Frasi su educazione
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“Prendiamo l'agricoltura come fattore fondamentale e ci serviamo dei capitali accumulati attraverso l'agricoltura per edificare progressivamente l'industria e trasformare in breve tempo il Kampuchea in un paese agricolo moderno, poi in un paese industriale, attenendoci fermamente alla linea di indipendenza, di sovranità e di contare fondamentalmente sulle nostre forze. […] Il nostro obiettivo è di mettere in campo, consolidare e sviluppare progressivamente i complessi industriali e artigianali di grandi, medie e piccole dimensioni, a Phnom Penh, nelle altre zone, regioni, distretti e nelle cooperative. […] Nell'immediato il nostro obiettivo principale (nell'educazione, ndr) è l'eliminazione dell'analfabetismo. Nella vecchia società vi erano delle scuole e licei e un certo numero di facoltà ma in campagna il 75% della popolazione, in particolare i contadini poveri e medio poveri non sapevano né leggere né scrivere, e anche in città il 60% dei lavoratori erano analfabeti. Attualmente, appena due anni dopo la liberazione, solo il 10% della popolazione è analfabeta (oggi è di nuovo il 50%, ndr). […] Abbiamo sviluppato e svilupperemo delle reti sanitarie creando dei centri ospedalieri e dei centri di fabbricazione dei medicinali in tutte le cooperative e nella capitale. […] La salute del nostro popolo ha conosciuto un miglioramento considerevole. Abbiamo eliminato definitivamente le malattie sociali e la tossicomania.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

da un discorso del 1977

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“Credo di poter dire che, nella mia persona, rappresento la sintesi dell'educazione universitaria mens sana in corpore sano.”

Bram Stoker (1847–1912) scrittore irlandese

da Personal Reminiscences of Henry Irving

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“Fin da quando ero bambino mi affascinavano la disciplina, la tecnica, l'educazione che ci vogliono per praticare la nobile arte. In più, la boxe è uno strumento di auto difesa e di miglioramento personale. Guardavo i match di Tyson e mi convincevo sempre di più che il pugilato fosse la mia strada.”

Emiliano Marsili (1976) pugile italiano

Origine: Da un'intervista di Gianmarco Blasi; citato in BOXE – Marsili si racconta in esclusiva: “Sogno il mondiale a coronare i miei sacrifici” http://www.losport24.com/all/boxe-esclusiva-marsili-91048.html, LoSport24.com.

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“Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie.”

Léopold Sédar Senghor (1906–2001) politico e poeta senegalese

Origine: Dal saggio Vue sur l'Afrique noire, ou assimiler, non être assimilés, 1945, in seguito ristampato in Liberté I. Negritude et humanisme, Parigi, 1964, p. 67. Citato in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, vol. I, p. 16; in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, vol. I, p. 13.

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“L'educazione è il grande mezzo per trasformare la situazione umana.”

Bernard Lonergan (1904–1984) teologo canadese

Sull'educazione

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“Si parla sempre della persona, io preferisco parlare di educazione della persona. Balotelli non si comporta bene e dobbiamo chiederci perché. Per me, se uno non è educato, non gioca. Per me, non è colpa del giocatore, ma della squadra che lo fa giocare. Il problema non è Mario, ma l'educazione che gli è stata data. Se fosse stato educato in un certo modo, oggi non si comporterebbe così.”

Johan Cruijff (1947–2016) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore olandese

Origine: Dall'intervista a Sky Sport 24; citato in Cruijff duro su Balotelli: "Colpa dell'educazione, per me chi non è educato non gioca" http://www.goal.com/it/news/4962/nazionali/2014/11/11/6029781/cruijff-duro-su-balotelli-colpa-delleducazione-per-me-chi, Goal.com, 11 novembre 2014.

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“L’educazione all’ecologia è un tema chiave della proposta educativa scout.”

