Frasi su brutto
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“[Riferendosi alla polemica su Dimităr Berbatov. ] Lui ci ha detto che mai sarebbe andato alla Fiorentina e che avrebbe seguito il suo ex allenatore, passato al Fulham. Tutto è accaduto nell'arco di un'ora e non c'è stato alcuno sgarbo alla Fiorentina. Anzi, il nostro intervento è stato di aiuto ai dirigenti della Fiorentina per evitare una brutta figura. C'era un cerimoniale a Firenze, ma Berbatov non sarebbe mai arrivato.”

Giuseppe Marotta (dirigente sportivo) (1957) dirigente sportivo italiano

Citazioni di Giuseppe Marotta
Origine: Citato in Agnelli a Della Valle: “Io in discoteca? Per la festa scudetto, gliela auguro” http://www.lastampa.it/2012/10/27/sport/calcio/qui-juve/agnelli-a-della-valle-io-in-discoteca-si-per-la-festa-scudetto-gliela-auguro-oTYKQjweKzv2dxZ6nbEN4J/pagina.html, La Stampa, 27 ottobre 2012.

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“Ma che magnifica stravaganza dimenticare insieme i tempi brutti in un allegro finale: felici tutti.”

Gianna Nannini (1954) cantautrice e musicista italiana

da Sex drugs and beneficienza
Inno

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“Io voglio ringraziare Travaglio, perché ha detto l'assoluta e pura verità. Assolutamente. La versione che ha dato degli avvenimenti è quella esatta. […] Io ho conosciuto due Berlusconi: il Berlusconi imprenditore privato che comprò Il Giornale -e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti- su questo patto: tu, Berlusconi, sei il proprietario de Il Giornale, io, direttore, sono il padrone del Giornale, nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il patto fra noi due. Quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, io capii subito quello che stava per succedere. Cercai di dissuaderlo […] ma tutto fu inutile. Dal momento in cui lo decise mi disse: "Ora Il Giornale deve fare la politica della mia politica". Ed io gli dissi: "Non ci pensare nemmeno". Allora lui riunì la redazione come ha raccontato Travaglio -e questo lo fece a mia totale insaputa- e disse: "D'ora in poi Il Giornale farà la politica della mia politica". E a quel momento me ne andai, cos'altro potevo fare? […] Nella mia vita ci sono stati due Berlusconi, completamente opposti […] questo fa parte del ritratto di Berlusconi. […] Come capo politico è quello che io ho conosciuto in quei brutti giorni in cui scorrettamente, nella maniera più scorretta e più volgare, saltandomi, radunò la redazione de Il Giornale per dirgli "Qui si cambia tutto" all'insaputa del direttore. Se questo sembra a Feltri un modo di procedere democratico e civile, è affar suo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

risposta telefonica a Marco Travaglio e Vittorio Feltri durante la trasmissione Il Raggio Verde, 23 marzo 2001

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“Il silenzio mantenuto finora [sui massacri delle foibe], o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. […] [Sull'eccidio dei conti Manzoni] Andai come giornalista […] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. […] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. […] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. […] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. […] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. […] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dalla Monarchia alla Repubblica
Interviste

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“La sfida della grande poesia è il male più brutto, il male tragico, l'irreparabile perdizione o distruzione o condanna dell'innocente.”

Guido Sommavilla (1920–2007) religioso, scrittore, critico letterario e teologo cattolico italiano

Il bello e il vero

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“Il presidente del PD è inesistente. Finché la sinistra sarà clericale sarà solo una brutta copia della destra.”

Aldo Busi (1948) scrittore italiano

Citazioni tratte da programmi televisivi

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“Solo il brutto si inventa, il bello si scopre.”

Pino Caruso (1934–2019) attore italiano

Origine: Citato in Enrico Parodi, Pino Caruso inventa il brutto. Monica Vitti ingrassa di vergogna https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/18/Pino_Caruso_inventa_brutto_Monica_co_0_93061815660.shtml, Corriere della Sera, 18 giugno 1993.

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“Prendo il giornale e leggo che | di giusti al mondo non ce n'è. | Come mai il mondo è così brutto!? | Sì! Siamo stati noi a rovinare | questo capolavoro sospeso nel cielo.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Mondo in mi 7ª, 1966
Origine: Testo di Miki Del Prete, Luciano Beretta e Mogol.

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“Il vino fa brutti scherzi | ma lo bevo per conto terzi e subisco.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Stango e Sbronzo, n. 4
Verità supposte

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“Il mondo è troppo bello e troppo brutto per non interessarsene.”

Beno Fignon (1940–2009)

Mille e un respiro

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“A Napule nun se po' sta cuieto'. | Aiere un brutto cane mascalzone | se ferma, addora, aiza 'a coscia 'e reto, | e po' mme fa pipi 'nfaccia 'o sciassì.”

Totò (1898–1967) attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano

da Il cimitero della civiltà
Poesie, A livella
Origine: Quieto.

