che nel suo stato di assenza di desiderio e perfezione, prima di tutto si illumina come puro "Io sono”

Abhinavagupta (950–1020) filosofo indiano

il soggetto puro] e poi allo scopo di separare la sua potenza attiva si divide in due [il soggetto e l'oggetto] e che per sua natura continua ad emanarsi ed estendersi [nella Creazione] e di nuovo si dissolve in se stesso. (da Īśvarapratyabhijñāvirmaśinī 1.1.1)

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“Vede, il Brunetta è un uomo istrionico e in­namorato di se stesso… e però è anche persona di assoluta in­telligenza, di formazione socia­lista…”

Raffaele Bonanni (1949) sindacalista italiano

citato in Brunetta e l'amore per gli ultimatum: «Io non mi faccio mai intimidire» http://www.corriere.it/politica/09_maggio_15/brunetta_roncone_roncone_a241fb98-4120-11de-8b5d-00144f02aabc.shtml, 15 maggio 2009

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“In formule come "Mond nimt zu, Warze nimt ab" ["Luna cresci, verruca decresci"], oppure "Glocken gehn Toten nach, Warzen gehn mit" ["Le campane seguono i morti e le verruche li accompagnano"], è racchiusa una schietta ed originaria poesia popolare, un parallelismo dei pensieri quale si rivela nella poesia ebraica, nei detti popolari e soprattutto nelle similitudini, e in assoluto l'origine di ogni poesia. Ciò che la rima vuole esprimere col suono esteriore si esprime qui in succosa realtà, con l'equazione e la connessione intima di ciò che è esteriormente diverso e separato.”

Adolf Wuttke (1819–1870) teologo tedesco

da Der deutsche Volksaberglaube der Gegenwart, Berlin, 1869<sup>2</sup>, p. 157 sg.
Origine: Citato in Eduard Norden, La prosa d'arte antica dal VI secolo a. C. all'età della Rinascenza, due volumi, a cura di Benedetta Heinemann Campana, con una nota di aggiornamento di Gualtiero Calboli e una premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice, Roma, 1986. ISBN 88-85026-54-0

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“Dovreste ringraziare Fini per aver definito il fascismo il male assoluto, perché adesso siamo liberi di dire a alta voce tutte le altre cose buone che è stato il fascismo.”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

novembre 2003; citato in Alberto Piccinini, Lezioni di storia, il manifesto, 9 settembre 2008, p. 12

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“Supponiamo, ad esempio, un mondo rinchiuso un una grande sfera e soggetto alle seguenti leggi:
1) la temperatura non è uniforme;
2) è massima al centro, diminuisce man mano che ci si allontana da esso, per ridursi allo Zero Assoluto quando si raggiunge la superficie della sfera che racchiude questo mondo.
Preciso meglio la legge secondo cui la temperatura varia. Sia R il raggio della sfera limite: sia r la distanza fra il punto considerato e il centro di tale sfera. La temperatura assoluta sarà proporzionale a R2 – r2. Suppongo ancora che, in questo mondo, tutti i corpi abbiano lo stesso coefficiente di dilatazione, in modo tale che la lunghezza di un qualunque regolo sia proporzionale alla sua temperatura assoluta. Supporrò infine che un oggetto, trasportato da un punto all'altro, essendo diversa la sua temperatura, si ponga immediatamente in equilibrio calorifico con il suo nuovo ambiente. In queste ipotesi, nulla è contraddittorio o inimmaginabile. Un oggetto mobile diverrà allora sempre più piccolo nella misura in cui ci si avvicinerà alla sfera limite. Osserviamo innanzitutto che, se questo mondo è limitato sul piano della nostra abituale geometria, apparirà come infinito ai suoi abitanti. Se essi volessero avvicinarsi alla sfera limite, si raffredderebbero e diverrebbero sempre più piccoli. I loro passi sarebbero sempre più brevi, al punto che essi non potrebbero mai raggiungere la sfera limite. […] Farò ancora un'altra ipotesi. Supporrò che la luce attraversi mezzi diversamente rifrangenti e in modo tale che l'indice di rifrazione sia inversamente proporzionale a R2 – r2. E' facile constatare che, in queste condizioni, i raggi luminosi non sarebbero rettilinei, ma circolari. […] Se fondassero una geometria, essa non sarebbe come la nostra, e cioè uno studio dei movimenti dei solidi invariabili. Sarebbe […] la geometria non euclidea. Così, individui come noi, la cui educazione si realizzasse in un mondo simile, non avrebbero la nostra stessa geometria.”

Henri Poincaré (1854–1912) matematico, fisico e filosofo francese

Origine: La scienza e l'ipotesi, pp. 73-ss.

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