Enrico Brizzi (1974) scrittore italiano

libro La legge della giungla

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“Paul Levi vuole conquistarsi le simpatie della borghesia – e, conseguentemente, dei suoi agenti, la Seconda Internazionale e l'Internazionale due e mezzo – pubblicando proprio le opere di Rosa Luxemburg in cui ella aveva torto. A ciò noi rispondiamo citando poche righe di una vecchia favola russa: a volte un'aquila può volare più in basso di una gallina, ma una gallina non può mai salire tanto in alto quanto un'aquila. Rosa Luxemburg errò nella questione dell'indipendenza polacca; errò nel 1903 nel valutare il menscevismo; errò nella teoria dell'accumulazione del capitale; errò quando nel luglio 1914 si batté con Plechanov, Vandervelde, Kautsky e altri per l'unificazione dei bolscevichi con i menscevichi; errò nei suoi scritti dal carcere nel 1918 (anche se in gran parte ella stessa corresse i propri errori dopo essere uscita dal carcere, alla fine del 1918 e al principio del 1919). Ma nonostante tutti questi errori era e rimane un'aquila: e non solo la sua memoria rimarrà sempre cara ai comunisti del mondo intero, ma anche la sua biografia e l'edizione integrale delle sue opere […] costituiranno una lezione molto utile nell'educazione di molte generazioni di comunisti del mondo intero.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Appunti di un giornalista scritto nel febbraio 1922 e pubblicato per la prima volta su Pravda, 16 aprile 1924; citato in Peter J. Nettl, Rosa Luxemburg, Milano, Il Saggiatore, 1970, II, p. 370.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Dimostrato che gli uomini e le donne non hanno, e non debbono avere, lo stesso carattere o lo stesso temperamento, ne consegue che non debbono ricevere la stessa educazione.”

Jean Jacques Rousseau (1712–1778) filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese

La nuova Eloisa
Origine: Citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale (The History of western education), a cura di Trieste Valdi, traduzione di Luciana Picone e Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma 1966.

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“Ai fini di una vera cultura, un'educazione esclusivamente scientifica ha quanto meno lo stesso valore di un'educazione esclusivamente letteraria.”

Thomas Henry Huxley (1825–1895) biologo e filosofo inglese

Origine: Da Science and Education, p. 141; citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale (The History of western education), a cura di Trieste Valdi, Armando Editore, Roma, 1966.

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“L'educazione consiste nel far piacere agli altri. Per questo è così rara.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

La volpe e l'uva

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“Una buona educazione poetica non è che la scienza di essere scontenti.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“L'educazione dell'uomo è un risveglio umano.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

Per una filosofia dell'educazione

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“L'educazione è un'arte, un'arte particolarmente difficile.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

Per una filosofia dell'educazione

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“Il compito unico e fondamentale dell'educazione si può riassumere nel concetto di moralità.”

Johann Friedrich Herbart (1776–1841) filosofo tedesco

da Rappresentazione estetica del mondo
Origine: Citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale, traduzione di Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma 1966.

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“L'educazione è il metodo che ci permette di acquisire il più alto livello di pregiudizi.”

Laurence J. Peter (1919–1990) psicologo canadese

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“Unico risultato dei costumi e dell'educazione è ciò che si chiama un'abitudine.”

Donatien Alphonse François de Sade (1740–1814) scrittore, filosofo e poeta francese