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“Dobbiamo dare | qualcosa in mezzo agli altri, | dobbiamo stare | uniti ma distanti. Anche se spaventati dai giorni che son più brutti.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Parole da dedicarmi, n. 04
Ego

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“I bei libri non servono che a mettere addosso la paura di scriverne brutti.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 9

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“[Su Federer] È una brava persona, ma troppo neutrale per i miei gusti. È troppo svizzero. Vuole tenere le brutte faccende lontano da sé. Quando i giocatori vogliono cambiare qualcosa lui sembra troppo passivo perché può danneggiare la sua immagine. In quel contesto rispetto di più Nadal che supporta apertamente gli interessi dei giocatori.”

Serhij Stachovs'kyj (1986) tennista ucraino

Origine: Dall'intervista "Roger è troppo neutrale" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/04/07/693970-stakhovsky_federer_troppo_neutrale.shtml, traduzione di Daniele Valotto, Ubitennis.com, 8 aprile 2012.

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“La notte esala l'ultimo respiro. Sono appena scampato ai brutti sogni e già devo ricominciare.”

Joël Egloff (1970) scrittore e sceneggiatore francese

Lo stordimento

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“Cossiga? Mi pare una brutta figura. Un caso più unico che raro: non denuda il re, aumenta l'opacità.”

Enrico Deaglio (1947) giornalista e scrittore italiano

Citazioni di Enrico Daglio

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“La favola o la leggenda scelgon sempre forme adatte: un animale di cui vengono spacciate e credute tante meraviglie, deve avere nella sua forma alcun che di particolare. Le iene confermano questo fatto. Somigliano ai cani, eppur ne sono diverse per ogni riguardo; fanno parte della famiglia, eppure si stanno isolate. Il loro aspetto non è per nulla gradevole, anzi è decisamente ributtante. Tutte le iene sono brutte perché sono soltanto abozzi d'una forma che conosciamo assai più perfezionata. Alcuni naturalisti le considerano come membri in transizione fra il cane ed il gatto. Ma non possiamo adottare questo modo di vedere, poiché le iene hanno per se stesse una forma affatto particolare […] Il collo tozzo, rigido in apparenza, la coda folta che non giunge all'articolazione del calcagno, il pelame lungo, ruvido, che si prolunga sulla schiena a mo' di criniera setolosa, il colore finalmente oscuro, notturno del pelo, tutto si riunisce per renderne affatto sgradevole l'impressione totale. Inoltre tutte le iene sono animali notturni, hanno spiacevole voce, discordante, stridula o sghignazzante, sono ingorde, voraci, diffondono intorno un pessimo odore, ed hanno movenze ignobili, come sciancate, e qualche cosa di affatto particolare nel complesso; insomma sarebbe cosa impossibile il dirle belle.”

Alfred Edmund Brehm (1829–1884) biologo e scrittore tedesco

Origine: La vita degli animali, Volume 1, Mammiferi, p. 501

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“Detesto la chiesa cattolica romana, la cosa più brutta mai esistita. Ne ha combinate di schifezze. Questa sua ossessione a dialogare con tutti i poteri della terra.”

Arnoldo Foà (1916–2014) attore italiano

da Intervista ad Arnoldo Foà: “L’umanità scompare. E io rido” http://www.lastampa.it/2014/01/11/cultura/intervista-ad-arnoldo-fo-lumanit-scompare-e-io-rido-5b0dnYUBfASOQ3asKaAcQI/pagina.html, La Stampa, 27/08/2007

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“In genere tendono a darmi ruoli da brutta ma per me non è un problema: spesso le parti dove non è necessario essere belli sono più interessanti. Ho la fortuna di avere una faccia mutevole, che può sembrare strana, o carina, o anche qualcosa a metà tra un alieno e un cavallo.”

Rebecca Hall (1982) attrice britannica

Origine: Citato in Harry Rowe, CINEMA Rebecca Hall "Sto ore allo specchio" http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2010/rebecca-hall-intervista-the-town-venezia-cinema-30630627502.shtml, iodonna.it, 4 settembre 2010.

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“In caso di evacuazioni non composte, la dissenteria è un brutto segno.”

Ippocrate di Coo (-460–-370 a.C.) filosofo, medico

VII, 23; p. 75
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“Meridionale colto, lucano, evase con il sogno americano e con la passione per quella letteratura entro la quale era «immigrato» più di quanto non lo fosse a Roma. Dotto e brutto, Beniamino Placido era facile da prendere in giro per l'aspetto, per il vistoso naso, ma il suo pensiero era sottile, mai banale (come quando fece indispettire i suoi colleghi di sinistra dichiarando che l'Einaudi era stata faziosa e partigiana nella scelta dei titoli e nell’'indicazione di una linea culturale) e la sua prosa arguta, divertente anche quando era dissacrante”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

intendo non in astratto ma contro di me, suo amministrato, suo beniamino, anche se criticabile, criticabilissimo
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Origine: Da Addio amato nemico È stato bello litigare con un critico come te http://www.ilgiornale.it/news/addio-amato-nemico-stato-bello-litigare-critico-te.html, il Giornale.it, 7 gennaio 2010.