Frasi su classe
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“Non vi sono che due classi di esseri: i magnanimi e gli altri.”

1963
Alla ricerca del tempo perduto, Dalla parte di Swann

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“In America ci sono due classi per i viaggiatori – la prima classe, e con bambini.”

Robert Benchley (1889–1945) giornalista, attore e sceneggiatore statunitense

da Pluck and Luck, 1925

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“Si può dire che vi siano due classi di persone al mondo: quelle che invariabilmente dividono la gente del mondo in due classi, e quelle che non lo fanno.”

Robert Benchley (1889–1945) giornalista, attore e sceneggiatore statunitense

citato in J.A. Paulos, I Think, Therefore I Laugh, Columbia University Press 1985, p. 35

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“L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Da Statuti provvisori dell'Associazione internazionale degli operai, 1864.

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“L'ideologia dominante è sempre stata l'ideologia della classe dominante.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

da L'ideologia tedesca
L'ideologia tedesca

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“Ogni dì più la società si divide in due grandi campi opposti, in due classi nemiche: la Borghesia ed il Proletariato.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

cap. I

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“Sono quasi soltanto le classi medie a fornire l'esemplare tipo dell'imbecille.”

Georges Bernanos (1888–1948) scrittore francese

I grandi cimiteri sotto la luna

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“La rivoluzione è un atto di violenza, è l'azione implacabile di una classe che abbatte il potere di un'altra classe.”

Mao Tsé-Tung (1893–1976) Presidente del Partito Comunista Cinese

marzo 1927, p. 13

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“Si scrive Juventus si pronuncia scudetto. "Vincere sempre, e con classe" è l'imperativo categorico della Signora. Nata come "seleçao" della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. È un carattere di ferro la "fidanzata d'Italia."”

Giovanni Arpino (1927–1987) scrittore italiano

Dentro lo stile, c'è lo stiletto.
Origine: Citato in Il fuorigioco di Arpino: "La vita è stile..." http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200712articoli/28304girata.asp , LaStampa.it, 9 dicembre 2007.

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“Dove si trova la conoscenza? I bambini di solito cominciano con il dare per scontato che l'insegnante possieda la conoscenza e la trasmetta alla classe. Se si creano le condizioni opportune, imparano presto che anche altri componenti della classe potrebbero possedere delle conoscenze, e che queste conoscenze possono essere condivise. (Naturalmente lo sanno fin dall'inizio, ma solo riguardo ad argomenti spiccioli.) In questa seconda fase, la conoscenza esiste nel gruppo – ma in modo inerte. È possibile allora vedere la discussione di gruppo come un modo di creare conoscenza invece che semplicemente come un modo per scoprire chi possiede quali conoscenze?
C'è un ulteriore passo da compiere, che ci porta a toccare uno degli aspetti più profondi della conoscenza umana. Se nessun membro del gruppo "sa" la risposta, dove si può andare a "scovarla"? È il balzo che porta a concepire la cultura come un magazzino, come un deposito di attrezzi o qualcosa di simile. Esistono cose note a tutti gli individui (più di quante essi stessi sappiano); più cose ancora sono conosciute dal gruppo possono essere scoperte tramite una discussione all'interno del gruppo; e molte più ancora sono immagazzinate in qualche altro posto – nella "cultura", per esempio nella testa delle persone più colte, nei manuali, nei libri, nelle mappe e così via. Per definizione, praticamente nessuno in una cultura sa tutto quello che c'è da sapere su di essa. E allora cosa dobbiamo fare quando non sappiamo come andare avanti? E quali sono i problemi che incontriamo nel reperire la conoscenza che ci serve?
Se sappiamo rispondere a questa domanda siamo sulla buona strada per capire cos'è una cultura. Non ci vorrà molto perché un bambino cominci a capire che la conoscenza è potere, o che è una forma di ricchezza, o che è una rete di sicurezza.”

Jerome Bruner (1915–2016) psicologo statunitense

da La cultura dell'educazione, Feltrinelli, Milano, 1997, pp. 64-65

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“Se io viaggiai in terza classe per molti anni non lo facevo per gusto di povertà. Lo facevo perché convinto che era pericoloso prendere l'abitudine della prima classe e del lusso.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

da L'italiano inutile)
Origine: citato in Sandro Gentili, Carteggio di Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, p. 8, Volume 1

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“Pirlo è solo classe!”

Gerard Piqué (1987) calciatore spagnolo

da Twitter, 24 giugno 2012 http://twitter.com/3gerardpique/status/217004960372629505; citato in Pirlo, un fenomeno anche sul web http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=99896, TuttoJuve.com, 24 giugno 2012
Pirlo is just ‪#class‬!

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“Il problema della classe dominante è quello di subordinare la scuola alle esigenze del sistema produttivo. Di conseguenza, la scuola diventa un fondamentale strumento di integrazione preposto all'asservimento dell'intero mondo del lavoro e delle professioni. L'ingegnere, il medico, il filologo, tutti i vari tecnici e professionisti escono dalle scuole provvisti di una preparazione strettamente specialistica, ma incapaci di coscienza critica", sicché "la scuola perpetua e approva delle differenze sociali che non hanno affatto corrispondenza nella realtà produttiva. La vita universitaria è vissuta come corsa all'acquisizione di un privilegio da conseguire attraverso la memorizzazione acritica di nozioni che verranno presto dimenticate". In perfetta coerenza con questo suo uso capitalistico, la scuola diventa "strumento di selezione" e "strumento di subordinazione". In essa a tutti i livelli, "la didattica autoritaria sopprime le esigenze culturali e le istanze politiche, nega la loro autonomia e vi sostituisce la loro subordinazione e l'accettazione delle imposizioni dell'autorità e il conformismo dell'ordine costituito". Da queste premesse, l'indicazione strategica: "La prospettiva di movimento della lotta studentesca è quella del diritto allo studio espressa dalla contestazione globale all'assetto del sistema"”

Giuseppe Carlo Marino (1939) storico e accademico italiano

Origine: Biografia del sessantotto, p. 293-94

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