da Juliette ou le prospèritès du vice

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“Allargai il raggio delle mie osservazioni, esaminai la vita di enormi masse di uomini, sia di quelli passati sia di quelli contemporanei. E di uomini che avevano capito il senso della vita, che avevano saputo vivere e morire io ne vedevo non due, tre, dieci, bensì centinaia, migliaia, milioni. E tutti loro, infinitamente diversi per indole, intelligenza, educazione, condizione, tutti allo stesso modo e in completa contrapposizione alla mia ignoranza conoscevano il senso della vita e della morte, sopportavano privazioni e sofferenze, vivevano e morivano vedendo in ciò non la vanità, ma il bene.
Ed io fui preso da amore per quegli uomini. Quanto più penetravo nella loro vita di uomini viventi e nella vita degli uomini che erano già morti, dei quali leggevo o sentivo raccontare, tanto più io li amavo, e tanto più mi diventava facile vivere. Vissi così circa due anni e in me si verificò quel rivolgimento che da tempo già si preparava e del quale erano sempre esistite dentro di me le premesse. Mi accadde che la vita della nostra cerchia – dei ricchi, delle persone istruite non solo mi disgustò, ma perse qualsiasi senso. Tutto quello che noi facevamo, i nostri ragionamenti, la nostra scienza, le nostre arti, tutto ciò mi apparve come un trastullo da ragazzi. Io capii che non si doveva cercare un senso in tutto ciò. E invece quel che faceva il popolo lavoratore, il quale costruisce la vita, mi appariva come l'unica occupazione degna di rispetto. E capii che il senso che veniva attribuito a quella vita era la verità, e l'accettai.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

cap. X

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“Il porsi costantemente dei problemi sta alla base della saggezza. Poiché attraverso il dubbio siamo portati all'indagine, e attraverso l'indagine arriviamo alla verità.”

Pietro Abelardo (1079–1142) scrittore e filosofo medievale francese

da Sic et non; citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale, The History of western education, a cura di Trieste Valdi, traduzione di Luciana Picone e Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma 1966

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“Se riportiamo alcune citazioni di più scrittori, esse porteranno il lettore a ricercare la verità giudicando egli stesso circa l'auterevolezza di ciascun autore.”

Pietro Abelardo (1079–1142) scrittore e filosofo medievale francese

da Sic et non; citato in William Boyd, Storia dell'educazione occidentale, The History of western education, a cura di Trieste Valdi, traduzione di Luciana Picone e Trieste Valdi, Armando Armando Editore, Roma 1966

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“Dove si trova la conoscenza? I bambini di solito cominciano con il dare per scontato che l'insegnante possieda la conoscenza e la trasmetta alla classe. Se si creano le condizioni opportune, imparano presto che anche altri componenti della classe potrebbero possedere delle conoscenze, e che queste conoscenze possono essere condivise. (Naturalmente lo sanno fin dall'inizio, ma solo riguardo ad argomenti spiccioli.) In questa seconda fase, la conoscenza esiste nel gruppo – ma in modo inerte. È possibile allora vedere la discussione di gruppo come un modo di creare conoscenza invece che semplicemente come un modo per scoprire chi possiede quali conoscenze?
C'è un ulteriore passo da compiere, che ci porta a toccare uno degli aspetti più profondi della conoscenza umana. Se nessun membro del gruppo "sa" la risposta, dove si può andare a "scovarla"? È il balzo che porta a concepire la cultura come un magazzino, come un deposito di attrezzi o qualcosa di simile. Esistono cose note a tutti gli individui (più di quante essi stessi sappiano); più cose ancora sono conosciute dal gruppo possono essere scoperte tramite una discussione all'interno del gruppo; e molte più ancora sono immagazzinate in qualche altro posto – nella "cultura", per esempio nella testa delle persone più colte, nei manuali, nei libri, nelle mappe e così via. Per definizione, praticamente nessuno in una cultura sa tutto quello che c'è da sapere su di essa. E allora cosa dobbiamo fare quando non sappiamo come andare avanti? E quali sono i problemi che incontriamo nel reperire la conoscenza che ci serve?
Se sappiamo rispondere a questa domanda siamo sulla buona strada per capire cos'è una cultura. Non ci vorrà molto perché un bambino cominci a capire che la conoscenza è potere, o che è una forma di ricchezza, o che è una rete di sicurezza.”

Jerome Bruner (1915–2016) psicologo statunitense

da La cultura dell'educazione, Feltrinelli, Milano, 1997, pp. 64-65

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